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Autore: Bijou_brigitte    29/05/2014    1 recensioni
Quando la confusione che hai in testa ti spinge oltre i limiti del consentito...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Triste storia di un infelice

 
Correre, avevo soltanto bisogno di correre…
Ero uscita di fretta da casa sua scordandomi persino la giacca ma poco importava. Volevo solo andarmene a casa, buttarmi sotto la doccia e chiudere gli occhi cercando di non pensare, magari di dimenticare!
L’aria fredda mi pungeva la pelle come spilli, li sentivo penetrare a uno a uno lentamente durante la mia irrefrenabile corsa. Il respiro cominciava a mancarmi e un ricordo illuminò la mia mente…
 
-Devi respirare lentamente mentre corri amore- mi suggerì sentendomi ansimare.
-Ma ho bisogno d’aria- lo guardai mostrandogli il mio viso arrossato.
-Vedrai che ti sentirai meglio- disse ridacchiando e lasciandomi un bacio a fior di labbra.
 
 
Era stato così, mi ero sentita subito meglio, ma ora…ora morivo!
Cercai di allontanare i suoi occhi e il suo gentile monito dalla mente, ma fu tutto inutile. Piccole lacrime iniziarono a lasciare i miei occhi per adagiarsi sugli zigomi e scendere giù fino a morirmi tra le labbra.
Che cosa avevo fatto?!
 
***
 
L’acqua e il sapone stavano lavando la mia pelle sporca, il vapore s’insinuava nei miei polmoni alterandomi il respiro…
“Perché mi hai lasciata?!”
Presi una spugna e iniziai a sfregarmela violentemente addosso cercando di levarmi il suo odore dal corpo.
Era tutto inutile, le sue mani avide, i suoi occhi lussuriosi, il suo sorriso sghembo e i suoi baci troppo diversi dai miei preferiti erano ancora impressi a fuoco nella mia memoria e sulla mia persona.
“Così mi uccidi…”
Altre lacrime si confusero con il getto della doccia, altri singhiozzi ruppero il silenzio, altri rimpianti annebbiarono il mio cuore , altri rimorsi mossero la mia coscienza.
Mi raggomitolai a terra portandomi le ginocchia al petto cercando disperatamente di non rompermi, di tenere insieme i pezzi.
“Se avessi saputo che quello sarebbe stato l'ultimo abbraccio, ti avrei stretto più forte…”
 
***
 
Mi avvolsi nel soffice accappatoio bianco di spugna e mi trascinai fino al letto. Non mi curai dei capelli bagnati, poggia la testa sul cuscino e continuai a piangere.
La pioggia fuori dalla finestra aperta chiedeva di entrare, la luce soffusa della abat jour contrastava il nero del cielo. Un temporale era alle porte e io ne avevo il terrore.
Chiusi gli occhi cercando di non pensare a niente, ma il pomeriggio appena concluso non si poteva dimenticare…
 
-Lo faccio solo per fartelo dimenticare!- urlò quasi sbattendomi sul letto.
-Lasciami per favore- gli occhi già pieni di pianto e la testa affollata di ricordi.
Ero andata spontaneamente da lui, forse sapendo già cosa mi aspettava, spinta dal mio masochismo e dalla mia costante voglia di infierire.
-So che ti piace- avevo le sue mani dappertutto e il suo odore ormai addosso…
Quanto mi manca il tuo profumo amore…
-Lasciami ti prego!- altri lamenti, altri tentativi vani.
Che cosa mi era saltato in testa?!
 
Radunai tutta la forza che mi era rimasta in corpo e mi alzai, mi avvicinai barcollando all’armadio e ne estrassi una sua felpa…
“Così l’illusione di averti ancora qui con me sembrerà quasi vera…”
La indossai e ispirai profondamente.
Che cosa mi era rimasto?!
Tutto tranne lui che si era portato via il mio sorriso, il mio buon umore, il mio cuore e il mio amore. Tutto tranne il mio orgoglio che lui aveva distrutto quando mi ero presentata davanti a casa sua implorandolo di tornare con me, dicendogli che senza di lui nulla aveva più senso e che la mia vita era vuota senza la sua presenza.
Cosa mi era rimasto?!
Niente. Niente di ciò che mi importava era rimasto…
“Oh amore sapevo sarebbe andata a finire così…”
Lanciai un ultimo sguardo fuori dalla finestra. La pioggia continuava la sua caduta senza curarsi di me, le tende rosa si muovevano spinte dal vento e alcune gocce d’acqua bagnavano il mio parquet .
 
***
 
Il dolore che provai fu immenso, ma neanche paragonabile a quello del mio cuore qualche settimana fa. Le forze iniziavano ad abbandonarmi e il materasso mi sosteneva quanto bastava.
Il sangue era ormai quasi finito così come quella lenta agonia.
“Ti avevo promesso che non l’avrei rifatto più…ma d'altronde anche tu mi avevi promesso che non mi avresti abbandonato mai…Siamo pari amore”


Non so bene a cosa pensai prima di spegnermi, forse al fatto che la prima volta c’era proprio lui a sostenermi, a salvarmi, ad implorarmi di smetterla, a dirmi che qualcuno che mi amava c’era, a sussurrarmi che lui ci sarebbe stato… Si, pensai proprio a questo prima di chiudere gli occhi e vedere i suoi azzurri illuminare il mio giorno per sempre.




Note dell'autore:
E' la prima volta che pubblico qui una storia che non abbia come personaggi qualcuno di conosciuto quindi perdonate eventuali errori nella classificazione della storia.
Spero che il mio lavoro vi sia piaciuto. 
Per me questo è un po' come uno specchio...mostra la parte più remota e confusa delle persone tristi...
Un bacio.
Brigitte xx
 
  
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