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Autore: BlueAngelxx    30/05/2014    1 recensioni
Dean e Cas. Uno è un tutor di fisioterapia, l'altro uno studente di infermieristica.
Cosa li accomuna? Il fatto che si troveranno a fare il primo tirocinio accademico proprio nello stesso reparto.
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Mi alzo per l’ennesima volta quella mattina, dando l’ennesimo calcio alla coperta che sembrava pesante più di un macigno. Lancio un’occhiata al calendario giusto in tempo per realizzare di che giorno stiamo parlando. A causa dei miei ultimi impegni, tra la preparazione dei reparti degli studenti, la coordinazione dei programmi, la fine delle lezioni prima di mandarli nelle rispettive zone operative non avevo più avuto molto tempo per dormire.

Ma chi volevo prendere in giro, per qualche strano motivo il fatto che avessi incrociato quello strano ragazzo dagli occhi blu e mi avesse guardato con espressione vuota mi faceva incazzare come una belva. Ero sempre riuscito ad ottenere quello che volevo, specie se si parlava di sesso ma, non riuscivo a capire perché, quella situazione mi faceva stare peggio di quando avrei voluto. Una volta lo avevo sentito borbottare qualcosa su un certo Jason e, a giudicare dalla sua voce, non doveva essere una cosa molto piacevole.

I primi giorni avevo cercato di non pensarci, in effetti non erano affari che mi riguardavano, visto e considerato che quel ragazzo lo conoscevo a malapena da dieci giorni eppure, per qualche strano motivo morivo dalla curiosità di sapere cosa c’era.

 

Al diavolo. Borbotto, mentre decido di lanciare la maglietta che mi sono appena tolto sul letto, riflettendo sul fatto o meno di farmi una doccia, nonostante l’avessi già fatta la sera prima, dopo essere tornato stremato dalla presentazione delle cartelle di ogni singolo studente del corso che avrebbe iniziato il tirocinio in reparto la settimana seguente. Faccio scorrere il dito sul calendario. Martedì. Sbuffo di nuovo, se sono fortunato non devo neanche uscire di casa.
Decido di rimanere in tuta per casa, facendo quello che mi manca e godendomi un pò del riposo che non ho più avuto quando mi sono offerto di andare a lavorare per l’ospedale universitario.

 

Non ho voglia di parlare con nessuno, non tanto quanto per il fatto che non mi vada di farlo, quando per il fatto che non saprei di cosa parlare. Chuck sembra aver trovato le attenzioni di una ragazza tra le matricole, così come anche Charlie che, per qualche strano motivo ha messo gli occhi su una delle infermiere anestesiste della sala operatoria. Possibile che io sia l’unico che si gode la vita da single? Butto l’occhio su un cartellino verde, con un nome e un numero di telefono, se non ricordo male dovrebbe essere il numero della barista di qualche giorno prima. Alzo un sopracciglio, è probabile che mi prenda un sonoro calcio nel culo dopo non averla richiamata, specie dopo una settimana e specie dopo aver insistito tanto per avere quel bigliettino.
Sospiro di nuovo, andando in bagno per fare lavatrice e il resto, per poi affacciarmi a prendere la posta.

 

Decido di buttarmi sul divano poco dopo, con una birra gelata e il cofanetto di qualche serie Tv di Sam, che a volte si dimentica di riportare all’università e io, da bravo fratello, decido di prenderlo e valutare personalmente i suoi gusti in fatto di telefilm. Di preciso non so cosa sto guardando, non sono mai stato un esperto in serie tv come lui, eppure dovevo ammettere che era uno degli pochi che avevo iniziato a vedere con voglia. L’avevo preso da casa di mamma quando, qualche settimana prima era venuto a casa per Natale e, dopo una serie di varie discussioni e dispettucci da ragazzina, da parte sua ovviamente, aveva deciso di lasciarelo per farmelo vedere. Con l’unica condizione, però, di lasciarglielo nuovo come lo aveva lasciato lui a casa di mamma. Alzo gli occhi al cielo ripensando a quello che aveva detto in quell’occasione, va bene che avevo sempre adorato fagli i dispetti, come lui aveva voluto farli a me, ma non è che mi sarei mai messo a distruggergli le cose. Allungo le gambe sul tavolino, mandango giù l’ennesima sorsata di birra e lanciando un’occhiata al televisore, vedendo quello che mi sembrava una cabina inglese blu degli anni ’60. Beh. Che Sam fosse un nerd non avevo mai avuto dubbi in proposito, ma così era decisamente oltre le mie aspettative.

