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Autore: Zomi    02/06/2014    6 recensioni
Non erano giochi per lui, così infantili e privi di senso.
Non riusciva a capirli, né comprendeva perché anche Robin, così seria e posata, ridesse e partecipasse a quel passatempo con tutta la ciurma.
Sospirò, rilassando la mente e dimenticando i Nakama e le loro risate, iniziando a sonnecchiare.
S’immerse nel buio delle sue palpebre, rilassando muscoli e pensieri, perdendosi in un riposo tranquillo e indisturbato.
Un riposo che durò ben poco, purtroppo per lui.
Leggera e monella, una testolina soffice e al profumo di mandarino, si addossò pesantemente sui suoi addominali, premendo le spalle contro il suo fianco libero dalle spade.
-Tu cosa vedi?- trillò quella sua voce acuta e femminile, che solitamente lo tartassava con schiavismo e prepotenza.
Zoro sbuffò...
*Fan Fiction partecipante alla Zonami Week indetta dal Midori Mikan*
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una settimana per fan girlare senza freni, un Forum per amarli insieme


CLOUDS
 
dedicata a NaMi RoRoNoA
 
Erano tutti riuniti sul ponte.
Naso all’insù, fissavano le nuvole correre nel cielo, chiamandole a gran voce, mirandole con gli occhi spalancati e puntandole, con braccia e dita tese, ridendo delle loro buffe forme.
Zoro li osservava stupito di tutta quella allegria per poche, semplici e mal formate nuvole.
Fissava il capitano, il più infantile di tutti, sbellicarsi dalle risate nel puntare, con un dritto e lungo dito, una nuvola che a suo dire sembrava Jinbei mentre prendeva il sole in spiaggia.
O Usopp, che con i suoi occhiali da chiocchino, scrutava una nuvola a forma di Kaya, mentre il piccolo medico di bordo gocciolava bava sul prato nel mangiarsi con gli occhi dello zucchero filato del cielo.
Soffiò con il naso, scuotendo il capo, incapace di comprendere quei suoi Nakama, allargando le gambe sul prato verde della Sunny e, portate le braccia piegate sotto il capo, chiudere l’occhio sano, deciso a dormire, ignorando la sfilata di nuvola.
Non erano giochi per lui, così infantili e privi di senso.
Non riusciva a capirli, né comprendeva perché anche Robin, così seria e posata, ridesse e partecipasse a quel passatempo con tutta la ciurma.
Sospirò, rilassando la mente e dimenticando i Nakama e le loro risate, iniziando a sonnecchiare.
S’immerse nel buio delle sue palpebre, rilassando muscoli e pensieri, perdendosi in un riposo tranquillo e indisturbato.
Un riposo che durò ben poco, purtroppo per lui.
Leggera e monella, una testolina soffice e al profumo di mandarino, si addossò pesantemente sui suoi addominali, premendo le spalle contro il suo fianco libero dalle spade.
-Tu cosa vedi?- trillò quella sua voce acuta e femminile, che solitamente lo tartassava con schiavismo e prepotenza.
Zoro sbuffò, non aprendo nemmeno mezz’occhio.
-Sto dormendo- sbottò, muovendo i fianchi per costringere la compagna a togliersi di dosso.
Scivolò leggermente sul prato, strusciando i pantaloni sull’erba fresca, ma la testa di Nami lo seguì, rimanendo testardamente addossata ai suoi addominali.
-Avanti…- lo richiamò infilzandogli una costola con un dito -… dimmi che vedi-
Un grugnito storse le labbra dello spadaccino.
-Buio- ringhiò –Vedo buoi perchè ho gli occhi chiusi e voglio dormire-
La cartografa sbuffò, pizzicandogli la pelle sotto la pancera, facendolo ghignare minimamente disturbato.
-Buzzurro!!!!- protestò sbuffando –Gioca anche tu-
-Mocciosa non ho cinque anni, non gioco a certe cretinate-
La sentì sollevare il capo, graziandolo del suo dolce peso, spostando anche il bacino, accostato al suo fianco destro, pronto a sollevarsi e ad allontanare la figura della navigatrice da sé.
Ma i conti del verde erano sbagliati, perchè, anziché andarsene, Nami si buttò cavalcioni su di lui, picchiandolo sulla fronte con uno dei suoi amorevoli e delicati pugni, convincendolo definitivamente ad aprire l’occhio buon e a degnarla d’attenzione.
