Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Vanilla_91    31/05/2014    5 recensioni
L'inizio di un nuovo anno scolastico può portare con sé innumerevoli sorprese: nuovi amici, nuovi professori, nuove esperienze.
Kagome è una ragazza semplice, adora Sango, la sua migliore amica, Sota, suo fratello maggiore e il suo sogno più grande è quello di girare il mondo. Per questo, quando viene selezionata per un progetto studio che si terrà in America, non può che esserne entusiasta.
Ciò che non ancora non sa, è che dovrà avere a che fare con InuYasha, un teppista prepotente e scorbutico, che non sopporta, con il suo gruppo di amici e con un ex fidanzato invadente e noioso.
Folli corse in moto, feste proibite, guai, gelosie e quel pizzico di follia tipico dell'età accompagneranno i protagonisti in questa nuova avventura.
Tre mesi di convivenza forzata, novanta giorni per imparare a conoscersi e ad andare d'accordo..chissà che l'amore non ci metta lo zampino.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio fu lungo e snervante. L’aria era stranamente tesa e ognuno sembrava perso nei propri pensieri.
Kagome trascorse il viaggio a lamentarsi con le amiche per la propria sfortuna, non riuscendo a trovare nessuna consolazione.
Quando atterrarono ad attenderli trovarono la famiglia che li avrebbe ospitati: i signori Mine.
-Oh, benvenuti, ragazzi. Sono felice di conoscervi e spero che il viaggio sia andato bene. Scusatemi, non mi sono ancora presentato. Io sono Edward Mine, questa è mia moglie Marie Mine e questi sono i nostri figli Key e Charlotte.- li salutò con voce affabile.
Kagome squadrò attentamente tutti i membri della famiglia Mine; il capofamiglia era un uomo dall’aria distinta e molto giovane, notò. Alto e vestito in modo impeccabile sembrava un perfetto uomo d’affari, sua moglie era altrettanto bella e dimostrava all’incirca la stessa età della figlia.
I figli, poi, le sembrarono l’incarnazione perfetta del teenager americano medio. Charlotte era bionda, il fisico mozzafiato e il sorriso malizioso erano tipici delle odiose ragazze pon-pon, pensò Kagome. Key era alto, moro, con occhi verdi. I jeans a vita bassa e la maglietta aderente evidenziavano il torace scolpito e sicuramente il suo sorriso strafottente aveva già spezzato più di un cuore adolescenziale, rifletté .
Visto il silenzio calato, fu Sango a prendere la parola.
-Salve, è un piacere anche per noi fare la vostra conoscenza.- disse in un inglese perfetto. -Io sono Sango e questo è mio fratello Kohaku. Loro sono Kagome e Sakura. I ragazzi lì dietro sono Sesshomaru, Inuyasha, Miroku e Koga, mentre loro sono Hojo, Rea e..Bunny.- spiegò con voce cordiale.
- Funny, mi chiamo Fanny non Bunny.- replicò la ragazza in questione lanciando un’occhiataccia a Sango che non la considerò minimamente.
-Avremo modo di conoscerci meglio appena arrivati a casa, ma ora andiamo, immagino sarete stanchi.- dichiarò Edward Mine, avviandosi verso l’uscita dell’aeroporto.
I taxi chiamati per raggiungere la residenza dei signori Mine si fermarono davanti ad una villa gigantesca.
- Benvenuti a casa , ragazzi. Questa per i prossimi due mesi sarà anche la vostra dimora. – affermò con tono gentile.
- Noi alloggeremo tutti qui?- chiese stupita Sakura.
-Sì, ma venite, accomodatevi, così vi potremo spiegare alcune cose.- li invitò la signora Mine.
Si accomodarono in un salone enorme, arredato interamente in stile moderno, dividendosi tra divani e poltrone.
-Bene, ragazzi, ci tengo innanzitutto a dirvi che sono lieto di ospitarvi e che spero conserverete sempre un bel ricordo di questa esperienza. Volevo,però, ricordarvi che voi siete qui principalmente per un progetto scolastico. Io sono il preside di uno dei college di questa città e in accordo con i presidi delle vostre scuole abbiamo deciso di farvi frequentare corsi speciali con materie comuni a tutti. Avrete così anche modo di vedere come funziona la vita collegiale e di interagire con studenti che hanno all’incirca la vostra età. In tutto voi siete 12, sarete tutti ospiti nella nostra villa di famiglia. Ma come capirete non posso offrirvi dodici camere vicine.- ridacchiò.
