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Autore: avalon9    03/06/2014    3 recensioni
Saga e Kanon. Cento drabble.
Loro. I rimpianti; le somiglianze; il rapporto.
Per provare a capire la loro meravigliosa complessità.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga
Note: What if?, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Meltemi'
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[91

[91. Compleanno]

 

 

 

La plakys ha il gusto forte del formaggio di capra e del sudore che bagna la pelle.

L’hanno divisa in quattro parti, spezzandola con le mani coperte di polvere e gesso. Sulle labbra una vecchia canzone che assomiglia ad uno sberleffo.

“Avere i capelli bianchi, eh?” commenta Saga, la borraccia in mano e la risata negli occhi.

“Se è per questo dice anche diventare saggi” replica Kanon, armeggiando con l’imbragatura.

“Vale le mani scorticate, no?” provoca Saga, nel sapore onnipresente del mare mescolato ai gabbiani.

“Sì. Vale tutto quello che mi hai fatto penare” sorride Kanon. “L’anno prossimo però immersioni.”

 

 

 

 

 

 

Oggi (ieri ormai), mentre mi stavo finendo di preparare la borsa per la scuola, stipandovi dentro gli ultimi temi e prove corretti, mi sono ricordata: 2 giugno. Gemelli.

Ho saltato il compleanno di Saga e Kanon!

E pensare che quest’anno era ben decisa ad approfittare della ricorrenza per dare alle “stampe” la drabble omonima.

A mio scusante posso addurre che il 30 maggio è stata una giornata in trincea e che quindi, con l’avvento del fine settimana lungo, la data mi è proprio sfuggita.

Rimedio adesso.

E scopriamo che Saga è un vero appassionato di free climbing. Sarà una passione derivata dal periodo passato alle Meteore con Hosios? Chissà! Comunque sia, per questo compleanno, i cari gemellini si sono dati all’arrampicata. E per farlo Saga non ha scelto un posto qualunque ma Kalymnos, vera perla rocciosa nel Dodecanneso, ricca di pareti e falesia di rocce calcaree per lo più esposte a sud-sud-ovest e quindi perfette per essere affrontate tanto in maggio quanto in agosto, con la loro piacevole ombra e il clima secco e ventilato. E poi il mare ovunque di guardi.

Kalymnos, ad onor del vero, è stata “scoperta” dagli appassionati di arrampicata solo nel 1996, da un italiano di Bari; in precedenza doveva la sua fama e la sua economia soprattutto alla pesca e al commercio delle spugne. Ora: anche facendo due calcoli e stiracchiando un po’ la cronologia, Saga e Kanon questo compleanno lo fanno prima del 1996. Ma per un greco non credo che l’isola fosse davvero così sconosciuta. E comunque piccole escursioni di appasionati ellenici sono attestate anche ante 1996.

Nel free climbing di solito, scarponcipi a parte, non si usa attezzatura, ma vista l’ “inesperienza” di Kanon (resta pur sempre un cavaliere eh! Quindi anche se affrontano una parete con difficoltà fra il 4c e il 7c dovrebbe sapersela cavare) Saga ha preferito equipaggiarsi di corde e tiranti per maggior sicurezza. In fondo di perdere di nuovo il fratello non ne ha alcuna voglia.

Che poi Kanon fosse riluttante fin da principio quella è una storia che forse racconterò altrove. Mentre aspettatevi l’avventura subacquea. Ho l’impressione che Kanon non riuscirà a resistere un anno prima di trascinare il fratello in un’esperienza dalla sua prospettiva.

La plakys, letteralmente “placenta”, a discapito del nome disgustoso, è un tipico dolce di compleanno usato nell’antichità e di cui Marco Porcio Catone, tanto legato alle antiche usanze romane (perché sì, la plakys era una ricetta mediterranea e non solo greca. Ai Greci il merito di averci ficcato sopra ad un certo punto le candeline, tante quanti sono gli anni del festeggiato) ne fornisce una ricetta nel suo De Agri Coltura al libro LXXVI, a base di farina e formaggio di pecora. Una specie di focaccia o torta salata insomma.

Ah! La ricetta l’ho tradotta: se qualcuno è curioso o volesse cimentarsi nella preparazione, me lo dica e gliela passo! Il risultato è un po’ insolito, ma comunque non è male!

La mancanza di particolari tradizioni legate al genetliaco non deve comunque stupire. Per i Greci fondamentale è il festeggiamento dell’onomastico, non del compleanno, attribuendo loro molta importanza ai santi protettori. In questo, comunque, sono il linea con la tradizione antica, secondo cui ogni greco antico, al momento della sua nascita aveva da quel momento in poi accanto a sé un buon demone, derivato dalla divinità sotto la cui influenza di nascita si veniva la mondo; una sorta di angelo custode che lo avrebbe consigliato nella vita e protetto dal male, soprattutto in occasione dei festeggiamenti della ricorrenza della nascita, quando il confine fra la vita e la non vita, il prima e il dopo, era più sottile.

Per quest Saga e Kanon dividono la focaccia in quattro parti: due per loro, e due simboliche per i loro daimones.

Infine, la conzoncina simile allo sberleffo cui si fa riferimento è la tradizionale canzone augurale di buon compleanno della Grecia e che recita così:

 

Na zeseis [nome della persona]

Kai chronia polla [che è poi il modo per dire buon compleanno in Grecia]

Megalas na gineis

Me aspra mallia

Pantu va skorpizeis

Tes gnoses to fos

Kai oloi na lene

Na enas sofos

 

E che tradotta suona più o meno così

 

Che tu viva (a lungo) [nome del festeggiato in vocativo]

E [possa vivere] molti anni

Che tu possa diventare grande/crescere

Con i capelli bianchi

Che tu diffonda ovunque

La luce del sapere

E che tutti dicano:

ecco (lui è/è diventato) un uomo saggio.

 

 

 

Post Scriptum

Prometto che, quanto prima, risponderò come si conviene a tutte le recensioni.

Intanto, grazie infinite a chi non demorde e continua, nonostante tutto, imperrito, a seguirmi!

Eucharistò polù!

 

 

  
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