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Autore: Liy    06/08/2008    3 recensioni
Raccolta di One-shot con Pairing AllenxLenalee.
[5. "Chocolate Cake"] “Allen-kun… hai chiuso la porta a chiave, vero?”
Il ragazzo si puntellò sui gomiti, osservando la ragazza sotto di sé. “No.” - Rating: Arancione
[6. "The Truth in a Nightmare"] Il ghignò sul volto angelico di Allen si allargò, e nell'aria si diffuse il suono della sua risata. “Io...” Un passo verso di lei. “... non sto...” Ancora uno, più pesante del precedente. “... dalla parte...” Si chinò, afferrandole i capelli con la mano destra. “... di nessuno!” La sollevò, e la buttò a terra, lasciandola cadere a pochi passi dal corpo del compagno. - Rating: Arancione
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allen Walker, Lenalee Lee | Coppie: Allen/Lenalee
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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To break like time

 

Fuori nevicava.

Avrebbe tanto voluto uscire Lenalee, ma la febbre la teneva inchiodata al letto. … E mio fratello…

Vedeva i fiocchi cangianti scivolare lentamente dal cielo grigio dalla finestra della sua camera.

Era una cosa tanto bella e deprimente al tempo stesso. Sono stanca di stare a letto…

Riappoggiò la testa al cuscino e si voltò verso il muro, per non veder più il panorama innevato che aveva tanto desiderato.

“Uffa…”

Spostò con non curanza una ciocca di capelli dal volto. Avevano ricominciato a ricrescere i suoi –come aveva detto Komui- bellissimi capelli, però qualche volta, come in quel momento, si accorgeva di non essere più abituata alla loro lunghezza.

Qualcuno bussò alla porta, facendola sobbalzare.

“Lenalee?”

Era Allen. Probabilmente era venuto a portarle il pranzo.

“Entra pure.”

La maniglia si abbassò ed il ragazzo entrò nella stanza, sorreggendo un piatto fumante.

“Il pranzo.” Disse, sedendosi su di una sedia.

Di mala voglia lei accettò il cibo. Erano giorni che mangiava solo minestrine insipide, avrebbe tanto desiderato qualcosa di più sostanzioso.

“Non c’è la remota possibilità che tu mi abbia portato qualcos’altro?”

Allen scosse la testa, il sorriso sulle labbra un po’ viola dal freddo.

“Il signor Komui ha espressamente detto di no. Solo cibi sani.”

Mise una mano nella divisa, estraendo un piccolo fagotto avvolto in un tovagliolo. “… Ma io non sono il signor Komui, quindi…”

Lenalee allungò le mani verso di lui, speranzosa. La Torta!

“Non far cadere nemmeno una briciola, sennò dovrò iniziare a nascondermi da tuo fratello.”

“Grazie Allen-kun! Stavo morendo di fame!”

Mangiò di fretta il dolce, col sorriso stampato in volto.

Non vedeva l’ora che quella stupida malattia se ne andasse, era stanca di estrarre informazioni sui compagni ascoltando solo i resoconti –scarni- di Allen.

“Che giorno è oggi?” domandò soprappensiero Lenalee, ingoiando l’ultimo cucchiaio di minestra.

“Lunedì.” Rispose prontamente il ragazzo, prendendole il piatto vuoto dalle mani e poggiandolo su di una scrivania lì accanto.

“No, hai frainteso, intendevo…”

“E’ il 15 di Dicembre.”

Sorrise Allen, un po’ malinconicamente, fissandosi la punta delle scarpe.

“Quindi fra dieci giorni è il tuo compleanno!”

“Sì… e no.”

Lenalee si sdraiò, tirando le coperte fin sopra le spalle. Aveva freddo.

“In che senso?”

Il ragazzo alzò il volto di scatto, gli occhi fissi in quelli appena visibili della compagna fra le pesanti coperte.

