03/06/2014
1 recensioniAvevamo sempre detto che io completassi te e che tu completassi me.
Cos’è che ci ha cambiate?
Ci ha allontanate, ci ha divise, come se la distanza fisica non fosse già abbastanza, come se non fossimo già troppo lontane.
Quante promesse mandate all’aria?
Quante volte ci siamo promesse cose che non hanno ancora avuto tempo di avverarsi?
Mi avevi promesso che ci saremo ritrovate con le rughe in veranda, a sorseggiare the, con i nostri nipotini a giocare in giardino.
Perché tutto ciò adesso non è possibile?
Voglio dirti che mi manchi, che non riesco più a stare senza di te.
Sì, perché non ci riesco, non più almeno.
È da quando ti conosco che non riesco più a vivere senza di te. Come degli stupidi cliché, continuerò a ripeterti che sei il mio faro nel mare in tempesta. Continuerò a ripetertelo, anche se tu non dovessi più ascoltarmi o credermi. Perché non riesco a mentirti, non su questo.
In realtà, non riesco a mentirti su nulla.
Insomma, come potrei mentire alla persona, l’unica, che c’è stata quando il mondo era impegnato ad ignorarmi?
Come potrei mai mentire all’unica persona che sa realmente tutto di me, dalle cose più banali a quelle più importanti?
Come potrei mai mentire alla persona che ho amato come qualcosa in più di una migliore amica? Alla persona che è la metà di me, la parte migliore?
Sì, la parte migliore.
Ed intendo dire la parte migliore di me. Di me e del mondo intero.
Perché tu sei quanto di meglio possa esistere, quanto di più meraviglioso ci sia sulla Terra e nell’universo intero.
Spesso ci si rende conto dell’importanza di una cosa solo quando la si perde.
Ecco, io spero di non essere arrivata a quel punto. Perché, se mai dovessi essere proprio lì, ciò significherebbe che la mia vita è finita, che nulla ha più un senso.
E, seppur siano solo due anni che ci conosciamo, tu mi hai rivoluzionato la vita, me l’hai cambiata completamente.
Sto aspettando che tu ritorni a casa, al calore di una volta. Perché nulla era più rassicurante di quello che abbiamo creato. Nulla era più adorabile della dolcezza, dell’amore nato tra due anime così distanti.
Ed è cosi che noi abbiamo sconfitto, per la prima volta, la distanza: quando ci siamo rese conto che nulla era più forte di noi, che noi eravamo quella forza che faceva girare il mondo.
Sarà banale, ma sono tre settimane. Chi leggerà questa lettera penserà 'Tre settimane. Che vuoi che siano?'.
Voglio sfidarli. Sì, vorrei vedere se ci riuscissero loro a stare tre settimane senza la parte migliore di se stessi.
Perché io non ci riesco e spero di avertelo fatto capire, perché non so che altro fare.
Cos’è che ci ha cambiate?
Ci ha allontanate, ci ha divise, come se la distanza fisica non fosse già abbastanza, come se non fossimo già troppo lontane.
Quante promesse mandate all’aria?
Quante volte ci siamo promesse cose che non hanno ancora avuto tempo di avverarsi?
Mi avevi promesso che ci saremo ritrovate con le rughe in veranda, a sorseggiare the, con i nostri nipotini a giocare in giardino.
Perché tutto ciò adesso non è possibile?
Voglio dirti che mi manchi, che non riesco più a stare senza di te.
Sì, perché non ci riesco, non più almeno.
È da quando ti conosco che non riesco più a vivere senza di te. Come degli stupidi cliché, continuerò a ripeterti che sei il mio faro nel mare in tempesta. Continuerò a ripetertelo, anche se tu non dovessi più ascoltarmi o credermi. Perché non riesco a mentirti, non su questo.
In realtà, non riesco a mentirti su nulla.
Insomma, come potrei mentire alla persona, l’unica, che c’è stata quando il mondo era impegnato ad ignorarmi?
Come potrei mai mentire all’unica persona che sa realmente tutto di me, dalle cose più banali a quelle più importanti?
Come potrei mai mentire alla persona che ho amato come qualcosa in più di una migliore amica? Alla persona che è la metà di me, la parte migliore?
Sì, la parte migliore.
Ed intendo dire la parte migliore di me. Di me e del mondo intero.
Perché tu sei quanto di meglio possa esistere, quanto di più meraviglioso ci sia sulla Terra e nell’universo intero.
Spesso ci si rende conto dell’importanza di una cosa solo quando la si perde.
Ecco, io spero di non essere arrivata a quel punto. Perché, se mai dovessi essere proprio lì, ciò significherebbe che la mia vita è finita, che nulla ha più un senso.
E, seppur siano solo due anni che ci conosciamo, tu mi hai rivoluzionato la vita, me l’hai cambiata completamente.
Sto aspettando che tu ritorni a casa, al calore di una volta. Perché nulla era più rassicurante di quello che abbiamo creato. Nulla era più adorabile della dolcezza, dell’amore nato tra due anime così distanti.
Ed è cosi che noi abbiamo sconfitto, per la prima volta, la distanza: quando ci siamo rese conto che nulla era più forte di noi, che noi eravamo quella forza che faceva girare il mondo.
Sarà banale, ma sono tre settimane. Chi leggerà questa lettera penserà 'Tre settimane. Che vuoi che siano?'.
Voglio sfidarli. Sì, vorrei vedere se ci riuscissero loro a stare tre settimane senza la parte migliore di se stessi.
Perché io non ci riesco e spero di avertelo fatto capire, perché non so che altro fare.
There's someone I've been missing
I think that they could be
The better half of me.
I think that they could be
The better half of me.
Spero possiate perdonare gli errori di battitura, credo siano dovuti all'orario...
In ogni caso, vi ringrazio per essere arrivati fin qui.
Spero vi piaccia, l'ho scritta di getto mentre ascoltavo “Come home” dei OneRepublic e vi consiglio di ascoltarla!
Sono una frana, quindi evaporo.
Alla prossima,
Sara.☺