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Autore: benzodiazepunk    29/05/2014    2 recensioni
"Il mio nome è Rendwick Lickprivick, appartengo al distretto 2, base militare di Panem, e quando Rendis Ganham estrarrà il nome del tributo maschile di quest’anno mi offrirò volontario.
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Il mio nome è Rhymer Aldjoy, appartengo al distretto 7, legname, e sono appena stata estratta come tributo femminile per gli Hunger Games."
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69° Hunger Games, i favoriti si alleano, una ragazzina viene sorteggiata, ma la storia prende una piega inaspettata per tutti. Tradimenti, alleanze spezzate, Rendwick favorito del Distretto 2 e Rhymer dodicenne ritenuta morta da tutti i pronostici, finiscono insieme in una radura e suggellano la loro personale alleanza, un'alleanza mai vista in un'arena prima di allora.
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14 – La fine parte II


Rendwick barcolla e cade in ginocchio come quel ragazzo, come quello che ho ucciso. Mi accorgo che mi sto premendo le mano sulla bocca con troppa forza e mi costringo a smetterla.
Mi avvicino coprendo di corsa quei pochi passi che ci separano. Sento le lacrime pungermi gli occhi, come farò ora? Ma cerco di essere forte, lui avrà paura adesso, sono io a dover essere forte. Mi inginocchio e gli faccio appoggiare la testa sulle mie gambe.
«Il… il sangue… io…» balbetta, e io cerco di zittirlo.
«Andrà tutto bene, è solo… solo una ferita, andrà tutto bene, guarirai e vincerai, come tutti credevano. Avanti, andrà tutto bene ok?»
«No, no, io… troppo sangue Rhym, troppo… è… profonda. La sento nelle ossa» ride, e tossisce sangue.
Non è un buon segno, lo capisco anche io.
«Non vincerò… non… più… vinci tu Rhymer. Vinci tu ora che i favoriti non ci sono più. Fa vedere a… tutti… che… sei forte. Sei forte»

Annuisco in silenzio perché se aprissi la bocca ora inizierei a singhiozzare di sicuro. Gli prendo una mano, sporca di sangue, e Rendwick me la stringe forte tanto da farmi male ma io non dico nulla. Gliela stringo anche io, forte, più forte che posso.
«Sono qui. Siamo alleati, non me ne vado, va tutto bene» sussurro, e lui sorride a occhi chiusi.
«Lo…so…»
Non so cosa fare. Sento che il suo respiro si fa debole e non so cosa fare. Mi prende il panico.
«Non puoi morire Rendwick, non mi lasciare ti prego! Come faccio io da sola? Sono troppo piccola… troppo debole per sopravvivere senza di te» le lacrime ora mi solcano le guance ed è incredibile che anche mentre sta per morire lui mi accarezza il viso asciugandomi gli occhi.
«Tu sei più forte di tutti loro» sussurra, e io gli stringo la mano, mi appoggio a lui in quello che è un goffo abbraccio.
Rimaniamo così per quelli che possono essere pochi secondi o ore e ore, io non lo so, poi il suo respiro si interrompe e so che non c’è più.
Mi allontano perché non voglio vedere l’hovercraft che lo porta via, e la sera non alzo lo sguardo al cielo perché tanto lo so già chi è morto.

  
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