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Autore: Free_Angel    01/06/2014    1 recensioni
Succede spesso se, come me, sei una strana creatura.
Un mondo dove le creature non umane non possono vivere in pace.
Un mondo dove vampiri, licantropi, elfi e tanti altri vengono perseguitati per la loro diversità.
Questa raccolta di OS racconta le storie delle strane creature, costrette a vivere in un mondo che non è per niente ospitale con loro.
Creature che, ogni giorno, sperano di poter cambiare la visione che gli umani hanno di loro.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Kyle, il vampiro.



2020, Londra.

Strane creature.
È così che ci chiamano, più che altro penso di averlo sentito.
Non che mi interessi, o forse si, non ne ho idea.
Comunque sono qui, nel posto sbagliato al momento sbagliato, come sempre quando sei una strana creatura.
Non è una novità, qualche anno fa questi problemi non si erano posti, la gente non ci riconosceva, ci confondevamo tra la folla e nessuno ci notava, nessuno ci rinnegava e ci guardava male.
Alcuni di noi si ritenevano addirittura superiori agli umani, li uccidevano senza pietà e senza dare segni di un'istruzione adeguata, un'educazione.
Ora è un inferno.
Peggio dell'inferno.
È come ritornare al 1700, quando i pirati facevano le loro conquiste affondando vascelli come se fossero fiori da strappare alla terra, ho vissuto abbastanza per vederli.
Quelli poco furbi venivano impiccati, quelli intelligenti trovavano da qualche parte qualcuno che offrisse loro il perdono del re.
Il perdono, oggi, non è previsto.
Oggi, se sei una strana creatura, la parola "perdono" non esiste, è soppressa, come noi.
Quando cammino per le strade mi sento un intruso, di troppo, e non solo mi sento guardato male, ma vengo guardato male.
Ci siamo evoluti negli anni, abbiamo imparato a resistere ai raggi cocenti del sole, ad uccidere senza lasciare traccia del corpo morto, a non creare scompiglio.
Ma anche gli umani si sono evoluti, e si sono accorti di noi.
Più che altro hanno avuto il coraggio di ammettere la nostra presenza, una rivelazione traumatica per loro e terribile per noi.
Tutto per un idiota della nostra specie, non si trattava di un vampiro qualunque, era addirittura il nostro capo.



2000, Londra.

Logan era forse uno dei vampiri più conosciuti dell'intero mondo, tutti i comandanti erano noti agli altri, ma lui ancora di più.
Era Il Vampiro.
Logan aveva ideato un metodo di addestramento per farci resistere ai raggi solari, un metodo doloroso, ma eccellente: uno dei suoi orafi aveva costruito degli anelli speciali in grado di proteggerci dalla luce, lui ha fatto diminuire la sostanza al suo interno quel tanto da permetterci di vivere ma quel poco da permettere al sole di colpirci.
Le sessioni erano da un'ora al giorno ciascuna, quando i vampiri sottoposti a questo addestramento diventavano immuni al sole, dopo che la sostanza era ridotta al minimo nell'anello, questi avrebbero potuto trasmettere la resistenza al sole anche ad altri vampiri che loro avrebbero trasformato.
Un metodo degno di un capo.
Un giorno però, purtroppo, prima che Logan terminasse il suo allenamento, aveva avuto la bella idea di togliersi l'anello in mezzo agli umani, per dimostrare che il "grande capo dei vampiri poteva benissimo sopravvivere senza uno stupido anello".
Le sue ceneri erano state raccolte e messe da parte in un vaso assieme a quelle dei vecchi comandanti defunti.
Pochi giorni dopo questa sua dimostrazione di coraggio, gli umani mandarono le loro forze dell'ordine a perlustrare le case di ogni abitante della città, un bel lavoro vista la grandezza di Londra.
Centinaia di vampiri furono scoperti, chi con indosso l'anello, chi che stava divorando una vittima, chi che si teneva chiuso in casa con le tapparelle che non lasciavano filtrare nemmeno un raggio di sole.
Tutti fucilati, uno spettacolo orribile.
Inutile dire che, dopo diversi anni, ne giunsero altri che andarono a prendere il posto dei morti, raggiungendo però a degli accordi di pace con gli umani.
Tutto andò liscio, o almeno così si sperava.
Come promesso, i vampiri cacciarono solo nei boschi, alcuni ovviamente non rispettarono completamente gli accordi, nonostante ciò non eravamo comunque ben visti.
Se qualcuno si accorgeva di noi, ci ripudiava.
Alcuni si mettevano a gridare come matti, altri scappavano, altri ancora svenivano.
Succedeva se, come me, eri una strana creatura.


2020, Londra.