-Ora tu guardi le nuvole- sbottò rissosa e testarda la rossa, puntandosi le mani ai fianchi scoscesi e morbidi, fulminandolo collerica.
-Se no?- ringhiò Zoro, sollevano il busto e ringhiandole contro, mentre si grattava il capo, dove un rosso e fumante bernoccolo dondolava.
-Se no?!?- strillò Nami –Se no ti ritrovi con altri cento bernoccoli su quel tuo cranio da verza, chiaro?-
Lo spaccino storse le labbra, digrignando i denti e borbottando, sottovoce, imprecazioni e insulti vari alla compagna.
Sbuffando, ruotò l’iride nera dalla rossa, cavalcioni su di lui, al cielo, scrutando quella macchie bianche e multi forme spezzare l’indaco della volta celeste.
Grugnì, tornando steso a terra e rilassando le braccia lungo i fianchi, sfiorando le gambe piegate di Nami.
-Vedo…- sbuffò fissando le nuvole -… vedo… mmhh… saké?-
-Saké?!?- inarcò un sopracciglio Nami, sollevando il mento al cielo, cercando la nuvola alcolista che fissava il verde –Ma dove?-
-Quella- puntò un braccio Zoro –Quella a forma di saccoccia in bambù-
Nami strinse gli occhi, scrutando le nuvole muoversi pigramente davanti ai suoi occhi, studiando con attenzione la più grande indicata dallo spadaccino.
Corrugò la fronte, cercandovi qualche somiglianza con una bottiglietta per liquori, ma non riuscì a scorgervi niente che potesse somigliare lontanamente a ciò che vedeva Zoro.
-Io non la vedo- sbuffò, mantenendo il capo rivolto al cielo.
Zoro grugnì, chiudendo nuovamente l’occhio buono e piegando le braccia sotto il capo.
L’aveva detto che non sapeva giocare a certe cose, ed era inutile che la mocciosa tentasse in tutti i modi di convincerlo o di farlo partecipare: non ne era in grado.
-Per me ti sbagli…- affermò seria la rossa, mantenendo lo sguardo rivolto alle nuvole.
-Tsk, che vorresti dire?- sbottò, mantenendo gli occhi chiusi.
-Quella nuvola non assomiglia ad una bottiglia di liquore…-
-Saké- la corresse brontolando.
-… per me assomiglia di più a un ippopotamo- continuò ignorandolo.
Il verde scoppiò a sghignazzare, scrollando il capo sulle braccia piegate.
Quella mocciosa!!!
Un ippopotamo? E la giraffa dov’era finta?
E Raimbow Dash, il MyLittelPony sdolcinato e iperglicemico, dove si nascondeva?!?
-Eh non ridere- lo colpì col palmo sul petto, ridacchiando con lui.
-Quello è un ippopotamo, è quello…- tese un braccio verso una nuvola più piccola e paffuta -… quello è un bignè alla crema-
Zoro sghignazzò, piegando il capo su un lato, ascoltando la rossa descrivergli il cielo, colorandolo con i suoi grandi occhi di cioccolato e la fantasia di una bambina cresciuta in fretta, ma che viveva ancora in quel formoso e florido corpo di donna.
-… una girandola, un pesce…- continuò Nami, ridendo e sussultando sopra il bacino di Zoro, che ghignava per le sue fantasie.
Le piaceva sentirlo ridacchiare a quel modo, tentando di rimanere composto ma lasciandosi sfuggire dei sorrisi grandi e dolci, da bambino che vuole giocare all’adulto, ma che adulto non aveva fretta di diventare.
Prese coraggio, aggrappandosi alla pancera del verde, deglutendo leggermente.
Era arrivato il momento.
-E sai?- rise sforzandosi –Quella nuvola laggiù assomiglia ad un'altra cosa…-
-A si?- ghignò Zoro, mantenendo l’occhio chiuso –A cosa?-
-A-assomiglia… assomiglia a…- tartagliò debolmente -… a un bambino…-
Scivolò leggera e delicata dal bacino del compagno, stendendosi nuovamente su di lui, posando il capo, con i ricci fiammeggianti e ribelli sul suo petto grande e poderoso.
-Assomiglia a un bambino- ripeté, ascoltando il battito dello spadaccino perdere la cadenza veloce delle risate.
-Un bambino…- sussurrò ancora, piano -… come questo-
Si accarezzò il ventre piatto, puntando lo sguardo al cielo, senza controllare che il verde avesse aperto gli occhi a guardare, con attenzione e gioia, il suo gesto.
