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Autore: lollipop 2013    01/06/2014    4 recensioni
Summer, Liam e Melody i tre moschettieri o almeno lo erano ad 11 anni.
L’odio ed il rancora hanno distrutto questa alleanza, questa amicizia pure e semplice, come può esserlo solo ad 11 anni.
Spesso la colpa degli errori dei genitori ricade sui figli, ed’ è ciò che è successo alla dolce Sum.
Costretta ad abbandonare la sua casa, la sua città natale per 5 anni… Ora un ritorno, inatteso e indesiderato, riporterà i tre amici a ritrovarsi, ma se… il padre di Liam si è dato all’alcool a causa del padre di Sum e se il fratello di Sum è stato costretto ad azioni losche a causa del padre di Liam… Come riusciranno a ritrovarsi?
Tratto dal capitolo 1
Pov’s Melody:
Noi non abbiamo colpa delle scelte sbagliate e avventate che prendono i nostri genitori, non dobbiamo crogiolarci nel dolore per errori commessi da chi, dovrebbe insegnarci i valori della vita.
 
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo 5
 

Pov’s Narratore:

« Tranquillo James riavrai i tuoi soldi… » Vikram da una pacca sulla spalla all’uomo calvo e grosso che è di fronte a lui. « Ascoltami bene ragazzino, ti ho già concesso molto tempo per farti recuperare quei soldi. Ti do tempo fino a stasera poi verrò a cercarti e non sarò molto felice… » Vik fa capolino con la testa alquanto intimorito dall’uomo. « Ora va e portami i miei soldi… Ma prima, tu hai bisogno di un leggero avvertimento ragazzo. » James poggia le mani sulle spalle di Vikram poi lo volta dandolo in pasto a due dei suoi scagnozzi.
Uno dei due bifolchi atterra Vik con un gancio destro per poi continuare a pesarlo insieme al suo socio… Il ragazzo è ridotto davvero male.
« Ed ora cosa mi invento? » ripete tra se e se Vik, nel tentativo di trovare una soluzione ai suoi problemi. E’ mal concio, i suoi abiti sono sporchi di sangue ed il suo viso è ferito. Non può tornare a casa, a sua madre verrebbe un colpo vedendola così e di certo non può evitare di affrontare il problema, se James lo becca senza i suoi soldi, questa volta non si limiterà ad un semplice pestaggio.
Il sole cala e la sera si avvicina, Vikram si trascina per le strade di Chittenden non sa dove andare e neanche come risolvere il suo problema con quello strozzino di James.
Cammina senza meta, i suoi piedi lo conducono di fronte all’abitazione di Melody… « Forse lei può aiutarmi… »

Pov’s Melody:

Scendo le scale di corsa, il campanello non cessa di suonare. « Arrivo, arrivo… » urlo a squarciagola per farmi sentire dal troglodita che non stacca il dito dal pulsante. « Diamine ma chi è a--- » le parole mi muoiono sulle labbra quando aprendo la porta, mi ritrovo dinanzi Vikram.
Alzo il cappuccio della felpa che indosso, sul capo, nel disperato tentativo di coprire quest’orrore di capelli gonfi e spettinati. « Vikram, cosa ci fai qui? » il ragazzo alza il capo e solo all’ora mi rendo conto che ha il volto ferito. « Mio Dio cosa ti è successo? » gli passo le dita con delicatezza lungo il profilo del suo viso, sfiorandogli le ferite. Vik sorride leggermente al mio tatto. « Posso entrare? » gli faccio segno di si col capo, liberandogli il passaggio.
« Allora… Vuoi dirmi cosa ti è successo? » lui scuote la testa, sembra cercare il modo o il coraggio per dirmi ciò che gli è capitato. « Non sarei dovuto venire qui… Che opinione avrai di me quando saprai quello che ho fatto… » lo guardo perplessa, cosa avrà mai potuto combinare di tanto grave?!?
« Oramai sei qui, quindi parlami… te ne prego. » Ci accomodiamo in soggiorno e mentre gli disinfetto i graffi che ha su gran parte del viso, Vik si decide a parlare…
« Quando ero nella mia vecchia città, ho scommesso durante una gara clandestina d’auto e ho perso parecchi soldi… soldi che non ho. Il tizio a cui li devo è riuscito a trovarmi e mi ha dato un paio di mesi per racimolare la somma. Contavo di chiederli a mia madre e l’ho anche fatto ma lei si rifiuta di darmeli. Oggi quel criminale è venuto a riscuotere e mi ha dato di tempo sino a stasera per portargli il denaro. Questo che vedi sul mio viso è solo una piccola parte di ciò che mi faranno lui e i suoi uomini se non gli consegno i loro soldi stasera. »
Ascolto le parole di Vikram e mi viene la pelle d’oca. Ma perché questo ragazzo deve sempre cacciarsi nei guai?
« Quanti soldi gli devi? » « 20 mila dollari » « Cooosa??? » strabuzzo gli occhi nell’udire tale somma… « Col trascorrere dei mesi gli interessi sono aumentati ed ora quei bifolchi non si accontenteranno di avere solo i 5 mila dollari che avevo perso… » « Io vorrei aiutarti Vikram davvero, ma non possiedo una tale somma e non posso neanche chiedere tutto questo denaro a mio padre perché mi domanderebbe spiegazioni ed io non credo di potergliele dare. Mi dispiace. » mi sorride accarezzandomi una guancia… « Non sono venuto qui per chiederti i 20mila dollari ma perché mi serve il tuo aiuto. Mel io voglio scappare, fuggire da Chittenden entro sera. » « Tu cosa? »