 – Inoltre, siete tutti sufficientemente adulti e io ho una mentalità aperta, quindi non vedo la necessità di dividere ragazzi e ragazze. Perciò, non sapendo come sistemarvi, ho preferito tirare a sorte. Sarete liberi di fare ciò che volete, ma per garantirci una pace e un minimo di ordine domestico, visto che siamo così tanti, ci sono delle regole da rispettare. La colazione, il pranzo e la cena saranno consumati ad orari stabiliti. Siete liberi di uscire, ma la sera vi voglio a casa entro le 22:00, almeno per i primi tempi, e non voglio che portiate gente esterna a dormire qui.
 Per il momento credo sia tutto. Come potete vedere anche voi, la casa è divisa in due aree, nell’ala destra si trovano le nostre camere, lì abbiamo a disposizione quattro stanze per gli ospiti, mentre nell’area sinistra ne abbiamo disponibili sette. Abbiamo, inoltre, una piccola dependance che abbiamo deciso di affidare al maggiore tra voi.. quindi, Sessomaru la dependance è tua.
Per quanto riguarda le sistemazioni degli altri, come vi ho già detto, abbiamo tirato a sorte e nell’ala destra con noi ci saranno: Kagome, Sango, Miroku e Inuyasha. Mentre tutti gli altri si sistemeranno nell’ala sinistra. Ora, ragazzi, se non siete troppo stanchi, ho chiesto ai miei figli di portarvi a far un giro della città. Siete liberi di decidere se andare o no, ovviamente.- affermò.
-Chi ha intenzione di venire con noi si facesse trovare pronto tra mezz’ora.- annunciò Key.
I ragazzi si scambiarono un’occhiata, chiedendosi tacitamente cosa fosse meglio fare.
-Io non vengo. Preferisco riposare- dichiarò Sesshomaru.
-Sango, Sakura, che ne dite? Andiamo? Io non sono molto stanca e sono curiosa di vedere la città- domandò Kagome, entusiasta.
-Io ci sto. E tu, Sakura?-
-No, ragazze, sono stanca, Sarà per la prossima volta.-
-E voi, ragazzi, venite?- chiese Kagome rivolta al resto della compagnia.
- Io ci sto e anche Inuyasha. – acconsentì Miroku.
-Io passo, non ne ho voglia. Abbiamo due mesi per girare ed ora sono troppo stanco.- sussurrò Sota, trattenendo uno sbadiglio.
-Per me è lo stesso.- concordò Koga.
-E anche per me- gli fece eco Kohaku.
- Nemmeno noi veniamo.- squittì Funny indicando anche Rea ed Hojo.
I ragazzi si divisero, ognuno diretto verso svariate attività. Sango, Miroku, Inuyasha e Kagome raccolsero le proprie cose e si recarono verso l’area destra della casa. Di comune accordo si accordarono per la divisione delle camere e andarono a prepararsi.
Dopo mezz’ora tutti quelli che avevano deciso di uscire si ritrovarono all’ingresso della casa, dove ad attenderli c’erano i figli dei signori Mine.
Inuyasha e Miroku avevano optato entrambi per un look comodo, ma non per questo trasandato. Ambedue indossavano Jeans scuri a vita bassa e semplici magliette. Anche le ragazze avevano scelto un abbigliamento pratico.
 - Bene, possiamo andare allora.- dichiarò con voce annoiata Key.
Charlotte lanciò uno sguardo affascinato e malizioso ai due ragazzi, venendo corrisposta ampiamente. Kagome notò tutto e storse la bocca in un’ espressione disgustata. Inuyasha le si avvicinò.
- Cosa c’è, ragazzina? Sei gelosa?- le chiese con tono provocatorio.
