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Autore: blackswam    01/06/2014    5 recensioni
Un bambino. Una madre single. Un padre di cui non si sa l'identità.
Una storia piena di vicende, avventure, amore e passione senza fine.
LeonxVioletta - MarcoxFrancesca - BrodwayxCamilla- LeonxCamilla- DiegoxLudmilla.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Quale luce spunta lassù da quella finestra?
Quella finestra è l'oriente e Giulietta è il sole!





Leon era rimasto steso sul proprio letto per tutta la mattinata.
Ha espressamente chiesto di non essere disturbato e di non ricevere visite. Erano ore che pensava e ripensava alla sua Giulietta.
Alla sua pelle vellutata, ai suoi morbidi capelli che profumavano di buono, alla sua voce candida emanava calore, le sue mani piccole e delicate e le sue labbra rossastre e soffici.
Distinto porta un dito sulle labbra. Poteva ancora sentire la morbidezza delle sue labbra al contatto con la ragazza e il senso di completezza che lo riempiva come non succedeva da tempo. L'unica che era stata in grado di fargli vivere quelle emozioni era stata Violetta e mai... mai poteva immaginare che un altra donna sarebbe riuscita a farlo impazzire così. Si, stava impazzendo completamente.
Non era un tipo che si innamorava facilmente, ma gli occhi di quella ragazza l'avevano ipnotizzato e l'avevano reso schiavo. Nella sua mente alberga l'idea di inginocchiarsi davanti a quella ragazza, giurarle fedeltà e amore per tutta l'eternità.
Con un sonora risata si porta le mani sui capelli spostandoli appena.
- Leon riprenditi. Stai impazzendo!
Decide di liberare un po le idee godendosi il panorama sul suo balcone. Riusciva sempre a dargli un senso di calma e spensieratezza. Però la sua mente fu di nuovo occupata da pensieri - che lui un tempo avrebbe definito inutili- sulla notte precedente. Da sopra il suo balcone nota una ragazza, sembrava avere fretta e si stava dirigendo verso la sua dimora. Con fare scherzoso si rivolge alla giovine, che nel frattempo era giunta sull'uscio di casa sua.
- Quale luce spunta lassù da quella finestra? Quella finestra è l'oriente e Giulietta è il sole!
La ragazza alza il viso guardando il ragazzo in questione. Occhi color marrone mischiato con un verde abbastanza chiaro.
- Violetta? Che cosa ci fai qui?
- Leon non ho tempo per le domande e neppure per le tue sciocchezze. Ho bisogno del tuo aiuto. Manuel sta male!
Arrivarono verso casa Castillo con un tempo minimo dieci minuti considerando anche la distanza. Il ragazzo - mosso da chissà quale forza- aveva preso tutto l'occorrente e insieme alla ragazza si erano diretto dal bambino.
La babysitter - che era rimasta ad accudirlo per tutta la notte - spiega gli avvenimenti accaduti la notte precedente e di come il bambino era svenuto d'improvviso davanti ai suoi occhi. - E poi ho chiamato la signora Violetta.
- Si, grazie signora Maria adesso continuo io. Dopo appunto essere tornata a casa e aver scoperto le condizioni di mio figlio ho cercato di fargli calare la febbre, ma come vedi non ha fatto che peggiorare. Ho avuto la febbre tutta la notte e per la temperatura troppo alta ha inizia persino a delirare.
Leon finito di ascoltare si avvicina al bambino, che si stringeva forte alle coperte e si lamentava del troppo caldo. Le parole era diventate difficili da pronunciare, la gola era troppo secca, le gambe gli dolevano, ma nonostante il dolore continuava a scalciare.
- Portatelo sotto la doccia dobbiamo fargli calare la temperatura.
Il bambino sotto il contatto con l'acqua fredda iniziava a provare un po' di sollievo e dopo essere stato asciugato e rivestito con dei vestiti nuovo viene rimesso nuovamente al letto. Dopo aver rimisurato la febbre la ragazza aveva notato che sia era notevolmente abbassata anche se era ancora abbastanza alta.
- Bene adesso che la febbre è calata ti prescrivo alcune medicine così che non ci siano rischi che salga di nuovo.
E prima di uscire dalla stanza con la ragazza si abbassa all'altezza del bambino dandogli un bacio sulla fronte.
- Mi raccomando, rimettiti campione.
Violetta era sollevata e nervosa. Si massaggia la spalla con una mano. Cercava di trovare le parole giuste, ma non sapeva davvero cosa dire se non: va bene, okay, senz'altro.
- Leon!
- Si?
- Grazie. Davvero ero parecchio spaventata.
Leon le sorride.
- Non ho fatto niente di che. Sono un medico è il mio lavoro.
- Lo so, ma è la prima volta che si ammala e non sapevo davvero cosa fare. Era terrorizzata e così abbattuta di non essere riuscita a fare niente per il mio bambino. Sono una madre inutile. Leon gli da un colpetto sulla testa sorridendo rumorosamente, ma restando anche un po arrabbiato.
- Non biasimarti sei una madre fantastica. Insomma hai mantenuto un figlio da sola, non è cosa da tutti. Sei una ragazza formidabile, questo lato di te mi è sempre piaciuto.
Un silenzio imbarazzante ricade su di loro. Violetta era parecchio imbarazzata, però nella sua mente ritorno in mente la persona che si trovava davanti e rindossa nuovamente la sua maschera composta e severa.
- Okay, grazie per aver aiutato mio figlio adesso puoi andare.
- Ehm si... chiamami se dovesse sentirsi di nuovo male. Correrò subito qui.