“E’ l’anniversario della morte di Mana.” Si levò dalla sedia, iniziando a tirare le tende; Lenalee aveva bisogno di riposo.

“… Quindi, preferirei non festeggiare nulla.”

Lo disse con tono pacato, quasi distante. Sapeva benissimo che la mente della ragazza aveva da tempo iniziato a preparare idee per un evento simile, ma proprio non gli andava di far festa in un giorno che da anni faceva riaffiorare in lui solo brutti ricordi.

“Oh, mi dispiace! Scusa mi ero dimenticata…” Si mise di scatto a sedere, i capelli che le arrivavano appena sotto le spalle.

“Non importa…” Le si avvicinò e, come ogni giorno da ormai una settimana, le rimboccò le coperte. “Ora dormi…”

Sorrise Lenalee, le gote imporporate un po’ per la malattia e un po’ per il disagio di trovarsi a pochi centimetri dal volto del ragazzo.

“Allen-kun…”

“Si?”

“Resteresti qui con me oggi?”

Allen spalancò gli occhi alla domanda tanto insolita.

Non aveva mai visto Lenalee tanto “indifesa” come in quel momento.

“Lenalee, non stai bene per caso?”

Le posò una mano sulla fronte, per sentire la temperatura della ragazza, ma quel gesto non fece altro che farla ulteriormente avvampare.

“Scotti.” Esordì infine il ragazzo, sedendosi sul letto accanto a lei.

“Vuoi che vada a chiamare la Capo Infermiera?”

Le passò una mano fra i capelli, facendola scivolare fino alla guancia destra e soffermandosi su di essa.

“Scotti pure qui…”

La fissò negli occhi per una manciata di secondi.

Erano rossi e gonfi, ma avevano sempre quella luce nascosta che tanto li distingueva dagli altri.

Avvicinò il proprio volto a quello di Lenalee, gli occhi semichiusi.

“Aspetta Allen-kun…”

Gli premette la mancina sul petto, allontanandolo un po’.

Il ragazzo rimase un po’ stupito, poi, quando capì di aver commesso un errore, abbassò il capo per nascondere il viso arrossato dall’imbarazzo.

“Scusa Lenalee, non so che mi è preso…”

Un dito pallido si posò sulle sue labbra, ammutolendolo.

“Ti ho fermato perché… insomma, ti ammaleresti anche tu…”

Allen spalancò gli occhi e soffocò una risata.

“Oh, Lenalee…”

Le prese il volto fra le mani, premendo le labbra contro quelle della ragazza.

Lenalee ricambiò subito il bacio, felice. Una lacrima di gioia le scivolò lungo il volto, cadendo silenziosa sulle coperte.

“Adesso ti ammalerai pure tu.”

Esordì la ragazza, mentre prendeva fiato.

“Non m’importa. Vuol dire che potrò starti vicino senza preoccuparmi che tu stia male a causa mia.”

La baciò ancora, soffermandosi a lungo su quelle labbra pallide.

Un orologio lontano iniziò a rintoccare lo scorrere del tempo, spezzando la candida quiete che avvolgeva l’Ordine.

Allen si scostò lentamente da Lenalee, sorridendole.

“Devo andare ora…”

Le lasciò un lieve bacio sulla guancia, allontanandosi verso la porta.

Il silenzio piombò prepotente nella stanza, mentre l’orologio lontano continuava a suonare.

 

 
Ringraziamenti:

Allora, per prima cosa rigrazio di cuore Edward ed Irene Adler che hanno recensito. Grazie mille!

Edward: mi impegnerò perchè la sesta non esca uno schifo! Promesso! é_é/

Irene Adler: le mie fic saranno sempre e solo delle AreRina xD Pultroppo (o forse no?) non riesco a scrivere con degli altri pairing...

Ringrazio, già che ci sono, tutti gli utenti del mio forummino caro che hanno commentato la prima one-shot della raccolta, sperando che commentino anche questa seconda! xD

   
 
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