Salve a tutti…questa è la mia prima
Fanfiction e vorrei sottolineare che è stata scritta circa
due anni fa…durante l’ora di Rlievo e
Catalogazione dei Beni Culturali…quando il mal di gola era
talmente insopportabile da non rendermi attiva e partecipe alla
lezione…
Proprio l’altro giorno, mentre frugavo tra le vecchie cose ho
trovato questo foglietto sgualcito…Forse il destino vuole
che continui la storia? Non lo so…
Ma per il momento vi lascio a questo breve scritto…
Elena
Snow…
Nuvolette di vapore svolazzavano intorno ai loro volti; il primo del
gruppetto, un giovane dagli occhi nocciola e i capelli scuri ed
arruffati si sistemava gli occhiali sul naso arrossato
“Wow, freddo da record! Temo che non potremmo giocare a
Quiddich questo weekend…”
il ragazzo accanto a lui, occhi profondi e capelli corvini, stava
chiudendo con cura il suo mantello
“Questa neve non ci voleva proprio…e guarda che
nebbia!”
sbuffò rumorosamente
“Rimanderanno sicuramente i prossimi tre incontri! Dannato
tempo invernale!”
disse guardando il cielo bianco.
“Ma la neve deve esserci, altrimenti non sarebbe
Natale!”
gongolò un ragazzino bassetto con un ridicolo
cappello a tinte sgargianti che stonava irrimediabilmente con i suoi
capelli color topo
“Eetchù!”
I tre si voltarono, un ragazzo era rimasto indietro…capelli
castani, gli occhi ambrati leggermente socchiusi e naso colante.
“Coraggio! Manca poco e siamo ad Hogsmead!” disse
il giovane con gli occhiali,
“Ci saranno belle ragazze e una bollente tazza di
cioccolato…
Se non muori durante il tragitto, ovvio!” continuò
ironicamente il bel ragazzo dai capelli neri.
“Grazie Sirius. Sei davvero
incoraggiante…”
disse mentre arrancava sulla neve.
Aveva la voce stridula per il mal di gola, gli occhi rossi e sonnolenti
contornati da profonde occhiaie…e un mantello decisamente
troppo leggero per quell’insolito freddo.
“Tieni, Remus, se vuoi…puoi prendere il mio
cappello, così starai meglio!” disse il piccoletto,
“N-no, grazie comunque Peter…” disse
Remus con un falso sorriso; quell’orribile cappello se lo
poteva tenere.
I quattro continuarono a camminare, lamentarsi, ridere e starnutire
verso il villaggio di Hogsmead, completamente sepolto da candida neve.
Era bello passeggiare per le sue stradine, guardare le vetrine dei
negozi decorate a festa, sentire in lontananza le carole Natalizie che
gioiosi cori intonavano…ed infine rifugiarsi in qualche
locanda per scacciare il freddo e la malinconia.
Ma il loro tragitto fu molto più breve del solito, infatti
il gruppetto si imbucò subito ai tre manici di scopa, una
delle locande più accoglienti e affollate dalla maggior
parte degli alunni in gita da Hogwarts.
Un’ondata di aria calda li investì appena aprirono
la porta, c’era un enorme camino che scoppiettava proprio
lì accanto…quello era il punto in cui convergeva la
maggior parte delle persone che sorseggiavano bevande calde e
ridacchiavano di cose prettamente inutili.
“Ooh, si sono rubati i posti migliori!”
bisbigliò accigliato Peter,
ma solo Remus ebbe cura di ascoltare le sue lamentele, mentre sedevano
nell’angolo più buio del locale.
Dopo un po’ James li raggiunse con un vassoio carico di
Burrobirre e di stuzzichini che Peter divorò in un secondo
sotto gli occhi noncuranti dei suoi amici.
“Dov’è Sirius?”
sussurrò Remus, la sua gola era in fiamme.
James ripulì i suoi occhiali lentamente poi con una
straordinaria naturalezza disse
“Beh, forse sta cercando di persuadere la figlia del
proprietario a…”
“Rosmerta!?” si intromise Peter, dopo aver assunto
un colorito che sfumava verso il viola
“Come mai quella faccia? Forse qualcuno ha preso una
cottarella?” lo canzonò James con un enorme
sorriso.
