Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: Blackrose_96    28/05/2014    1 recensioni
Prendete una ragazza di diciotto anni, brillante a scuola, siciliana di origine, non proprio bellissima con i suoi fianchi larghi e qualche chiletto di troppo. Bene, ora aggiungete anche il suo cugino adottivo, un nigeriano alto quasi due metri che ha un nome degno di una tigre del Bengala. Ma non dimenticatevi la bellissima migliore amica di lei, con la fissazione per i vestiti gotici, il metal, il gothic-metal, il symphonic-metal, il pizzo nero, lo smalto nero, le tinte per capelli di colori improponibili(le uniche cose non nere che le garbano). E la prof? Ovviamente, la prof d'inglese ci deve essere in un progetto organizzato a Londra; mettiamo anche lei. E poi la nuova amica timidissima, la gang di sbandati, il proprietario cafone del bar, il cameriere belloccio e dongiovanni e, necessariamente, i One Direction. Che dire? Lasciate ogni speranza, oh voi che entrate!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prologo


12.30, casa Longo, periferia di Trapani.
È pazzesco. Assurdo. INSOPPORTABILE.
Mi chiedo perché cavolo il telefono debba suonare ogniqualvolta mi insapono sotto la doccia. E i miei ovviamente figurarsi se sono in casa. No, sul serio, parliamone. È una di quelle dannate coincidenze che ti fanno mettere in dubbio la tua fede e il tuo rapporto con essa. Spruzzo un bel medaglione di bagnoschiuma allo zucchero filate – no, non voglio attirare alcun insetto/ape/mosca/vespa, ma non ci rinuncerei per nulla al mondo – sul palmo della mia mano e mi strofino per bene, cominciando a cantare un motivetto qualsiasi per non sentire tutto quel baccano. Ok, non è stata una buona idea mettere come suoneria del cellulare “Hey ho let’s go” dei Ramones; la prima cosa che farò non appena uscirò di qui sarà proprio cambiarla.
Ecco, non appena uscirò di qui. Cristo, saranno passati almeno cinque minuti, e il cellulare non smette di suonare! Ma vaff …. Chiudo il getto tiepido della doccia di malavoglia, avvolgendomi il corpo con un asciugamano pulito. Ovviamente l’accappatoio è magicamente scomparso nei meandri dell’armadietto del bagno. Miracolo di mia madre. La santa della sparizione dei teli da doccia. Distrattamente mi avventuro oltre la cabina: grave errore. Senza avere nemmeno il tempo di accorgermene scivolo sul pavimento umido e riesco ad aggrapparmi per un pelo al lavandino prima di dare una sonora craniata al bordo della vasca. Che bello quando le giornate cominciano per il verso giusto.
E pensare che i miei stavano per barattare la bella testolina della loro unica figlia con una scarpiera IKEA, di quelle componibili, che mio padre non monterà mai. Perché non la monterà MAI, è risaputo. Tsk, ancora mia madre si illude tanto …
Con uno scatto degno di Usain Bolt – ma anche no – sfreccio nella mia stanza-porcile, seguendo l’assordante suoneria come un cane da tartufo per trovare il mio smartphone, buttato chissà dove in quella montagna di … porcherie.
Ecco dov’era finito il lucidalabbra della Kiko, ma vallo a sapere! Con abile mossa estraggo il telefono dalla tasca esterna della mia borsa, sepolta sotto una felpa e un pantalone di cotone beige – in cui avevo lasciato il mio lucidalabbra preferito, chissà da quanto tempo!
"Pronto?" chiedo, con la voce più sensuale che mi riesce … più o meno. Nel frattempo attraverso la stanza, sperando di non inciampare in qualche strano, antico detrito dimenticato sulla consunta moquette verde, e rimetto a posto il tubetto rosa nella straripante pochette dei trucchi.
"Longo, scusa se ti disturbo. Ho delle importanti notizie per te." afferma la sicura e anche un po’ eccitata voce della professoressa Tirelli. Aspetta, professoressa Tirelli?! Che cavolo ci fa la mia prof di inglese al telefono con ME?! E chi diamine le ha dato il MIO numero?!
"P-prof Tirelli?!" nonostante tenti di trattenermi, la mia voce si alza involontariamente di un’ottava. Al solo pensiero del suo volto arcigno, della sua voce gracchiante, del suo naso aquilino mi viene l’orticaria.
"Sì, Rossella. Tranquilla, non ho intenzione di interrogarti al telefono." la sua voce arriva carica di ironia alle mie orecchie, caratterizzata da un terrificante accento britannico "Anzi, ho buone notizie per te. Ricordi il progetto C1 di cui ti avevo parlato tempo fa?"
"Certo!" esclamo sicura di me, rizzando le orecchie per l’attenzione. Come potrei dimenticarmelo? Avrò fatto richiesta a Maggio per quel progetto e ancora non mi avevano comunicato nulla. Fortunatamente non avevo fatto progetti subito dopo gli esami di stato, che ho affrontato appena due settimane fa. Ma adesso non ho voglia di pensare a quell’orrido interrogatorio degno dell’Inquisizione spagnola. Arriccio il naso al solo ricordo. Non voglio più pensarci, né vedere un libro scolastico almeno per un mese. No, cavolo. Tutto Maggio e Giugno era stato solo: studio, studio, studio, studio, studio, sonno, studio. E pensare che quei mentecatti dei professori non avevano nemmeno letto con attenzione la mia tesina: una perla di quaranta pagine sulla storia del viaggio spirituale dall’antichità fino ai giorni nostri. Certo, sono uscita con il massimo, ma almeno un po’ di soddisfazione potevano darmela! Basta, adesso è inutile pensarci; mi risveglio dalla mia breve catalessi e ascolto le parole orgogliose della prof.
"Bene, sei stata scelta per parteciparvi! Un mese, tutto pagato a Londra; la mattina e il pomeriggio lavorerai in un bar lì vicino, ti invierò i dettagli per e-mail. Ah, parti fra una settimana!"
Mi trattengo a stento dal cominciare a saltellare per tutta la stanza in preda alla gioia. Non sono felice, sono STRAFELICE. Londra, Londra, Londra, Londra! Il mio sogno fin da quando non arrivavo nemmeno ad aprire le ante dell’armadio. Non è che sia cresciuta tanto da allora, ma che importa?! Andrò a Londra!!!
"Un’ultima cosa"
La voce della prof interrompe la mia danza della felicità intorno al mucchio di vestiti al centro della mia stanza.
