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Autore: Yvone    30/05/2014    0 recensioni
Una spia, un'arma, un delinquente, un mercenario : Matthew è conosciuto con un'infinità di nomi nel vasto continente di Myrr. L'assassino temuto da tutti ha il compito di zittire chiunque si opponga al re.
Niente di più semplice: Una buona paga, un tetto e cibo delizioso.
Matthew è eccellente nel suo lavoro e, mal grado la sua reputazione, è una persona parecchio spiritosa e pigra. Peccato non potrà mantenere questo suo "essere" ancora per molto. Con la comparsa dei Warlock, temibili stregoni capaci di mutare forma, Myrr è in pericolo e in preda alla distruzione. Tocca al re, ai suoi soldati e a Matthew, affiancato da nuovi compagni, a sradicare la minaccia che potrebbe portare l'intero continente al totale controllo della magia nera.
Genere: Comico, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buio. 
E' sempre così che cominciano. Eppure, questa volta è diverso. 
Mi trovo nel centro della città con mio nonno, mano nella mano per non perderlo di vista, è una giornata afosa e la strada in cui mi trovo è piena di persone. Oggi al mercato c'è più gente del solito, che sia domenica forse? Non ricordo, è da diverso tempo che non tengo sotto controllo lo scorrere dei giorni.  Ho 12 anni e come tutti i bambini della mia età, amo stare in compagnia di mio nonno, mi compra tutto quello che vuole e mi tratta come se fossi suo figlio. Beh.. anche io lo tratto come un padre.. ma  forse perché il mio non lo ricordo, mi hanno detto che è morto quando ancora io non potevo ricordarmi il suo volto. 
Io e mio nonno Loren ci troviamo qui, nel centro della città , a fare scorte di cibo. Da quando mia madre si è ammalata tocca a noi due pensarci e d'altronde non mi lamento : mi piace stare a contatto con la gente e sentire il brusio di sottofondo di tutte le voci che intorno a me si mischiano. Mentre mi fermo a guardare una bancarella colma di tutti i tipi di frutta che si possano trovare a Myrr, mi accorgo di una ragazzina minuta con uno strano colore di capelli, intenta a guardare ossessivamente alla sua sinistra e alla sua destra. Che motivo c'era di fare ciò? Forse si era persa ?  Eppure raramente una ragazzina che perde i propri genitori sta impalata all'angolo di una bancarella, non facendo altro che scrutare malissimo i dintorni. Dò uno strattone alla mano di Loren per fargli capire che mi turbava qualcosa, ma lui non fa in tempo a girarsi che il fruttivendolo inizia a gridare. 
- Quella bambina! Qualcuno la fermi! Ha rubato le mie preziose mele! -
Ora capisco, certo. Aspettava il momento giusto solo per rubare qualche mela. Perché scaldarsi tanto? Quel signore aveva così tanta frutta.. due o tre in meno cosa gli sarebbe cambiato? Io proprio non li capisco, gli adulti.  
Loren improvvisamente inizia a trascinarmi via, stringendomi di più la mia piccola mano. 
- Matthew, allontaniamoci di qui, con così tanta confusione in giro, chissà quanti altri landrucoli sono nascosti nei vicoli vicini. Se solo una bambina fa così tanto scompiglio, figuriamoci ragazzi o uomini più grandi! Ooh, Signore, ti prego, non fare male a questo mio povero giovane. -
Sì, Loren si preoccupa sempre per tutto e tende ad ingigantire situazioni come queste. Che ci volete fare? Sbuffa sempre dicendo simili sciocchezze, è estremamente religioso e ossessionato dalla mia incolumità. Manco avessi un coltello puntato alla gola! 
Sospiro e lo seguo camminando velocemente senza mai perderlo di vista. Il fruttivendolo ancora grida qualcosa ma io inizio a non distinguere più le sue parole.. meglio così, questo è sinonimo che ci stiamo allontanando come vuole tanto mio nonno,  no? 
