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Autore: LilyAlice    02/06/2014    4 recensioni
"«Allora, ragazze...» disse Lily ad un certo punto «Che mi dite dell'amore?»
Le quattro ragazze si zittirono all'istante, e per un momento ripensarono ai cinque anni che avevano passato in quella scuola.
La prima persona che venne in mente a Lily fu James, James Potter. Non sapeva il perchè, ma ripensò a quando, il primo anno, le aveva rubato il cappello e lo aveva lanciato fuori dalla finestra. Si ricordava benissimo quel giorno, perché aveva passato tutto il fine settimana a cercarlo al freddo, in mezzo ai cumuli di neve nel parco, meditando le vendette più atroci. Oppure quando, solo un anno prima, le aveva fatto esplodere un palloncino pieno d'acqua in testa, facendole fare una figuraccia davanti a tutti.
Elizabeth ripensò a quando, il primo giorno di scuola, aveva visto Remus Lupin farle un timido accenno di sorriso. Quel Lupin, non riusciva proprio a toglierselo dalla testa..."
Con questa fanfiction, volevamo raccontare del penultimo anno ad Hogwarts di Lily, i malandrini e di tutti i loro amici.
Durante la storia vedrete come tutti i personaggi cresceranno non solo dal punto di vista fisico ma anche mentalmente, e vivranno un sacco di avventure.
Speriamo che vi piaccia.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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What about love?
1° Settembre 1973

CASA EVANS:
H:6.53
«Mamma!»
Lily si era appena svegliata. Dopo qualche minuto in cui era rimasta sdraiata sul letto, senza capire ancora bene dove fosse, si ricordò che giorno era. Il primo settembre, il giorno in cui sarebbe tornata ad Hogwarts, il giorno che aveva aspettato per tutta l'estate!
«Cosa c'è cara?»
«Hai lavato la nuova uniforme di quest'anno? Quella che abbiamo comprato l'altro giorno a Diagon Alley?»
«Sì, sì, tesoro. non ti preoccupare.» rispose sorridendo Julie Evans.
Lily scese dal letto, si infilò le ciabatte e scese in cucina per fare colazione. La scena che le si presentò davanti fu più o meno quella che aveva visto durante tutti i tre mesi di vacanza: sua madre davanti ai fornelli che cucinava frittelle, suo padre seduto a tavola con il giornale in mano e sua sorella Petunia che come al solito non la degnò di uno sguardo e, anzi, appena la vide, prese il suo piatto e se ne andò in camera sua sbattendo la porta.
Che bello avere tutta la famiglia riunita a colazione pensò sarcastica, prima di sedersi sulla sedia che un momento prima aveva occupato Petunia.
I suoi genitori assunsero come al solito un'aria rassegnata, e sua madre disse, tentando un timido sorriso: «Lily, tesoro, quando hai finito vai a prendere il baule in camera tua che oggi non voglio arrivare in ritardo.»
«Si, va bene mamma»
Quando Lily ebbe finito anche l'ultima frittella di mele che si era messa nel piatto, percorse il corridoio, e, passando davanti alla porta della camera di sua sorella, sentì tutta la rabbia accumulata che provava da quando Petunia aveva incominciato a respingerla.
Perchè doveva trattarla così? Non era mica colpa sua se era stata ammessa ad Hogwarts! In quel momento, il sorriso e il buon umore che l'aveva accompagnata per tutta la mattina svanì di colpo. Salì le scale stancamente e, arrivata in camera sua si lasciò andare sul letto chiudendo gli occhi. Voleva solamente che tutto tornasse come prima. Voleva che sua sorella la chiamasse ancora Lils, invece che quel freddo 'Lily' quando non poteva evitare di parlarle. Voleva che, la sera, andasse ancora in camera sua per raccontarle la giornata e che alla fine ridessero a crepapelle insieme anche solo per una cavolata. Voleva anche che potessero parlare di ragazzi come avevano sempre fatto senza vergognarsi l'una dell'altra. A Lily era sempre piaciuto confidarsi con sua sorella maggiore, perchè riuciva sempre a consolarla e a consigliarle la cosa più giusta da fare. Ora era come se tutto quello non fosse mai esistito. Come se non si fossero mai parlate con affetto o non si fossero mai addormentate insieme abbracciate, troppo stanche per andare a dormire ognuna nella propria camera.
