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Autore: yayo    01/06/2014    0 recensioni
magalie non c'è.
la stanno cercando tutti. da ore. eppure magalie non c'è da nessuna parte.
è la prima volta che gli abitanti di Ville sur Reves vedono gli elicotteri. elicotteri che vanno avanti e indietro nel cielo senza una meta ben precisa. senza sapere cosa cercare.
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                MAGALIE NON C'E'
 
"Magalie non c'è.
la stanno cercando tutti. da ore. eppure Magalie non c'è da nessuna parte.

è la prima volta che gli abitanti di Ville sur Reves, cittadina delle Alpi francesi, vedono gli elicotteri. elicotteri che vanno avanti e indietro nel cielo senza una meta ben precisa. senza sapere cosa cercare. gli è stato detto "arrivate fin lì e trovate la bambina", ma detta così è molto vaga come indicazione.

Sebastien e Guillaume fanno luce sui boschi scuri dall'alto, sembra di essere in un film di rapimenti, è tutto molto entusiasmante se non fosse che quello non è un film e loro non hanno la minima idea di cosa fare.

parlano delle loro ultime vacanze, niente di che, c'era brutto tempo; dell'ultima partita persa dal Paris Saint-Germain che nessuno dei due ha visto; del fatto che il figlio di Sebastien ha deciso proprio quella settimana che senza motorino non avrebbe fatto mai più nulla di utile per l'umanità, e ovviamente Sebastien e moglie non potevano sottostare ad un ricatto del genere, anche se in realtà non erano del tutto certi sul comportamento da tenere in proposito, e molto spesso in disaccordo tra loro. sua suocera era per il collegio, e Sebastien aveva evitato di far partire un litigio inutile a proposito dell'esistenza di collegi in Francia nel XXI secolo. Christielle, collega della moglie, era per un compromesso che avrebbe fatto contente entrambe le parti. lui era per muovere la più spietata guerra contro il figlio, privandolo di qualsiasi cosa gli servisse per vivere a parte forse i vestiti e le scarpe, giusto perché non conviene uscire nudi di gennaio. la moglie voleva semplicemente non perdersi Julie Lescaut su TF1 e continuare a condurre una vita pacifica e fuori dal mondo.

era già da un po' che Sebastien aveva notato che la moglie era sempre più assente: non si interessava minimamente alla vita sconclusionata e sconsiderata del figlio, o alle continue scoperte e richieste di attenzioni della piccola Aurelie, o a qualsiasi cosa riguardasse la casa, la spesa, il matrimonio, lui. ne aveva parlato con il suo migliore amico e psichiatra un po' di tempo prima, e Didier aveva asserito che avrebbe potuto trattarsi di una qualche forma di depressione. Sebastien si era totalmente trovato spiazzato. depressione? depressione, sua moglie? ma quando? e come? e soprattutto, perchè?

gli sembrava di non averle mai fatto mancare niente. di non essere mai stato troppo assente, anzi, molto spesso si sentiva dire di trovarsi un hobby e non stare a ciondolare per casa. un padre amorevole nei limiti del possibile. non c'erano mai stati particolari problemi di soldi. avevano sempre avuto un gruppo di amici con cui passare i sabati sera. non le aveva mai impedito di "realizzare i suoi sogni", come una volta lei gli aveva recriminato dopo una furibonda litigata, chissà poi per quale motivo. avevano sempre avuto una buona intesa, non avevano mai dovuto superare prove come tradimenti o sentimenti che cessano di esistere da un giorno all'altro. erano una coppia tranquilla, nella media, niente di speciale insomma. ma non erano infelici. non erano stati infelici. fino a quando Julie, questo è il suo nome, era diventata un'altra persona.

così.

improvvisamente. senza lasciare un biglietto di scuse. di spiegazioni. senza giustificare quel suo nuovo sguardo vuoto. quel volto senza allegria. quelle sere passate in silenzio. passate a zittire chiunque volesse parlare, perché non era possibile perdersi una sola battuta del suo telefilm preferito. passate a non capirsi. a non comunicare.