-Ti ho già detto di non chiamarmi ragazzina. Il mio nome è Kagome, Ka-go-me. E poi, di cosa dovrei essere gelosa? Di una gallina? O di due maniaci? disse beffarda, oltrepassando la soglia.
-È un peccato che siamo così tanti e che voi siate a piedi. Con una di queste ci saremmo potuti divertire di più.- gongolò Key, accarezzando una Honda grigia e lanciando uno sguardo beffardo ai due ragazzi.
-Davvero lo credi un problema? Se mi dici dove possiamo trovarne due anche noi, questo dilemma lo risolviamo subito. Magari anche qualcosa di più potente di quel giocattolino che hai tu.- lo schernì Miroku.
Un lampo di sfida passò negli occhi dell’ americano che sorrise sornione.
-Davvero vi interesserebbe procurarvene qualcuna?-
- Ovviamente! Dicci solo come fare.- lo esortò il moretto.
-Dopo che ve l’ avrò spiegato vedremo se sarete ancora d’accordo. Ogni settimana, in un paese qui vicino, si tengono delle gare e il vincitore ha il diritto di tenersi la moto che ha usato per correre. Non so se avete ben capito a che tipo di gare mi riferisco.-
-E questo sarebbe tutto? Puoi considerarci già motorizzati! Portaci dove si tengono queste corse.- gli ordinò Inuyasha.
- Non vorrete mettervi nei guai già dal primo giorno?-chiese Kagome con tono al contempo preoccupato e scocciato.
-Sta zitta! Non mi metterò in nessun guaio, ma è meglio far capire subito a certe persone con chi hanno a che fare- dsibilò, guardando in malo modo Key.
- Se ve la sentite, le gare inizieranno tra un po’. Stasera i miei genitori non saranno in casa, quindi non dobbiamo preoccuparci di farci scoprire. Vi basterà prendere l’autobus che passerà a momenti e scendere alla prossima fermata. Io, ovviamente, ci andrò in moto. -disse ghignando.
Fece poi scorrere lo sguardo su Sango e Kagome.
 -Bamboline, una di voi vuole venire con me?-
- Portaci tua sorella. Loro vengono con noi.- dichiarò con voce dura Miroku.
- Come volete! Se ne avete il coraggio ci vediamo lì tra poco-
 Aspettò che la sorella salisse sulla moto e partì sgommando.
- Non so voi, ma io non ho intenzione di andare da nessuna parte. Queste cose non mi interessano minimamente e credo che dovreste rinunciare eanche voi. Finirete col mettervi nei guai.- ribadì Kagome.
- No, quel ragazzo ci ha chiaramente sfidato e uno Youkai non si tira mai indietro davanti a una sfida, inoltre tu vieni con noi. Sai troppo e non posso essere sicuro che non andrai a spifferare tutto ai signori Mine..-
- Io faccio quello che voglio e non ciò che mi ordini tu. Se la cosa ti tranquillizza, sappi che non andrò a riferire nulla a nessuno. Non mi importa di ciò che fai!-
- Avanti, ragazzi, non litigate. Su, Kagome, andiamo anche noi. Non devi mica correre tu.- tentò di convincerla Sango.
- Ma, Sango, cosa stai dicendo? Vuoi andare davvero anche tu? -
- Basta discutere. Avanti, hai sentito cosa ha detto Sango? Andiamo!- ordinò InuYasha.
Senza darle il tempo di ribattere cominciò a trascinarla verso la fermata dell’autobus, non lasciandole possibilità di scelta.
 
Giunti alla fermata indicatagli da Key scesero dall’autobus e ad attenderli trovarono i due figli dei coniugi Mine.
-Oh, ma allora siete venuti davvero. Che temerari! Venite, la pista è vicina.-
Camminarono per qualche minuto, svoltando in vicoli sempre meno frequentati e illuminati. Sango e Kagome si guardarono in giro leggermente spaventate e si avvicinarono istintivamente a Miroku e Inuyasha.
-Cosa c’è, ragazzina, hai paura?- ghignò.
