[91.
Compleanno]
La plakys
ha il gusto forte del formaggio di capra e del sudore che bagna la pelle.
L’hanno divisa in quattro parti,
spezzandola con le mani coperte di polvere e gesso. Sulle labbra una vecchia
canzone che assomiglia ad uno sberleffo.
“Avere i capelli bianchi, eh?” commenta
Saga, la borraccia in mano e la risata negli occhi.
“Se è per questo dice anche diventare saggi” replica Kanon,
armeggiando con l’imbragatura.
“Vale le mani scorticate, no?” provoca
Saga, nel sapore onnipresente del mare mescolato ai gabbiani.
“Sì. Vale tutto quello che mi hai fatto
penare” sorride Kanon. “L’anno prossimo però immersioni.”
Oggi
(ieri ormai), mentre mi stavo finendo di preparare la borsa per la scuola,
stipandovi dentro gli ultimi temi e prove corretti, mi sono ricordata: 2
giugno. Gemelli.
Ho
saltato il compleanno di Saga e Kanon!
E
pensare che quest’anno era ben decisa ad approfittare della ricorrenza per dare
alle “stampe” la drabble omonima.
A mio
scusante posso addurre che il 30 maggio è stata una giornata in trincea e che
quindi, con l’avvento del fine settimana lungo, la data mi è proprio sfuggita.
Rimedio
adesso.
E
scopriamo che Saga è un vero appassionato di free climbing. Sarà una passione derivata dal periodo passato alle
Meteore con Hosios? Chissà! Comunque sia, per questo compleanno, i cari
gemellini si sono dati all’arrampicata. E per farlo Saga non ha scelto un posto
qualunque ma Kalymnos, vera perla
rocciosa nel Dodecanneso, ricca di pareti e falesia di rocce calcaree per lo
più esposte a sud-sud-ovest e quindi perfette per essere affrontate tanto in
maggio quanto in agosto, con la loro piacevole ombra e il clima secco e ventilato.
E poi il mare ovunque di guardi.
Kalymnos,
ad onor del vero, è stata “scoperta” dagli appassionati di arrampicata solo nel
1996, da un italiano di Bari; in precedenza doveva la sua fama e la sua
economia soprattutto alla pesca e al commercio delle spugne. Ora: anche facendo
due calcoli e stiracchiando un po’ la cronologia, Saga e Kanon questo
compleanno lo fanno prima del 1996. Ma per un greco non credo che l’isola fosse
davvero così sconosciuta. E comunque piccole escursioni di appasionati ellenici
sono attestate anche ante 1996.
Nel
free climbing di solito, scarponcipi a parte, non si usa attezzatura, ma vista
l’ “inesperienza” di Kanon (resta pur sempre un cavaliere eh! Quindi anche se
affrontano una parete con difficoltà fra il 4c e il 7c dovrebbe sapersela
cavare) Saga ha preferito equipaggiarsi di corde e tiranti per maggior
sicurezza. In fondo di perdere di nuovo il fratello non ne ha alcuna voglia.
Che
poi Kanon fosse riluttante fin da principio quella è una storia che forse
racconterò altrove. Mentre aspettatevi l’avventura subacquea. Ho l’impressione
che Kanon non riuscirà a resistere un anno prima di trascinare il fratello in
un’esperienza dalla sua prospettiva.
La plakys, letteralmente “placenta”, a
discapito del nome disgustoso, è un tipico dolce di compleanno usato nell’antichità
e di cui Marco Porcio Catone, tanto
legato alle antiche usanze romane (perché sì, la plakys era una ricetta
mediterranea e non solo greca. Ai Greci il merito di averci ficcato sopra ad un
certo punto le candeline, tante quanti sono gli anni del festeggiato) ne fornisce
una ricetta nel suo De Agri Coltura
al libro LXXVI, a base di farina e formaggio di pecora. Una specie di focaccia
o torta salata insomma.
Ah! La
ricetta l’ho tradotta: se qualcuno è curioso o volesse cimentarsi nella
preparazione, me lo dica e gliela passo! Il risultato è un po’ insolito, ma
comunque non è male!
La
mancanza di particolari tradizioni legate al genetliaco non deve comunque
stupire. Per i Greci fondamentale è il festeggiamento dell’onomastico, non del
compleanno, attribuendo loro molta importanza ai santi protettori. In questo,
comunque, sono il linea con la tradizione antica, secondo cui ogni greco
antico, al momento della sua nascita aveva da quel momento in poi accanto a sé un
buon demone, derivato dalla divinità
sotto la cui influenza di nascita si veniva la mondo; una sorta di angelo
custode che lo avrebbe consigliato nella vita e protetto dal male, soprattutto
in occasione dei festeggiamenti della ricorrenza della nascita, quando il
confine fra la vita e la non vita, il prima e il dopo, era più sottile.
Per
quest Saga e Kanon dividono la focaccia in quattro
parti: due per loro, e due simboliche per i loro daimones.
Infine,
la conzoncina simile allo sberleffo
cui si fa riferimento è la tradizionale canzone augurale di buon compleanno
della Grecia e che recita così:
Na zeseis [nome della persona]
Kai chronia
polla [che è poi il modo per dire buon compleanno in Grecia]
Megalas na gineis
Me aspra mallia
Pantu va skorpizeis
Tes gnoses
to fos
Kai oloi
na lene
Na enas
sofos
E che
tradotta suona più o meno così
Che tu viva (a lungo) [nome del
festeggiato in vocativo]
E [possa vivere] molti anni
Che tu possa diventare grande/crescere
Con i capelli bianchi
Che tu diffonda ovunque
La luce del sapere
E che tutti dicano:
ecco (lui è/è diventato) un uomo saggio.
Post
Scriptum
Prometto
che, quanto prima, risponderò come si conviene a tutte le recensioni.
Intanto,
grazie infinite a chi non demorde e continua, nonostante tutto, imperrito, a
seguirmi!
Eucharistò
polù!