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Autore: Juliet94    06/08/2008    1 recensioni
Gli ultimi esseri intelligenti sulla Terra vivono nella base di Roccaluce, mentre nel resto del pianeta vagano creature mostruose...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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DARK DREAM

 

Ciaooooooooooooooo!!!!!!Questo è il primo capitolo della mia prima storia. Devo dire che è un po’ corto ma i prox capitoli saranno più lunghi, promesso!!! Intanto spero proprio che questa introduzione vi piaccia. Recensite, please! Ora vi lascio alla storia….Buona lettura!!!          

Grazie in anticipo anche a chi legge…                                                        

                         

                                                                                                                                                        

 

 

    Capitolo 1: “La perlustrazione”

 

Gelo. Nebbia. Solitudine.

Una creatura ammantata di nero, con lunghi capelli argentei fluttuanti, saltava nelle rocce disseminate qua e là, cercando di raggiungere la sua meta: la base di Roccaluce, la dimora degli ultimi esseri intelligenti rimasti sulla Terra.

Avvertì un lieve fruscio dietro di sé e si mise a correre più veloce. Resisteva al freddo e riusciva a vedere nella nebbia, ma aveva la sensazione che qualcuno o qualcosa la stesse seguendo. D’altronde come si poteva stare tranquilli in un pianeta ormai ostile, dove gli ultimi esseri intelligenti vivevano tutti a Roccaluce, mentre il resto della Terra era pullulante di mostri ripugnanti, pronti ad aggredire qualsiasi creatura che gli si avvicinava?

Roccaluce era distante ancora qualche miglio, ma la creatura sapeva che ci sarebbe arrivata comunque.

Ad un certo punto il terreno roccioso cedette il posto ad un’infinita distesa d’erba viola. Lo strano colore dell’erba era dovuto alla fioca luce del sole, pallido per tutto l’anno, e soprattutto dalla mancanza del satellite della Terra, la Luna. Prima che la Terra diventasse un pianeta ostile e abitato da strani esseri, la Luna era ancora il suo satellite e favoriva il normale ciclo della vita sulla superficie terrestre. Un terribile giorno, però, un asteroide colpì violentemente la Luna, allontanandola sempre più dalla Terra.

La separazione della Luna dalla superficie terrestre ha inoltre causato l’allontanamento della Terra dal Sole, provocando la diminuzione della temperatura della superficie terrestre e la visione di un pallidissimo Sole. Di conseguenza, anche se il Sole non è molto distante dalla Terra, la sua luce non è più brillante come un tempo, ma molto più debole. Questo successe circa 150 anni fa.

Prima d’immergersi nell’erba altissima si guardò attorno, come in cerca di qualche misteriosa presenza... quando all’improvviso sentì l’aria squarciata da una lama a pochi centimetri da lei e si tuffò immediatamente nell’erba, cercando di correre più che poteva. Sentiva i passi del misterioso essere dietro di sé avvicinarsi sempre di più. Ad un tratto non sentì più nulla. Avvertiva, però, la presenza della creatura. Sapeva che era lì, in agguato. Così si girò di scatto e allora la vide: davanti a lei c’era una creatura alta circa 2 metri, viscida, rivoltante, nera come la pece e con 3 occhi gialli che la fissavano malignamente. Intuì che era fuggita dalla Palude Nera, un luogo oscuro pullulante di strane e misteriose creature. Si chiese perché mai percorrere tanta strada fino ad arrivare in prossimità di Roccaluce. D’impulso estrasse una boccetta, dal misterioso contenuto, dalla tracolla che portava sempre con sé, e la gettò ai piedi dello strano essere. L’ampolla si ruppe e ne fuoriuscì un fumo verde che avvolse la creatura, lasciandola inerme al suolo. Senza voltarsi indietro, si mise a correre più forte che potè, convinta dell’efficacia della fiala.

Finalmente la distesa d’erba cominciò a diradarsi, fino a lasciare solamente alcuni ciuffi dispersi qua e là.

La creatura cominciò a rallentare fino a fermarsi. Davanti a lei non c’era nulla, o almeno era quello che un semplice essere umano avrebbe constatato. Fece ancora due passi in avanti e scomparve. Era entrata nella barriera di Roccaluce. Solamente un occhio molto attento avrebbe potuto notare un sottile involucro che proteggeva da qualsiasi pericolo l’enorme base. La figura avanzò ancora fino alle porte che conducevano all’agognata meta, anch’esse impercettibili. Estrasse dalla tracolla una piccola sfera trasparente, tese il palmo in alto e distese elegantemente il braccio. I battenti si aprirono, dando l’accesso all’enorme base.

Roccaluce era come una piccola città in miniatura, costituita da vari edifici colorati, dalle forme più svariate. Su tutte quelle costruzioni ne spiccava una ottagonale che rifletteva i colori degli altri edifici, facendola sembrare un arcobaleno che non scompare mai. Era il cuore della base: l’Hiroyuki.

La creatura, però, aveva un’altra meta. Si trattava di un piccolo edificio rosato di forma esagonale accanto allo Hiroyuki. Oltrepassò i grandi battenti di Roccaluce e si diresse verso la piccola struttura rosata. Varcò l’ingresso e si trovò in una stanza colma di computer.

-Salve, Yukiko. Com’è andata la tua perlustrazione?-, disse un ragazzo da dietro lo schermo di un computer. -Male-, rispose lei. In fretta si tolse il mantello e lo gettò svogliatamente su un attaccapanni. -Come mai?-. -Un Oscuro è arrivato nei pressi di Roccaluce e…mi ha aggredita-, disse frettolosamente. Lui apparì leggermente sorpreso. -Chissà cosa lo ha spinto fin qui…comunque te la sei cavata, a quanto pare. Complimenti sorellina-. Le rivolse un sorriso ironico. -C’è poco da scherzare, Shizu. Se non avevo la tua fialetta con me non so se potevo scampare al pericolo-, i suoi occhi viola cominciarono a diventare lucidi. Shizu le si avvicinò e la strinse forte a sé. -Ora ci sono qui io, piccola-, le sussurrò dolcemente all’orecchio. -È ora di riposare, sorellina. È tardi e hai fatto un lungo viaggio-.

 

                                                                                                                       *************

   
 
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