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Autore: MillenniumEarl    31/05/2014    0 recensioni
"Sembrava una famiglia perfetta, e come tale, non poteva essere reale. E infatti, non lo era, o meglio, lo era stata, molto tempo fa" (piccola premessa: ho scritto questa storia circa sette anni fa, ho giusto corretto qualche cosa ma ho voluto lasciare il senso originario del racconto, l'averlo scritto di getto)
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Candido airone che voli nel cielo
Candido airone che voli nel cielo
Vieni quaggiù
Vieni quaggiù

Candido airone che guardi oltre il mare
Candido airone che guardi oltre il mare
Vieni quaggiù
Vieni quaggiù
...-

-Sabrina!Sabrina!-

Il canto della bambina fu interrotto dal padre

-Si papà, arrivo subito-

La bimba si diresse verso la macchina, una fiat uno di colore bianco, vecchia abbastanza da far pensare che se sarebbe andata era solo per puro miracolo. Salì dietro, come di consueto e l'indistinguibile rombo del motore della macchina seguì la partenza della macchina.

Sabrina. 10 anni, capelli biondissimi e corti, occhi chiari, di quell'azzurro mare che staresti ore ed ore ad osservare senza capire più nulla, carnagione chiara e naso all'insù. Vestiva semplice, come sempre, e canticchiava, come sempre.

Tommaso, il padre, musicista da pianobar, alto e robusto, vestito in giacca e cravatta, occhiali da sole di seconda mano, sempre in ritardo.

Eliana, la madre di Sabrina, ora a lavoro, avvocato penalista. Bella donna, capelli chiari e occhi azzurro cielo. Avrebbe potuto fare la modella, avrebbe potuto fare la pop star, avrebbe potuto perdere la sua identità, così si iscrisse a giurisprudenza dopo aver lavorato un paio di anni come "soubrette" e ne uscì a pieni voti.

La casa,una villa, bianca come avorio in mezzo al verde di un giardino immenso, era frutto dell'eredità lasciata dai nonni, i genitori di Tommaso, ed era il "tesoro" della famiglia.

Sembrava una famiglia perfetta, e come tale, non poteva essere reale. E infatti, non lo era, o meglio, lo era stata, molto tempo fa....

La famiglia Bertoli era morta in un incidente stradale 25 anni prima, causa sconosciuta, ma loro, i loro fantasmi, erano ancorati ancor ala mondo degli uomini.

Loro vivevano consapevoli che nessuno poteva osservarli, se non degli altri fantasmi e cercavano ogni giorno di carpire quella cosa che li avrebbe fatti arrivare oltre il velo, quella cosa che avevano lasciato in sospeso, che non gli permetteva di avere la pace.

Anche se non pensavano di non averla trovata.

Sabrina, 10 anni, dolce e cinica allo stesso tempo....avreste dovuto vederla mentre moriva tra le lamiere della macchina, contorta in uno sguardo di terrore e dolore...e ora? ora era un allegra bambina della sua età....solo che era un fantasma.

Si era fatta degli amici,altri bambini come lei che erano morti come lei. Non rimpiangeva la sua vita....solo a volte tornava a guardare i suoi compagni di scuola e la malinconia la coglieva alle spalle, ma poi tutto passava e tornava a sorridere con i suoi nuovi amici

I nonni erano tornati, ovviamente, a vivere nella loro casa che, per qualche strano motivo era "morta" con loro qualche anno dopo. Dopo il loro decesso nessuno l'aveva comprata e così la villa era rimasta abbandonata a se stessa, una casa morta occupata dai suoi proprietari, morti anche loro.

 

Nel mondo di là esistevano pure i lavori e così Tommaso suonava veramente in un pianobar, solo che era pieno di fantasmi, e non vi dico il divertimento di un avvocato penalista che aveva a che fare con dei fantasmi che volevano separarsi. Già,"finché morte non vi separi". Nella tristezza della morte la loro condizione era felice. Forse non esisteva niente che avevano lasciato in sospeso, forse era solo una buffonata raccontata in giro da qualcuno.

Loro, avevano tutto.


Uno sguardo dall'altra parte a osservare visi rigati dalle lacrime, serie di affetti spezzati e amici scomparsi. I vivi che piangono per dei morti che si divertono. C'era qualcosa di paradossale in tutto questo; qualcosa che nessuno riusciva ad afferrare, ma che forse era, ed è, semplicemente il naturale ordine delle cose.
 

   
 
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