-Ti aspetti che io ti dica di no per puro orgoglio, vero? Sì, ho un po’ paura. Ci troviamo in una città che non conosciamo e stiamo girando per vicoli e vicoletti che mi sembrano poco raccomandabili e oltretutto stiamo per fare qualcosa di illegale. Quindi dammi pure della ragazzina, ma sono un po’ spaventata.- affermò Kagome con voce sicura e pronta ad essere sbeffeggiata dal ragazzo. Inuyasha, invece, le rivolse uno sguardo curioso e attento.
-Non devi aver paura. Io e Miroku non permetteremo che vi accada nulla..- la rassicurò -Siete pur sempre le sorelle di due dei nostri migliori amici- precisò poi.
- Ecco, dopo questa traversa siamo arrivati. Dovremo scavalcare.. pensate di farcela?- domandò Key con tono beffardo scavalcando agilmente un cancello e saltando poi da un muretto. Inuyasha e Miroku lo imitarono  senza difficoltà e si fermarono poi per aiutare le tre ragazze. Fecero qualche passo e si trovarono circondati da un mare di gente, tutta concentrata intorno a delle moto.
-Ciao, Key, che ci fai qui? Sei già stanco della moto che hai vinto ieri?- lo salutò un ragazzo.
-Salve, ragazzi. No, per il momento va ancora bene, non sono qui per me.- disse indicando con un cenno della testa Miroku ed InuYasha.
- Ciao, Charlotte. E questi altri chi sono?- chiese, concentrando la sua attenzione particolarmente su Kagome e Sango.
-Questi sono alcuni dei ragazzi che la mia famiglia ospiterà per quella specie di progetto studio. Loro sono Kagome, Sango, Miroku ed InuYasha..- li presentò -quei due dicono di volere una moto, così li ho portati qui per vedere cosa sono capaci di fare..- ghignò.
-Siete sicuri di voler provare? Potreste farvi male..- ironizzò.
- Non preoccuparti, se dovesse succedere non andremo a piangere dalla mamma- replicò strafottente Miroku.
-Basta perdere tempo. Spiegateci come funziona.. - esclamò Inuyasha, spazientito.
-Le moto che vedete lì sono nuove, sceglietene una e correte. I primi tre che raggiungeranno il traguardo potranno tenersi le moto. Farei attenzione però se fossi in voi, perché le moto, come vi ho detto, sono nuove e se le rovinate dovrete pagare i danni.. e non parliamo certo di cifre basse.-
-Tsk, fidati i soldi non sono affatto un problema.-
- Se siete realmente intenzionati a correre, scegliete una moto e una ragazza e poi posizionatevi. Vi conviene sbrigarvi perché la gara sta per cominciare.-
Inuyasha e Miroku, seguiti dal resto del gruppo, si avvicinarono al box dove erano custodite le moto e scelsero rispettivamente una Yamaha nera e una Honda blu.
- Ottima scelta. Bisognerà vedere se sarete capaci di guidarle.-  sottolineò l’ amico di Key. Si avvicinò poi a Kagome.
 -Che ne dici, carina, ti va di correre con me? Sei in ottime mani- disse lanciandole uno sguardo lascivo.
- Loro corrono con noi- ringhiò  Inuyasha tirando Kagome al proprio fianco e mettendole il casco in testa.
- Ehi, aspetta un attimo. Io non voglio né correre, né morire.- si lamentò la ragazza.
- Hai paura per caso? Se non vuole venire lei, salgo io con te- si intromise Charlotte.
La moretta si indispettì. Detestava quel genere di cose, ma per nessuna ragione al mondo l’avrebbe data vinta a quella smorfiosa.
-Vengo con te.- disse, rivolgendo un’occhiata soddisfatta all’americana.
-Non aver paura. Rilassati e stringiti forte a me. Non accadrà nulla e finirà ancor prima che tu te ne sia accorta.- le raccomandò cercando di addolcire un po’ il tono di voce.
Kagome seguì le sue istruzioni e sotto le sue mani poté sentire la consistenza dei muscoli del ragazzo. Arrossì.
Le moto si posizionarono sulla linea di partenza e ad un cenno scattarono partendo. Miroku e Inuyasha si portarono da subito in testa, gareggiando tra loro più che con gli altri. Inuyasha alla prima curva frenò e fece piegare la moto, poi spinse l’acceleratore tornando a prendere velocità.  Miroku toccò la linea d’arrivo qualche secondo prima dell’amico, seguito da tutti gli altri motociclisti.