"Sì?" chiedo, prolungando l’ultima vocale in modo inquietante.
"Portati dei vestiti pesanti, a Londra fa freddo anche d’estate"
Cara la prof, che si preoccupa della salute della sua alunna migliore. La citerò indubbiamente nel discorso che pronuncerò all’assegnazione del mio primo premio Nobel per la letteratura. O per la biologia. O per … ok, basta divagare.
"Certo che lo so prof, grazie mille per l’interessamento!" esclamo estasiata, buttandomi sul letto e stringendomi al petto Peggy principessarosa – il mio peluche preferito di quand’ero piccola.
"Prego, Longo. Mi daresti la tua mail?"
Con un moto di vergogna stringo più forte l’unicorno rosa ricoperto di paillettes che mi sorride dolcemente.
"/span>
Rossypinkyqueen@gmail.com Probabilmente adesso il naso della prof si sta arricciando per il disappunto, mentre io divento paonazza. Fortunatamente non mi può vedere!
Sento la penna scorrere veloce sul foglio all’altro capo del telefono: lo starà appuntando sulla sua inseparabile agenda.
"Perfetto, ti invierò l’e-mail stasera, ok?"
"All right, teacher!" la vergogna è durata poco, nulla può togliermi il sorriso dalla faccia, nemmeno l’imbarazzo. Nulla. Basta che penso al Big Ben, a Buckingham Palace, a Piccadilly Circus e rido!
Con un click stacco la chiamata e mi accorgo solo adesso di aver allagato il copriletto con i capelli ancora bagnati.
Mia mamma mi ammazzerà … ma chissene! Fregandomene delle coperte umide mi ributto sul letto – la polmonite è soltanto una leggenda metropolitana, o almeno tento di convincermene -, non prima però di aver acceso lo stereo con un cd degli Epica a macinare dentro. A. Tutto. Volume. C’è modo migliore per coronare una giornata già splendida?
~
Ormai nulla, né la doccia, né l’incazzatura, né la prof d’inglese hanno più importanza. Dopo aver gettato l’asciugamano in un angolo, mi alzo in piedi sul letto, cantando a squarciagola “Dance of Faith”, mentre scrivo un semplice, lapidario sms alla mia migliore amica.
"Cla, vado a Londra!"
Nemmeno un minuto dopo il telefono mi vibra in mano, cominciando a squillare. Con un balzo precipito sul pavimento e con un gesto spengo lo stereo, prima di rispondere senza nemmeno leggere il nome di chi mi sta chiamando. Ovviamente, è Claudia.
"Pronto?"
"COME SAREBBE A DIRE CHE VAI A LONDRA, GRANDISSIMA STRONZA!!!" strilla lei tutto d’un fiato, infrangendo la barriera del suono e sfondandomi un timpano. Ricordarsi di mettere sul conto di Cla l’apparecchio acustico che dovrò procurarmi al più presto. È sempre la solita, lei; ha la finezza di una scaricatrice di porto: è proprio per questo che l’adoro.
"Mi hanno presa per il progetto C1, mi ha appena chiamato la Tirelli!"
"Figurati, la notizia migliore che mi abbia mai dato la Tirelli è che sono stata rimandata nella sua materia … nana del cavolo … ma quindi quando partirai?" mi chiede, la voce intrisa di malinconia.
"Fra una settimana."
"Beata te! Al posto tuo io starei già ballando la samba nuda sul letto come se non ci fosse un domani!"
"Dio, hai proprio indovinato!" esclamo euforica.
"Indovinato cosa?" chiede pacata "Uffa, portami in valigia invece di ridere!"
Tento di calmarmi un po’ prima di riprendere la parola.
"Scusa, scusa; comunque ti prometto che ti porterò tutto ciò che vorrai!"
Ok, mi sto comportando in modo immondo, ma godo troppo nel farla incavolare. Giuro, l’ultima volta e la smetto!
"E allora ti conviene comprare un nuovo quaderno bello spesso, perché la lista che ti detterò sarà moooolto lunga!" afferma risoluta "senti, adesso ti devo lasciare, Ross, o la tinta per capelli comincerà a bruciarmi."
"Colore?" chiedo, compiaciuta.
Cla ridacchia e posso immaginarla nitidamente mentre si morde il labbro per farmi attendere qualche altro secondo.
"Viola. E ora vado, un bacio!"
Schiocco le labbra in risposta e stacco la chiamata. Sospiro, felice, e butto un occhio fuori oltre le tende dell’ampia finestra.
Avete presente il nulla cosmico? Ecco, aggiungete un po’ di sterpaglie, qualche arbusto secco e magari delle balle di fieno rotolanti: lì è dove abito io. Non che odi vivere qui, sia chiaro. L’estate si sta bene all’ombra degli agrumeti e d’inverno è bello sedersi accanto al caminetto scoppiettante. Però mi sono sempre chiesta com’è vivere in una città, una VERA città. Una metropoli multietnica con centri commerciali e monumenti celebri e librerie, ristoranti, negozi di ogni tipo. Insomma, una commistione di antico e moderno mozzafiato, tanto da farti sentire piccina piccina fra le alte mura ricoperte di pannelli di vetro temprato degli altissimi grattaceli. Una città come Londra.
~
Se ci fosse mio cugino qui presente, probabilmente mi darebbe uno scappellotto talmente forte sulla nuca da farmi rompere l’osso del collo. Certo, non ha tutti i torti a dire che le città grandi non sono per nulla un granché – così affollate, inquinate, sofisticate -; ma in fondo lui ha vissuto a Roma per ben quattro anni, causa università, e i primi tempi era entusiasta almeno quanto me di lasciare la piccola e scordata da Dio provincia trapanese.
A proposito di mio cugino, dovrei mandare anche a lui un’e-mail con la notiziona. Finisco di asciugarmi il corpo in fretta e furia e indosso i primi abiti puliti che trovo nel ripiano più alto dell’armadio. Chissà dove sarà adesso … Russia, Mongolia, Cambogia, Laos … probabilmente in un posto in cui non c’è la minima connessione a internet. Ma era stato lui stesso a dirmi che se fosse successo qualcosa di eclatante lo avrei dovuto avvertire immediatamente tramite il web. Prima o poi l’avrebbe letta … e chissà quando mi avrebbe risposto. Questo pensiero mi riporta alla mente che non aggiorno il blog ormai da quasi una settimana; e mi sembra d’obbligo condividere la mia felicità con il popolo virtuale.
Mi siedo alla scrivania, il computer già acceso, ma, prima di aggiornare il nostro blog – mio e di mio cugino –, entro in gmail e compongo un lungo messaggio.
 