Quando salì in macchina, constatò che, come da copione, Petunia aveva deciso di non accompagnarla e non si era neanche presa le briga di alzare il sedere per venire a salutarla
Non mi vedrà fino a Natale. Ormai non le importa più niente di me.
Man mano che si avvicinavano a Londra, Lily si sentì sempre più eccitata all'idea che tra poche ore avrebbe rivisto Elizabeth e le altre!
Quando scese dalla macchina davanti alla stazione di King's Cross, incurante degli sguardi interdetti di tutti i babbani che la vedevano passare con il carrello pieno di valigie, si diresse davanti al muro di divisione tra il binario nove e dieci. Fece passare attraverso la barriera prima suoi genitori i quali, nonostante tutti gli anni in cui avevano accompagnato Lily alla stazione, si meravigliavano ancora dello strano modo in cui si doveva raggiungere il binario.
Poi, approfittando di un gruppo di signori che passarono davanti a lei coprendola, si appoggiò al muro e passò attraverso la barriera.
Davanti a lei si materializzò il vecchio espresso di Hogwarts, che sbuffava fiotti di vapore.
Raggiunse i suoi genitori all'interno del treno, cercando con gli occhi i visi familiari delle sue amiche.
Raggiunse il primo scompartimento vuoto che trovò e sistemò il baule sulla retina in alto, aiutata da suo padre.
«Buon viaggio tesoro» la salutò quest'ultimo dandole un bacio sulla fronte, prima di scendere dal treno lasciando Lily e sua madre da sole.
Julie assunse un'aria triste e disse: «Tesoro, sono sicura che tua sorella è dispiaciuta che tu non resti a casa...»
«Mamma, me lo dici tutti gli anni. Lo so che non vedeva l'ora che io mi levassi dalle scatole.»
«Non dire così! É pur sempre tua sorella!»
In quel momento una voce familiare le fece voltare:
«Heilà bellezze! Come va la vita?»
Elizabeth aveva fatto capolino dal vagone sorridente come una bambina con un sacchetto di caramelle in mano, seguita da sua madre che trascinava dietro di se un enorme baule.
«Posso unirmi a voi?»
***
CASA BENNET
Ore 7.02
«Elizabeth! Alzati che è tardi!»
Come praticamente ogni mattina, Elizabeth si sentiva svegliare in quel modo. Ormai era diventata una routine, e non si spaventava più quando sua madre iniziava a strillare il suo nome cercando di svegliarla.
«Lasciami stare, mà!» rispose quindi agli insistenti richiami.
«Oh santo cielo Elizabeth, ma lo sai che giorno è oggi?!»
«È lunedì. E allora?» rispose lei insonnolita.
A quel punto sua sorella Charlotte entrò come un fulmine nella sua camera e iniziò ad urlarle contro: «Razza di idiota oggi è il primo giorno di scuola! Ti vuoi alzare? Non voglio mai più sentire la mamma strillare così! Mi fa venire l'esaurimento nervoso!»
«Lottie! L'esaurimento nervoso lo farai venire tu a me se non porti subito quel culone enorme fuori dalla mia stanza!» Elizabeth, ora sveglissima, iniziò a sbraitare contro sua sorella la quale, già vestita e truccata di tutto punto alzò di scatto le serrande della sua camera permettendo alla luce di entrare a fiotti dentro la stanza.
«E non azzardarti mai più ad entrare in camera mia ed alzare le mie tapparelle, intesi?» disse allora Elizabeth, furente.
La madre, che aveva assistito a tutto quel fracasso senza dire nulla, iniziò a sgolarsi per farsi sentire dalle sue figlie che non avevano la minima intenzione di smettere di litigare:
«Ragazze! La volete finire una volta per tutte? Adesso andate tutte e due giù in cucina a fare colazione e non voglio sentire più una sola parola da nessuna di voi due!»
Questo era praticamente quello che succedeva ogni mattina in casa Bennet.
Le due sorelle non fecero altro che brontolare tutto il tempo fino a quando non si sedettero a tavola.
Charlotte prese il beauty, lo posò sul tavolo e iniziò a ripassarsi il trucco già perfetto.
Elizabeth sospirò e disse a mezza voce rivolta a sua sorella: «Maniaca...»
