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Autore: Jane Ale    28/05/2014    1 recensioni
L'incomprensibile ironia del globo, ovvero come Evanna perse il senno per colpa di Will
Evanna Dawson vive felice con i genitori e la sorella minore. Ha due migliori amiche che adora, un ragazzo che ammira da lontano perché troppo timida per avvicinarsi, e un cane che non ama particolarmente. Ma poi arriva Will. William Reddington è uno dei tanti teppisti che la madre di Evanna cerca di aiutare. Così la famiglia Dawson si trova ad ospitare il giovane bullo nella loro dimora.
Cosa succederebbe se Evanna e Will fossero così incompatibili da non poter stare nella stessa stanza per più di qualche minuto? E se lei volesse sbattere fuori di casa "un brutto ceffo come lui"? E se lui la rendesse oltremodo acida e scontrsa?
Ma soprattutto, cosa succederebbe se Will non fosse così brutto e Evanna fingesse di essere acida? Strane cose stanno per succedere nella perfetta vita di Evanna Dawson.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L'incomprensibile ironia del globo,

ovvero come Evanna perse il senno per colpa di Will



 

 

 

 

 

 




4. Tortuosi sentieri della vita





Avete presente quando state sognando, ma un rumore lontano comincia a distrarvi fin quando non siete risucchiati fuori dal sogno? Ecco, è proprio quello che stava succedendo a me: mi ero addormentata sul divano, ma il suono del campanello stava letteralmente uccidendo le mie orecchie e aveva fatto svanire la pace onirica in cui ero avvolta. Mi decisi ad alzarmi ed andai ad aprire.

-Mi spieghi cosa diavolo sta succedendo?- urlò Lisa entrando in casa mia come una furia. –Prima mi scrivi di venire a casa tua subito, senza una spiegazione, poi mi fai aspettare dieci minuti con il dito incollato al campanello. Eve, cosa è successo?-

-Lisa, calmati, mi ero addormentata.- le dissi. –Siediti.- e le indicai il divano.

-Okay, mi sto preoccupando. Eve, stai bene?-

Mi strusciai gli occhi ancora assonnati e mi voltai a guardarla. –Sarò sincera, Lisa. No, non sto bene, perché quando scopri che la tua migliore amica ti racconta cazzate su cazzate non puoi stare bene!- dissi alzando un po’ troppo il tono.

-Cosa stai dicendo?- mi chiese guardandomi incredula.

-Sto dicendo che sei uscita con William e non mi hai detto niente! Mi hai riempita di bugie con la storia del ragazzo misterioso, ti ho persino aiutata a scegliere l’abito giusto per il vostro appuntamento e poi vengo a sapere che il tuo nuovo cavaliere è il tizio che vive abusivamente in casa mia? Pensavo che avessi un minimo di dignità.- Stavo delirando alla grande, sembravo un’invasata che si sbracciava e si contorceva senza sosta.

-Oh mio Dio, tu hai battuto la testa!- disse Lisa con gli occhi spalancati.

-Vuoi dirmi che non sei uscita con William?- chiesi irata e disturbata dalla calma con cui mi aveva risposto.

-No, assolutamente, ma tu non hai capito niente.-

-Mi stai dando della stupida?- sbraitai ancora più forte. A quel punto Lisa si alzò, mi prese per le spalle e cominciò a scuotermi.

-Ti devi dare una calmata, Eve!- mi ordinò fermamente mentre mi trascinava a sedere sul divano al suo fianco.

Quando ero diventata una pazza schizofrenica senza accorgermene? C’era sicuramente una spiegazione comprendente un qualche essere soprannaturale alla mia reazione spropositata. Perché sì, riflettendoci qualche secondo, mi rendevo conto di quanto risultassi ridicola agli occhi della mia amica. Anzi no, non ridicola, semplicemente matta.

-Adesso io ti spiego tutto, ma tu stai zitta. Va bene?- mi domandò Lisa. Annuii.

-Dunque, io sono uscita con Will, lo ammetto. È stata una mia idea, era carino, così gli ho lasciato il mio numero e mi ha portata fuori con i suoi amici. Abbiamo parlato un po’, ma ho capito subito che non è il mio tipo e, chiaramente, io non sono il suo.- spiegò lei gesticolando con le mani come suo solito.

-Quindi vi siete baciati perché non vi piacete?- chiesi acida.

Lei mi fulminò. –Mi fai finire? Oggi sei veramente strana.-

-Va bene, sto zitta.- le dissi incrociando le braccia.

