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Autore: KatWhite    29/05/2014    1 recensioni
Dall'ultimo capitolo: "Quel luogo, quella costruzione, quella foto: ogni cosa era fredda, mentre Ino era calda, amorevole, gioiosa, felice. Non solo era solare, ma lei stessa era in grado di dare calore a tutte le persone che amava, e Shikamaru doveva ammettere che era questa la cosa che più le mancava della sua amata: la sua capacità di farlo sorridere anche nelle situazioni più disperate, le sue carezze che erano in grado di tranquillizzarlo, i suoi baci che celavano un “Ti amo per sempre” nascosto tra le labbra rosate."
Una raccolta di flash!fic e one shot inspirate dall'opera "Le Grazie" di Foscolo, più precisamente "Il velo delle Grazie".
Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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"Mesci, odorosa Dea, rosee le fila;
e nel mezzo del velo ardita balli,
canti fra ’l coro delle sue speranze
Giovinezza: percote a spessi tocchi
antico un plettro il Tempo; e la danzante
discende un clivo onde nessun risale.
"
Ugo Foscolo, Le Grazie, Inno III. (vv.144-149)




Shikamaru Nara sorride tutto d’un tratto mentre è sdraiato su una duna a contemplare il cielo azzurro con qualche nuvola che passeggia leggera e indisturbata. E’ poco per uno come lui, abituato ai cieli carichi di bianco di Konoha, ma si accontenta anche così.
Era a Suna in missione da qualche settimana e iniziava a sentire nostalgia di casa, della sua famiglia e dei suoi amici.
Ma se c’era qualcuno di cui il Jonin non sentiva minimamente la mancanza, ebbene quella persona era niente meno che Ino Yamanaka. Dio solo sapeva quanto era contento di essere mille e miglia di distanza da lei e dalla sua voce stridula e seccante.
Gli sembra proprio uno degli ossimori più divertenti e buffi del mondo che fosse stata proprio il pensiero di lei però a distogliergli quel broncio per fargli arcuare le labbra.

 
Un bambino dai capelli raccolti in una coda alta e appuntiti era sdraiato sotto un albero, al riparo dagli scottanti raggi del sole pomeridiani di Luglio.
Faceva caldo, era sudato e non aveva voglia di uscire, ma d’estate il cielo era sempre più bello e questo era bastato a convincerlo a sopportare la calura estiva.
L’ultima cosa che si aspettava era di vedere arrivare la sua “amica del cuore”, esattamente così come si era definita lei stessa, da lui.

«Ino che diavolo ci fai tu qui?» domandò il bambino di appena dieci anni con un espressione altamente infastidita. Cosa diamine voleva quella Yamanaka? Non poteva evitare di seccarlo persino oggi?
«Uff… ti cercavo, ecco cosa ci faccio qui!» ribattè prontamente la bambina alzando immediatamente la voce e perforandogli un orecchio, dato che gli si era seduta accanto.
«Mendokusee, non urlare!» si lamentò il bambino. Poi sorrise furbescamente. «Certo che senza di me non ci riesci pro— ehi ehi ehi! Piano, ahia!» Non gli fu permesso di terminare che Ino lo tirò per un orecchio.
«Dicevo che ti cercavo, perché ho bisogno di un parere dal mio migliore amico del cuore» sottolineò l’epiteto con enfasi, quasi quanto l’aggettivo possessivo che l’accompagnava. «E guardami mentre ti parlo Shikamaru!» lo riprese mentre gli prendeva bruscamente il capo e lo girava, dal cielo ai suoi occhi.

