Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: SylviettaMyss    28/05/2014    3 recensioni
Iris, una ragazza qualunque cresciuta da una famiglia umile, possiede un potere speciale: quello di dominare il ghiaccio, la neve e le correnti. Viene convocata dalla regina per accompagnarla in un viaggio ad Arendelle, dove dovrebbero trovarsi i suoi veri genitori... riuscirà a trovarli e non farsi dominare da un potere bello e spaventoso come quello di Pitch Black?
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Arendelle
 
…I Don't want to close my eyes
I don't want to fall asleep
Cause I'd miss you baby
And I don't want to miss a thing
Cause even when I dream of you
The sweetest dream will never do
I'd still miss you baby
And I don't want to miss a thing…
I DON’T WANNA MISS A THING – AEROSMITH
 
Ripensava ancora alle parole dei suoi genitori, mentre seguiva la carrozza e il resto della corte. Aveva il cappuccio calato sul volto ed era triste. Mentre camminava, si formavano degli strani ghiacciolini. Non riusciva a controllarli, per questo era rimasta a terra.
 
Lukas era a cavallo davanti alla carrozza. Pensava al perché non avesse accettato di salire sulla carrozza con sua madre e sua sorella, avrebbe sicuramente fatto meno fatica.
 
Da lontano, Jack la seguiva, volando sul suo bastone. Stava pensando se fosse il caso di convocare i guardiani e parlargli del potere di Iris. Ma non poteva permettersi di lasciarla sola, chissà cosa avrebbe mai combinato con quei poteri. Comunque doveva farlo e decise di fidarsi di lei.
 
Iris sentì una strana brezza, percorrerle la schiena. Si irrigidì e si voltò, ma trovò nessuno. Lukas la raggiunse a cavallo. “Tutto bene?” le chiese. “Si, avevo come avuto l’impressione che qualcuno mi stesse dicendo qualcosa…” rispose lei. “Eh, sarà tutto questo sole!” esclamò Lukas. Poi la prese di peso e la fece salire a cavallo. Il tutto fece molto insospettire Eugene, ma non ci diede peso.
 
Intanto Jack volava alto nel cielo, per raggiungere il polo Nord. Volò per qualche giorno prima di raggiungerlo. Entrò da una finestra, facendo sussultare il povero Nord, intento a creare minuziose statuine di ghiaccio. “Ciao, vecchio mio!” esclamò Jack. “Mmh… Jack Frost? Come mai tu essere qui? “ chiese Nord. “Devi convocare i guardiani, c’è una cosa che devo dirvi!” esclamò il ragazzo. Nord incrociò le braccia, toccandosi il mento con una mano. “Ma a me non risulta che ci sia Pitch nei paraggi, non vedo utilità!” gli rispose. “Ho scoperto una ragazza con un potere, come quello di un guardiano!” esclamò Jack. A quel punto Nord capì. Si recò nella sala dove si trovava il globo ed azionò la macchina che creava l’aurora boreale per chiamare gli altri guardiani. Nel giro di qualche ora, tutti erano riuniti in consiglio.
“Come mai ci hai chiamati, Nord?” chiese Calmoniglio, mentre colorava un uovo. “Jack Frost ha qualcosa da dire!” gli rispose Nord. “Sentite, è da diversi anni che sto sorvegliando una ragazza… lei ha uno strano potere: può controllare il ghiaccio e la neve, come me, ma è molto più potente…” disse. Nord continuò a toccarsi il mento, mentre pensava. Dentolina svolazzò avanti e indietro. “Un nuovo guardiano!” esclamò. “No” rispose Nord “ Uomo nella Luna detto niente!”. “E’ strano, da come ci racconti, sembra che questa ragazza sia nata con questi poteri… “ rifletté Calmoniglio. “Suppongo di si…” rispose Jack.
Nord alzò lo sguardo e fissò la luna, poi guardò Jack, cosa aveva combinato questa volta? Ma non disse nulla. “Quanti anni ha questa ragazza?” chiese infine. “Sedici… mi sembra di aver capito…” rispose ancora Jack. Nord si mise le mani dietro alla schiena e iniziò a girare per la stanza. “Sedici anni fa, noi sconfitto Pitch Black… noi non sapere cosa tu hai combinato…” disse Nord. Jack s’irrigidì, sentendosi in colpa di chissà quale crimine. “Ehi! Io non ho fatto proprio niente!” gridò. “Non tu, lui!” disse Nord, voltandosi verso la luna. “Ad ogni modo è una ragazza molto debole e non è ancora in grado di controllarli… temo che qualcuno possa approfittarne…” disse Jack. Calmoniglio si voltò verso Nord. “Pitch è sempre e comunque in agguato, dobbiamo stare attenti!” disse. Nord annuì. ” Jack continua a vegliare su di lei! Noi terremo d’occhio il globo e i bambini!” disse infine. Jack annuì e schizzò fuori dalla finestra.
 
