CENERE ALLA CENERE.
CENERE ALLA VITA.

 
 
 
 
Il castello ha retto bene alla battaglia finale. Certo, qualche parte è stata distrutta, ma direi che è il prezzo che bisogna pagare per la libertà.
Per un mondo libero dal male, che libero, in fondo, non lo sarà mai.


Cammino tra le macerie, la ricostruzione procede a rilento. Si parla di magia, ma certe volte anche con la magia non sempre si riesce a fare quello che si vuole. Certe volte serve anche tempo.
Abbiamo pianto i morti. Abbiamo curato le nostre ferite. Abbiamo festeggiato i sopravvissuti e ora le vite tornano lentamente alla normalità.
Sono passati sei mesi eppure ci sono ancora detriti e macerie da qualche parte. Ad esempio dove mi trovo ora… osservo intorno a me e vedo pezzi di muro ricoperti di fuliggine, polvere e cenere. Cenere che copre tutto.
Probabilmente causata da un esplosione. Molto probabilmente da quella stessa esplosione che ha portato via Fred… non saprei, ho rimosso quel particolare istante. Ricordo solo la faccia di Fred con l’ombra dell’ultimo sorriso stampato sul suo volto.
 
Mi siedo sui talloni e volgo ancora una volta lo sguardo intorno a me. Gli echi delle grida, le esplosioni, incantesimi che rimbalzano.
Prendo in mano un pugno di cenere e faccio scorrere fra i polpastrelli i fiocchi grigi e polverosi, facendoli cadere lentamente a terra
- Cenere alla cenere…-
sussurro.
 
Una mano si posa sulla mia spalla facendomi sussultare
- Perso tra i ricordi? -
mi dice la sua voce. Non vuole essere ironica… è una domanda retorica. Una semplice constatazione se vogliamo essere precisi.
- Parlato con la McGranitt? -
domando pulendomi le mani, che rimangono comunque polverose. Continuo a osservarmi i palmi assorto
- Tutto bene? -
mi chiede Hermione stringendo piano la presa sulla mia spalla
- Possibile si debba ridurre tutto in cenere? -
- Non tutto si riduce in cenere, qualcosa si salva… sopravvive. Scordi una cosa importante di Silente, ce l’hai sempre avuta sotto gli occhi -
mi dice Hermione accucciandosi vicino a me e osservando attentamente il terreno ricoperto di cenere di fronte a noi
- Ovvero? -
rispondo perplesso. Lei rimane in silenzio e concentrata, come se stesse cercando qualcosa
- Herm? -
- Un attim… ecco! Osserva -
mi indica di fronte a se, a forse una trentina di centimetri. Allunga la mano e smuove appena il terreno, mentre si alza una nuvoletta di cenere scorgo qualcosa di verde brillante.
Sorrido inconsapevolmente
- Fanny…-
sussurro appena mentre un piccolo germoglio, verde brillante, viene fuori dalla cenere
- Vedi? Non tutto finisce in cenere -
mi ripete Hermione prendendomi per mano e aiutandomi ad alzarmi.

Ci guardiamo per un attimo. Instintivamente e molto lentamente appoggiamo le nostri fronti l’una sull’altra
- Cenere alla vita…-
mi soffia ad un passo dalla mia bocca.


- Vorrei restare così per sempre -
dico dopo cinque, dieci minuti… o forse un’ora?
Buttando fuori tutto quello che ho tenuto dentro per troppo tempo.
Lei mi guarda sorpresa, sgrana appena i suoi occhi castani… ma poi mi sorprende ridacchiando
- Si può sempre fare un tentativo -
 
 
 
Chiudiamo gli occhi e rimaniamo così. Noi due.