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Autore: The symphony of my soul    30/05/2014    2 recensioni
I tempi sono cambiati…
Dopo il sacrilegio di Raf e Sulfus gli ideali degli angeli e dei demoni sono cambiati drasticamente.
Si sono convinti che un'angelo può diventare un demone e un demone può essere un angelo, cambiando così le intere regole del paradiso e dell'inferno.
I sempiterni ora sono liberi di scegliere… ma è veramente così? È stata veramente solo quella ragione a far cambiare idea agli angeli e ai demoni superiori? O c'è qualcos'altro sotto?
Christelle, normale angelo sedicenne, non dubitava del nuovo sistema finché non scoprì una cosa che le ha cambieto l'esistenza qualcosa di terribile legato a un'antico nemico.
E di certo non avrebbe mai potuto sapere che lei fu la prima figlia di un'angelo e un demone creando così una nuova specie nel corso degli anni…
I Nephilim…
E di certo non avrebbe mai potuto sapere… che innamorarsi di un Rebels… era molto ma molto pericoloso…
Genere: Erotico, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' di tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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« Ragazze forza! In piedi ! »
Il vocione del nostro sorvegliante ci svegliò bruscamente… stava battendo i pugni sul metallo argentato della nostra porta.
Violet mugolò tirando un po' fuori il viso dalle coperte, senza però aprire gli occhi.
Alla fine ieri sera si era addormentata, sfinita anche lei per la tensione del giorno prima immaginavo…
Sentii ancora il pugno del sorvegliante battere sul metallo, facendo un rumore sordo e acuto al tempo stesso.
« Ragazzine svegliatevi! » gridò ancora, la voce un po' ovatta grazie all'ostacolo della porta.
Sbuffai esasperata e mi scostai bruscamente la coperta di dosso, Violet mi guardò un po' confusa e assonnata tirandosi su, facendosi leva con un gomito.
Tutte le mattine eravamo svegliate da quel fastidiosissimo rumore ed io ne ero veramente stufa. E adesso che non sarei più tornata in quel posto potevo dirlo chiaro e tondo finalmente.
Mi diressi come una furia verso la porta e la spalancai con uno scatto, il sorvegliante sobbalzò e aggrottò le folte sopracciglia con aria infastidita.
Fece per dire qualcosa ma io lo zittii subito.
« ABBIAMO CAPITO!!! NON SIAMO SORDE ADESSO PUOI GENTILMENTE TOGLIERTI DAI COGLIONI?!?!? GRAZIE…!!! » detto ciò mi richiusi in camera facendo scattare la serratura.
Sentii una protesta dall'altra parte ma non ci feci molto caso…
Grugnii infastidita e filai dritta in bagno.
All'inizio non sentii nulla a parte l'acqua della doccia che scorreva ma poi una fragorosa risata mi fece spaventare.
Uscii dalla doccia e mi avvolsi un asciugamano attorno al corpo.
Aprii la porta e vidi una Violet piegata in due dal ridere.
« Cosa c'è ?!?! » chiesi un po' perplessa lei mi fece una faccia da: " Vuoi veramente che te lo spieghi? ".
Alla fine la sua risata contagiò anche me e ci ritrovammo tutt'e due a ridere come delle sceme.
« Beh era ora che qualcuno glielo dicesse no? » ridacchiò Violet asciugandosi una lacrima all'angolo dell'occhio.
Annuii.
« Non sai quanti scatti di nervi mi sono venuti in questi ultimi tre anni ogni volta che sentivo quel vocione! » borbottai irritata filando di nuovo in bagno con la biancheria e i vestiti puliti tra le braccia.
« Già non lo sopportavo più nemmeno io… » la sentii attraverso la porta del bagno.
Mi slegai lo chignon un po' sbilenco che avevo fatto per non bagnarmi i capelli e mi infilai mutandine e reggiseno.
Non dissi nulla. 
Fu lei a spezzare il silenzio.
« E adesso non lo vedremo più… non rivedremo più nulla di tutto questo… » Violet aveva quasi mormorato queste parole, ma io riuscii a sentirla lo stesso.
Già… non rivedremo mai più questo edificio…
Sospirai passandomi una mano fra i miei strani capelli corvini. Strani perché avevano sfumature insolite… 
Sulla radice era nero sfumato al blu notte mentre pian piano sulle punte diventavano neri sfumati al rosso vinaccia.
Alla luce del sole era molto più evidente ma a me piacevano così com'erano…
Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo per reprimere le lacrime.
Avevo già avuto la mia porzione di debolezza qualche giorno fa… non volevo piangere ancora…
Riaprii gli occhi fissandoli nello specchio gigantesco del bagno.
Anche quelli erano strani.
Prevalentemente erano verde smeraldo ma al buio tendevano a prendere il colore del topazio mentre alla luce quello dell'acquamarina.
Supponevo che il verde derivava da quei due colori mischiati assieme nell'iride ma la cosa ancora più strana era che erano chiarissimi e brillanti come il cristallo… forse è per quello che alla fine le tutrici mi hanno chiamata Christelle…
Mi morsi il labbro inferiore e mi guardai attorno cercando di imprimere nella mente ogni più piccolo dettaglio.
Dio quanto mi sarebbe mancata la nostra camera… la nostra aula… i nostri istruttori…
Ma ormai eravamo adulte ed era ora di lasciarsi alle spalle tutto questo.
Anche se sarebbe stata dura separarmi anche da Violet, Lilith e Christian…
Finii di vestirmi ed uscii fuori dal bagno.
Appena Violet si alzò dal letto, gli occhi bassi e l'espressione sconsolata, la abbracciai di slancio, gli occhi lucidi di pianto e un nodo stretto in fondo alla gola…
Lei all'inizio non reagì… si limitò solo a fissare la parete di fronte ma poi sentii un singhiozzo attraversarle il petto e scuoterle le spalle e mi strinse forte aggrappandosi a me, piangendo lacrime trattenute troppo a lungo.
Le accarezzai piano la schiena e mormorai: « Andrà tutto bene… stai tranquilla… è tutto a posto… ».
Lasciai che si sfogasse un po' per… minuti? Ore?
Non aveva importanza… io non volevo lasciarla…
Era la sorella che non avevo mai avuto, non volevo perderla.
Quando i singhiozzi si placarono mi scostai un po' per guardarla negli occhi.
Io ero molto minuta e lei era di qualche centimetro più alta di me quindi non fu difficile…
Lei si asciugò le guance con dita tremanti e alla fine si chiuse silenziosamente in bagno.
Sospirai e scossi un po' la testa.
Non sarebbe stato facile… lo sapevo…
L'ho sempre saputo…