Shikamaru trattenne per orgoglio una smorfia di dolore. A contatto con gli occhi di Ino, non notò la differenza tra il cielo che stava guardando prima e quello che si ritrovava davanti adesso. No anzi, forse quello di Ino era più bello.
«D’accordo quello che vuoi, ma basta che poi mi lasci in pace» borbottò seccatamente. La bambina non ci badò poi molto, dato che aveva ottenuto la sua attenzione, e gli schioccò a tradimento un umido bacio sulla guancia.
Shikamaru schifato si ripulì immediatamente nel punto in cui le labbra della bambina lo avevano sfiorato facendo un’adorabile smorfia; ma le sue azioni lo tradivano, dato che sentì una strana morsa allo stomaco.
Ino nel frattempo si era alzata e aveva storto il naso alla sua reazione.
«Nara, sei un maleducato»
«Zitta e muoviti» mugugnò inclinando la testa per evitare il suo sguardo: non doveva guardarla negli occhi per un po’, altrimenti Ino lo avrebbe scoperto. Era un mostro quella bambina, capiva sempre ogni cosa di lui e poi lo seccava sempre. Solo che il problema non era l’essere seccato dopo, semplicemente gli dava fastidio che capisse di sentirsi in quella maniera. Che poi cos’era? Disagio? Fastidio?
I suoi pensieri furono interrotti dalle grida di Ino:
«Shikamaru guardami!» strillò con tutto il fiato che aveva in gola con una nota minacciosa, facendolo girare immediatamente dal timore che il suo tono incuteva.
Ino si mise quindi in posa di profilo e allungò leggermente le gambe al di fuori della gonna del vestito rosa che indossava.
«Allora? Cosa ne dici? E’ nuovo, l’ho comprato oggi con mamma! Piacerà a Sas’ke-kun?» trillò esultante ed emozionata dall’atteso responso del bambino
«Argh, Ino maledizione! Perché le chiedi a me e non a Sakura queste cose?» esclamò esasperato Shikamaru.
«Perché tu sei un uomo, così posso capire meglio cosa piace a Sas’ke-kun» ribattè Ino come se fosse la cosa più naturale del mondo.
«Chiedilo a Choji»
«Ma—»
«Niente ma. Non seccarmi più per queste sciocchezze, Ino» dichiarò rialzando il viso e tornando a guardare il cielo.
«Non ti piaccio?» chiese allora Ino con uno strano tono che non gli riuscì di decifrare.
«Vai avanti ancora?» la voce gli si affievolì sull’ultima sillaba quando, riportò lo sguardo sulla bambina.
Ino stava piangendo. Ecco il perché della sua strana voce spezzata.
Shikamaru si sentì tremendamente in colpa, e la morsa allo stomaco si fece più prepotente ed esplose, ma in maniera diversa da prima. Questa volta gli faceva quasi male e il cuore tamburellava velocemente impazzito.

«Ino, Ino, Ino! E dai su, non piangere! Per favore! Ti compro un gelato!» la supplicò il bambino andando in panico, alzandosi in piedi. Non era per niente abituato a veder piangere Ino: insomma, Ino era Ino! Ino aveva sempre il sorriso sulla bocca!
La bambina lo ignorò e a grandi passi si allontanò da lui. Shikamaru la rincorse e, non appena le fu abbastanza vicino, la prese per le spalle e la girò verso di sé.
Prima ancora che potesse divincolarsi dalla sua presa o urlargli contro qualcosa, il bambino si affrettò a dire 
«Seibellissimanonscappare!»
«Cosa?» domandò la bambina confusa, mentre smise temporaneamente di singhiozzare.
«Ho detto che… beh, insomma… che sei carina» mentì Shikamaru sentendo le guance avvampare.
«Nono Shika-kun, hai detto qualcos’altro!» ribattè Ino, un sorriso furbo che già si stava disegnando sul volto e che si stava velocemente sostituendo alle lacrime.
«Mendokusee…» borbottò contrito. Ormai non poteva più sfuggirle, maledizione a quella Yamanaka! «Sei bellissima, Ino» disse col tono più sincero che riuscisse a fare e con l’espressione più seria che potesse tenere un bambino di dieci anni.
D’istinto, la bambina l’abbracciò, l’ombra di un sorriso amaro nascosto dietro le scapole di Shikamaru.

«Ti secco tanto?»
«Oh, tantissimo» rispose il Nara, ricambiando l'abbraccio della giovane.
Ino sorrise, cogliendo l'antifona. «Potrò seccarti ancora?»
«Tutte le volte che vorrai, seccatura» ammise, mentre lentamente si staccava dalla piccola Yamanaka.
«Allora Shika, avevi nominato un gelato…» 
«Mendokusee!»

Non avrebbe mai pensato di riuscire ad ammetterlo, ma la verità è che le manca da morire. E se si concentrava ancora un po’, riusciva persino a sentire il profumo di violette di una piccola Ino Yamanaka stretta tra le sue braccia, mentre le ripete che è la più bella di tutte.

Note dell'autrice
Ommmmmioddio, Emily White che scrive una ShikaIno! Non ci crede nemmeno la vostra Ems signore e signori. L'ultima ShikaIno che ho scritto è stato per il WM per la miseria! MI MANCAVANO DA MATTI.
Anyway, ecco con cosa esordisce il ritorno di Emily: un dì, durante lezione di letteratura su Foscolo, leggiamo il testo del "Velo delle Grazie", nel quale ogni velo tessuto di un certo colore, rappresenta un valore dei quali le Grazie dovranno essere custodi e stimolo sulla Terra. I colori dei veli sono cinque: rosa, rappresenta la giovinezza; bianco, l'amore coniugale; alloro, pietà e virtù del guerriero; oro, rappresenta un banchetto conviviale; infine l'azzurro è un momento mesto.

Il mio lavoro consiste nell'attenermi il più possibile a questi prompt (massì chiamamoli così) e occhio ai colori che si troveranno nelle storie! Qui abbiamo visto come il vestitino di Ino sia rosa, per cui cercherò anche di inserire i colori dei cinque veli nelle cinque flash/shot.
Spero che la mia idea vi piaccia e anche la prima shot!

Kiss, Emily.
  
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