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Autore: Ramosa12    02/06/2014    6 recensioni
Percy Jackson è uno dei ragazzi più popolari della scuola,simpatico e affascinante.
Annabeth Chase è una ragazza dai seri disturbi alimentari.
Eppure le loro vite si incontreranno e forse veramente il rotto si potrà riparare solo grazie all'amore.
{Percabeth}
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Percy strinse Annabeth mentre osservavano le costellazioni stesi sul prato.
Ogni tanto si scambiavano qualche sguardo e bacio per poi continuare a scrutare le stelle.
-Perce...-mormorò la ragazza guardandolo con gli occhi grigi -Tra un oretta circa dovrei tornare a casa.-
-Mmh...-bofonchiò Percy e poggiò un braccio attorno la vita di Annabeth attirandola a sé -Cinque minuti di sonno dai...ho guidato fine e qua merito una pausa.-
-Va bene...-sospirò lei rigirandosi sotto la sua presa e poggiando la testa sul suo petto.
Chiuse gli occhi e provò a sognare qualcosa di bello,ma le fu impossibile.
Non aveva sonno e la presa di Percy le faceva battere forte il cuore.
Osservò le sue labbra leggermente socchiuse da dove usciva una leggera bava sul lato destro della bocca,per fortuna opposto al suo.
Storse il naso come infastidita ma poi un sorriso diverto le si aprì sul volto:quel ragazzo era pieno di sorprese.
Contemplò ancora le labbra carnose e rosee di lui,aveva così voglia di baciarlo di nuovo...sentire le sue labbra sulle sue ,sentire l'amore che gli dava anche con un semplice bacio.
Ma cosa sarebbe successo una volta che sarebbero tornati a scuola?
Percy avrebbe detto a tutti che era fidanzata con lei o avrebbe detto che per lui non era stato altro che un semplice bacio?
Le aveva detto che si era innamorato di lei quindi l'avrebbe detto a tutti oppure no?
Avrebbe tenuto così tanto alla sua popolarità abbandonandola?
Sospirò e riguardò il viso angelico del ragazzo mentre il cuore le batteva a mille.
"Ti prego Perce non mi abbandonare anche tu prima mia mamma,poi mio padre...non posso perdere anche te"pensò mordendosi il labbro ma le lacrime scesero dai suoi occhi grigi.
Provò ad asciugarle ma provocò così tanto rumore che Percy si svegliò di soprassalto.
-Che succede?-domandò con la voce ancora impastata dal sonno.
Niente,continua a dormire.-rispose Annabeth voltandosi e e cercando di non incontrare i suoi occhi.
Non voleva farsi vedere piangere.
-Annabeth cosa è successo?-chiese ancora stordito prendendole la mano.
Annabeth sussultò a quel contatto così improvviso.
-Niente davvero...-disse lei ma la voce tremante la tradì.
-Annabeth guardami...-sussurrò lui afferrandole il mento e girandola nella sua direzione -Ti ripeto la domanda cosa è successo?-
La voce di Percy non apparve né dura né arrabbiata bensì dolce e calma.
-Percy tu mi abbandonerai vero?-mormorò tra le lacrime lei guardando l'erba sotto di lei.
-Perché dovrei farlo?-la guardò perplesso il ragazzo baciandole dolcemente una lacrima che stava percorrendo la sua guancia.
-Quando torneremo a scuola...intendo.-sussurrò lei tenendo lo sguardo ancora basso.
-No perché dovrei?-domandò lui accarezzandole i riccioli.
Amava i riccioli di Annabeth,poterci giocare e accarezzarli.
Era bello sentirli sotto il suo tatto.
-Oh non fare l'idiota Testa d'Alghe,hai i tuoi amici.Sei popolare e tutto,cosa direbbero che se ti fossi baciato con la più sfigata di tutti?-rispose lei torturandosi le mani.
-Annabeth perché dovrei abbandonarti?Io ti amo abbastanza per non importarmi di loro.Forse il ti amo è troppo troppo presto ora.
Lo trovo troppo impegnativo,ma sono innamorato di te,e non mi era capitato con nessuna ragazza ancora.
E ti giuro,ne ho avute tante ma nessuno mi ha fatto provare quello che provò per te.-Annabeth alzò gli occhi grigi gonfi osservando quelli di Percy e un piccolo sorriso le si dipinse sul volto.
-Aspetta un attimo come mi hai chiamato prima?Testa D'Alghe?-cercò di farla ridere Percy e lei lo fece cingendoli il collo e Percy le strinse la vita stendendosi sull'erba con Annabeth sopra di lui.
Era come una piuma,nemmeno sentiva la pressione sul suo corpo,solo le ossa del bacino che premevano contro il suo.
Le baciò il naso rosso e le accarezzò i fianchi dandole calore per tutto il corpo.
-Perché hai la testa intasata di alghe.-sussurrò Annabeth nel suo orecchio e Percy la strinse a sé.
-Tu sapientona sai sempre troppo.-ricambiò il sussurro lui.
-Almeno tra noi c'è uno intelligente.-ribatté lei e Percy la guardò offeso ribaltando le posizioni.
-Che intendi dire Chase?-chiese divertito lui guardandola negli occhi tempestosi.
 Così belli e incantevoli da osservare,così ipnotizzanti.
-Che hai poco sale in zucca Jackson.-rise lei sotto il ragazzo.
-La metti così Chase?-minacciò Percy poggiando le mani sui fianchi e iniziando a muoverle cercando di farla ridere di più.
Sentire quella voce così melodiosa che gli entravano nei timpani.
Sentire lei felice anziché triste.
-Pietà ti prego basta!-strillò lei tra una risata e l'altra e Percy si fermò per farla riprendere fiato.
In fondo Annabeth era fragile,non poteva sforzarla troppo.
E le baciò dolcemente le labbra gustandosi di quel sapore ancora cioccolatoso che era tra le sue labbra.



