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Autore: Elisa Stewart    01/06/2014    2 recensioni
[Dani/Santana]
Dani torna a New York dopo sei mesi dalla rottura con Santana.
Dal testo:
Sì, doveva assolutamente essere lei. La ragazza alzò la testa, e sorrise lievemente, lanciandole uno sguardo alquanto insicuro.
“Ciao Santana...” sussurrò, combattendo con quel groppo che si era formato in gola. La osservò per qualche secondo. Sì, era proprio come se la ricordava, bella, perfetta.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Dani, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dantana is the way!'
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Dedico questa one shot a una persona che
come me è tormentata da questa ship.
Serengleepity, per te!

 
 
 
Le era mancato.
Le era mancato il freddo.
Le erano mancati gli enormi grattacieli che coprivano tutto a parte un piccolo pezzo di cielo.
Le era mancato il traffico e quel senso di vita che ti trasmetteva.
Le erano mancati i pomeriggi trascorsi in solitudine al parco, con la sua amata chitarra.
Le era mancata New York.
E ora che era tornata, aveva così tanta voglia di farlo di nuovo: lasciarsi tutto alle spalle e rimanere lì per sempre. Ma non poteva farlo, non ancora.
Non poteva continuare a scappare dai problemi e dai suoi sentimenti, si diceva ogni volta. Eppure continuava a farlo. Anche tornando indietro sarebbe scappata da qualcosa.
O meglio, da qualcuno. Sì, perché per lei, era ancora qualcuno.
No, non aveva dimenticato. Nulla. Brutti e bei momenti avevano ancora posto nel suo cuore, insieme alla ragione di questi ricordi.
Insieme alla protagonista di quegli spezzoni che ancora si susseguivano nella sua mente.
E per quanto le dava fastidio ammetterlo, lei era la cosa che le mancava di più.
Forse era tornata anche per lei, chi lo sa. Lo avrebbe scoperto quando sarebbe andata allo Spotlight.
Uscì dalla stazione ferroviaria insieme alla gente che era con lei sul treno. Si sistemò meglio la sciarpa sul collo e cominciò a camminare, guardando la strada piena di macchine, per individuare un taxi libero.
Quando finalmente ne intravide uno che stava per girare l’angolo, alzò il braccio, agitandolo per farsi vedere. Ma l’autista non si fermò e continuò il suo percorso.
Ecco, i tassisti antipatici erano l’unica cosa che non le era mancata. Ne beccò altri due che, nonostante l’avessero vista – ne era certa -, avevano proseguito il loro cammino, fregandosene altamente.
Sbuffò nervosa quando constatò che ormai era inutile chiamare un taxi, mancavano solo un paio di isolati.
Optò per andare prima allo Spotlight e poi a casa. Si trovava di passaggio, tanto.
Mentre camminava, con le cuffie nelle orecchie, infreddolita e leggermente stanca, si guardava spesso attorno, ricollegando i luoghi, che riconosceva, a qualche momento vissuto con lei.
Già, lei era ancora innamorata. Lei soffriva ancora, dopo sei mesi. Lei ripensava ancora a quando aveva buttato la collanina a terra, e non poteva fare altro che darsi della stupida.
Come aveva fatto a credere che avrebbe potuto sostituire la sua ex?
Come si chiamava? Ah, sì.
Brittany. Anche il nome era più bello del suo. Avrebbe dovuto sapere che Santana non sarebbe riuscita a superare quella prova.
Avrebbe dovuto sparire prima di essere ferita. Ma poi si sarebbe solo data della codarda. Perché così avrebbe solo dato retta a quella fastidiosa lampadina di “Allarme, cuore infranto” che si accedeva nella sua testa ogni qualvolta una storia non andava come avrebbe voluto.
Così quella volta, scelse di fare la coraggiosa, ma ne uscì lo stesso scottata. Ed eccola lì, immobile, davanti all’insegna di quel bar che suscitava in lei così tanti ricordi, indecisa se entrare o meno.
Deglutì a vuoto, riconoscendosi a stento. Da quando era così indecisa e insicura?!
O beh, Dani. La risposta è semplicissima. Da quando Santana è entrata nella tua vita.
Deglutì a vuoto ancora una volta e si avvicinò alla porta d’ingresso, rendendosi conto che il respiro aveva iniziato a tremare. E non era per il freddo.
Le sembrò di passare da un congelatore ad un forno. Cavoli, lì dentro si moriva dal caldo! Si guardò attorno, cominciando a levarsi la sciarpa e i guanti.
Si tolse anche le cuffie, spegnendo l’Ipod e ficcandolo nella tasca del giubbotto. Quel posto non era cambiato di una virgola. Era così bello trovarsi di nuovo lì. E non poté fare a meno di sorridere lievemente.
“DANI?!” sussultò quando Rachel, da dietro il bancone, urlò il suo nome. Sorrise, alzando la mano per salutarla. La vide correre nella sua direzione, con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