****



Leon lungo il cammino verso casa sua era parecchio sollevato e piuttosto allegro per due motivi particolari: Primo, il piccolo Manuel stava piuttosto bene e perciò non era nulla di grave. Non sapeva come spiegarselo, ma provava un profondo affetto per quel bambino e la paura che gli fosse successo qualcosa si era impadronita di lui e le sue gambe si era mosse da sole come del resto tutto il suo corpo. Quel bambino gli faceva uno strano effetto. Secondo, era che tra pochi minuti doveva dirigersi verso il bar è aspettare la sua fantomatica Giulietta.
Dopo essere ritornato a casa, essersi cambiato, lavato, lascia perdere tutti i suoi impegni per dirigersi verso il bar dopo sarebbe avvenuto l'incontro. Erano la cinque. Era in anticipo di circa trenta minuti, ma non gliene poteva fregare di meno.
Il ritardo della ragazza non lo preoccupava visto perché era fin troppo presto, ma dopo essere passata circa mezz'ora la cosa era più che preoccupante. Lei gli aveva dato buca. Forse aveva sbagliato posto? Forse aveva sbagliato orario oppure il giorno? No, tutto era perfettamente in ordine. Lei si era dimenticato di lui, del suo Romeo e di quella magica notte. Era più che evidente.
- E' stato solo un bellissimo sogno e quello rimarrà per sempre.
Stanco di rimanere da solo ad aspettare prende il suo telefono cliccando sulla rubrica. Due nomi gli compaiono davanti alla sua visuale.
Violetta Castillo. - Camilla Torres.
Senza nemmeno pensarci clicca il nome di Camilla e dopo due squilli la ragazza risponde.
- Pronto?
- Camilla sono Leon. Ti andrebbe di uscire?


****



Violetta era rimasta tutta la giornata a vegliare su Manuel, ma un peso le opprimeva il cuore. Oggi era il giorno del appuntamento con Romeo ed lei non era riuscita ad arrivare in tempo. Infatti dopo che la febbre era calata del tutto, aveva indossato frettolosamente la giacca e correndo a perdifiato si era diretta verso il bar non trovando nessuno.
- Romeo caro, se il destino vorrà ci rincontreremo di nuovo. Chissà...





Nota autrice: Buonasera<3 Forse ho dimenticato di dirvi la professione di Leon. Colpa mia, ma passiamo oltre. I nostri due Romeo e Giulietta non sono riusciti ad incontrarsi, bhè si ma... voi sapete come è andata, no?
Leon ormai si è arreso all'amore e trova Camilla come una perfetta sostituta sia per Violetta sia per Giulietta. Era sottinteso, ma spero che il messaggio sia arrivato a tutti.
Alla prossima dalla vostra blackswam.
  
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