Ehilà, Mustafa! Spero tu ti stia divertendo, dovunque tu sia. Ricorda la promessa che mi hai fatto prima che io cominciassi il liceo: “dopo che ti sarai diplomata, come premio, potrai seguirmi in uno dei miei viaggi; non solo, sceglierai anche la meta che vorrai”. Visto che ancora me la ricordo? Certo, sono cambiate tante cose. Anche Claudia sente la tua mancanza, mi ha detto che la contatti ogni volta che puoi. Mi sembra ieri che vi siete conosciuti! Ricordi? Lei piccola e minuta con i suoi occhioni azzurri e tu un moro di quasi due metri. Spero che la tua assenza non si prolunghi troppo oltre, ho talmente tante cose da dirti e non posso condensare tutto in delle semplici mail. Mi sembra ieri e sono già passati cinque anni … Ed è da almeno sei mesi che non ti fai vedere, a parte i resoconti mensili che non mi dimentico mai di pubblicare sul blog – non sono una brava bimba? -; ovviamente, continuano ad avere un successone. Saranno le foto, saranno gli articoli, ma sembra che ogni giorno che passa ciò che scrivi emoziona sempre di più – e, considerando che hai quasi commosso una come me, devo proprio farti i miei complimenti. Ma non ti ho contattato solo per rivangare i bei tempi andati. Ho una NOTIZIONA. Grande, enorme e meravigliosa come uno spettacolo di fuochi d’artificio il 4 Luglio. Lo so, oggi sono poetica. Comunque … VADO A LONDRA!!! Sì, hai capito bene, proprio Londra, caro cuginetto. Ho vinto una borsa di studio con un progetto scolastico e andrò un mese in Inghilterra, lavorando ovviamente. Non ti sembra meraviglioso? Che ne diresti se ci incontrassimo lì? Se fosse quella la meta del nostro viaggio assieme? Mi piacerebbe moltissimo, e sei indietro con i regali di un compleanno, un onomastico, una festa della donna, un Natale e tanto altro; quindi … spero che mi dirai di sì! J Mi manchi …
Comunque ora vado che i miei stanno tornando e ho combinato un macello nella mia stanza e nel bagno, a causa di una doccia lasciata a metà!
Baci,
 