“Oddio! Ma sei veramente tu?!” Disse abbracciandola. Rachel era un’altra cosa che le era mancata, parecchio. Ricambiò l’abbraccio ridendo.
“Chi sennò?” disse quando si staccarono.
“Rachel? Sei stata tu a...” Dani vide Kurt spuntare da una delle porte del retro. E non appena il ragazzo realizzò che quella vicino a Rachel non era un ologramma, spalancò la bocca, causando una risatina da parte della brunetta.
“Dani?! O mio dio!” Corse anche lui a stringerla tra le braccia, dondolando leggermente sul posto.
“Kurt! Come stai?” Disse la ragazza, assecondando il suo movimento.
“Ora che ti ho rivista, benone! E vedo che sei tornata al colore naturale!” Disse accennando  ai capelli. Già. Un paio di giorni dopo la sua rottura con Santana, era diventato già impossibile guardarsi allo specchio senza scoppiare a piangere, così era corsa dalla parrucchiera per lavar via la tinta.
“Già. Li preferisco così.” Disse annuendo con il capo. I tre amici si recarono al bancone. Dani si sedette in una delle sedie mentre Kurt e Rachel tornarono alle loro postazioni.
“Allora, cosa ti preparo?” Disse Rachel poggiandosi al bancone.
“Oh, no niente. Sono solo di passaggio.” Rispose la biondina, rivolgendole un sorriso un po’ tirato.
“Ehm... Quindi lavorate ancora qui...” Continuò poi, portandosi una mano alla nuca.
“Anche Santana lavora ancora qui. Dovrebbe arrivare a momenti. E’ questo ciò che vuoi sapere, no?” Sussurrò Kurt facendole l’occhiolino.
Ah, maledizione. E’ così evidente?! Abbassò lo sguardo imbarazzata e prese a mordersi il labbro inferiore.
“Sei mancata a tutti, Dani. Compresa Santana.” Fece poi Rachel, prendendola una mano tra le sue.
Pfff. Non esageriamo. Lei sarà sicuramente andata avanti insieme a Brittany.
“Dove sei stata tutto questo tempo, Dani? Ci hai fatto preoccupare.”
“Sentite, io...” Provò a controbattere la bionda, ma fu interrotta.
“Rachel! Stamattina potevi chiamarmi anziché sgattaiolare via! Lo sai che non sempre sento la sveglia!” Quella voce le fece gelare il sangue nelle vene. Non si voltò nemmeno, abbassò lo sguardo sulle sue mani, cercando di prepararsi psicologicamente al momento in cui lei l’avrebbe riconosciuta.
Bugia. Non era mai stata pronta. Ogni santissima volta che la vedeva, tutte le sicurezze che aveva crollavano come fossero fatte di Lego.
“Scusa Santana! Mi è totalmente passato di mente!” Si giustificò la Berry, lanciando uno sguardo critico a Dani. La latina si avvicinò al bancone, e si fermò proprio accanto alla biondina.
“Beh, la prossima volta lo scrivo su un post-it e te lo appiccico sulla fronte così non ti passa di mente.” Disse poggiandosi al banco e sbuffando.
Dani sorrise lievemente, sempre tenendo gli occhi puntati sulle mani. No, non era cambiata nemmeno un po’.
Santana si sollevò leggermente lanciando un’occhiata alla ragazza seduta proprio di fianco a lei. I capelli biondi le coprivano quasi tutto il viso, ma poté benissimo notare il sorriso che le piegava le labbra.
Quel sorriso... E’ uguale a quello di... No, impossibile.
“Lady Hummel, me lo passi il grembiule?” Disse non staccando gli occhi da quella figura. Non accennava ad alzare lo sguardo, lo teneva costantemente fisso sulle mani e...
Un momento. Quel... Quel tatuaggio...
“Dani...?” Sussurrò la latina avvertendo un’improvvisa fitta allo stomaco. Non poteva essere. Dopo tutto quel tempo? No... Si stava solo sbagliando.
Eppure non appena pronunciò il suo nome, la ragazza sussultò.
“Tu sei... Dani?” La latina le si avvicinò, allungando una mano per scostare i capelli. E non appena la toccò, avvertì lo stesso brivido di quando l’aveva baciata la prima volta.
Sì, doveva assolutamente essere lei. La ragazza alzò la testa, e sorrise lievemente, lanciandole uno sguardo alquanto insicuro.
“Ciao Santana...” sussurrò, combattendo con quel groppo che si era formato in gola. La osservò per qualche secondo. Sì, era proprio come se la ricordava, bella, perfetta. Vide il suo labbro inferiore tremare quasi impercettibilmente. La latina non rispose, rimase a guardare il suo viso, chiedendosi se non fosse solo un’illusione. Deglutì a vuoto socchiudendo leggermente le labbra. Dio quanto le era mancata la sua voce. E non solo quella. Le era mancato tutto di lei: il suo sorriso, la sua risata, le sue labbra, i suoi bellissimi occhi, i suoi abbracci, i suoi baci e tutta una serie di minimi dettagli e piccolezze che, con il passare del tempo, sembravano acquistare sempre più importanza. E forse erano proprio queste piccole cose che le erano mancate maggiormente.
 