Pov’s Narratore:

Al pub Steak House tutti gli studenti della Brookside School si ritrovano per cenare insieme e godersi musica e giochi vari in compagnia.
Liam, Summer e Melody si sarebbero dovuti incontrare lì per dimostrare al mondo la loro ritrovata amicizia ma quest’ultima ritarda ad arrivare… « Ma dove sarà finita Mel?  » Liam fa roteare il cellulare tra le dita, mentre Sum picchietta le unghie sul tavolo. « Ragazzi volete ordinare? » Sum e Liam si guardano per un attimo… « Stiamo aspettando una persona. » La cameriera fa dietrofront e Liam e Sum continuano a fissarsi in silenzio. « Nessuna risposta da parte di Mel? » il ragazzo scuote il capo. « Inizio a preoccuparmi, di solito è puntuale agli appuntamenti o quantomeno avverte un suo ritardo. » « Se sei così preoccupato forse dovremmo andare a casa sua per controllare che stia bene… »
I due lasciano il pub e si dirigono all’abitazione di Melody… Svariati sono gli squilli al suo campanello ma di Mel, non vi è alcuna traccia.  « Non c’è. » Summer fa le spallucce e si allontana dalla porta rassegnata. « Non può sparire in questo modo… Non me ne vado da qui finché non torna! » Liam si accomoda sui gradoni di marmo che lo separano dall’enorme porta di legno.
« Ok. » sbuffa Sum sedendosi di fianco a lui.
Il tempo trascorre velocemente, tra i due c’è del gelo… Gli occhi di entrambi sono puntati al cielo e le loro labbra emettono solo continui sbuffi.  « Visto che siamo qui, potremmo almeno parlare. » Sum sposta lo sguardo dal cielo agli occhi di Liam.
Dal giorno del blackout tra i due la situazione sembra essere migliorata ma ciò nonostante non vi è molta conversazione.
« Di cosa vorresti parlare? » « Di qualsiasi cosa, anche del clima se vuoi, basta che tra di noi ci sia un minimo di conversazione… » Liam sorride per poi puntare i suoi occhi blu in quelli verdi di Summer. « So che ci siamo chiariti ma mi sembra che ci sia sempre qualcosa di sospeso tra noi… » Liam allunga le mani ed afferra quelle di Summer… « Mi dispiace, è solo che sei stata lontana dalla mia vita per tanto tempo ed è difficile per me riabituarmi alla tua presenza, ma voglio provarci Sum, voglio davvero che tra noi rinasca quel rapporto che avevamo da bambini. » i due si abbracciano accarezzati da un leggero e discreto vento.
« E’ mezza notte, devo rientrare a casa. » Liam guarda la porta di casa Quinn alle sue spalle poi ri-posa lo sguardo su Sum. « Ok, ti accompagno. » è preoccupato per Melody e vorrebbe restare lì ad aspettarla ma non può lasciar tornare Summer da sola a casa.

Pov’s Melody:

« Forse ho un idea per risolvere il tuo problema senza che tu sia costretto a lasciare questa città. » Vik mi guarda perplesso… « Hai dei gioielli da vendere? » « Gioielli?!? » faccio capolino di si con la testa. « Quando i miei hanno divorziato mia madre per ripicca è andata in questo negozio di periferia che valuta bene i pezzi d’oro… Vendendo la sua fede si è rifatta il guardaroba invernale e mia madre indossa solo capi firmati… » Vikram sorride, sembra essersi accesa una lampadina nella sua testa. « Credi che con i gioielli e gli orologi firmati di mio padre riuscirei a racimolare 20mila dollari? » faccio spallucce mostrandogli le dita incrociate delle mie mani.
In pochi minuti siamo fuori casa, ho persino dimenticato di prendere il mio cellulare.
Arriviamo a casa Geyer e di soppiatto arriviamo al vecchio ufficio di Jackson Geyer il padre di Sum.
Vedo Vikram spulciare nei vari cassetti presenti nella stanza in cerca di qualcosa… « Cosa stai cercando? » « Le chiavi della cassaforte. » mi guardo intorno… Di quale cassaforte sta parlando, qui non c’è nulla!
« Trovate! » Vikram sposta un enorme vaso posto vicino al camino per poi infilare l’indice in un piccolo foro sull’asse di legno posta sulla parete. Fa scorrere l’asse e nascosta dietro di essa appare una cassaforte di ferro nera... « Certo, Jackson Geyer non poteva avere una cassaforte nascosta dietro ad un quadro come tutti i comuni mortali. » digrigno tra i denti.
Vikram infila le chiavi nella toppa della cassaforte e la apre. Al suo interno tra vari documenti spuntano le scatole di diverse gioiellerie. Vikram le prende tutte e le infila nel suo zaino poi rimette tutto a posto e velocemente afferra la mia mano e mi trascina in auto.
« Eccolo è quel negozietto nell’angolo, sulla sinistra. Vuoi che ti accompagno? » Vikram scuote il capo, scende dall’auto e si dirige nel negozio. Nell’attesa tamburello le dita sul cruscotto, siamo in un quartiere periferico, qui ci sono solo delinquenti, spacciatori e molto altro. Chiudo le sicure dell’auto e mi lascio scivolare sul sedile… Passano circa venti minuti quando Vik rientra in auto. 
« Allora? » gli chiedo impaziente. « Ho dovuto contrattare allungo, ma alla fine c’è l’ho fatta, ho i soldi! » sorridiamo insieme prima di partire e lasciare la periferia.
« Grazie per l’aiuto Mel, ora ti accompagno a casa. » a casa? Cosa dice… « No, io voglio venire con te. » « Non se ne parla, James è pericoloso. » mi guarda con sguardo rude e serio e capisco di non poter controbattere, devo rassegnarmi ad attenderlo in casa.