Lui e Sirius adoravano sfottere Peter, per qualsiasi
motivo…e questa era una di quelle occasioni .
Remus venne scosso da un profondo brivido…
‘Ma perché sono uscito, oggi?’ pensava a
malincuore; quella notte l’avrebbe passata in bianco e il
giorno seguente avrebbe contratto una brutta tosse….
Starnutì nuovamente, avrebbe trascorso le vacanze invernali
in infermeria, ne era sicuro!
Peter annaspava sotto le giocose accuse di James, che non gli lasciava
un attimo di tregua…
Ma Peter era fatto così, si invaghiva di ogni ragazza
carina…ed era un tipo molto semplice da capire, un
vero e proprio libro aperto!
Il gioco finì improvvisamente…James si
guardò intorno con circospezione, il suo sguardo si
soffermò su un gruppo di ragazzine oche qualche tavolo
più in là…
Qualcosa lo turbava, Remus ne era certo…anche se non ci
voleva un genio per capirlo.
“Ecco la sua cioccolata, Mounsieur Lupin” disse
Sirius in tono altisonante e con un fastidiosissimo accento francese.
Fece un delicato e aristocratico gesto con la mano libera e depose un
enorme tazza ricolma di cioccolato caldo.
Gli altri si sciolsero in risate…
Con la presenza di Sirius, James era un altro…lo
è sempre stato…e Remus non era mai riuscito a
comprenderne il motivo…
“Da quando fai il cameriere?” sbottò
James che in quel momento stava per morire dal ridere,
“Quell’accento Francese ti dona molto,
sai?” disse Peter reprimendo le lacrime.
Bastava davvero poco per divertire il gruppetto di amici.
“Bonjour, jolì, moucheron, bon bon,
mercì, mon amour, flirter, passion…”
Sirius continuò con aria maliziosa a dilungarsi
per altri venti minuti su aggettivi o frasi in francese, buone solo per
rimorchiare.
“A parte che moucheron significa
moscone…”
disse Remus abbastanza infastidito, alcuni membri della sua famiglia
vivevano in Francia…e l’anno precedente aveva
trascorso le sue vacanze estive da suo cugino per fare un po’
di pratica…
“…Ma non credo che qualche frase messa alla
rinfusa funzioni…”
detto questo afferrò la sua tazza e, senza lasciarla
freddare, la buttò tutta giù in gola in meno di
due bollenti sorsate.
Man mano che il pomeriggio invecchiava, gli argomenti finirono e i
quattro si ritrovarono a fissare diversi angoli del locale, in silenzio.
Era già buio e molti studenti si erano incamminati verso
Hogwarts; era ora di tornare a scuola…
“Hai visto Snivellus* in giro?” chiese Sirius
mentre si dondolava sulla sedia con aria divertita,
“No, ultimamente non si fa più
vedere…”commentò James, che in quel
momento stava giocherellando con i boccali vuoti lasciati sul tavolo.
“Avete notato che sta saltando alcune lezioni!?”
commentò Peter incuriosito,
“Già che sfortuna! Volevo divertirmi un
po’ e organizzargli un bello scherzetto!”
disse Sirius con noncuranza…come se il maltrattamento di un
compagno di scuola fosse una cosa normale.
“Io sono con te! Stasera ci mettiamo
all’opera!”
I tre annuirono contenti…
Remus li guardò accigliati, una piccola ruga fece
capolino sulla sua fronte…
“Dai, Rem, non sei curioso di sapere che fine ha fatto
Snape?”
“NO” rispose Lupin , secco.
“…e poi non mi sento molto bene, credo che
passerò la notte in infermeria…”
“Non cambiare discorso, petit” disse Sirius
dandogli un buffetto.
È vero, voleva cambiare discorso, a Remus non piaceva
quando
i suoi amici progettavano scherzi orribili a Severus Snape…Era
un ragazzo antipatico, ma trattarlo in quel modo gli sembrava eccessivo!
Continua….
* ho preferito mantenere i nomi e i soprannomi originali.