Dopo che la razza umana ha passato anni nel tentativo di evitare di discriminare gli omosessuali, gli uomini di colore e gli handicappati, arriviamo noi, i temibili vampiri.
Adesso sto camminando davanti a Buckingham Palace, è l'ora del cambio della guardia e ci sono davvero troppe persone davanti ai cancelli.
La residenza non è cambiata di una virgola negli anni, eccetto per delle sistemazioni alle pareti.
Non utilizzo più l'anello da anni ormai, dunque non mi preoccupo che la gente mi scopra, spero solo che non si accorga che sono di gran lunga più pallido di loro.
Solo una ragazza sa con certezza che sono quello che sono, si chiama Anne e lavora con me nella mia libreria, penso sia uno dei pochi lavori che mi permette di giustificare il mio pallore, considerando che, al di fuori delle ore lavorative, non mi muovo da lì.
Non ci sono molte cose che mi interessano degli umani, ma leggere i loro libri, vedere quanta fantasia hanno mi affascina.
Anne la pensa come me, è merito suo se ho cominciato a leggere così tanto.
Attraverso un paio di vicoli e finalmente raggiungo la mia libreria, dalla porta fatta di vetro la vedo che mette a posto alcuni volumi, in piedi su una scaletta bianca, stando attentissima a non piegarli o rovinarli.
Mi chiudo la porta alle spalle e vado a darle una mano, non manca molto all'ora di apertura.
Compaio vicino a lei non appena mi accorgo che uno dei libri le sta scivolando di mano, e lo prendo al volo.
<< Ah! Ciao Kyle! Non ti avevo visto >> Le passo il libro e lei mi sorride con gentilezza.
Anne è un po' più bassa di me, ha dei lunghi capelli lisci e biondi che le ricadono fino a metà schiena, dei grandi occhi marroni e un viso angelico, che la fa sembrare più buona di quello che in realtà è.
A differenza di come l'ho descritta, non è esattamente il modello della figlia perfetta che un genitore vorrebbe avere.
Di sera non frequenta bei locali e nemmeno belle persone, assume droga occasionalmente ma nonostante ciò mi preoccupo per lei.
Prima di entrare in libreria, al cambio turno del Sabato sera, l'avevo vista consegnare parecchi soldi ad un tipo in cambio di qualcosa di grosso, non la solita marijuana.
Quel giorno abbiamo litigato di brutto perché volevo sapere a tutti i costi cosa le stava succedendo, l'unica cosa che ho ottenuto è che ha smesso di parlarmi per una settimana intera.
Oggi però pare stare bene e non ha addosso la solita stanchezza post sballo.
<< 'giorno Anne >> Lei scende dalla scaletta con molta attenzione, continuando a sorridermi.
<< Meno male che ci sei tu con la tua super velocità >> Le risposi con un sorriso più malinconico che divertito.
Se tutti fossero come lei, a quest'ora quelli come me non verrebbero perseguitati.
Il suo sorriso scompare di colpo e si avvia verso la cassa in totale silenzio, sono piuttosto sorpreso di questo cambiamento improvviso.
Vorrei chiederle cos'ha, ma visto i precedenti preferisco farmi gli affari miei, se vorrà parlarne lo farà lei.
Controllo l'ora sull'orologio appeso sopra la cassa, è ora di aprire.
Mi avvio verso la porta e sto per girare il cartellino, quando Anne mi chiama e io mi fermo, lo appoggio il con la scritta "chiuso" come prima e la raggiungo.
<< Dimmi >> Mentre cammino verso di lei mi accorgo che sta giocando con una ciocca di capelli, cosa che fa spesso quando qualcosa la preoccupa o muore dalla voglia di farmi una domanda.
<< Senti... Tu hai detto che puoi trasformare le persone in vampiri come te, giusto? >> Annuisco lentamente.
<< Si... Perché? >> Mi guarda negli occhi e, non appena apre bocca per rispondermi, in una frazione di secondo mi accorgo di quello che sta per chiedermi.
<< No, togliti questo pensiero dalla testa, non lo farei mai >> Lei sgrana gli occhi.
<< Perché no? Cosa c'è di male? >> Stringo i pugni, possibile che non capisca?
<< Cosa c'è di male? Ma li leggi i giornali? Hai visto cosa ci hanno fatto, saresti condannata ad una tortura continua, e non parlo della sete di sangue, parlo di uomini in divisa che ti cercheranno per ficcarti una pallottola nel cranio, parlo di una vita impossibile, perché se hai voglia di bere basta che te ne vai in un bosco e festa finita, se hai voglia di avere una vita normale non potrai mai più averla >> Lei mi guarda impassibile, poi ricomincia a parlare con un tono neutro, privo di rabbia o tristezza.
<< Non ho dove andare, vivo praticamente qui e per quanto io ami i libri non mi piace starmene chiusa qui a non fare niente, i miei genitori non mi vogliono intorno, ho praticamente solo te e questo posto, ma vorrei anche avere la possibilità di viaggiare, andarmene via da qui... Con te >> La osservo mentre mi risponde e vedo i suoi occhi diventare lucidi.
Le metto le mani sulle spalle.
<< Fidati, niente è peggio di questo, se vuoi partire andremo via, faccio le valige e scappiamo dove vuoi, ho tutti quei soldi che non mi servono messi da parte, possiamo usare quelli, tu puoi prendere tutti quello che hai e poi ce ne andiamo >> I suoi occhi sono ancora pieni di lacrime, ma il suo sorriso è ricomparso.
<< Kyle... >> La sua mano è sulla mia guancia, ha una faccia sorpresa appena mi sfiora, probabilmente per la mia temperatura.
<< Sono ghiacciato? >> Le sorrido e lei fa lo stesso, ridendo.
<< Si >> Si stava avvicinando, molto e molto lentamente, mi chinai anche io verso di lei, con tutta la naturalezza del mondo, una cosa che non avevo mai provato prima.
Ma poi, quando sono a pochi millimetri dalle sue labbra, un pezzo di vetro mi graffia la spalla.
La porta va in frantumi.
Anne grida, qualcuno me la strappa dalle mani e qualcun altro mi fa finire a faccia a terra, comprimendomi con tutto il suo peso.
Degli uomini gridano e qualcosa di duro mi preme sulla testa, una pistola.
<< Ti abbiamo beccato, piccolo stronzo >> Uno degli uomini in divisa mi solleva, continuando a tenermi sotto tiro, Anne continua a urlare il mio nome, mentre io non provo a ribellarmi.
La mia vita può finire in questo momento, se mi oppongo.
Sono cose che succedono se, come me, sei una strana creatura.
 

ehi

ehi

ehi

Spazio autrice:)
Ciao a tutti! Ecco la mia nuova storia, una raccolta di one shot nata dal nulla e che spero piaccia :)
Ditemi cosa ne pensate e alla prossima!
Free_Angel

  
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