Lei, con molta naturalezza rispose: «Fanculo.»
Elizabeth sospirò di nuovo e si girò verso la finestra guardando il paesaggio. Non vedeva l'ora di andare a Hogwarts e di rivedere tutti i suoi amici. Soprattutto Lily.
Era convinta che quest'anno sarebbe stato memorabile, e aveva già alcune idee per farlo diventare tale.
Quando finalmente arrivarono alla stazione di King's Cross, Christine si allontanò insieme ad una folla di amici che la stavano aspettando.
Quando Elizabeth e sua madre salirono in treno, girarono un po' di scompartimenti, fino a quando  non individuarono una folta chioma rossa dentro un vagone, e ci si precipitarono dietro.
***
«Insomma Eliza, me lo vuoi dire sì o no cosa sta macchinando la tua mente malata?»
«Lils, tesoro bello, prima di tutto è un segreto, e poi, prova a dire ancora qualcosa sulla mia mente geniale e ti butto fuori dal finestrino del treno!»
Lily ed Elizabeth stavano battibeccando da più di un'ora sedute nel loro scompartimento, aspettando speranzose che arrivasse il carrello dei dolci.
«Dai, me lo dici quali sono i tuoi progetti per quest'anno?»
«Mh... Ti do un indizio, riguardano noi, e soprattutto te...»
«Se non me lo dici entro due secondi giuro che...»
«Ok, ok va bene! Allora... rullo di tamburi, prego...»
Lily iniziò a battere le mani sul suo sedile sempre più velocemente.
«Quest'anno ti troveremo il fidanzato!»
Lily rimase a bocca aperta a fissare Elizabeth che aveva un'aria molto compiaciuta.
«Punto primo: noi? Non mi verrai a dire che hai coinvolto altra gente in questa emerita cagata!»
«Io, Alice, Molly, Susan e Claire. Non dire niente perché è un'idea geniale. Abbiamo già preparato una lista di possibili pretendenti. Aspetta, te la faccio vedere.»
«Ferma! Punto secondo: chi vi ha detto che io abbia intenzione di fidanzarmi?»
In quel momento si accorsero che era entrata nel vagone una ragazza, che disse:
«Ma fammi il piacere, Lils. Lo sappiamo che tu muori dalla voglia di trovarti qualcuno! A noi non puoi far bere tutte 'ste balle!»
«Ehilà Claire, mi mancava la tua solita finezza. Veramente!» rispose Lily, utilizzando una dose abbondante di ironia.
«Vero? Me lo dicono in molti.»
Elizabeth sospirò, stanca dei loro continui battibecchi e disse: «E Susan? Dove è finita? »
«Dovrebbe arrivare da un momento all'altro. L'ho incontrata in stazione e... Indovinate chi la stava aspettando davanti al treno?»
«Chi?!» chiesero Elizabeth e Lily contemporaneamente.
«Brian Baston! Ve lo ricordate? Uno dei battitori della squadra di Quidditch di Grifondoro!»
Lily rimase a bocca aperta mentre Elizabeth lanciò uno strilletto eccitata.
«Chissà che cosa voleva... Ha passato tutti questi anni ad ignorarla e solo adesso si fa vivo!? Razza di ipocrita...»
«Lily, non essere così dura. Vedrai che quest'anno si mettono insieme! Mi ci gioco la bacchetta!»
«Scusa, chi è che si metterà insieme a chi?»
Un'altra ragazza si era appena aggiunta al gruppetto.
«Per vostra informazione Baston mi ha chiesto solo se quest'anno avrei partecipato ai provini per entrare nella squadra di Quidditch come portiere. Niente di più!» disse Susan.
Sul volto delle tre ragazze si era dipinta un'espressione profondamente delusa, soprattutto su quello di Elizabeth, che molto probabilmente si era già immaginata al loro matrimonio come damigella.
«Allora, che mi raccontate di bello?» disse quindi Lily per cambiare discorso.
«Alice dovrebbe arrivare a momenti, è andata ad accompagnare Molly nello scompartimento dei caposcuola.» disse Claire (nessuno era ancora riuscito a capire come facesse a sapere sempre tutto).
Le ragazze, solo in quel momento si ricordarono che Molly era stata nominata caposcuola e rabbrividirono all'idea di sentirla parlare per tutto l'anno di quanto prestigiosa e importante fosse la sua carica per la società di Hogwarts e bla bla bla...