-Un bambino…- sussurrò ancora Nami -… come il nostro-
La gola le si seccò, perdendo ogni parola e ammutolendola, in attesa della risposta del compagno.
Non lo sentì ghignare o ridacchiare come in precedenza, né sbuffare o deglutire a disagio. Attese la sua mossa, contando i lunghi e inesorabili secondi che si dilatavano nel tempo, quasi a martoriarle l’anima, facendola ribollire nel dubbio.
Si morse un labbro, chiedendosi se avesse preso la giusta decisione, nel volergli dire quell’importante novità con quel modo scherzoso e infantile.
Rimase ferma sul parto, a fissare le nuvola.
Ferma immobile, anche quando sentì Zoro scivolare via da sotto di lei e stendersi, con calma e senza fiatare, alla sua sinistra, pestando l’erba sotto di se.
-Un bambino dici?- sbottò in un lungo soffio.
Nami tremò, annuendo poi piano, mantenendo il braccio sinistro sul ventre piatto, ma che ben presto si sarebbe arrotondato.
-Uhm…-
Lo spadaccino scrutò il cielo, fissandolo con la sua profonda iride nera, esaminandolo come un campo di battaglia, studiando ogni suo più azzurro e lontano anfratto.
-Un bambino…- borbottò –Ma su quale nuvola?-
Nami deglutì, fremendo di irritazione.
Diamine, che si decidesse a parlare in modo serio, smettendola con quel tono piatto e superfluo: non era più un gioco.
Soffiò dal nasino piccolo e rosa, alzando il braccio al cielo, indicando una grossa nuvola proprio sopra le loro teste.
-Quella- parlò piano, tentando di nascondere la punta di nervosismo che le rendeva acuta la voce, tremolante e stridula.
Zoro ghignò, digrignando i denti e sghignazzando divertito.
-Mocciosa- l’apostrofò –Quella nuvola non è un bambino…-
Nami abbassò gli occhi, umidi di lacrime, lasciando tremolante e teso il braccio verso il cielo.
Come voleva dire?
Non lo voleva?
Stava cercando un modo gentile e delicato per dirgli che non voleva il loro bambino, o non aveva ancora capito?
-Quella nuvola…- continuò il verde, allungando un braccio alla volta celeste e incrociando le dita con quelle della mano della cartografa, ancora diretta al cielo.
-Quella nuvola ha la forma di nostro figlio, e non di un bambino qualunque…-
A quelle parole, la rossa volse il capo verso il compagno, fissandolo esterrefatta.
Un dolce e caldo sorriso le affiorò sulle labbra, mentre una sola e unica lacrima le scendeva dagli occhi.
-Ti amo- soffiò, accarezzandosi il ventre.
Zoro ghignò, abbassando le loro mani unite, portandole sul grembo di Nami, ad accarezzare il loro piccolo bambino.
La baciò piano sulle tempie, sghignazzando delle urla e delle grida di allegria della ciurma, ancora intenta a giocare.
-Anch’io- la baciò ancora, perdendosi con lei tra le nuvole.



 
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Piccolo Test:
-Apri mai un cassetto di camera tua, sperando che Zoro emerga da esso in stile Doraemon?
-Piangi quando mangi un mandarino?
-Quando ti perdi -per qualsiasi motivo- non ti senti un pò come un Marimo?
-Quando ti arrabbi, sfoderi mai denti squalini e capelli ardenti di rabbia in stile cartografa?
-Inveisci mai contro Oda e la sua passione anti-zonami?
-Nell'ultima settimana, hai sognato, almeno una notte, un mandarino e un marimo che rotolavano insieme?
-Alla precedente domanda, hai aggiunto "E non solo"?
-A uno spadaccino privo di senso dell'orientamento, serve una navigatrice sapiente?
-Ti sei mai chiesta perchè proprio Nami e Zoro abbiano colori complementari?
-Alla vista di due oggetti vicini, uno arancione e uno verde, fan girli urlando "Zonamiiiiiiiiiii"?
-Quando entri su EFP, prima ancora di leggere il titolo della prima Fan Fiction postata, vai di già sulla sezione "coppie" è clicchi Nami x Zoro ?
Se hai risposto SI per la maggioranza alle domande, un giro sul MIDORI MIKAN è d'obbligo.
   
 
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