-Dicevo che mi ha portata fuori con i suoi amici, no? Ecco, uno di loro era particolarmente carino. Così, dopo aver chiarito la situazione con Will, ho cominciato a parlare con questo ragazzo e una cosa tira l’altra..-

-E vi siete baciati.- conclusi io.

-Siiii!- trillò lei esaltata. –Dovresti vederlo, Eve. Adam è così carino.-

-Adam?- chiesi stupita.

-Lo conosci?- domandò confusa.

-Sì, cioè no. Oggi ho accompagnato Will giocare a basket e ho conosciuto i suoi amici, è lì che ho scoperto tutto. O, almeno, credevo. Quindi tu esci con Adam?-

-Esatto!- rispose lei tutta sorridente. –Adesso ti sei calmata, gelosona?-

-Ma cosa dici? Io non sono gelosa. Di chi, poi? Di William?- chiesi scoppiando a ridere.

-Eve, la reazione che hai avuto è tutto fuorché normale: tu eri gelosa. Non è che ti piace?-

-Lis, perfavore, sii seria. Sai benissimo che la mia reazione era dovuta al fatto che pensavo che tu mi avessi mentito, non c’entra niente il tizio. È tutto un fatto di sincerità ed amicizia, ma adesso che ho capito è tutto sistemato.- affermai convinta.

-Certo, come no. Quindi ho dovuto subire la tua furia solo per una questione di amicizia? Ma fammi il piacere, tu William lo vorresti avere nudo nel letto!- sghignazzò lei.

-Chi è la pazza tra noi adesso?- domandai pregando di aver sentito male l’ultima parte del suo discorso.

-Sempre tu, perché ancora non ci hai combinato nulla.- continuò lei ridendo.

-Sai che sei malata di sesso?- le chiesi. –Non tutti gli esseri umani ne sono ossessionati.-

-Certo, tesoro. Io vivo per il sesso e lo dico senza problemi, ma tu non vuoi ammettere neanche di essere attratta da Will. Hai un problema, Eve.- dichiarò con l’aria di chi la sa lunga.

-Non ho nessun problema, amica mia, perché non sono attratta da nessuno. Le tue supposizioni sono infondate e completamente sbagliate.-

-No, non mi sono mai sbagliata su una cosa del genere. E poi, dimmi, Eve, com’è che dall’arrivo di Will non ti interessi più a Dean? Lo eviti, oserei dire, proprio adesso che ha cominciato a parlarti. Sbaglio?- chiese con un sorriso sornione stampato sul volto.

-Sì, sbagli alla grande. Io non evito nessuno, è che mi agito troppo a stare vicina a Dean.-

-Questa è la più grande stronzata che abbia mai sentito!- disse lei ridendo sguaiatamente. –Ti prego, Eve, non dire altro, potrei morire dal ridere.-

 

Quella sera me ne andai a letto molto presto chiudendo la porta a chiave. Non che avessi paura di affrontare William (sia mai!), ma il pensiero di dover ammettere di averlo lasciato a piedi per una cosa che in realtà non era neppure accaduta, mi metteva un po’ a disagio. Certo, io mantenevo comunque la mia larga dose di ragione, in fondo aveva portato fuori la mia migliore amica, ma non credevo che lo avrebbe capito dopo una camminata di troppi chilometri. Il mattino dopo, però, il momento del confronto arrivò. Quando uscii di casa, infatti, trovai Will appoggiato alla mia auto.

-Stamani guido io.-

Scoppiai a ridere. -Cosa ti fa pensare di poter guidare la mia auto?-

-Tua madre ha detto che va bene, le ho chiesto il permesso.- disse con un sorriso vittorioso.

Sbuffai e salii dal lato del passeggero. –Ti vuoi vendicare? Confessa!-

-Enny, tu stai male, di cosa mi dovrei vendicare? Del fatto che ieri sera mi hai lasciato a piedi senza una spiegazione? Beh, i presupposti ci sarebbero tutti, ma non intendo spaccarti l’auto per questo.- mi derise.

Mi sentii leggeremente più tranquilla, ma non troppo. –Mmm, ok.-

-Dunque?- mi domandò.

-Cosa?-

-Voglio sapere il motivo per cui ho dovuto camminare chilometri dopo l’allenamento ieri sera, mi sembra il minimo.-

Sì, glielo dovevo, ma non avevo intenzione di parlare. O meglio, non sapevo come spiegare il mio giustissimo punto di vista affinché emergesse tutta la legittimità del mio comportamento. Era tutta una questione di sintassi. Quindi, per risolvere la controversia, scossi la testa.

