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Autore: onlyheartandsoul    30/05/2014    0 recensioni
Il racconto si ispira alla donna raffigurata nel quadro "Donna che stira", di Pablo Picasso.
Ho immaginato la storia di questa donna, ho provato ad immedesimarmi, ed ecco ciò che ne è venuto fuori.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Donna che stira.
Sarebbe potuta essere una bella donna, se non fosse stata costretta a sposarlo.
Da bambina era molto solare, con il sorriso sempre sulle labbra, i capelli scuri legati in un’alta coda di cavallo. Nessuno la paragonerebbe mai alla donna che è oggi, una donna trasandata, con le mani screpolate per il troppo lavare e sempre piegata sul ferro da stiro a stirare, stirare, stirare e ancora stirare.                              
Suo marito la rimprovera sempre, sempre e comunque.
Le sue camicie non avrebbero dovuto avere neanche un piega, altrimenti, quanti guai le avrebbe fatto passare!
Sarebbe stata tutta la notte piegata per allisciare le pieghe che solo lui aveva visto.
Il giorno? È anche peggio della notte. Sempre indaffarata, mai ferma.
Le si possono contare le costole. 
Lui, è sempre colpa sua, le vieta di mangiare.
È costretta a farlo di nascosto, come una ladra, quel cibo che prepara con così tanto amore per i suoi figli, costretti a vivere on un padre sempre ubriaco e una madre troppo stanca, che passa le giornate cercando di assecondarlo.
Poverini, non hanno potuto scegliersi un padre, ma lei?
Lei era stata costretta a sposarlo, il che è peggio.
 La prima volta che l’aveva “casualmente” incontrato, era al parco, all’età di quindici anni.
  Quindici anni aveva lei, però! Lui? Lui ventiquattro.
A prima vista le era sembrato un ragazzo come tanti, anche di bell’aspetto, ma c’era qualcosa che non la convinceva, forse i suoi occhi che la guardavano con odio, o forse le sue mani che le stringevano forte il braccio, come se glielo volesse spezzare. 
Si vedevano tutti i sabato sera, lui la invitava, e lei non poteva fare altro che accettare. Ogni volta era sempre peggio, l’odio nei suoi occhi aumentava, la stretta sul suo braccio anche.
Aveva provato a parlarne con i suoi genitori, ma continuavano ad elogiarlo, aggettivi che non vedeva neanche lontanamente nel ragazzo.
Le cose andavano sempre peggio, giorno dopo giorno.
Tutte le ragazze aspettano con ansia il giorno del proprio matrimonio, tutte tranne lei. Dal momento in cui aveva saputo di dover diventare la moglie di quell’uomo, tutto le era diventato chiaro, tutti i pezzi del puzzle erano tornati al loro posto, ma lei era più persa che mai.
Ora è solamente l’ombra di quella ragazzina spensierata che giocava al parco, ora è una donna che piange sempre, che non ce la fa più, che farebbe si tutto pur di ritornare libera, che uccide suo marito.
Ha fatto tutto in un attimo, non si è preoccupata neanche di nascondere le prove o di occultare il corpo, perché, per tutte le donne come lei, la prigione fisica è migliore di quella morale.
   
  
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