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Autore: Vox animae    01/06/2014    0 recensioni
Diventi triste, impaurito da quest’onda di perché, ma vorresti che tutto finisse anche se una fine non è possibile, e quindi quasi rassegnato, piangi, righi il viso con le lacrime, graffi l’animo con i perché e ti arrabbi e vorresti che qualcuno fosse lì a sentire ciò che hai da dire, ma nessuno c’è e poi ti chiedi il perché di tutti questi perché. E poi paura, rabbia, dolore che si amalgamano e sfociano in un’unica grande parola: follia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che strano, vero? Ti ritrovi qui, da solo, ma allo stesso tempo circondato dalla gente. Tu, tu che attraverso te  e i tuoi figli hai disegnato oceani e continenti, tu che con una penna hai scritto di così tante persone da nascere in ognuna di loro, ora sei qui, malinconico, e vedi festeggiare gli altri del tuo compleanno mentre tu, il festeggiato, non festeggi. Una contraddizione? No, solo la vita che si prende gioco di te. Puoi bere quanto vuoi, puoi mangiare quanto vuoi, puoi fare tanti brindisi alla tua salute e a quella degli altri, ma una cosa non puoi fare con la bocca piena e la mano che tiene un calice di vino, non puoi festeggiare.
Ti domanderai il perché, perché gli anni passati con altri amici e gli anni con gli altri compleanni erano diversi, e alla mente ti affioreranno tanti perché, perche sei qui, perché loro sono li, perche festeggi, perche devi morire, perche devi vivere, perché ti devi ammalare innamorare arrabbiare e poi, semplicemente, piegarti alla paura, la più antica, quella di essere se stessi e di vedere tradita la propria fiducia.
Diventi triste, impaurito da quest’onda di perché, ma vorresti che tutto finisse anche se una fine non è possibile, e quindi quasi rassegnato, piangi, righi il viso con le lacrime, graffi l’animo con i perché e ti arrabbi e vorresti che qualcuno fosse lì a sentire ciò che hai da dire, ma nessuno c’è e poi ti chiedi il perché di tutti questi perché.  E poi paura, rabbia, dolore che si amalgamano e sfociano in un’unica grande parola: follia. Follia che distorce la realtà, follia che ti fa sognare, follia che ti fa cambiare, follia che ti fa arrabbiare, ma follia che ti fa amare. L’uomo: la più infinita macchina folle del mondo.
Ma alla fine quado tutto viene avvolto dalle nebbie, tu cadi in ginocchio e chiedi per un’ultima volta: Perché.
Tu, il più forte, si lo sei stato, ma ora non più, la tua giovinezza cade e tu vieni avvolto dall’indefinitezza di un giorno come gli altri. Tu che sillabbavi ad ogni persona il tuo imperioso nome, che adesso è solo la mediocrità di un passato poi non tanto speciale. Cosa hai, non riesci a leggere di te, di come sei caduto in basso dopo anni gloriosi? Il giornale è di ieri, ti ricordi come anni fa lo leggevi di sfuggita dalla tua altezzosità? Oh… giusto, no, tu non puoi ricordare, tu non puoi fare niente se non guardare il tuo passato con malinconia. Scusa se ho fatto quest’errore, anni fa mi avresti ucciso per delle simili parole, cosaa c’è? A me puoi dirlo, ti puoi confessare, puoi dirmi che non riesci a ricordare che ora sei qui e solo ciò che dico ti diventa ricordo, prima di essere inghiottito anch’esso dalla tua mente distorta. Una volta leggevi, lo ricordi, quando criticavi i grandi scrittori per i loro scritti non tanto buoni, mentre tu, nella tua casa, i tuoi libri non l avevi. Ti ricordi di come scriticavi l’ingloriosa fine di tanti, dicendo che era ciò che si meritavano, adesso anche tu la provi, e come ti senti? Forse inglorioso, o forse ancora indifferente? Lo senti? Questo ronzio, questo bip continuato che scandisce il tuo tempo, lo senti come rintocca solenne, ad ogni bip tu dimentichi, ma non puoi arrabbiarti, non lo ricordi. Sei confuso, vero? Prima stai leggendo di te, poi sei nel nero più assoluto a dimenticare, non ti preoccupare io per te ci sarò, sempre. Qual è il sogno, quale la realtà, il buio dove dimentichi, o la luce dove sopravvivi ai ricordi? A te la scelta, quella di capire chi sei, dove sei, chi vuoi essere.
Bip, bip, la chiesa della… bip, bip, bip, non è stata i grado di accogliere… bip, bip, bip, bip, funerali ufficiali giovedì primo luglio… bip, bip, bip, bi… b…
 
  
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