La nave stava percorrendo il piccolo mare che separava Arendelle dal Regno dell’Est. Tutti si erano sistemati nella stiva. Rapunzel aveva in braccio la piccola Belle e le faceva le trecce. Eugene guardava divertito il povero Lukas che soffriva il mal di mare. Iris era sulla poppa a fissare l’orizzonte. Ad Arendelle c’erano i suoi veri genitori, continuava a chiedersi perché l’avessero abbandonata. Cercava di giustificarli in un qualche modo, ma poi si fissò le mani. Forse era per quello… “… è per quello, mia cara…” … si voltò. Credeva di aver sentito una voce, pensò di avere le allucinazioni dalla stanchezza.
 
Il porto di Arendelle era davanti a loro. Tutti si affacciarono dalla poppa. La piccola Belle esultava, saltellando intorno alla madre e a Iris. Lukas divenne serio pensando che fosse giunta la sua fine. Poi rientrò nella stiva. Iris s’insospettì e lo seguì. Stava sistemando il carico e le sue cose. “Lukas…” sussurrò. Il ragazzo prese la spada e si girò. “Tu hai davvero piacere che io mi sposi con una perfetta sconosciuta?” le chiese. Iris non rispose, l’aveva colta di sorpresa. Poi si fece coraggio. “Ognuno di noi deve seguire il proprio destino…” si limitò a rispondere. Lukas le passò a fianco. “In questo caso, io lo cambierò!” esclamò infine.
 
Attraccarono verso sera. Ad attenderli c’era un consigliere che gli diede il benvenuto. “Benvenuti ad Arendelle!” esclamò. Tutti scesero dalla nave e si avviarono al castello. Stavano entrando nel cortile ed iris notò una tenda tirata, su una balconata, poi una folata di vento fece cadere il mantello della ragazza. Se lo rimise di fretta e tornò a guardare la balconata, dove la tenda era tornata a posto. Ad Iris venne dato un piccolo alloggio, dove stava la servitù. Si sistemò la, finalmente, dopo un lungo viaggio, poteva riposare.
 
Klara correva a perdifiato per le sale del palazzo. Era proprio uguale a sua madre, in tutto, carattere e aspetto fisico. Tra tre giorni sarebbe diventata ufficialmente una principessa ed era al settimo cielo. “Muoviti, mamma! Dobbiamo preparare il vestito!” gridò per i corridoi. Anna la seguiva, camminando. Si era calmata molto da quando era diventata madre, ma tutta la sua allegria l’aveva ereditata la figlia. Kristof era sempre in giro per congressi e conferenze, ma sarebbe arrivato presto. Non avevano avuto altri figli. La gravidanza di Klara era stata moto difficile per Anna. Così avevano deciso di non rischiare. Poi, erano felici così. Chi non era felice, invece, era Elsa…
 
… la regina fissava il quadro del padre, appeso nella sala. Era stata un’ottima regina per tutti quegli anni, ma era sempre stata seria e triste. Come se tutta la felicità accumulata se ne fosse andata con la figlia, tra i boschi. Si era sempre chiesta come stesse, se la famiglia che l’aveva adottata l’avesse amata. Si chiedeva anche se l’avesse mai riconosciuta tra tutti i volti delle ragazze della sua età. Sospirò. Erano già passati sedici anni. Doveva esserci lei, tra tre giorni, al posto di sua nipote…
 
