Oltre il velo
Sono morto.
Questo è vero, ma non è la prima cosa di cui mi accorgo non appena l’Anatema di mia cugina Bellatrix mi colpisce.
Sento un dolore al petto, ma non è dovuto solo al fatto che sto morendo e che il mio cuore sta cessando i suoi battiti. No. È dovuto soprattutto allo sguardo che ha Harry in questo momento. La sua espressione, si sente colpevole, pensa che se lui non avesse creduto a ciò che Voldemort voleva che credesse e non fosse venuto a cercarmi, probabilmente tutto questo non sarebbe successo.
-Non è colpa tua, non è colpa tua Harry- vorrei urlargli queste parole , ma non ho più fiato.
Sento il mio corpo che si avvicina sempre più al velo, e che lo attraversa. Non riesco più a sentirlo, allora perché sento questo dolore bruciante in mezzo al petto? Perché continuo a pensare?
Alzo lo sguardo e vedo Remus trattenere Harry che si dibatte per raggiungermi, vorrei fermarlo, vorrei dirgli che andrà tutto bene ma allo stesso tempo vorrei che Remus lo lasciasse andare, che lui mi raggiungesse. Ma questo pensiero sfiora la mia mente solo per un attimo, perché lo scaccio subito, lui ha tutta la vita davanti, batterà Voldemort e renderà questo mondo migliore, per lui, per i suoi amici e per i suoi figli. Non piangere Sirius, mi ripeto, i morti non piangono e non sanguinano. E allora perché sento il mio cuore grondare sangue?
Vedo Harry spingere via da sé Remus ed inseguire Bellatrix e spero solo che non si faccia male, è ancora presto per lui per lasciare questo mondo.
Prima di cadere definitivamente oltre il velo, vedo lo sguardo triste e offuscato dalle lacrime di Remus, gli faccio un sorriso o almeno spero che gli assomigli, sei l’ultimo dei Malandrini, Lunastorta, porta in alto il nostro nome, fai onore a James e proteggi suo figlio per me visto che io non ne sono stato capace.