-Non hai intenzione di dirmelo?- mi chiese con una nota minacciosa nella voce.

-No.-

-Buon viaggio, allora!- ridacchiò prima di accostare l’auto. –Puoi scendere, Enny.-

Era uno scherzo? Come si permetteva? –Mi stai invitando a scendere dalla mia auto?- urlai.

-Non è un invito, è un ordine. E, per favore, non strillare come una gallina.-

-Non ho intenzione di muovermi da questo sedile. E, per la cronaca, gallina sarà la tua ragazza.- gli dissi guardandolo in cagnesco.

-Allora parla. E, per la cronaca, non ce l’ho la ragazza.- mi rispose scimmiottando il mio tono.

-Non mi importa.-

-Facevo per correggerti. Allora, scendi o parli?-

Sbuffai e borbottai un "fanculo" prima di rispondere. –Parlo.-

Sorrise soddisfatto e ripartì. –Dunque?- mi sollecitò.

-Ero arrabbiata con Lisa per avermi mentito.- dissi scocciata.

-Quindi mi hai lasciato a piedi perché era arrabbiata per il fatto che sono uscito con la tua amica?-

-Perché non me l’ha detto, l’ho dovuto scoprire dai tuoi amici. E tu non dovevi uscirci!- asserii furiosa.

-E perché mai?- mi domandò ridendo quasi apertamente.

-Lisa è una delle mie migliori amiche, tu devi stare fuori dalla mia vita. Potevi uscire con chiunque, perché lei?-

Si strinse nelle spalle. –Me l’ha chiesto lei, ho solo accettato, mi sembrava scortese rifiutare.-

-Povera stella, gli sembrava scortese! Ti sembra una buona ragione per uscire con una ragazza?-

-Beh sì. Se la ragazza è carina e mi chiede di uscire, accetto. Semplice.- disse.

-Quindi ti piace?- domandai.

-Non male, ma non è il mio tipo. Mi pare che la nostra serata lo abbia dimostrato.-

-E ti dispiace?- chiesi prima che potessi rendermene conto.

-Cosa significa?- domandò lanciandomi una strana occhiata.

-Niente, ho sbagliato. Perché non è il tuo tipo?-

-Enny, sei sfiancante! Non lo so, non credo che sia il tipo di ragazza con cui mi piacerebbe uscire, è troppo esibizionista, sicura di sé…egocentrica, ecco.- concluse.

-William, stai parlando della mia migliore amica.- lo ammonii.

-Me lo hai chiesto tu.-

Entrammo nel parcheggio della scuola. Nessuno dei due parlò finché non scendemmo dall’auto. Mi stavo avviando all’entrata quando Will mi richiamò e mi voltai a guardarlo.

-La prossima volta che sei gelosa, cerca di non farlo vedere, Enny.- sghignazzò prima di incamminarsi verso il gruppo dei suoi "amici". Non trovai niente di brillante da dire, così mi limitai a freddarlo con lo sguardo.

Arrogante, presuntuoso, pieno di sé e puro bugiardo. Io non ero gelosa. Era lui a credersi infallibile e bellissimo. Ma, ne ero più che certa, era tutto fuorché infallibile.

E bellissimo?, chiese la vocina nella mia testa prima che la uccidessi. Ma era troppo tardi, aveva già parlato.

 

Quel pomeriggio, dopo la lezione, William mi lasciò a casa prima di andare all’allenamento con la mia auto, così sarebbe stato sicuro di non restare a piedi. Avevo pensato davvero di strangolarlo, ma poi avevo pensato che non sarebbe stato facile trovare una scusa convincente per i miei genitori.

Mi sedetti al tavolo della cucina e cominciai a mangiare i cerali dalla scatola che era rimasta sul tavolo dalla mattina (troppo bello che qualcuno, oltre a me, si ricordasse di mettere in ordine ogni tanto). Quel giorno, a scuola, avevo notato l’assenza di Dean, mentre Pearl era stata fin troppo presente, sempre vicina a Will. Non che mi importasse, ma lei stava, più o meno, con Dean e non trovavo corretto il fatto che ci provasse con un altro ragazzo in sua assenza. Perché sì, lei ci provava con William, sapevo riconoscere certi atteggiamenti dopo tutte le puntante di serie tv al femminile che mi ero guardata! Quanto sapevano essere crudeli e scorrette le donne! Certo, non sempre, ma per essere la categoria umana dotata di cervello e sentimenti, alle volte, si trasformavano in mostri senza cuore, quasi al livello degli uomini. O, forse, anche oltre.