***

« Ragazzi mettetevi in fila in ordine alfabetico per favore! ».
Alcuni sorveglianti mi afferrarono per un braccio dividendomi bruscamente da Violet.
« Muoviti ragazzina! Non abbiamo tutto il giorno! » mi gridò una donna con cortissimi capelli biondo platino spingendomi verso la colonna di ragazzi con il nome che iniziava per la C.
Strattonai via il braccio dalla sua morsa con uno sguardo torvo.
« Ci so' andare anche da sola! "Grazie"! »
Intravidi Christian in mezzo a tutta quella massa e mi sistemai velocemente dietro di lui.
Eravamo al confine della fazione degli Orixe e quella dei Surface, disposti in colonne ordinate in ordine alfabetico rispetto al nome.
I neutri nati dai demoni dovevano ancora arrivare ma sinceramente in questo momento mi importava ben poco di loro. 
Eravamo tantissimi, almeno cento o duecento sempiterni per colonna… e con i demoni aumenteranno circa a trecento.
Ci sarebbe voluto un po'… però io ero una tra i primi nella mia colonna, preceduta da Christian.
Il fischio di un treno vibrò nell'aria.
Erano arrivati pure i demoni… 
Non mi accorsi di averlo fatto finché non sentii il palmo liscio e fresco di Christian stretto nel mio.
Lui mi guardò e mi strinse un po' di più la mano, incoraggiandomi con lo sguardo.
Gli sorrisi e riconcentrai la mia attenzione sui demoni.
Alcuni saltavano giù ancor prima che il treno si sia fermato del tutto, correndo ciascuno nella propria colonna, incuranti quasi delle occhiate che gli angeli affianco a loro gli lanciavano.
Distolsi lo sguardo e lo concentrai sul grande portone che c'era davanti a noi.
Lì dentro… avrebbero stabilito il mio futuro…
Chiusi per un'attimo gli occhi e sciolsi la presa della mia mano su quella di Christian raddrizzandomi un po'.
Coraggio Christelle…
Una volta che tutti i demoni si furono sistemati nelle rispettive colonne tutti i 26 portoni disposti uno affianco all'altro si aprirono facendo entrare un sempiterno per ogni porta.
Passò circa mezz'ora prima che chiamassero il mio nome… il cuore iniziò a battere furiosamente nel petto, le gambe a farsi deboli e il respiro a diventare affannoso.
Deglutii e feci qualche passo verso l'interno del portone che subito si richiuse dietro di me.
Respirai profondamente, cercando di calmarmi e mi guardai attorno per distrarmi.
Davanti a me c'era un'altra porta di metallo più sottile e più piccola, e sia a destra che a sinistra c'era una spessa parete di vetro che mi divideva dagli altri due ragazzi di fianco a me.
Probabilmente la ragazza alla mia sinistra doveva avere un nome con la B e alla mia destra un ragazzo che aveva come iniziale del nome la lettera D.
Infine le porte davanti a noi si aprirono e noi entrammo, un po' titubanti.
Anche questa porta si chiuse alle mie spalle…
Non si tornava più indietro.

Ehilà ^^
Rieccomi qua con un altri cappy… vi sono mancata? =}
Ma come noooo!!!!  ={{{{
Wueeeee X'<<<
Bah beh…
Adesso però un commentino picciulo picciulo me lo lasciate? >.<
Uffi…
Comunque vorrei ringraziare immensamente Eleanor_Devil per aver commentato e per avermi incoraggiato ^^
Al prossimo capitolo!!!
Forse…
   
 
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