Ross
 
Con un sospiro pensieroso mi stiracchio sulla sedia, distendendo bene braccia e busto. Chissà se sarebbe venuto … non è tipo da ignorare le mail. Forse l’ho pressato troppo? Rileggo il messaggio tre volte prima di inviarlo così com’è, senza ulteriore indugio. Verrà! sorrido E preparati, Londra, perché Rossella Maria Longo sta arrivando!
 
 
 
Una stanza angolo tutto per me:
Hello girls! Sono nuova del fandom e ho alcune cose da dire a proposito di tale abbozzo – di cui probabilmente avrete capito ben poco. Tranquille, nei prossimi capitoli la storia si dispiegherà meglio. Questo prologo serve più che altro per presentare alcuni dei personaggi principali, fra cui: Rossella, Claudia e Mustafa. Ovviamente, anche se trovo superfluo specificarlo, Mustafa (si pronuncia Mustàfa, non Mustafà) è il cugino adottivo di Ross; quindi nessuna parentela ad minchiam e genetica ancora più ad minchiam, semplicemente una casualità. E fortunatamente questo povero bambino aveva già un nome quando è stato adottato, altrimenti gli zii palermitani di Ross avrebbero finito per chiamarlo “Salvatore” o “Santino”. Non che siano brutti nomi, eh, ma trovo che Mustafa sia più figo. Comunque basta divagare XD. Per ora, grazie mille a chi ha letto la storia, a chi l’ha apprezzata e anche a chi ha soltanto letto le prime righe prima che un casuale attacco di vomito/diarrea/orticaria/gotta/lupus eritematoso la colpisse. Grazie davvero, ragazze :D e stavolta non sono sarcastica. Comunque premetto che, nonostante il mio folle tirare avanti in questi angolini, la storia non è affatto una parodia o una nonsense, quindi non vi preoccupate, fra qualche capitolo (forse anche dal prossimo) entreranno in scena i cari One Direction in tutto il loro splendore. Bene, ora è pronta la cena, quindi devo staccare – fortunatamente per voi.
Kiss kiss,
 
Blackrose
 
P.s. essendo che sono in periodo maturità (ecco motivato il suddetto sclero!) non assicuro nel mese di Giugno un aggiornamento regolare, ma vi prometto che da Luglio mi metterò sotto per garantire un capitolo a settimana. Parola di nerd!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Blackrose_96