Passarono un quarto d'ora a parlare delle loro vacanze e dei buoni propositi per il loro sesto anno e ad un certo punto sentirono un fracasso provenire dal corridoio.
Come tutti i ragazzi di quel vagone anche loro si sporsero dal proprio scompartimento per capire chi diavolo fosse la causa di quel frastuono assordante.
Non tardarono molto a scoprirlo perché videro Alice e Molly spiaccicate per terra una sopra l'altra che ridevano a crepapelle.
Tutti i ragazzi affacciati ai loro scompartimenti le guardavano come se fossero due troll dentro una mongolfiera e trattenevano a stento le risate.
Quando Molly riuscì a rialzarsi tra una risata convulsa e l'altra, si accorse che lei e la sua amica stavano dando spettacolo, e assunse un'aria severa: «Che cosa avete da guardare? Sono un caposcuola! Smammare!»
Tutti i ragazzi, intimoriti si ritirarono nei propri scompartimenti e nel corridoio rimasero solo loro due più le quattro ragazze che le guardavano interdette.
«Ma che diavolo vi siete fumate, si può sapere? » sbottò Susan.
Molly non diede neanche tempo ad Alice di rispondere, strillò eccitata: «Sono caposcuola!»
Tutte le ragazze alzarono gli occhi al cielo, insofferenti e si accomodarono sui sedili del treno.
«E sapete la cosa più bella?» continuò lei imperterrita«Indovinate chi sarà insieme a me il caposcuola di Grifondoro? Il mio Arthur! Farò sicuramente colpo su di lui, me lo sento!»
Alice Haley (ormai praticamente in Paciock) e Molly Prewett frequentavano il settimo anno ad Hogwarts, al contrario di tutte le altre ragazze.
Dopo che Molly ebbe fantasticato per una buona mezz'ora su quanto lei e Arthur sarebbero stati bene insieme, e quanto sarebbero stati felici con tutti gli innumerevoli bambini con i capelli rossi come il suo “Artie”, Alice si ricordò che non aveva ancora salutato a dovere tutte le sue amiche, come era solita fare ogni inizio anno.
Quando ebbe finito di abbracciare e baciare fino allo sfinimento ogni componente dello scompartimento, si rivolse a Lily dicendo con aria maliziosa: «Lils, tesoro, stavo andando a trovare il mio Frank e indovina chi ho incontrato?»
Quando Alice utilizzava quel tono di voce, Lily sapeva benissimo a chi si riferiva e quindi alzò gli occhi al cielo scocciata.
«Senti Alice, finiscila! Non voglio più sentir parlare di lui!»
«Ma... James si è fatto così bello! Secondo me stareste proprio bene insieme.» così dicendo, Alice lanciò un'occhiata alle altre ragazze che le fecero l'occhiolino, divertite.
Lily sbuffò. Ogni anno era sempre la stessa storia. Le sue amiche impazzivano per James e pensavano che tra loro due ci fosse un'intesa particolare. Non lo capivano proprio che lei lo odiava a morte e che molto probabilmente il suo sentimento era reciproco?
«Ragazze, vi ringrazio molto per il vostro interessamento, ma non ho bisogno di un'agenzia matrimoniale!»
Le cinque ragazze assunsero subito un'aria offesa ed Elizabeth disse, ferita:
«Noi stiamo solo cercando di aiutarti. se stiamo ad aspettare te, rimarrai zitella per sempre.»
Lily alzò gli occhi al cielo e assunse un'aria scocciata, voltandosi verso il finestrino ad ammirare il paesaggio.
Stavano attraversando la campagna e il cielo era di un azzurro intenso, senza una nuvola.
Sentì dietro le sue spalle la porta dello scompartimento che si apriva e una voce familiare, troppo familiare che disse: «Buongiorno ragazze!»
Si girò di scatto appena in tempo per vedere una capigliatura spettinata e un paio di occhiali rotondi perennemente storti sbucare da dietro la porta.
Era appena entrata la persona meno gradita in assoluto a Lily, accompagnata, come sempre, dai suoi tre amici. Tutte le ragazze tranne Lily andarono incontro ai nuovi arrivati salutandoli e abbracciandoli.