Quando Annabeth rientrò a casa corse verso camera sua chiudendosi la porta dietro.
Si stese sul letto con un sorriso sulle labbra mentre osservava il soffitto bianco illuminato dalla luce fioca della luce lunare che proveniva dalla finestra aperta.
Suo padre non era ancora tornato, sicuramente era con Crudelia Demon chissà dove. Ormai quella donna aveva più attenzioni di lei.
Perché per suo padre era abbastanza grande per crescere da sola senza ricevere nessun affetto.
Quando invece era la prima ad averne bisogno.
Era diventata la seconda scelta della vita del padre.
Quella che veniva dopo ad una donna che conosceva da meno di tre mesi forse?
Una donna che da suo padre non voleva altro che soldi.
Soldi, solo questo voleva da lui e magari diventare la nuova signora Chase: moglie dell'ex militare e ora professore di storia in un'importante università di New York.
Quella donna era così falsa,vile e senza cervello che Annabeth quasi scoppiò a ridere per la scelta del padre di aver deciso di sposare una donna del genere.
Susan era niente in confronto a Atena Greys.
Lei era la tipica mamma perfetta della famiglia perfetta.
La famiglia dove il padre tornava la sera tardi e la madre aiutava la figlia con i compiti il pomeriggio e che l'accompagnava alla scuola di danza e magari spiare ella da dietro la porta della sala.
La famiglia che cenava intorno ad un tavolo e rideva se uno dei componenti si sporcava o si raccontava quello che era successo durante la loro giornata.
Una tipica famiglia normale distrutta per colpa di un cancro.
Quella stupida malattia era stato come un uragano che distrugge le case: aveva demolito una casa dove prima felicità e amore regnavano.
Il sorriso di Annabeth,da prima felice incominciò a diventare più triste e sofferto mentre lei cadeva nel burrone dei ricordi dolorosi.
I ricordi che avrebbe voluto anche solo perdere.
Poi come un miraggio il sorriso di Percy le apparve davanti i suoi occhi facendole perdere qualche battito cardiaco.
Era così bello, luminoso e perfetto esso che non poteva far almeno di emozionarla.
Quel ragazzo era riuscita a farla sorridere come una povera innamorata alle prese con le prime cotte.
Ma forse era così, si era veramente di Percy Jackson.
Dei suoi occhi verdi mare, del suo bianco sorriso, dei capelli corvini sempre disordinati, dei suoi baci.
Erano così dolci,pieni di amore che era impossibile resistergli.
Quella sera le aveva rubato così tanti baci che l'aveva fatta sentire amata ma soprattutto normale. Non malata.
Poggiò una mano sul suo stomaco e lo sentì reclamare cibo ad alta voce ma lei non lo ascoltò.
Aveva già mangiato troppo quel distratta quel giorno, distratta da Percy, meritava soffrire anche solo per dieci minuti.
Si sentì in colpa per tutto quello che aveva fatto, si stava sempre di più allontanando da quello che era il suo obbiettivo: la perfezione, il fisico perfetto.
Improvvisamente un attacco di vomito bruciandole l'esofago e fu costretta a correre in bagno e accasciarsi sul water a vomitare tutto quello che aveva in corpo.
Grasso e sostanze di cui ne aveva bisogno, tutte fuori dal quel corpo una volta perfetto e ora rovinato.
Un corpo fatto di ossa e niente che fosse utile alla sua vita.
E quella notte Annabeth, persa nei sensi di colpa, sognò a distanza di tanto tempo la Voce.




Angolo Autrice:
E io aggiorno oggi!
LO so sono assente da almeno due settimane(?) ma ho avuto tantissimii impegni e soprattutto la fine della scuola e infatti ora mi sarà più facile scrivere e mi è arrivato anche il computer nuovo quindi siamo tutti felici(!!!) e poi sono dovuta andare una vista al cuore e quindi niente il capitolo fa un po' pena
No vabby finiamo lo sclero ho davvero due notizie importanti da fare,anzi tre:
1.oggi mi è arrivato un messaggio sul quale mi avvertiva che mancavano dei capitoli e voglio chiarire a tutti questi dubbi:ho scritto per ora solo 15 capitoli di Love heals the broken.NON ho cancellato nessun capitolo,non so perché EFP ve ne dia 16 e due cancellati.
Che poi anche se gli avessi cancellati avrei cancellato la storia stessa senza due capitoli mancanti.

2.La mia altra storia 'Nascosta dietro una maschera' credo che non l'aggiornerò per un po' per mancanza di ispirazione e quindi ai lettori di quell'altra storia vi tocca aspettare.

3.We aren't perfect che era momentaniamente sospesa la riprenderò a scrivere a metà giugno o luglio.Devo trovare il momento giusto anche perché ho perso tutti i capitoli che avevo iniziato a scrivere.


Dopo questi noiosi avertimenti vi lascio con due gif *.*
Bacii Ramosa
ps ho deciso di non mettere più il banner e mettere solo gif,amo più quelle *.*


Annabeth è questa immagine non centra niente col capitolo ma Alex qui è la dolcezza :3



Percy sono il più figo di tutti
  
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