Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |      
Autore: ValentinaRenji    01/06/2014    3 recensioni
Mi ero ripromesso di non soffrire più, di non pensarci più, di non morire più. Eppure ogni giorno scava in me un solco sempre più profondo e sento tremare quei pochi fragili sentimenti sopravvissuti e infreddoliti, quel gomitolo di sensazioni non districabili che ogni notte mi tiene sveglio a pensare e dolere.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Matt, Mello | Coppie: Matt/Mello, Mello/Near
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti! E' la mia prima FF su Death Note, nata da un periodo in cui mi sento un pò giù di morale.
Questa breve storia non è ispirata a fatti avvenuti nel manga/anime. Sono espressi i sentimenti di Matt dopo un distacco dal suo migliore amico Mello a causa della relazione di quest'ultimo con Near, rapporto che ha segnato una profonda distanza fra i due.

Buona lettura!



PER SEMPRE

Riguardo quella vecchia foto, in cui gli occhi brillavano, scintillavano di felicità simili a stelle scese dal cielo. Con l’indice delineo i contorni della mia figura, sorridente, piena di quella sensazione avvolgente e inebriante di cui ora non conosco più il nome.

Sono trascorsi anni, non so nemmeno quanti, dall’ultima volta in cui ti ho visto: amici da una vita, compagni d’avventura, ormai eravamo un cuore solo, due anime unite in una sola. Ed ora invece dove sei? Il tempo ti ha spazzato via e con te anche i miei cocci.
Si chiama crescita, si chiama “diventare adulti” eppure in queste parole così fredde e lontane leggo un cinismo sconfortante e mi duole profondamente il cuore: sei andato via lasciando un vuoto profondo ed incolmabile nel mio petto.

Lunghe sono le notti in cui conto sulle dita il tempo che ci ha separato e che tutt’ora ci tiene lontani: ognuno ha la sua vita, le indagini, gli impegni, eppure il dolore non passa mai, non scivola via, non viene smorzato dallo scorrere dei secondi, delle settimane, dei mesi; è sempre lì, vivido e scalpitante, perennemente acceso e rovente mentre mi consuma riducendomi a cenere.

Sono ridotto a brandelli, mi sento dilaniato da un pugnale che non riesco ad estrarre e di cui nessuno nota la presenza. È un coltello, una spina nel ventre che mi fa ansimare angoscioso e dissanguato dall’oblio del dolore. Vedo le vostre foto ancora insieme, con quel sorriso che tanto conoscevo e amavo, nei posti frequentati in passato dove abbiamo consumato i momenti più belli: perché allora, perché non me ne faccio una ragione? Perché non riesco ad accettare di non essere stato abbastanza?

Fa male, fa male davvero. Ormai ho smesso di contare le mattine in cui mi sveglio con le lacrime calde negli occhi, scaturite dalla speranza (tradita al risveglio) concessami da un sogno meraviglioso nel quale ti ritrovavo. Non avrei mai, e ripeto mai, creduto di affezionarmi così tanto a qualcuno eppure è accaduto ed ora qualsiasi essere umano scivola via indifferente, insipido, incolore, come la nebbia novembrina e scarna fra le viti secche.
L’intero mondo pare scorrere inesorabile mentre io rimango aggrappato ai ricordi e le loro schegge mi sferzano il viso; sembra quasi di vivere in una bolla di vetro in cui tengo chiuso e segreto il rammarico, la frustrazione, la disperazione di aver perso il cuore e l’anima per sempre, una prigione irremovibile da cui nessuno potrà mai liberarmi.

E mentre voi passate la notte fuori ad assaporare la felicità della giovinezza, l’aria estiva fra i capelli morbidi, le mele caramellate delle fiere ed i profumi della città, io rimango chiuso nel mio silenzio, dietro mura inaccessibili e spesse a divagare fra fotografie dimenticate e singhiozzi malcelati. Aspetto con ansia le giornate piovose per sentirmi meno solo, per immergermi in quelle gocce di strazio vomitate dal cielo e trovare conforto nel grigiore plumbeo delle nubi pesanti. E quando il sole poi fa capolino ed i suoi raggi inondano d’oro le strade e gli alberi, un forte rancore mi pervade e mi grida di odiare quella effimera felicità, di maledire tanta ostentata giocosità.

Mi ero ripromesso di non soffrire più, di non pensarci più, di non morire più. Eppure ogni giorno scava in me un solco sempre più profondo e sento tremare quei pochi fragili sentimenti sopravvissuti e infreddoliti, quel gomitolo di sensazioni non districabili che ogni notte mi tiene sveglio a pensare e dolere.
Ma non importa, questo male di vivere non cancellerà mai l’amore che ho provato per dalla prima volta in cui ti ho visto, dal primo sguardo, dal primo istante: ti aspetterò per sempre Mello, fino al giorno della mia morte.


Spero vi sia piaciuta e non vi abbia rattristato troppo! In realtà questa storia è solo un pretesto per dar voce a quello che provo ultimamente e ho scelto Matt, poverino XD
E' molto breve ma non mi andava di dilungarmi troppo in parole già piene di significato, ho preferito penalizzare la quantità per tentare di valorizzare l'impatto emotivo.
Se vi sono ben accetti pareri, opinioni e quant'altro, mi faranno felice:)
Baci,
Valentina 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: ValentinaRenji