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Puttana dei sentimenti, ti affanni per briciole d'amore gettate ai tuoi piedi – calpestate.
Tu le raccogli, le stringi al cuore, le ingolli deglutendo a fatica, perché la tua trachea si è ormai seccata a forza di aspettare.
Cadono in quel vuoto che è il tuo interno, avvelenando ogni organo, perché sono un surrogato nocivo che rovina anche i tuoi pensieri.
Tossine formato sentimento che placano il tormento per un attimo, acuendo poi solo il tuo bisogno.
Aggrappata ad un'allucinazione dopo l'altra artigli l'aria per afferrare nuvole di emozioni, mentre intorno a te si forma il nulla.
Perché ti ostini a creare castelli di speranza? Perché continui ad erigere questo niente, la luce sempre più flebile e le mani sempre più tremanti?
Oramai dovresti aver imparato – dovresti essere esausta, ma ancora ti affanni a ghermire stralci di attenzione e a tentare di strapparli via alla gente.
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