Sospiro ancora e sbiascico qualcosa. - Quanto vorrei aver voluto comprare qualcosa.. era da tanto che non scendavamo giù in paese. -
- Tranquillo figliolo, ritorneremo nel tardo pomeriggio quando magari la gente ha già fatto ritorno alle proprie abitazioni e, soprattutto, quando i giovanotti con brutte abitudini siano già a letto. -
Loren odia i ladri. Ovvio, chi non li odia? Anche a me non piacciono, eppure non sento di odiarli. Sono dell'idea che se una persona ruba una cosa all'altra, ci dev'essere sempre una motivazione.. nessuno lo fa per il piacere di farlo. 
Mi trovo a pensare di nuovo alla ragazzina. Chissà perché lei l'ha fatto. Magari è un'orfana, non ha soldi oppure voleva solo provare delle esperienze nuove.. tipo essere rincorsa per non so quanto tempo da persone pronte a prenderti a pugni.  ( Direi di no... )
Viviamo in tempi difficili, la gente è tesa.. ma la cosa più grave riguarda tutta un'altra cosa. 
Il nostro re è in punto di morte e tutto il popolo si chiede quanto resisterà ancora. Il suo unico figlio maschio è appena 16enne, cosa può succedere se dovesse salire al trono prima della maggiore età? Non oso pensarci. Un ragazzo appena più grande di me che già diventa re. Magari ci mette tutti alla ghigliottina e poi si prende tutti i nostri averi o forse.. 
Non finisco di pensare tra me e me che, non ho ancora capito come, mi ritrovo a terra, le mani appoggiate al suolo e io che sbatto velocemente la testa al suolo.
Un profumo leggero simile alla vaniglia mi investe le narici. Alzo lo sguardo, intontito dalla botta, e mi trovo davanti al campo visivo lei. 
La ladra dai capelli rossi. 
E' nella mia stessa posizione, a terra, a due passi da me. E' più sveglia di quanto lo sia io e infatti capisce dopo neanche due secondi cosa sia successo. Raccimola il suo bottino e cerca di rimettersi in piedi. Ha una piccola ferita alla gamba, probabilmente è inciampata e ha strisciato nell'asfalto.
Da lontano non l'avevo vista bene, ma ora, posso constatare che deve avere all'incirca la mia età. E' solo una bambina, come me, eppure la sua bellezza mi travolge. Resto  a fissarla finché lei non trova la forza di muoversi.
Io allungo una mano verso la sua direzione. Voglio aiutarla.
- Sei ferita.. vuoi che ti dia una mano? Non sono come quei brutti ceffi con lo scopo di prenderti e portarti via. Come ti chiami? -
Lei mi guarda malissimo. Scuote lievemente la testa, facendo muovere involontariamente i suoi capelli lisci a sinistra e a destra. Non mi guarda in faccia ma con un sussurro di voce riesce a rispondermi.
- Luthien. - 
Si rimette subito in piedi e scappa, veloce come un fulmine.  
Luthien.. è così che ha detto di chiamarsi? Cerco di parlarle ancora, alzando la voce.
- Aspetta! Non voglio farti del male, voglio aiutarti! Ti prego, non fuggire.. non.. -
Man mano che parlo il mio tono di voce si fa meno sicuro. Lei probabilmente mi ignora e come temevo, poco dopo perdo completamente traccia di lei. 
 Loren intanto si avvicina a me, aiutandomi a tirarmi su. 
In qualunque altra situazione mi avrebbe ripreso per quelle simili parole. "Mai gridare in pubblico, mai dare confidenza agli sconosciuti" E Bla Bla Bla. 
E' troppo preoccupato per me, piuttosto che del mio cervello. 
- Tutto bene? Ti ha fatto del male? Spero nella caduta non ti abbia rubato qualcosa.. -
Sconsolato gli rispondo con un no secco e improvvisamente mi  passa la voglia di stare tra la folla di persone. Le sembravo così inaffidabile? Cosa potevo mai farle io, un ragazzino della sua età?
Un profumo così insolito e un volto così bello che sicuramente i miei occhi non rincontreranno mai. 
Sospiro. Tanto per cambiare. La giornata è un totale fiasco. Non ho comprato nulla e non mi sono divertito. Il mercato alla fine non è un granché, non ho voglia di tornarci più tardi con il nonno. Penso starò a badare alla mamma.. 
