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Autore: ___Page    03/06/2014    6 recensioni
Iscriversi a un sito di incontri richiede solo pochi, brevi e semplici passi. Ma quando si parla di Zoro e Nami anche le cose più facili diventano complicate...
*Fan Fiction partecipante alla Zonami Week indetta dal Midori Mikan*
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Ro-ro-no-a… Zo-ro!-
Sillabò il nome mentre batteva sui tasti con le piccole e affusolate dita.
-Età… 25… Okay!-
Si voltò verso di lui.
-Ora dobbiamo inserire la tua descrizione…-
Suddetto Roronoa Zoro, seduto accanto a lei sul divano con le mani incrociate dietro la nuca, sbuffò infastidito e fissando truce la sua coinquilina.
-Mocciosa ti ho già detto che non lo voglio fare!- ripeté per la miliardesima volta.
Fu il turno di Nami di sbuffare.
Ma perché doveva essere così cocciuto?! Non c’era niente di male ad iscriversi ad un sito d’incontri!
Ormai erano tre mesi che si era lasciato con la sua ex e viveva solo di Kendo e sakè.

Non che questo significasse molto, lo faceva anche prima, però Nami, che lo conosceva come le sue tasche grazie alla ventennale amicizia che li legava, aveva notato che, nelle ultime settimane, il ragazzo aveva perso molto del suo smalto. Il che era grave considerato che quando era in forma dormiva comunque il 70% del suo tempo.
Ultimamente era come se dormisse anche quando era sveglio, restando sempre vagamente apatico, e la rossa era sicura che una ragazza avrebbe fatto al caso suo. Da lì la brillante idea di creargli un profilo su quel sito.
Non che uno come lui avesse bisogno di ricorrere a quei mezzi per ottenere l’attenzione delle donne, nonostante non fosse esattamente un casanova. Le sue maniere rudi forse potevano scoraggiare molte ragazze ma, grazie al fisico scolpito e al suo bel faccino, non aveva mai avuto problemi a rimorchiare.
Però, da quando aveva cominciato a precipitare in quello strano stato depressivo, era diventato un autentico disastro. Faceva fuggire le donne come il DDT con le mosche e persino i suoi amici avevano esaurito le ragazze da presentargli.
La comodità del sito di incontri stava nella possibilità di descrivere se stessi  e la propria donna ideale, per cui Nami era fiduciosa che sarebbe stato più semplice trovare la persona adatta per l’amico senza obbligarlo a ricevere nuovi rifiuti e due di picche che sembravano peggiorare la sua depressione.
Se solo avesse fatto uno sforzo per collaborare!
Certo, non si era ancora addormentato da quando si erano messi al computer e questo per Zoro era un record, però…

-Dai buzzurro!!! Guarda che non è mica uno stigma sociale! È solo un profilo su un sito di incontri! Ci sono un sacco di ragazze interessanti, oltretutto…- aggiunse scorrendo l’elenco delle iscritte sulla destra della schermata, dove si potevano leggere nome, età e foto dell’utente più una piccola sintesi del profilo completo. 
Lui, per tutta risposta, sollevò un sopracciglio con fare scettico.
-Non ci credi? Guarda qui!- disse girando il portatile verso di lui e indicando con il dito la foto di una ragazza dai capelli rosa, profondi occhi viola e un piercing sotto l’occhio.
Era una bella ragazza, doveva ammetterlo.
Si chinò leggermente con il busto per leggere le informazioni che accompagnavano la foto.
-Jewelry Bonney, 26 anni… Cerca ragazzo con cui divertirsi, ben dotato, “resistente” e prestante, astenersi perditempo…- lesse ad alta voce per poi tornare a guardare l’amica che lo fissava speranzosa –Resistente?! In che senso resistente?! Ma cosa mi stai proponendo?!? E poi hai letto cosa ha scritto tra i suoi interessi?! “Mangiare”! E’ la donna per Rufy mica per me!- affermò convinto e contrariato.
-Ma quanto sei scorbutico! Era solo per fare un esempio!- disse tornando a scorrere la pagina alla ricerca di una ragazza meno arrapata da mostrargli.
C’era una ragazza dai capelli turchini, Nefertari Bibi, che amava il caldo, la sabbia e i pavoni ma, nonostante fosse molto carina non la convinceva. Non era il tipo di Zoro.
Un’altra dallo sguardo dolce e i capelli verdi, proprio come quello stupido ominide. Si chiamava Kaimie, studiava per diventare biologa marina, cercava una relazione duratura e amava i pesci e i takoyaki.
Anche questa fissata con il cibo?! E in ogni caso, non era certo una relazione duratura ciò che cercava per il suo buzzurro!
Sgranò gli occhi.
Aspetta! Suo?!  Ma che diavolo andava a pensare?!
Si concentrò nuovamente sull’elenco di ragazze.
Ce n’era un’altra coi capelli rosa e grandi occhi neri, che pareva uscita da un negozio di bamboline gotiche. Era interessata al voodoo e alle... tecniche di comunicazione con l’aldilà?!?!?! No, no decisamente no!
Continuò a scorrere sempre più scoraggiata mentre con la coda dell’occhio teneva d’occhio il ragazzo che ormai ghignava apertamente, sicuro della sconfitta della rossa. Ma dovette ricredersi quando la vide illuminarsi di colpo.
La sua attenzione era stata attratta dalla foto di una morettina niente male, con grandi occhi scuri e capelli a caschetto, che le davano un’aria sbarazzina. Ma ciò che l’aveva attirata di quel profilo era stata la sezione “interessi”. Girò nuovamente il pc verso il verde, sorridendo trionfante.
-Ecco qua!- disse picchiettando con l’unghia curata sulla foto della giovane prescelta -Questa Kuina! Leggi un po’ cosa dice nella sezione “interessi”!-
Zoro si piegò sullo schermo e sgranò gli occhi nel vedere che la ragazza in questione era appassionata di spade e praticava il Kendo.
-È perfetta no?!-
Cercò qualcosa di negativo da dire ma era del tutto disarmato.
La ragazza era oggettivamente carina e non poteva nemmeno dire che non si trattasse del suo tipo, perché il fatto che fosse appassionata dell’arma bianca era un coltello dalla parte del manico nelle mani di Nami.
Sbuffò infastidito per la sua inaspettata sconfitta.