Il giorno dopo, Iris decise di passeggiare per il piccolo villaggio davanti al castello. Le persone erano carine e disponibili… ma terribilmente curiose. La riempivano di domande e continuavano a chiedere se fosse parente della regina. Per sfuggire a quegli assalti si ritrovò a passeggiare nel bosco vicino al villaggio. Si sedette su un piccolo masso. Arendelle era proprio un bel regno, gli piaceva anche più del Regno dell’Est. Improvvisamente, sentì un piccolo tonfo. “Ciao!” Iris si voltò e vide uno strano coniglietto. “Oddio, sono impazzita… adesso sento anche i conigli che parlano...”esclamò. “Infatti, sono io che ho parlato!” le rispose quell’esserino. “Mi presento, sono Pluffy! E ho una missione da compiere!” le disse. “Starò con te e ti aiuterò a trovare i tuoi genitori!”. "Tu li conosci?” le chiese. “Si, mi hanno fatto loro!” rispose.
 
Iris ritornò al castello, seguita da quello strano animaletto fatto di neve. Badò bene di non farsi vedere da qualcuno, sarebbe stato un altro assalto… Dopo raggiunse Rapunzel nella stanza che gli era stata affidata. Si stava provando il vestito per il giorno dopo. “Eccoti qui! Entra” disse alla ragazza. “Sai che sei proprio brava! Lo hai cucito alla perfezione!” si complimentò con lei. “Grazie, maestà! Ma, se posso, se non è per il vestito, perché mi avete mandata a chiamare?” chiese. Rapunzel sospirò poi le andò vicino. “Iris, per noi sei come una di famiglia, ma ti rendi conto delle conseguenze?” disse lei. “Non capisco di cosa state parlando…” disse Iris. “So che mio figlio è innamorato di te…” concluse. Iris rimase immobile, tra lo scioccato ed il sorpreso. “Non mi dire che non te ne eri accorta!” esclamò la regina. Iris scosse la testa, no, non lo aveva notato. Si diede della stupida. Rapunzel le sorrise. “Allora, capisco che è una cosa a senso unico e che tu non condivida i suoi sentimenti…” parlò ancora Rapunzel. “No, maestà! Io gli voglio bene, ma come amica… siamo cresciuti insieme…” rispose Iris. “Bene, allora non devo preoccuparmi!” concluse ancora la regina.
 
Iris ripercorse il corridoio del castello. Si sentiva strana, terribilmente strana. Si lasciò scivolare davanti ad una porta e sospirò. Era seduta e sospirava. Quando sentì la porta aprirsi si alzò in piedi e una strana ragazza con i capelli castani che le andò addosso. “Oddio scusami! Non ti avrò fatto male?” chiese preoccupata quella strana ragazza. “No, direi di essere tutta intera…” rispose Iris. “Fammi vedere…” disse la ragazza. Fece per prenderle le mani, ma Iris le spostò. “Sto bene grazie!” rispose, un po’ seccata. Anna da lontano, osservava quella scena.  Le sembrava di vedere un ricordo attraverso le ragazze. “Sei qui con Lukas, vero?” chiese. Quella ragazza era ancora più curiosa degli abitanti del villaggio. “Si, sono la dama di compagnia di sua sorella!” rispose Iris. “Forte! Io sono Klara, piacere!” esclamò. “Io Iris…”.
 
Il giorno dopo passò veloce, e Iris famigliarizzò con Klara. Non era poi così male… era soltanto un po’ “matta”. Quando scoprì che era una sarta, le chiese di dargli un occhiata al vestito. Iris lo guardò, ma era a posto.
Anche lei era stata invitata, come dama di compagnia della principessa. Si era cucita un vestito con una stoffa che aveva comprato al villaggio di Arendelle. Era color glicine e ci lavorò tutto il giorno. Era venuto bene.
 
La sera gli ospiti riempirono la sala da ballo del castello. La famiglia reale era al completo, Anna, Kristof e Klara erano da una parte mentre attendevano l’arrivo della regina. In quel momento, entrò Iris. Le persone si voltarono a fissarla. Persino Anna rimase stupita. Klara le corse incontro abbracciandola, Iris rimase rigida. Improvvisamente, suonarono le trombe che annunciavano l’arrivo della regina.
 
