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Autore: Shinra    03/08/2008    2 recensioni
Dopo molti anni, i due amanti si incontrano di nuovo... ma ci sono ostacoli che l'amore non potrà mai superare...
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si rincontrarono dopo tanto tempo.
Lui era un uomo sulla trentina, magro a tal punto da sembrare scheletrico; aveva una carnagione pallida, come se non prendesse il sole da molto tempo, e il viso smunto, con un accenno di barba ruvida. I suoi occhi erano di un marrone talmente scuro da sembrare nero, e i capelli, scuri anch'essi, erano corti e pettinati col gel.
Lei era appollaiata in cima alla cancellata di ferro e lo guardava dall'alto. I suoi occhi rossi spiccavano, illuminati dalla luce delle torce, e i capelli unti e lunghi le coprivano gran parte del viso, lasciando intravedere solo uno strato di pelle dal colorito violaceo, esaltato dal candore della luna. Il vestito che indossava era nero e si confondeva con le mura nere del castello. Anche le labbra erano pallide, e quando esse si dischiusero un canino brillò lucido di saliva.
Entrambi si fissavano dritto negli occhi. Lei in attesa, o in agguato. Lui, senza alcuna apparente reazione, sembrava immerso nei suoi pensieri.
Poi d'un tratto la tensione sul viso dell'uomo si sciolse, la sua espressione si ammorbidì ed egli assunse un'aria sognante. I suoi occhi scuri guardavano adesso la ragazza con dolcezza, quasi compassione.
Le labbra di lui si dischiusero per pronunciare delle parole che aspettava da molto tempo di pronunciare...

<< Ti ho cercata a lungo... Dana... >>

I canini scomparvero dietro le labbra della ragazza, ma nessun altro muscolo del suo viso o del suo corpo si mosse.

<< Ti ho cercata.. >> ripeté lui, << Ti cercavo da anni... >>

Il corpo della ragazza si inclinò appena percettibilmente sulla destra. Nonostante l'oscurità che la circondava, l'uomo colse il movimento e si mosse a sua volta verso di lei, ma solo di un passo.
I suoi occhi erano colmi di desiderio e di speranza. Guardava la sagoma della donna sopra di lui, in attesa di un movimento e di una reazione da parte sua.
Due occhi rosso rubino erano fissi sui suoni, ma essi non lasciavano trasparire alcun sentimento.
D'un tratto fu come se ella venisse circondata da un'ombra, che come un fumo nero la avvolse. La sua immagine svanì gradualmente davanti agli occhi dell'uomo, come se essa venisse inglobata nelle mura di pece.
Poco dopo però, gli occhi dell'uomo percepirono un movimento: qualcosa che discendeva, lentamente, come una piuma che lievitando nell'aria scende ondeggiando verso il terreno, dal punto dove si trovava prima la ragazza.
I piedi della sagoma toccarono il suolo senza provocare alcun suono, e il mantello, sollevatosi durante la discesa, ricadde morbidamente sulle sue spalle, modellandosi sul corpo.
La figura, ancora avvolta nell'ombra, fece due passi avanti, venendo così illuminata dalla luce del fuoco che ardeva sulle torce.
Anche se addolciti dalla luce ambrata, i lineamenti della donna erano duri, severi. Era ancora giovane, ma la durezza della sua espressione la faceva sembrare più adulta. I suoi occhi erano ancora fissi su quelli dell'uomo di fronte a lei. Le sue labbra si dischiusero appena, e, senza che si muovessero, da esse uscì un suono acuto ma rauco, come se ella non fosse più abituata a emettere la voce con correttezza.

<< David... >> disse. Le labbra si serrarono di nuovo.

Lui sussultò. Sentiva un dolore fitto e lancinante nel petto, come se un coltello lo stesse squarciando. Il dolore si espanse in tutto il corpo, congelandogli i movimenti, risalendo fino alla gola, bloccandogli il respiro, spingendolo verso il pianto.
I suoi occhi erano più lucidi adesso, e il suo viso si contorse in una smorfia di dolore, causato dalla tristezza e dalla gioia insieme. Strinse gli occhi e serrò i denti, cercando inutilmente di bloccare un singhiozzo, né riuscendo a impedire alle lacrime di scendere. Il suo petto era sconvolto da un tremito.
Si portò una mano agli occhi per asciugarsi le lacrime e schiarirsi la vista, ma si bloccò sentendo un tocco delicato sul suo viso: una piccola mano gli si era posata sulla guancia, e gli stava ora asciugando le lacrime facendogli scivolare delicatamente il pollice sotto la palpebra.
La ragazza si era impercettibilmente mossa verso di lui, e gli si trovava ora dinanzi. Le posizioni si erano invertite: adesso la differenza di altezza era netta, la testa di lei arrivava appena alla spalla di lui, e lo guardava ora dal basso verso l'alto.
Le frange di capelli, che prima le coprivano buona parte del volto, scendevano ora lungo le orecchie fino a oltre il collo. Il pallore violaceo del suo viso era ancora più marcato ed evidente di prima.
La mano di lui si mosse subito verso quella di lei, come per accertarsi che esistesse, che fosse concreta e non solo un miraggio. Allungò poi anche l'altro braccio per posarlo sul suo fianco.
Dana si lasciò avvicinare, senza interrompere il contatto visivo.
Erano molto più vicini adesso, e i loro busti quasi si toccavano.
Lei appoggiò l'altra mano sul braccio di lui che le cingeva la vita, e in quell'istante le parve che un pizzico di calore le fosse entrato in corpo. La sua espressione si ammorbidì.
I due si guardarono ancora, immersi ognuno nell'essenza dell'altro.
Un sorriso malinconico si dipinse sulle labbra dell'uomo, prima che egli dicesse in un soffio:

<< È come se fossimo tornati indietro nel tempo... >>

Quel sussurro fu l'unica cosa che Dana udì, e fu come una scossa che risvegliò i suoi sentimenti sopiti da tempo, che la spinse a cercare il calore di lui, la sua tenerezza, tutto.
Si sporse in avanti, e lo ritrovò nel suo bacio.
Non appena le loro labbra si sfiorarono entrambi ebbero un tremito, cercarono rassicurazione ciascuno nello sguardo dell'altro.
Poi le loro labbra si unirono di nuovo. Quelle di lei fredde, quelle di lui calde.
Le loro lingue si incontrarono, i loro corpi si fusero, i loro respiri si mescolarono...
Ma in quella notte di tenebra un solo cuore batteva.

  
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