e Sebastien non era mai stato un tipo molto combattivo. uno che lottava davvero per ciò in cui credeva. forse perchè in realtà non aveva mai davvero creduto a nulla. era stato cresciuto da una madre e un padre distanti anni luce l'uno dall'altra e da lui. in una casa che aveva vissuto di silenzi e di odi repressi fino a che il padre era morto dopo una ventina d'anni passati scolpito sulla poltrona in soggiorno, a mangiare e fumare sigarette senza filtro. una dopo l'altra. un pacchetto dopo l'altro. alla fine era diventato un soprammobile giallo di nicotina, rauco e talmente grasso che non si riusciva a disincastrare dalla poltrona. Sebastien si era iscritto a medicina per far contenta la madre. non aveva passato esami. non aveva nemmeno mai studiato seriamente perché preferiva fare altro. comunque niente di interessante. poi era entrato nel corpo dei vigili del fuoco perché così aveva fatto il suo migliore amico. aveva preso possesso del sogno di un'altra persona e lo aveva vissuto senza rimpianti. pensando forse che era davvero il suo. non aveva mai avuto un'idea politica degna di questo nome. non era mai stato particolarmente brillante in niente. nel gruppo di amici, non era mai stato quello intorno a cui ruotavano tutti gli altri. spesso era la ruota di scorta. ma in fondo gli andava bene così e gli era sempre andato bene così. il matrimonio con Julie era stato il coronamento della sua mediocrità, un felice coronamento a dire il vero. donna di media bellezza, media simpatia e media intelligenza che non aveva mai voluto troppo dalla vita, esattamente come Sebastien. si erano trovati. felicemente trovati. e insieme forse avevano cominciato ad essere un po' più interessanti.

e poi c'erano Christophe e Aurelie. loro sì che erano interessanti. per quanto possano esserlo un ragazzino troppo alto per la sua età e pieno di brufoli, e una bambina di sei anni per la quale ogni cosa è bella, ogni cosa è proprio uguale al film di principesse che ha visto l'altra sera in tv, ogni cosa è degna di essere vissuta. ma appunto, Sebastien non è mai stato un tipo molto combattivo. e quindi semplicemente si era arreso, con Julie. aveva tentato di parlarle una o due volte, forse giusto per non sentirsi troppo in colpa a lasciarla arenarsi in completa solitudine come le balene. spiaggiate in Florida o Nuova Zelanda. anche se loro qualcuno che aveva cercato di aiutarle sul serio lo avevano trovato. e comunque, avevano quindi cominciato a vivere la loro vita da coniugi senza più nulla da dirsi e condividere e sognare. si dicevano "buongiorno" e "buonasera" senza pensare davvero che lo fossero. Sebastien si occupava dei figli come poteva, chiedendo aiuto a Google, a Didier, a colleghe varie. Julie se ne stava a decomporsi sul divano. qualche volta usciva senza dire dove andava. e a lui ricordava sempre di più suo padre e la sua triste fine. incapace di fare qualcosa di concreto. di portare in salvo chi lo aveva salvato tanto tempo prima. di dire la parola giusta al momento giusto. di avere coraggio.


poi parlano del fatto che la fidanzata di Guillaume vuole il matrimonio in comune mentre Guillaume è credente e vorrebbe sposarsi in Chiesa. e non parliamo di tutte le litigate fra parenti dell'una e dell'altra famiglia a proposito di questo.
tanto alla fine sarà costretto a fare ciò che non vuole come ha sempre fatto. farà buon viso a cattivo gioco e un giorno vicino o lontano gliela farà pagare. perché lui è fatto così. "iracondo difficile" non si placa finché non ha la sua vendetta. e sicuramente c'è un girone dell'inferno che lo aspetta. probabilmente si aspettano a vicenda.

parlano di un sacco di cose. ma non del perché sono lì: trovare una bambina che si è persa nel bosco vicino casa. continuano a volare avanti e indietro. aspettando la chiamata dei colleghi sotto di loro. aspettando di sentirsi dire "l'abbiamo trovata, era in garage. era nascosta in cantina. stava giocando a nascondino nel fienile dei Canet. era sotto il letto del fratellino. era dietro la casa. tornate pure da dove siete venuti, gente di città. ce la caveremo anche senza di voi. un bicchiere di latte caldo e un sacco di coperte e poi ci dimenticheremo anche di questa storia triste con un finale felice".

e allora loro se ne sarebbero tornati a casa.