Elsa entrò seria, come sempre. Il suo volto non lasciava trapelare alcun sentimento. Salutò gli ospiti e si sedette sul trono.  Iris la fissò a lungo, le batteva forte il cuore e non capiva perché. Tutti danzavano e lei se ne stava in un angolo a guardarli. Eugene ballava, come poteva, con la piccola Belle. Quella scena la fece sorridere.
Lukas se ne stava in un angolo a sbadigliare. Sua madre lo stava spingendo a chiedere a Klara di ballare, ma lui faceva finta di niente. Poi si alzò in piedi, si sistemò.
 
“Mi concede questo ballo?”. Iris rimase sorpresa, poi appoggiò la mano su quella del ragazzo. Questo avrebbe fatto infuriare i suoi genitori, ma piuttosto che ballare con quella pazza…
 
La musica si fece più dolce e tutti si fermarono a fissare i due ragazzi. Iris si strinse a Lukas, vivevano in una dimensione tutta loro. Continuava a chiedersi come avesse fatto ad innamorarsi di lei, lei era solo una sarta…
 
Elsa li fissò. Poi notò la ragazza e si alzò in piedi.  Si sentì strana, le sembrò di aver visto un fantasma, qualcosa che aveva celato nel suo cuore.
 
Improvvisamente, Klara passò tra gli ospiti e prese Iris per il polso. “Cosa fai? Vuoi rubarmi il mio principe?” gridò. “Lasciami!” gridò anche Iris. “Lascia immediatamente il mio principe!” gridò Klara. Ma mentre si dimenava per liberarsi dalla presa, Iris sfiorò la mano di Klara che la ritrasse subito. Aveva la mano congelata. “Cosa mi hai fatto?” domandò urlando. Le persone si erano fermate a fissare la scena ed Iris si sentì sotto pressione. Il cuore le batteva a mille, tanto era spaventata. “Vi prego state lontani da me…” tentò di sussurrare. Ma ai suoi piedi si era formata una lastra di ghiaccio. Le iniziarono a cadere delle lacrime che, una volta toccato il suolo, si trasformarono in fiori di ghiaccio.
 
Elsa fece per avvicinarsi alla ragazza, aveva una sottile piccola speranza…
 
Ma Iris scappò via…
 
“Iris!” gridò Lukas.
 
Elsa ebbe un tonfo al cuore. Era lei, era sempre stata lì sotto al suo naso, la sua bambina. La seguì.
 
Iris stava correndo per il villaggio, continuava a piangere ed il cielo si fece nero. Poi iniziò a grandinare, tra lampi e saette di ghiaccio che cadevano dal cielo. Elsa si fermò. “Iris!” la chiamò. Ma era troppo lontana.
 
Jack arrivò proprio in quel momento. Ma era troppo tardi, Iris aveva scatenato tutto il suo potere. Vide una figura in mezzo al cortile del palazzo, e le sembrò famigliare. Pensò si trattasse di Iris, le aveva visto solo i capelli. Ma quando si avvicinò vide qualcun altro che pensava di non vedere più. “… Elsa …” sussurrò.
 
Elsa si voltò, era lui. “… Jack…” sussurrò anche lei.
 
Intanto, Iris stava continuando a correre per i boschi. “ … non ti hanno mai amata … ti hanno abbandonata …”. Continuava a sentire strane parole. “ Vieni da me… ti darò quello che vuoi… ti vendicherai di coloro che ti hanno fatto del male…”.
 
… Pitch Black era molto vicino …

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Salve salve, sono tornata! Secondo capitolo con colpo di scena...
Stavo calcolando quanto sarebbe venuta lunga la FF e direi circa 4-5 capitoli... non è molto lunga, ma capitemi, sono capitoli talmente lunghi...
Ci tenevo a ringraziare AMY E BLAZE  e KEY_95 che mi seguono dal prologo e commentano. 
Nel prossimo capitolo ritroveremo Pitch Black, ce ne saranno delle belle...
Alla prossima!
SylviettaMyss

 
  
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