-Questa volta ti ho battuto, InuYasha.- esultò Miroku.
-Non vantarti, ti ho lasciato vincere per non farti fare una pessima figura con questi americani.-
-Direi che le moto le abbiamo ampiamente vinte, non trovi? - chiese Miroku beffardo e provocatorio al ragazzo americano.
- Siete stati fortunati, stasera non gareggiava nessuno che sapesse davvero guidare una moto-rispose atono l’altro.
Inuyasha ghignò, salì sulla moto e si voltò verso Kagome.
- Stai bene?- le domandò.
-Sono stata meglio, ma sono ancora tutta intera è questo quello che conta, no? – sussurrò, accennando un sorriso.
-Tsk, che malfidata! Torniamo a casa?-
- Sì, direi proprio di sì.-
Inuyasha lanciò uno sguardo a Miroku che annuì. Senza degnare né Key, né gli altri della minima attenzione accesero le moto e partirono sgommando.
Arrivarono a casa Mine in breve tempo e parcheggiarono le moto dove prima si trovava quella di Key.
-Beh, direi che il primo giorno è andato bene.. –proferì Miroku.
-Io direi piuttosto che il primo giorno siamo stati fortunati. Siamo ancora vivi, non abbiamo litigato con nessuno e non ci siamo sfracellati sulla strada. Eppure eravamo vicini a fare tutte e tre le cose..- lo corresse Kagome.
- Come sei noiosa.  Non sai che un po’ di sano divertimento nella vita è necessario?- la canzonò Inuyasha.
- Diciamo che io ho un diverso concetto di divertimento- replicò, secca.
Sango sospirò. -Prima che cominciate a litigare, io vi auguro la buonanotte.- disse avviandosi verso la sua camera.
-Anche io vado a letto- affermò Miroku voltandosi a guardare Sango –Perché non dividiamo lo stesso letto,Sanguccia?-
-Continua a sognare, pervertito- gli rispose, sbattendogli la porta della sua camera in faccia.
-Sanguccia, io non capisco perché devi sempre trattarmi così.- sospirò Miroku, rassegnato.
Nel corridoio Kagome e Inuyasha rimasero a guardarsi in silenzio.
-Beh, vado a letto anche io. Buonanotte, Inuyasha.- bisbigliò, incerta.
- Buonanotte, ragazzina.- le rispose lui con il solito tono beffardo.
Kagome stizzita si girò
- Dimmi, trovi tanto difficile pronunciare il mio nome?- chiese nervosa.
Inuyasha sollevò gli occhi al cielo in una tipica espressione di noia.
- D’accordo, d’accordo- disse avviandosi nella sua camera e sussurrando un –Buonanotte, Kagome- prima di chiudere la porta.
La ragazza sorrise, pensando che, dopo tutto, quel ragazzo non era poi così antipatico.
 



Note dell'autrice:
Ciao a tutte :)
Mi spiace enormemente se la settimana scorsa non sono riuscita ad aggiornare, ma il caricabatterie del mio computer aveva deciso di andarsi a fare un bel giro all'altro mondo xD 
Comunque, come si dice, meglio tardi che mai..il capitolo è arrivato e spero sia di vostro gradimento.
Sembra che le cose tra i due si siano un pò calmate, ma vi assicuro che siamo ben lontani da una pace definitiva xD
Per chi segue anche le mie altre storie, chiedo scusa se vi sto facendo aspettare tanto, ma ho cominciato a lavorare e coordinare turni lavorativi, università e esami ormai prossimi mi lascia davvero poco tempo, comunque vedrò di darmi una mossa :)
Ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia tra le seguite/ ricordate/ preferite e tutti coloro che dedicano qualche minuto del loro tempo a leggere le mie pazzie. Grazie :)
Invito chi ne avesse voglia ad iscriversi al nostro gruppo facebook: https://www.facebook.com/groups/758064124210814/ 
Troverete tantissime delle vostre autrici preferite, spoiler e tante nuove amiche. Vi aspettiamo :)
Baciii
   
 
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