Guillaume avrebbe cercato di fare piano, entrando. non aveva voglia di litigate notturne. perché le litigate alle undici di sera sono ancora sopportabili. quelle alle tre di notte proprio no. si sarebbe fatto una doccia veloce. si sarebbe fumato una sigaretta guardandosi qualche replica di qualche programma assurdo, giusto di quelli che danno prima dell'alba, mai visto prima. poi sarebbe entrato in camera il più silenziosamente possibile, pensando che anche per quel giorno l'avrebbe scampata.

be', in realtà no. perché Jacqueline è sveglia da mezzanotte. ha il sonno leggerissimo e soffre anche di una leggera insonnia. quindi è rarissimo non trovarla sveglia, ma Guillaume troppo spesso se lo dimentica e avrebbero quindi cominciato a litigare. dicendosi sempre le solite cose, che non cambiano mai. sputandosi addosso che in realtà non vogliono nemmeno più sposarsi sul serio. che forse non lo hanno mai voluto davvero. eppure sono qui e devono farlo perché la madre di lui e la madre di lei si stanno scannando da mesi e hanno già pagato troppe caparre, contattato troppi fotografi e fiorai. e le parole si confonderebbero in suoni indistinti, in litanie in lingue incomprensibili per entrambi, tanto non c'è ormai più nulla lasciato all'immaginazione. e continuerebbero fino a che il sole sarebbe alto in cielo e Jacqueline deve alzarsi e andare a lavorare. "ma il discorso non finisce qui" direbbe con un piede già fuori dalla porta e la sciarpa in mano. e poi la casa ritornerebbe silenziosa e finalmente Guillaume potrebbe dormire giusto quelle tre ore che gli occorrono per non essiccarsi al sole ogni giorno.

e allora se ne sarebbero tornati a casa. Sebastien sarebbe stato investito dal solito odore di fumo e dal rumore della tv. che a quell'ora manda in onda solo programmi assurdi. si stupirebbe, come ogni notte, che la casa non sia andata a fuoco per una sigaretta dimenticata accesa. spegnerebbe la televisione, svuoterebbe i due posaceneri, prenderebbe una coperta a caso dal mucchio di cose da lavare e la userebbe per coprire Julie. che come ogni volta ha le mani gelate e i capelli tutti spettinati. noterebbe come sempre il colorito giallastro della sua pelle e le sue rughe sempre più numerose intorno agli occhi. le chiederebbe mentalmente scusa per non fare abbastanza e le urlerebbe mentalmente di tutto per essere una madre e moglie pessima senza rendersene conto. poi farebbe un salto nella camera di Aurelie, che dormirebbe beata come ogni sera, avvinghiata al suo lombrico di peluche, la cosa più brutta che qualsiasi essere umano abbia mai visto sulla faccia della terra. e poi da Christophe, con il telefono ancora in mano e un'espressione corrucciata, in posizioni assurde, intento a combattere una guerra all'ultimo sangue con le coperte che lo soffocano. e poi se ne andrebbe a letto. il suo solito letto gelato a cui nessuno cambia mai le lenzuola perché in fondo lui non è mica una domestica.

e invece non ricevono nessuna chiamata. ancora. e continuando ad andare avanti e indietro. come le guardie di Buckingham Palace.

ma Magalie non c'è.


ciao a tutti, sono nuova in questo sito e mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate, qualsiasi tipo di critica è ben accetta, e se vi interessa sapere come continua :)

 
   
 
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