Lei invece disse: «Ma guarda chi si vede! Parli del diavolo e spuntano le corna! Che volete?» 
«Oh parlavate di me? Dillo che ti sono mancato Evans!» rispose James sorridendo beffardo.
«Comunque eravamo venuti qui solamente per informarvi che siamo quasi arrivati e che sarebbe meglio indossare la divisa al più presto.» tagliò corto il ragazzo moro vicino a James, Sirius.
Lily rivolse ai malandrini con il sorriso più falso che possedeva nel suo repertorio e disse:«Grazie ragazzi per il vostro prezioso aiuto. Non avremmo potuto farne a meno.»
Senza neanche rendersene conto si soffermò a guardare James.
Non era nemmeno lontanamente simile al ragazzo stupido dell'anno prima. Aveva il volto molto più cresciuto e si era alzato di statura almeno di una decina di centimetri.
Magari, pensò, è cresciuto anche mentalmente durante quest'estate... E sarebbe anche ora!
Si odiò nel pensare che era molto più bello. Perché su questo le sue amiche avevano ragione. James fisicamente era cresciuto molto bene.
La prima persona che catturò l' attenzione di Elizabeth fu Remus Lupin. Aveva notato anche l' anno precedente che Lupin ai suoi occhi, era senza dubbio un ragazzo perfetto sotto tutti i punti di vista. Aveva un carattere dolce e, ogni volta che le parlava, lei non poteva fare a meno di arrossire.
Quindi si era ritrovata a fissare il suo volto imbambolata, e, lui accorgendosene le rivolse un timido sorriso, prima di chiudersi la porta dello scompartimento alle spalle.
***
I quattro malandrini percorsero il corridoio del treno per arrivare al loro scompartimento.
«James, hai notato Lily? È diventata veramente bella, vero?» disse Peter, timidamente.
James annuì distrattamente e continuò a camminare.
«Secondo me dovresti provarci con lei...» non riuscì a finire la frase che James, Sirius e Remus scoppiarono a ridere sguaiatamente.
«Secondo me non riuscirebbe a stare con lei neanche se la pagasse cento galeoni a bacio! La conosco fin troppo bene.» disse quest'ultimo in preda alle risate.
«Ramoso, scommetto quindici galeoni che tu non riusciresti a stare con Lily anche solo per sette giorni!» gli fece eco Sirius.
In quel momento passò accanto a loro una ragazza bassa con i capelli biondi e gli occhiali così grandi, che la facevano sembrare una enorme mosca.
Appena vide il volto di Sirius arrossì violentemente e sussurrò un timido: «Ehm... Ciao Sirius...» per poi  scappare via.
I quattro ragazzi si guardarono divertiti e James, con un'espressione maliziosa dipinta sul volto, disse: «Accetto la sfida, Felpato. Ma anche tu devi riuscire a stare per sette giorni con nientemeno che... La bellissima Sibilla Cooman!».

Angolino Autrici:
Ciao a tutti! E grazie per aver avuto il coraggio di finire questo capitolo. Siamo due sorelle, Lily e Alice, alle prese con la loro prima long quindi se avete consigli o critiche costruttive, saremmo felici di accettarle e di migliorarci.
In questa storia abbiamo voluto parlare della Prima Guerra Magica (anche se noi non la tratteremo più di tanto) e dei Malandrini e le loro ragazze. Come avrete già capito ci sono dei personaggi nuovi: Elizabeth Bennet, Charlotte Bennet, Susan Mills e Clarissa Stevens (in breve Claire o Clary) che sono dello stesso anno di Lily (infatti alcune sono le sue compagne di dormitorio).
Abbiamo scelto Bennet come cognome per Elizabeth e Charlotte per ricordare Jane Austen, una delle nostre autrici preferite.
Bando alle ciance, speriamo che vi possa piacere e appassionare la nostra storia.
Anche se al primo capitolo praticamente nessuno recensisce mai, vi preghiamo di farlo per comunicarci se la nostra idea vi piace.
Un bacio a tutti!
Lily e Alice

P.S.: Alice a giugno ha un esame e quindi non riuscirà a scrivere più di tanto. Quindi non sappiamo quando riusciremo ad aggiornare. Qui mettiamo il link per l'account facebook e di Efp di Lily
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