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Autore: Miss Simple    31/05/2014    4 recensioni
"Cos'è un nome?
Quella che chiamiamo "rosa"
con un altro nome avrebbe il suo profumo"
- William Shakespeare
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Donghae, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ragazzi, oggi parleremo dell’amore. Cos’è l’amore secondo voi?”
“Un sentimento di affetto profondo.”
“Un impulso.”
“Perdizione.”
“L’amore porta alla pazzia.”
“Bhè sì, signorina Cho, l’amore porta alla pazzia se si trasforma in qualcosa di poco sano, se esso è guidato dalla gelosia, allora assume degli aspetti patologici. Adesso vorrei sapere cosa ne pensa il signor Lee”
“Come? Io?”
“Sì, signor Lee. Cosa ne pensa lei?”
“Non saprei, professoressa Park. Credo che ci siano diversi tipi d’amore, ma non saprei dirle cos’è esattamente.”
“E’ mai stato innamorato?”
“No.” non disse altro. Realmente non sapeva cosa fosse l’amore, credeva che neanche esistesse e che fosse solo uno stupido impulso.
“Mmh… bene, se a fine trimestre scopre cosa sia l’amore, me lo faccia sapere. Allora torniamo alla nostra lezione. Esistono bene tre stadi: L’infatuazione, l’attrazione e l’attaccamento.”
Mentre la professoressa Park continuava la sua lezione , lui pensava che purtroppo non conosceva nulla di questo sentimento. Non ricordava neanche l’amore che i suoi genitori provavano per lui. Troppo tempo era passato dall’ultima volta che li vide.
Quando i suoi cari genitori morirono in un incidente stradale,  lui aveva solo 6 anni. Fu adottato da sua zia che pur non tenerselo in casa, lo mandò a studiare in un collegio. Lì non c’era nulla che poteva solo lontanamente assomigliare o scaturirgli quel sentimento. Era cresciuto privo d’amore.
Quando conobbe Leeteuk e gli altri era un po’ ostile a creare un qualsiasi tipo di rapporto, ma col passare del tempo si abituò alla loro presenza. A dire il vero provava qualcosa per i suoi amici, erano le uniche persone che si preoccupano per lui, soprattutto Leeteuk.
Leeteuk era più di un semplice amico, quasi come un fratello, non l’aveva mai abbandonato. Aveva sempre cercato di far uscire il vero Donghae, facendolo lottare contro le sue paure e adesso si era prefissato un nuovo obbiettivo: quello di far uscire qualcosa che non si sarebbe mai mostrato.
Solo perché, semplicemente, non esisteva.
Donghae nei suoi 24  anni di vita aveva avuto delle avventure, ma mai nulla di importate. Era  gente che gli regalava solo ed esclusivamente piacere. Magari teneva la stessa persona per un determinato periodo ma non c'era da illudersi: era solo compatibilità sessuale.
Avrebbe mai sentito le famose farfalle allo stomaco? Avrebbe mai provato l’ansia di vedere la persona amata il più presto possibile dopo intera giornata? Avrebbe mai provato quell’affetto profondo che va ben oltre ad una semplice amicizia? Avrebbe mai detto 'Ti Amo'? E cosa più importante: esisteva una persona adatta a lui?
Tutte queste erano domande che non si era mai posto, forse perché non ci credeva davvero o per paura di scoprire la risposta o forse perché stava bene così, dopo tutto.
Gli stava, però, davvero bene così? E allora cos’era quella sensazione di vuoto che provava nel bel mezzo della notte?
Al solo pensiero gli veniva il mal di testa, riflettendo che forse Kyuhyun aveva ragione: stava per perdere il senno e doveva farsi vedere da uno bravo.
Quando la lezione finì, lui e Kyuhyun raggiunsero Siwon e Leeteuk nel cortile dell’università.
“Dovremmo uscire stasera.” esordì Leeteuk
“Sì, non sarebbe male. Stiamo sempre buttati in casa a studiare!”
“Siwon, tu hai una vita sociale più attiva di tutti noi messi insieme.”
“”Invidiosi? E poi, Donghae, dovresti prendere il mio esempio. Magari risolvi il problema!”
“Sì, sì. Certo...”
“Sentite: che ne dite di andare al locale dove lavora Sungmin?” disse Kyuhyun con occhi speranzosi.
“Kyuhyun?!?”
“Sì?”
“Non per sapere i fatti tuoi, o forse sì, ma dobbiamo sapere qualcosa?”
“Cosa?”
“Tu e Sungmin?”
“Già, ora che ci penso è vero... Ultimamente parli molto di lui.”