Il campanello suonò facendomi sobbalzare. Quando aprii la porta, mi trovai di fronte l’ultima persona che mi sarei aspettata di vedere sul mio pianerottolo.

-Dean, ciao! Cosa ci fai qui?- chiesi cercando di sembrare disinvolta.

-Volevo parlare..-

-Volevi parlare con Will? Mi dispiace, ma non è in casa, è all’allenamento.- gli spiegai senza neppure lasciarlo parlare.

-In realtà, Eve, volevo parlare con te.- mi disse grattandosi la testa con imbarazzo.

Oh, questa non me l’aspettavo. –Oh, bene, sì. Accomodati.-

Gli indicai il divano e ci sedemmo. –Dimmi tutto.- lo incitai.

-Eve..- cominciò, ma poi si bloccò e fece vagare il suo sguardo per il salotto.

-Oddio, è successo qualcosa di grave? Hai bisogno di aiuto?- chiesi preoccupata dal suo comportamento.

Lui, in risposta, ridacchiò. –No, scusa, non volevo farti agitare. Il fatto è che mi sono reso conto di una cosa e non è semplice, perché non pensavo di volere qualcosa in questo modo.-

Annuii come chi capisce perfettamente ciò che gli viene detto, ma in realtà non stavo capendo un bel niente. Miseriaccia, che problema aveva? Droga, alcol, soldi?

-Quindi capisci il mio problema?- chiese speranzoso.

-Direi di sì e voglio aiutarti in qualsiasi maniera.- dissi cercando di rassicurarlo. In fondo se un amico aveva bisogno di aiuto per una questione difficile, non potevo tirarmi indietro.

-Dici davvero?- domandò sorpreso. –Quindi uscirai con me?-

Stavo per annuire di nuovo, ma mi bloccai. Cosa aveva detto?

-Come, scusa?-

-Eve, vuoi uscire con me?-

Okay, fermi tutti. Si trattava di uno scherzo? Non era affatto divertente, però. Non si deve giocare con i sentimenti delle persone. Ma, soprattutto, quali erano i miei sentimenti in quel momento? Perché per essere innamorata persa di Dean da una vita, la mia reazione non era quella che avevo immaginato per quel momento. Perché non poteva avere problemi con la droga? Oppure con l’alcol? No, stavo delirando, a me Dean piaceva dall’inizio dei tempi, cosa andavo a pensare? Io volevo uscire con lui!

-Beh sì, credo si possa fare.- risposi cercando di sorridere.

-Davvero? Oddio Eve, non sai quanto mi senta più leggero. Non sapevo cosa avresti risposto, poi non sapevo a chi chiedere, l’unico sarebbe stato tuo cugino, ma dopo che mi sono lasciato con Pearl..- disse caoticamente.

Un momento, Dean conosceva mio cugino Phil? E cosa c’entrava con lui e Pearl? E poi, quando si erano lasciati? Si stava rivelando il pomeriggio più strano della mia vita.

-Eh?- fu tutto ciò che riuscii a chiedere per sintetizzare la nebulosa di informazioni nella mia testa.

-Non lo sai? Io e Pearl abbiamo chiuso dopo che mi ha confessato di aver baciato tuo cugino Will, così non me la sono sentita di parlare con lui di te. Insomma, era pur sempre la mia ragazza.- disse, ma non sembrava davvero dispiaciuto.

Will..bacio..Pearl..Will..mio cugino..questa volta l’avrebbe pagata, oh sì!

-Mi dispiace per Pearl, però hai fatto bene a non parlarne con William, anche perché non siamo così uniti da parlare delle nostre vite private.-

-Non andate d’accordo?- chiese con fin troppo interesse.

-Ci sopportiamo, ecco.- Ma nemmeno quello, forse.

-Capisco.-

-Quindi adesso stanno insieme, lui e Pearl?- domandai per curiosità.

-Credo di sì, ma non so cosa dirti, in fondo Pearl non è tipo da relazioni serie e, scusa se te lo dico, ma neppure Will lo sembra.-

-Su questo non c’è dubbio.- dissi dandogli ragione.

-Allora io vado.- annunciò alzandosi.

Mi alzai anch’io per accompagnarlo alla porta. –Okay. Ci vediamo domani?-

-Certo. A domani, Eve. Sogni d’oro per stanotte.- e prima che potessi rendermene conto, si avvicinò al mio volto e sfiorò le mie labbra con le sue.