 
“Dove sei stata?!” Fu una domanda davvero inaspettata, tanto da lasciarla a bocca aperta. Quella sera aveva acconsentito a rimanere a New York per una notte. Tanto non sarebbe riuscita a tornare in tempo a casa. Quindi si era fermata a cenare con i suoi vecchi coinquilini. Avevano parlato e scherzato tutta la notte. Ma Santana, aveva notato Dani, non era stata molto partecipe. E solo dopo essersi sistemati sui divani a parlare del più e del meno aveva aperto bocca.
“Io...” Provò a rispondere quella sotto lo sguardo stupito di Kurt e Rachel.
 “Non farlo mai più! Mi hai fatto preoccupare.” Sussurrò ancora la latina, abbassando di colpo lo sguardo. Dani non capiva quella sua reazione così strana. Cercò aiuto nei visi degli altri due che ormai si sentivano davvero di troppo. Li vide alzarsi.
“Penso che andrò a letto.” Affermò Rachel  guardando l’amico.
“Io ti seguo!” Prima di sparire dietro le tende, lanciarono entrambi uno sguardo rassicurante alla biondina, che rimase lì, pietrificata, di fronte a Santana. Deglutì a fatica, osservando la mora senza dire nulla. Non sapeva che rispondere, l’aveva colta di sorpresa.
“Sant...”
“Sono stata in pensiero per te! Sei sparita dalla circolazione senza dire nulla!” Riprese l’ex cheerleader allargando le braccia.
“Oh, perché?! Avrei dovuto chiederti il permesso?!” Rispose a tono Danielle, lasciando andare anche l’ultimo barlume di calma che aveva in corpo.
“Non eri tu quella che è partita per Lesbo con la sua ex senza nemmeno preoccuparsi di mollare la sua ragazza?!” Fece alzandosi, seguita subito dalla latina.
“Con Brittany è finita di nuovo.” Il suo tono non era più aggressivo e sicuro come qualche secondo prima. Dani rimase interdetta. Era finita? Di nuovo? Allora forse... No, non le importava nulla. Santana aveva scelto lei e ora ne era rimasta nuovamente scottata. Non ci abboccava una seconda volta.
“L’ho lasciata io, qualche giorno dopo che sei scomparsa.” Confessò la mora. E allora Danielle non seppe più cosa pensare. Rimase lì, immobile davanti a lei, con uno sguardo confuso. Non rispose. Abbassò lo sguardo e incrociò le braccia. Non ci capiva più niente. Sentì la sua mano sulla spalla. Era così vicina che poteva sentire il suo profumo. Dio, quanto le era mancato.
“Non andartene di nuovo... Ti prego...” Era un supplica quella che aveva udito? Era proprio Santana Lopez a parlare?! No, impossibile.
“Santana... Io non posso rimanere...” Silenzio. E ancora silenzio.
“Dopo che abbiamo... Chiuso, sono tornata nella mia città, dalla mia famiglia. O meglio, quello che ne è rimasto.” Continuò, alzando lo sguardo e puntando gli occhi su quelli dell’altra.
“Mi aspettano e...” Santana la interruppe, tirandola per un braccio e facendo aderire i loro corpi in un abbraccio disperato. Fu così bello poterla nuovamente stringere e sentirla così vicina.
“Stai qui, stanotte. Dormi con me, ti prego...” Un’altra supplica. Dani cominciò seriamente a chiedersi se stava parlando con la vera Santana o era qualcun altro. Ricambiò l’abbraccio tutta tremante. Annuì piano e chiuse gli occhi, godendosi quel momento così bello e malinconico. Era tutto così surreale. Si allontanarono di poco, abbastanza, però, da potersi guardare negli occhi. E successe tutto in un millesimo di secondo. Cominciarono ad avvicinarsi, sempre di più. Fino a quando le loro labbra si toccarono di nuovo dopo tanto tempo. Fu un piccolissimo bacio, una piccola carezza data sulla bocca. Ma valse più di mille parole, più di mille abbracci e più di tutti i baci che si erano date quando stavano insieme. Quella notte nessuna delle due aggiunse altro. Non si baciarono, non fecero niente. Semplicemente dormirono strette l’una tra le braccia dell’altra. Il giorno dopo Danielle ripartì con la promessa che sarebbe tornata, un giorno, e allora avrebbero ricominciato d’accapo.
 
N.d.A
Eccomi qua, con una nuova Dantana! Yeaahhh!
Questo è un ipotetico ritorno dopo la mia fanficion nella quale descrivo un’ipotetica rottura di quella che sarebbe potuta diventare un’ipotetica bellissima coppia. Ho già detto IPOTETICO?! Ok. Perdonatemi ma l’ho scritta tutta d’un fiato, stamattina. Queste due mi assalgono anche mentre dormo, vi rendete conto?! Ribadisco che l’ho scritta alle 5 quindi farà sicuramente pena ehehehehe. °^° Se trovate qualche errore, ditemelo. Se vi fa schifo, ditemelo. Se la amate, DITEMELO! Ok, basta. Vado a fare colazione u.u Ciao :-*
  
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