“E questo cosa vuol dire Donghae? E tu, Siwon, cosa stai insinuando? Siamo solo amici… degli ottimi amici.”
“Ah certo…” dissero Siwon e Donghae all’unisono, per poi scoppiare subito dopo in una risata.
“Comunque, credo che abbia ragione Kyuhyun.” disse Leeteuk che fino a quel momento era stato in silenzio “Dovremmo andare al Roxy. Stasera c’è un mio amico che si esibisce con la sua crew , sarà divertente.” Tutti acconsentirono tranne Donghae: non era sicuro di voler perdere anche quelle poche ore di sonno che gli rimanevano, ma non ebbe altra scelta: lo sguardo di Leeteuk indugiava su di lui e non poteva dire di no al suo hyung.
Quando le lezioni del giorno furono finite, i quattro si diressero nelle loro abitazioni: Kyuhyun Siwon e Leeteuk vivevano nel dormitorio dell’università invece Donghae risiedeva in un modesto appartamento non tanto lontano, di cui sua zia, stranamente, pagava l’affitto. Forse mostrava il suo amore al nipote così?
Era esausto quando mise piede nel suo appartamento. Avrebbe preferito farsi una doccia calda e rilassante e starsene in casa nella speranza di recuperare un po’ di sonno. Stava quasi per inviare un messaggio a Leeteuk per disdire la sua presenza quando il cellulare gli vibrò in mano.
 
From: Teukie Hyung
Non provarci neanche a darmi buca! So cosa stai pensando, ti conosco meglio di quanto tu creda.
Sbrigati e vediamoci fuori al locale alle 20:00… chi lo sa, forse è la sera giusta.

 
Non poteva crederci! Il suo hyung aveva attaccato un sensore su di lui o che cosa? E poi, ancora insisteva sul trovare una persona adatta a lui… era ridicolo.
Erano le 19:00 quando uscì di casa per dirigersi al locale. Era venerdì sera e le strade erano affollate, ma nonostante ciò riuscì ad arrivare puntuale al posto prestabilito, in realtà con cinque minuti di anticipo. Aspettò ali altri tre davanti all’entra e a un tratto, sentì un braccio avvolgergli le spalle e un respiro caldo sul suo collo.
“Hai bisogno di compagnia?” Senza pensarci due volte si girò con occhi sgranati per ritrovarsi quel sorriso idiota di Siwon.
“Paura, eh!”
“Guarda me la sono fatta sotto, idiota.” disse dandogli una piccola spinta.
“Quanta acidità! Dovresti…”
“Siwon! Lascia stare in pace Donghae.” Siwon alzò le mani in segno di arresa e si allontanò da Donghae.
“Che facciamo? Entriamo?” chiese Kyuhyun con un velo di eccitazione nella sua voce.
Entrando si diressero direttamente al bancone dove Sungmin stava cominciando a servire i primi clienti.
“Hey, hyung!”
“Hey Kyu…sei venuto.” Sungmin gli rivolse un sorriso abbagliante che procurò dei leggeri brividi a Kyuhyun.
Kyuhyun conobbe Sungmin nei primi anni di università in biblioteca, anche lui ai tempi era uno studente universitario ma poi decise, dopo qualche mese, che lo studio non era il suo forte. Abbandonò l'università e, con tanti sacrifici, riuscì ad aprire il Roxy. Il suo sogno, magari stupido per qualcuno, era quello di diventare uno dei barman più acclamati, uno di quelli che riusciva a mettere su uno spettacolo mentre realizzava cocktail gustosi.
“Già… ci sono anche Siwon, Leeteuk e Donghae.” Sungmin spostò il suo sguardo da Kyuhyun agli altri tre ragazzi.
“Oh, ragazzi! E' da un po’ che non ci si vede. Vi siete dimenticati di me ormai...”  disse mentre faceva un finto broncio.
“No, non dire così! E' solo che lo studio porta via più tempo del dovuto.”
“Disse colui che esce quattro sere su sette… sempre se gli va bene!”
“Yah! Donghae!”
“E’ vero Siwon, a volte mi chiedo se sono io a lavorare qui o tu.”
“Ah ah ah! Molto divertente… che diamine avete stasera?” il tono indispettito di Siwon li fece ridere.
La serata trascorse tra chiacchiere e qualche drink, finchè lo spettacolo organizzato ebbe inizio. C’erano un paio di crew che si esibirono, erano davvero bravi ma non tanto da catturare l’attenzione di Donghae, finchè ad un tratto, la musica cambiò e sulla pista una nuova crew dal nome “New Generation” si era fatta avanti e cominciando a ballare: da quel momento gli occhi di Donghae si posarono su uno dei componenti.