Non reagii, rimasi immobile e lo guardai allontanarsi mentre mi sorrideva. Mi aveva, più o meno, baciata come fanno i principi con le principesse. Le nostre labbra si erano sfiorate sotto il portico della mia casa al tramonto. Ero, a farla breve, incredula. Dean, il bacio, la dichiarazione, William, mio cugino, Pearl e ancora il bacio. Ero stupefatta.

Ma la cosa che mi lasciava ancora più di sasso, era la reazione al bacio di Dean. Lo sfarfallio nello stomaco, il batticuore, il respiro spezzato.

Tutto quello che io non avevo provato.

Era decisamente un bel casino. E addio al romanticismo!

 

Saltai la cena con i miei, mi feci un panino, salutai la mia famiglia e mi rifugiai in camera. Scordandomi, però, di chiudere la porta. Quando William rincasò, mi trovò seduta sul letto con lo sguardo perso nel vuoto.

-Enny, hai visto un fantasma?-

-Sì, infame, il tuo!- dissi lanciandogli la prima cosa che trovai, ossia il contenitore degli integratori che tenevo sul comodino.

Bloccò il tubetto con una sola mano. –Ma sei scema?!- si infuriò.

-Io no, ma tu sì, pezzo di idiota! Ti avevo detto di stare fuori dalla mia vita e tu che fai? Vai in giro a dire che sei mio cugino!-

-E tu attenti alla mia vita solo per questo? Mica ti ho offesa! Mi sembrava più semplice spiegare il perché vivessi in casa tua con questa scusa, tutto qui.- mi spiegò. E per un attimo, solo per uno, fui tentata di dirgli che poteva andare bene, ma mi fermai in tempo dal commettere un tale errore.

-Posso andare adesso?- domandò.

Non risposi. –Dean mi ha chiesto di uscire. Oggi pomeriggio si è presentato qui e mi ha pure dato un bacio.- gli spiegai. In condizioni normali non gli avrei mai detto una cosa del genere, ma mi serviva per fargli dire la verità.

-Ah, dunque l’imbecille si è rimesso in gioco.- ridacchiò.

-Non chiamarlo così!-

-Ma è vero, non è colpa mia-

-E tu hai cercato il primo imbecille che passava per rubargli la ragazza, giusto?- lo accusai.

-Cosa stai dicendo?- domandò sorpreso.

-Non è vero che hai baciato Pearl facendoli lasciare?-

-Quindi è questo che ti ha raccontato?- domandò serio.

-Perché, evidentemente, è quello che è successo.- ribadii.

Scosse la testa. –Ti conviene fare attenzione a Dean e alle sue parole, Enny. Non è tutto oro quello che luccica. Non ti sembra strano che si sia dichiarato così, di punto in bianco, proprio a te che gli morivi dietro?-

-Credi che non possa piacere a qualcuno? Pensi di essere l’unico a suscitare interesse? Vuoi mettermi in guardia da qualcuno che mi potrebbe prendere in giro quando tu sei il primo a farlo?- chiesi irata.

-Lascia stare, Enny, capisci sempre quello che vuoi. Ti chiedo solo di stare attenta.- mi ammonì.

-A chi? A lui o a te?-

-Stai delirando!-

-Hai baciato Pearl, sì o no?-

Annuì. –E l’hai baciata quando stavano ancora insieme?- domandai ancora.

-Sì, ma lui aveva..-

-Ma niente!- lo interruppi. –Mi sembra più che sufficiente per capire da chi devo stare lontana. Buonanotte Will.- lo congedai.

Uscì sbattendo la porta. Che testa di ca..volo!

Lui mi metteva in guardia da Dean, lui che aveva baciato Pearl distruggendo una coppia, aveva detto a tutti che ero sua cugina, era uscito di nascosto con la mia migliore amica e, cavolo, aveva baciato Pearl!

Ed io ero irritata da qualcosa che nemmeno sapevo definire. Fin troppo irritata.

 

 

 

 


 

Note dell’autrice:


Buonasera a tutti!

Intanto mi scuso per il ritardo, sono veramente imperdonabile, ma quando c’è di mezzo l’università la gestione del tempo mi sembra sempre impossibile da domare.

Cosa ne pensate di questo capitolo? Non è molto interessante, né intenso, ma è un punto di partenza per capire cosa sta passando per la testa di Eve. Qualcosa sta cambiando e se ne sta rendendo conto, chissà.

Come sempre ci tengo tantissimo a ringraziare coloro che hanno inserito la storia tra le seguite, le ricordate e le preferite, coloro che hanno recensito e anche coloro che si limitano a leggere. Grazie a tutti! :)

Alla prossima.

Un bacione,

Jane

  
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