Ma che cazz…? E’ il mio ultimo commento, prima di finire seduto, a gambe incrociate sul divano con una cassa di birra fredda appena tolta dal frigo e il cofanetto completo delle stagioni di quel Doctor Who.

 

♜♜♜♜

 

La mia situazione personale, qualche ora dopo non è delle migliori. Ho finito tutta la prima serie e sono abbastanza rincoglionito. Rimetto a posto casa mia, che ormai sembra essere stata invasa da una mandria di elefanti, più per una questione di abitudine che per altro. Quando andavo a scuola non avevo mai avuto una passione particolare per l’ordine ma, andando all’università e poi andando a vivere da solo, avevo comunque cambiato leggermente la mia impostazione mentale.
Venendo il sole ancora nel cielo, nonostante fosse appena le sei di sera, forse le sei e mezza al massimo, decido di uscire per andare a farmi un giro con la macchina, niente di che, per parcheggiarmi in quello che era un parco non molto lontano da casa mia, ma che ero comunque costretto a raggiungere con la macchina.
Mi siedo sulla panchina, per poi mettermi a guardare la gente che passa, le coppiere che ridono e scherzano tra di loro e per qualche strano motivo mi viene quello che potrebbe tranquillamente sembrare un nodo allo stomaco. Cerco di fare finta di niente anche se comunque non riesco a fare finta comunque che che non mi dia fasitidio…a distogliermi dai miei pensieri sono proprio un paio di occhi che, per quanto mi scoccia ammettere, non sono molto facili da confondere.
Lo vedo chiacchierare con una ragazza poco lontano da lui e, indeciso se alzarmi o meno rimango seduto, sapendo che comunque stanno venendo nella mia direzione.

-Emh…Cas?
Non credo di ricordare la ragazza che è in sua compagnia, ma mi appoggio allo schienale della panchina, aspettando più che altro una sua reazione. -Mh?- Insieme a quel suono lo vedo alzare lo sguardo per poi sbuffare e fare un passo indietro per poi cambiare direzione e io, sorpreso quasi quanto lui, lo afferro per un braccio per poi tirarlo leggermente. Inutile dire che la sua espressione di rimando mi spiazza, sicuro che anche la mia non è molto sicura di quello che io abbia appena fatto. -Lasciami. Subito.-
Lo sguardo che mi lancia dagli occhi blu è di ghiaccio. 

-Cas….aspetta un momento.

-Io…mi sa che è meglio che vado.

-Anna!
Vedo la ragazza lanciare una risatina per poi  andare via, facendo prima qualche passo alll’indietro preoccupata e poi girarsi e correre via, in un mistro tra il sorpreso e il divertito.

 

-Cosa vuoi Dean?
Non gli rispondo, non sapendo bene neanche io cosa replicare alla sua ultima affermazione. In effetti non sono neanche io il motivo di quello che ho appena fatto.
-Io… veramente.

-Sbaglio o ti cito testuale questo sarebbe “complicare le cose”?

Stringo di più la presa sul suo polso, mentre il suo sguardo di ghiaccio continua a fissarmi. Ha ragione. Ha dannatamente ragione.
Vattene Dean. Lasciagli il polso e vattene.

In effetti quello potrebbe essere il miglior consiglio che la mia coscienza abbia mai deciso di darmi ma, purtroppo per me non sono mai stato il tipo da seguire i consigli. 

 

-Si. Questo è complicare decisamente le cose.
Lo borbotto tra me e me, o almeno così credo. Anche se non mi rendo conto di averlo detto, anche a voce piuttosto alta. 

-Allora lasciami il polso e vattene.


Le prove sono schiaccianti, non me ne voglio andare, non senza chiarire le cose comunque. Abbasso lo sguardo, giusto in tempo per avere la sua altra mano sulla mascella per costringermi a guardarlo. -Sei o no un uomo? Dimmi che diavolo stai facendo! Prima mi sbatti fuori di casa tua dicendomi che non devo pensare male perché complicherebbe le cose e poi mi fermi in un parco quando IO non ho fatto niente?
-Non voglio che rimangano le cose in sospeso. E’ anche peggio.

-Guarda che non ci sono cose in sospeso. Eri stato chiarissimo in quello che mi hai detto martedì scorso. 

-Veramente no.

Alza un sopracciglio, probabilmente curioso di sapere che cosa voglio dirgli. In effetti le parole non è che mi escano molto facilmente. Specie mentre continuo a stringere il suo polso, forse con più violenza di quella che vorrei. Tira via il polso cercando di sciogliersi dalla mia stretta, senza tuttavia riuscire. 