Quel ragazzo aveva un corpo quasi statuario ma non era quello che attirava l’attenzione. Ogni singolo movimento che faceva col suo corpo, se era possibile, lo rendeva ancora più bello di quanto fosse.
Su quella pista non era l’unico ad esibirsi ma era l’unico che senza volerlo risaltava agli occhi.
“È  bravo, vero?” La sua attenzione venne richiamata dalla voce di Leeteuk.
“Eh… chi?”
“Il biondino.”
“Già.” disse senza staccare gli occhi da quella figura. Donghae era quasi invidioso della sua bravura. Gli era sempre piaciuto ballare ma mai una volta aveva provato a mollare tutto per fare ciò che gli più piaceva. Purtroppo non era Sungmin.
Quando l’esibizione finì, il biondino salutò i suoi compagni e si avviò nella direzione di Donghae e gli altri, questo attirò ancora di più l’attenzione di Donghae e si chiese per quale motivo stava venendo verso di loro.
“Hey hyung!” disse il ragazzo stringendo un abbraccio Leeteuk.
“Hyuk, sei stato fantastico come sempre del resto.”
“Non esagerare dai…”
“No, non esagero… Diglielo anche tu Donghae”
“Eh? Ah si… sei stato bravo.”
“Grazie.” rispose il biondino mentre portava la sua mano dietro la sua nuca strofinandola con lieve imbarazzo.
“Oddio, scusate! Eunhyuk loro sono Donghae, Kyuhyun e Siwon. E quello dietro il bancone è Sungmin… ragazzi lui è Eunhyuk.”
“Piacere di conoscerti.” dissero tutti tranne Donghae, che si limitò a chinare leggermente il capo in segno di saluto.
“Piacere mio.” disse senza spostare lo sguardo su Donghae.
La serata passo più o meno piacevole: l’attenzione di Kyuhyun era rivoltà a Sungmin e alle sue abilità con le bottiglie e Siwon aveva abbandonato il gruppo per andare a rimorchiare.
Invece, Donghae Leeteuk e il suo amico Eunhyuk rimasero lì a parlare. A dire il vero Donghae non fu un gran oratore quella sera rispetto agli altri due amici: c’era qualcosa che gli dava fastidio ma diede la colpa di quella strana sensazione alla stanchezza.
Non voleva dare una cattiva impressione,diventare il guasta feste della situazione, ma ne aveva abbastanza e voleva solo ritornare nel suo appartamento.
“Hyung, io torno a casa… ci vediamo.”
“Ma come?”
“Sì, Leeteuk vado… Oh è stato un piacere conoscerti E…Eun…”
“Eunhyuk.”
“Beh sì.” detto ciò, diede l’ultimo saluto a tutti e uscì rapidamente.
Impiego un’ora ad arrivare al suo appartamento, erano già 01:30 e ringraziò il cielo che domani era sabato e non avrebbe avuto alcuna lezione. Buttò la sua giacca sul divano e si diresse nella sua camera dove accese il computer: doveva controllare se gli fosse arrivata la traccia della sua ricerca per antropologia culturale dal professor Byun. Aprì la propria email e la trovò lì, rimandando all’indomani la sua lettura e l'inizio del lavoro.
Mentre era in bagno a rinfrescarsi e a mettersi in qualcosa di comodo per la notte, ci fu un suono che riempì il silenzio della casa mezza vuota. Tornò in camera e notò sul monitor del suo laptop un'icona lampeggiante: era quella della sua posta elettronica. Aprì curiosa e trovò un nuovo messaggio da un certo MONKEY86.

From: MONKEY86
CIAO… TI STARAI CHIEDENDO CHI, SONO MA NON IMPORTA.
SPERO CHE NON TI FAI UNA BRUTTA IDEA DI  ME, QUINDI NO, NON SONO UNO STALKER XD
PRENDILA COME UN’OPPORTUNITA’ PER FARE UNA NUOVA AMICIZIA. SO CHE NON MI CONOSCI E, FONDAMENTALMENTE, NEANCHE IO, MA PERCHE’ PREVENIRE UN EVENTUALE AMICIZIA?
NON VOGLIO FORZARTI, PERO', QUINDI SE NON RISPONDERAI, CAPIRO’. MA SAPPI CHE MI FAREBBE DAVVERO PIACERE CHIACCHIERARE CON TE.
QUINDI COME IMMAGINI, SPERO IN UNA RISPOSTA.
DATO L’ORARIO DOVREI DIRTI SOGNI D’ORO, MA VISTO CHE NON SO QUANDO LEGGERAI L’EMAIL, TI DIRO’ BUONGIORNO!!
  
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