- Torniamo a casa ? Si soffoca. Stasera bado alla mamma, è da un po' che non stiamo qualche minuto assieme. -
Mi lamento come sono soliti fare i bambini di 2 anni. Sono capriccioso e testardo. 
Loren però sembra capirmi e mi mette una mano sulla testa, come per confortarmi. Mi sorride e torna ad afferrarmi la mano con la sua tutta raggrinzita. La presa è salda e forte, sembra dirmi con quel piccolo gesto che può difendermi da ogni male.. e io ci credo, come sono soliti i creduloni tipo me. 
" Luthien.. " 
Gli angoli della mia bocca prendono una strana piega, a formare un sorriso mezzo sbilenco. Chissà se simboleggia se questa mattinata è stata veramente inutile, oppure no. Ancora devo capirlo. 





Sento un rumore. 
Inizialmente tendo a ignorarlo ma poi si fa sempre più fastidioso, sempre più forte. Le immagini svaniscono di colpo e mi ritrovo a vedere l'azzurro chiarissimo del cielo. Sbatto le palpebre e sbadiglio.
Ora sì che realizzo cosa diamine sta succedendo. Il povero Rolan mi sta riprendendo come una iena, e ha ragione. Mi sono addormentato di nuovo completamente a caso.. oltretutto su un prato a caso.. e fin qui non ci sarebbe nulla di male se fossi una persona normale. Eh, peccato sia l'assassino più famoso del posto, con la brutta abitudine di prendersi la briga di ricavarsi pisolini extra che poi verranno detratti dalla paga. 
Mi metto seduto e sbadiglio di nuovo. Per quanto ho dormito? Boh, forse lui lo sa. 
Mi giro verso Rolan il quale è da 3 ore che mi urla dietro, peccato io abbia iniziato solo ora ad ascoltare una sua mezza parola.
Dai Rolan, cosa urli? Mi sono appena svegliato.. abbi pietà.. Sono ancora intontito e capisco poco o niente. O almeno, così tentavo. 
- ....mi hai sentito? Cosa cavolo ti salta in mente? Ti vuoi fare ammazzare in un modo così ridicolo?! Sai quanta gente poteva ucciderti nel sonno? E poi chi ti ripigliava più? Di uno come te ne esiste solo uno al mondo, e non so se sia una fortuna o una sfortuna. Che bella faccia tosta, la tua. 
Ooh, ma non ti preoccupare, non la passerai liscia anche questa volta. Eh no mio caro amico. Haha sapessi il Re che bella strigliata è pronto a darti.. chissà che dopo non ti metterai un po' la testa a posto.  -
- C-Cosa?! Ma da quanto sono qui? - 
Mi sale un groppo in gola. Diamine. Questa volta l'ho combinata grossa.
Mi tocco un attimo la fronte e, in un lampo, mi ricordo che cazzo ho dimenticato. Dovevo portare rapporto al Re. Se è così furioso, chissà quanto ho ritardato. 
So che odia i ritardi, so che non sopporta il mio carattere ma soprattutto, so che quando perde le staffe, è capace di fare più paura lui che 20 orde di nemici messi insieme. 
- Sei ore.. incredibile. Penso tu sia l'unico in tutto il continente in grado di fare una cosa simile. Ritardare così tanto un appuntamento dato dal nostro Signore in persona. Sai quanta gente pagherebbe solo per parlarci due millesimi di secondi? -
Si avvicina aiutandomi a rialzarmi, mi da una pacca sulla spalla come per dirmi: " Fottuto ". 
E improvvisamente comincio a sudare freddo. 
Io lo conosco. Conosco il mio Signore più di chiunque altro e magari.. magari  questo bastasse, quello non risparmia nessuno. 
In quel momento ripenso a Rolan, che con il suo lungo mantello rosso già si è dileguato. 
"Fottuto..." 
Già. Veramente. 
E corro. Corro velocemente come solo io so fare. Devo tornare a palazzo e, in qualche modo, subire e uscire vivo dalla Sua ira.
   
 
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