-Sono abbastanza in forma per riuscire a stringere il polso di un uomo.

-Mi auguro tu non lo faccia anche con le donne.

-Scusa ma cosa c’entra? 

-Lascia perdere.

 

Stringo di più la presa, proprio per evitare che riesca ad allentare la presa e ad indietreggiare. 

-Perchè non molli ? 

Non gli rispondo, prima cercando di tirarlo, poi andandogli dietro, facendo il suo stesso numero di passi. -Perchè prima mi devi ascoltare.
Lo sento ridere di scherno, per poi alzare lo sguardo per l’ennesima volta.
-Se tu parlassi, io potrei ascoltarti.
Continua a parlare ma, per qualche strano motivo continua ad indietreggiare, assecondato da me. Sto facendo una cosa stupida, molto stupida. Ma sinceramente muoio dalla curiosità di sapere perché un ragazzo che ho appena conosciuto mi ronza nel cervello da quasi una settimana senza lasciarmi alcuna possibilità di capire il perché. Non mi piacciono i ragazzi, non mi sono mai piaciuti…Cioè una volta sono stato con un ragazzo ma più che altro era solo per provare e ogni tanto avevo flirtato con qualcuno, ma solo per giocare. Adesso non ero più sicuro di quello che stavo facendo o di quello che avevo sempre fatto. 

 

In un lasso di tempo, che mi sembra durare quasi all’infinito sento qualcosa di bagnato e morbido addosso e, ci metto quasi la metà di un secondo a rendermi conto che sono finito addosso a Cas, in una fontana. 

♜♜♜♜

-Per l’amor di Dio Dean ma si può sapere che diavolo ti ha detto il cervello? Sei impazzito?

Può darsi? In effetti non mi sono mai sentito così strano in tutta la mia vita, forse solo quella volta in cui mi ero ubriacato di rum o qualcosa del genere per poi svegliarmi la mattina dopo in mutande e con un cappello da Cowboy addosso.
Alzo lo sguardo. Giusto in tempo per vederlo sbucare dalla porta del bagno  con un asciugamano dello stesso colore dei suoi occhi in testa per asciugare i capelli bagnati.
Che colore era? Blu? In effetti non che avessi mai saputo i nomi delle varie gradazioni di quel colore. Non dico niente alla sua affermazione, mentre mi appoggio allo schienale del mio divano, dato che avevo deciso di accompagnarlo a casa mia, mentre lo ascolto protestare.

-Sinceramente non riesco ad immaginare quello che volevi ottenere! Volevi buttarmi in una fontana per farmela pagare del fatto che ero rimasto a dormire da te? Volevi rendermi ridicolo facendo credere chissà che cosa in un parco VICINO casa mia? Beh complimenti genio ci sei riuscito!
-Cas non vorrei dirti niente ma stai esagerando
-Ah si? Ma davvero? Sto esagerando? Allora dirmi come stanno le cose.

Prima ti togli quelle cose bagnate di dosso però…Mi ritrovo a pensare tra me e me, accavallando una gamba sul divano e facendo finta di niente. In effetti la maglietta gli tirava anche troppo addosso.
-Però credo che ti convenga andarti a mettere qualcosa di asciutto. I miei vestiti ti staranno un pò grandi. Ma almeno sono asciutti.
-Stai scherzando spero. Piuttosto mi faccio venire una broncopolmonite cronica.
-Sono contento di vedere che hai già dato l’esame di patologia questo semestre ma, mi dispiace per te. Tu adesso vai in camera mia e ti metti qualcosa di asciutto. 

Alla sua ennesima protesta mi alzo e ruoto le spalle, rimanendo perplesso, lo vedo deglutire nervosamente. Mi sento il suo sguardo puntato addosso e non riesco a non sbuffare nervosamente. Senza sentire ragioni mi alzo per poi spingerlo fino in camera mia. -D…Dean?
-Stai calmo! Non ho intenzione di fare niente di male.
Sono sincero. Anche perché con quella maglietta attaccata addosso non ci può stare. 

