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Autore: YlariaJongIn    02/06/2014    1 recensioni
"L’unica cosa che potei fare in quel momento, era quello di andarsene a gambe elevate, sperando di arrivare in tempo, anche se ci voleva qualche minuto. Eppure, proprio quando decisi di farlo, sentì un forte dolore alla nuca, che mi fece cadere ancora una volta.
Mckenna si accucciò disponendosi di fronte a me.
Il solo ricordo che ho di quell’attimo di secondo, era il sasso che teneva stretto nel pugno e il suo atteggiamento da omicida psicopatica.
Subito dopo non vidi più nulla..."
~Tratto dal 3 capitolo~
Una ragazza di nome Hyllary, decide di fare un'escursione in un bosco con la sua migliore amica Mckenna, alla quale fa grande affidamento. Improvvisamente, qualcosa di terribile accade alla giovane, ritrovandosi da sola in una grotta particolarmente misteriosa e inquietante, che metterà alla prova le sue più grandi fobie.
~Personaggi~
LAY-KAI-MINHO(Shinee)-TAO-KIM JAEJOONG-MAX CHANGMIN-ZELO-SUNGJAE (Btob)-KIM MYUNGSOO- VIXX (N)
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kai, Kai, Lay, Lay, Nuovo personaggio, Tao, Tao
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 31
Hyllary Pov: Glacial Choice
 
“Mi chiedevo solamente quando sarebbe terminato il tempo.”- Azzolin Ylaria-
 
Prosegui ancora per un po’, finché non troverai una via più stretta alla tua sinistra che ti farà ritrovare in un nuovo percorso. Appena l’avrai superata, attendi fino alle 4:13.
Il coltello ti sarà molto utile. Ora vattene.”
-Hakyeon (Capitolo 28)
“Si tratta di un comando?”
Commentai, guardandolo interrogativo.
“Vuoi scappare o vuoi morire?
A te la scelta.”
Concluse, premendo ulteriormente la presa,
facendomi capire che quella mossa non avrebbe resistito ancora per molto.
 
Non avevo abbastanza tempo per prendere una decisione.
Avrei dovuto agire più velocemente possibile.
Dopotutto aveva ragione, no?
Ero quasi certa che avrei abbandonato quelle paure, lasciando che si sbranassero a vicenda.
Perciò, avrei fatto esattamente ciò che mi era stato suggerito di fare.
Lo sapevamo entrambi,
quella situazione sarebbe proseguita in quel modo,
avrei continuato ad affrontare la successiva paura,
fino a quando non avrei visto quella dannata luce adagiarsi in gran parte di quella maledetta grotta.
No, non avrei potuto definirlo come un comando,
ma come una mia scelta.
Nonostante ricercassi il modo migliore per dare retta alla mia istintiva idea,
mi resi conto che quel pensiero era scorretto.
Se non volevo morire avrei dovuto togliermi di mezzo.
Non esisteva altra via d’uscita.
Avrei dovuto lasciare la vittoria nelle sue mani.
 
Subito dopo, abbassai lo sguardo, avendo così,
un’ intenzione differente da quella che avevo avuto solitamente: “Grazie”
Risposi voltandogli le spalle, ubbidendo, così, alle sue parole.
 
Avrei voluto chiedergli il motivo della sua protezione,
il motivo del suo aiuto e di quella forza che si era andata a creare all’interno di esso,
ma sapevo che non era il momento migliore per farlo.
 
Non sapevo che cosa aspettarmi,
ma immaginai di imbattermi con qualche altra paura.
Mi chiedevo solamente quando sarebbe terminato il tempo.
Quando sarebbe terminato quel unico e solo attimo di pace.
 
§§§
 
Martellante, come una pugnalata,
la mia mente ripetutamente si ostinava a comprendere
quella strana circostanza che si era andata a creare, non riuscendo a collegare le ultime azioni prodotte da quel schizofrenico furioso amante di serpenti e da Hakyeon, un killer affascinato dalle lame, possibilmente più efficienti possibili.
Ero stata realmente io a combinare quel combattimento?
Sarebbe stato possibile sconfiggere una paura utilizzandone un’altra?
Questo era forse il motivo del suo aiuto?
Quindi il coltello mi sarebbe servito ancora una volta?
Sarebbe spuntato nuovamente?
Più tentavo di dare delle risposte alle mie domande, più se ne formavano di nuove.
   Colpa della mia impazienza oppure era davvero arrivato il momento di conoscerle?
Ma proprio quando il mio pensiero iniziò ad espandersi, pervadendo gran parte della mia attenzione, percepii dell’aria sfiorarmi appena il viso.
Così, molto velocemente abbandonai il mio ragionamento,
voltando il mio sguardo verso la mia sinistra.
Rimasi completamente scioccata, quando scoprii che quella brezza proveniva da una via parallela da quella in cui mi trovavo in quel preciso istante.
“Ti ho trovata” Commentai soddisfatta.
Difatti, con molta sicurezza, decisi di inoltrarmi in quella piccola via che andava a collegare quella a cui era maggiormente interessata.
 
§§§
 
4:10
Le lancette del mio orologio non sbagliavano mai.
Mancavano ancora altri tre minuti all’arrivo di quel qualcuno o di quella qualcosa di tanto sconvolgente da seguire gli ordini di una persona.
Data l’attesa, decisi che quei miseri minuti sarebbero stati ottimi per un piccolo riposo che mi avrebbe ridato la carica necessaria per affrontare la prossima creatura.
Mi adagiai a terra molto delicatamente e subito dopo, mi appoggiai alla parete adiacente,
chiudendo gli occhi per un istante.
 
§§§
 
Come avevo ben immaginato, quando riaprii le palpebre molto lentamente,
mi trovai ancora nello stesso posto nella quale non volevo essere.
Nella Grotta.
In un attimo solo mi ritrovai a sbuffare a me stessa,
rimarginando tutto ciò che mi era accaduto in una sola mattinata.
Tutto ciò che poteva essere racchiuso in una sola parola:
“Paura”
A quella parola, riuscivo ancora ad avvertire quella brutta sensazione ritornarmi a scorrere nelle vene, lasciandone un retrogusto amaro e del tutto acido.
Per questo motivo, ancora disgustata, controllai nuovamente l’orario,
per assicurarmi effettivamente che non fossi ceduta eccessivamente al sonno.
4:33
Ero rimasta in quello stato per ben venti minuti?
In quel momento, un formicolio si estese lungo tutto il corpo,
 paralizzandomi per alcuni istanti.
Sapevo che il mio risveglio sarebbe stato brusco e diretto,
contro la mia forza di volontà, ma non credevo che mi sarei addormentata profondamente,
senza nemmeno accorgermi del tempo trascorso.
Improvvisamente, decisi di guardarmi attorno,
sperando che non mi fosse successo nulla durante il mio stato “catatonico”.
Per prima cosa, verificai il lato alla mia sinistra,
accorgendomi in pochi secondi che era rimasto tutto al proprio posto,
in cui regnava ancora una volta il silenzio.
Ma quando tentai di voltarmi verso destra,
 vidi due occhi di color ghiaccio fissarmi all’altezza del mio sguardo.
  
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