Cammino su e giù lungo l’ingresso stringendo tra le mani il mio cellulare. Liam e Summer mi hanno cercata, ci sono svariate chiamate non risposte e diversi messaggi. Invio ad entrambi lo stesso semplice messaggio di scuse per rasserenarli, non posso spiegargli nulla e al momento non avrei neanche voglia.
Mi mangiucchio le unghie, non avere notizie di Vikram mi rende nervosa, e se gli avessero fatto qualcosa?
Scuoto il capo inorridita dai miei pensieri mentre pian piano il sole sorge. Provo a chiamare Vikram ma nulla, nessuna risposta.
Bevo una tisana per calmare la mia agitazione e, il cellulare posto sul tavolo al mio fianco inizia a squillare… è Vikram!
Tiro un respiro di sollievo leggendo quel nome…  « Pronto, Vik dove sei? » « Qui fuori. » qui fuori e perché non bussa?
Infilo una giacca ed un foulard che possano coprirmi dall’aria fresca del mattino e corro fuori.
Vedo Vikram in giardino, poco lontano dai gradoni che lo separano dalla mia porta.
Incrocio le braccia al petto e mi incammino verso di lui… « Come è andata? » ha il viso serio e quasi mi spavento ma la mia ansia svanisce quando sul suo volto compare un sorriso. « E’ finita, James non mi cercherà più. » gli salto al collo abbracciandolo, sono davvero felice che tutto si sia risolto nel migliore dei modi. « Cosa dirai a tua madre quando scoprirà che i gioielli di tuo padre sono spariti? » « Sinceramente… Non me ne potrebbe fregare di meno. Avevo chiesto a lei di aiutarmi ma si è rifiutata quindi… Poi non sono neanche sicuro che mio padre gli abbia parlato della sua cassaforte. » sorrido divertita, non mi stupisce scoprire che Jackson Geyer avesse segreti anche con la sua famiglia.
« Grazie Mel per avermi aiutato… » arrossisco leggermente. « Non ho fatto molto. » « Mi sei stata accanto e questo ha contato molto per me. Tu mi piaci Mel… » strabuzzo gli occhi ed ora arrossisco in modo evidente.
Vikram mi cinge il viso con le mani e avvicina la sua faccia alla mia per poi baciarmi col sorriso ancora stampato sulle labbra.
Ricambio il bacio stringendolo tra le mie braccia. Sembra che il tempo intorno a noi si sia fermato.
« Anche tu mi piaci Vikram. » ghigna scuotendo la testa.  « Oh Summer odierà tutto questo… » mi sorride per poi abbracciarmi. « Ti va di provare a stare insieme? » faccio cenno di si con la testa, sorridendogli. « Però teniamo la cosa per noi… Se questa storia diventa seria lo diremo a Sum e al resto del mondo. Sei d’accordo? » Sto per cacciarmi in un complesso, rischioso, eccitante e bellissimo guaio… « Ci sto! »
 




 


Melody Quinn & Vikram Geyer






Pov's Autrice:

Ok, ok ci ho messo un mese per partorire questo chapter, chiedo venia.
Spero che questo lungo mese di silenzio non abbia scemato il vostro interesse.
Per farmi perdonare ho inserito una scena d'ammore, mi auguro che vi sia piaciuta. xD
Ho avuto un pesante blocco dello scrittore in questo periodo,
ora mi è tornata l'ispirazione ma non ho molto tempo a mia disposizione.
Proverò ad aggiornare entro e non oltre due settimane...
Pregate con me amici ahahahahahah
Spero di ricevere qualche vostro parere in piccole recensioni.
A presto! 



xo lollipopo 2013 
 
   
 
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