Indico una tuta che si trova nel terzo ripiano più in alto del mio armadio. -La tuta è quella., io la mettevo qualche anno fa. Se vuoi mettitela, potrebbe entrarti.
In effetti la mia suona molto più di un invito e, dopo aver incrociato lo vedo alzare gli occhi al cielo come per arrendersi all’evidenza e cercare di prendere l’oggetto interessato. Non so perchè, ma notare il fatto che sia costretto a mettersi sulle punte mi provoca una risata che, purtroppo però, non fa altro che peggiorare la situazione e non fa altro che farlo incazzare ancora di più. Faccio spallucce, mentre lo sento calmarsi alla stessa velocità con il quale lo avevo sentito arrabbiarsi. 

-Scansati ce la faccio da solo.
Faccio spallucce, per poi alzare le mani e fare un passo indietro e vederlo, giusto in tempo mettersi di nuovo sulle punte per prendere al volo un lembo di stoffa.
L’unica cosa che non avevo calcolato però è che, mia madre, qualche anno prima aveva insistito a lasciare un tappeto vicino all’armadio dei vestiti.
Tappeto piuttosto scivoloso.
L’unica cosa di cui riesco a rendermi conto è di qualcosa che mi tira la cintura. 

Qualche secondo dopo, con le mani puntate sul pavimento gelato e le gambe larghe a carponi, mi rendo conto di essere sopra a Cas. Le mie mani sono ad un palmo di distanza dalle sue orecchie e, per quanto mi sembri strano, le mie labbra sono a quasi cinquanta centimetri di distanza dalle sue.  Le mie ginocchia che sfiorano le sue gambe e il calore che sento irradiarsi quando il suo petto sfiora il mio quando respira nel punto in cui lo sfioro. Non so né il perché né il per come di quello che sta succedendo ma, per qualche motivo, mi sembra la situazione più normale del mondo.

-D….Dean?
-Non mi guardare proprio. Questa è stata un’idea tua.
Lo sento respirare abbastanza pesantemente, prima di accorgermi che sta cercando di sembrare meno nervoso, o anche eccitato di quanto effettivamente non sia. Ridacchio, in tempo per accorgermi dell’ennesima prova di quello che effettivamente sapevo già. 

-Che si fa?
-Non lo so Cas. Dimmelo tu.
-Dean?
-Mh?
-Ti potresti alzare?
-Si, potrei. Ma vuoi davvero che lo faccia?

Le mie parole non fanno altro che dargli la spinta che forse cercava già. In effetti non ci voleva un genio per capire come stessa la situazione, chiaramente evidente dall’erezione ben chiara nei pantaloni. Risponde con un movimento veloce delle mani, che mi ritrovo stringere, con troppa violenza sulle spalle mentre, contemporaneamente sento i suoi denti stringere sulle labbra con avidità, con rabbia.
Non ho il tempo né la voglia di cercare di capire quello che sta pensando, riesco a malapena a pensare a quello che sto provando io. In quel momento mi sembra di essere, per la prima volta, nel momento giusto al posto giusto e, specialmente con la persona giusta. Non importa niente, né che sia io il suo tutor, né che debba essere per forza un uomo.  In un attimo mi allontana, giusto in tempo per scorgere nei suoi occhi una tonalità più blu di quella che avevo visto nei giorni passati. Non riesco ad ignorare il suo mugolio deluso e a trattenere il mio.
Ma questi rumori?

-Dean! ma che??
-Cosa? Hai cominciato tu!
-Si ma tu continui?
-Volevi che ti ignorassi? Sono un uomo!
-Eh io cosa sono scusa?

Gli appoggio una mano sulla clavicola, l’altra sotto il mento, giusto quel poco necessario per alzarglielo e far passare la lingua prima al di sotto del pomo d’Adamo per poi salire piano per mordicchiare la mascella e il labbro. 

In un attimo lo sento spingermi le spalle per allontanarmi. Si può sapere che cosa stai facendo Cas? Prima ci provi, poi lasci perdere?

-Le cose…
-Sarebbero complicate comunque.
-Vedo che sei un tipo deciso Dean
-Oh sta zitto!
L’ultima cosa che che riesco a fare è allontanare le mani dal mio corpo, per poi chinarmi e passare prima il naso sul collo e poi mordere le sue labbra.

 

 

 

Note:
Il capitolo non è dei migliori. Spero che vi piaccia però…. Questo Dean mi sta dando un pò di problemi. Invece Cas si scrive da solo xD  Spero di arrivare a sistemare questa cosa perché sennò siamo nei guai .-.
In ogni modo, ditemi cosa ne pensate :P Al prossimo capitolo <3 Spero di scrivere di più in questo mese ç.ç Speriamo la sessione d’esame non mi uccida! Ditemi buona fortuna <3
Scusatemi davvero tanto ç.ç

   
 
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