-Oh e va bene!!! Finiamo questo maledetto profilo e non parliamone più!-
 Nami batté le mani sodisfatta, prima di tornare a guardare lo schermo pensierosa.
-Uhm… dunque cominciamo con la parte dedicata agli interessi… vediamo…- diceva battendo velocemente sulla tastiera - il Kendo, sicuramente… le spade, va beh… poi… uhm…-
-Dormire?- suggerì lui.
-Deve essere una descrizione che attiri delle ragazze non che ti etichetti come “ominide senza speranza”!- rispose acida, facendolo imbronciare. Pensava e ripensava eppure tutto quello che le veniva in mente sembrava inadatto. Rimase delusa da se stessa.
Davvero aveva una così brutta opinione di Zoro?!
Tornò a guardare lo schermo sconsolata.
Se avesse dovuto descrivere onestamente il ragazzo lo avrebbe sicuramente definito un compagno leale, certo, ma anche pigro, scorbutico, gran bevitore – che in quel frangete non era esattamente una lusinga – e che altro? Scansafatiche, rozzo, disorientato… Insomma non precisamente quella che si definisce una bella descrizione.  
Eppure… Eppure per lei non c’era niente di male.
Anche se pensava quelle cose non aveva una cattiva opinione di lui. Si era dimostrato un vero amico su cui contare in tante occasioni, insieme si divertivano, talvolta riusciva anche a essere dolce. Quelle caratteristiche potevano anche essere dei difetti ma facevano parte di lui e a lei, tutto sommato, non dispiacevano affatto.
In fondo, se veniva scartato per non essere perfetto, se quelle ragazze non lo avessero voluto per quei suoi presunti difetti, significava che non lo meritavano.

Non come lei. Lei sapeva apprezzare il suo buzzurro!
Quasi si strozzò con la saliva.
Di nuovo con quel “suo”?!?!?! Ma che diavolo le prendeva?!?!
Scosse la testa per scacciare quell’assurdo pensiero.
-Mocciosa?! Qualcosa non va?!-
Si voltò verso di lui.
E cosa avrebbe potuto dirgli?! Che non trovava uno straccio di elemento positivo nella sua persona da inserire in quello stupido profilo?! Si, certo Nami, brava, fai così! Distruggi quel poco di autostima che ancora gli resta! Ma che idea idiota le era mai venuta in mente!!!
Optò per una tecnica che le aveva salvato spesso le chiappe, soprattutto durante il liceo. Tergiversare.
-Eh… no niente solo che… stavo pensando… tu non hai l’allenamento di Kendo dopo?-
-Uh?! Sì, perché?!-
-Perché allora magari è meglio se ci occupiamo della descrizione della tua ragazza ideale intanto che sei ancora qui e poi io finisco di completare il profilo più tardi… che ne dici?!-
Il verde si limitò a stringersi nelle spalle in segno d’assenso.
-Perfetto!- commentò Nami, sollevata, scorrendo verso il basso, alla ricerca della sezione desiderata -Allora…?!- lo guardò, interrogativa.
Fu la volta di Zoro di diventare pensieroso.
La sua ragazza ideale?! Francamente, non ci aveva mai pensato.
Quando stava con la sua ex non si era mai soffermato a domandarsi cosa le piacesse in particolare di lei.
Corrugò la fronte in un’espressione concentrata ma fu presto distratto da una risata cristallina che gli esplose nelle orecchie, un
improvviso raggio di sole  in una giornata di pioggia.
Si voltò verso Nami, che rideva a più non posso, guardandola perplesso.
-Oh scusa, scusa buzzurro!- riuscì a dire tra le risate che le facevano lacrimare gli occhi -ma avessi visto la tua espressione… oh Kami! Ahahahahahahh!-
Zoro la fissò estasiato.
Nami era uno spettacolo quando rideva. Il naso le si arricciava in modo delizioso, le guance le diventavano rosse, in contrasto con la sua pelle di porcellana, e tutto il suo viso si illuminava provocando un sorriso di piacere in chi la guardava, sorriso che si trasformava inevitabilmente in una contagiosa risata. Le era sempre piaciuto vederla ridere ed era anche normale, in fondo erano amici e si volevano un bene dell’anima, nonostante litigassero in continuazione per i motivi più disparati.

Lei aveva il brutto vizio di dargli ordini più che fare richieste, ricattandolo con uno stupido debito che aveva nei suoi confronti,  non sapeva nemmeno più  da quanto. Probabilmente dalla terza elementare. Ma anche se quel suo modo di fare lo mandava in bestia, in fondo le piaceva il suo carattere tutto pepe, ribelle e sfacciato, grazie al quale nessuno era mai riuscito a mettere i piedi in testa a quell’adorabile testolina rossa. Anzi, tendeva a preoccuparsi quando la vedeva stranamente remissiva, segno inequivocabile che qualcosa non andava.
Smise di ridere di botto quando una lampadina si accese improvvisamente nella sua testa.
Possibile?!?! Da quanto conosceva la mocciosa?! Da tutta la vita praticamente. Possibile mai che lui fosse…?!
Spalancò gli occhi, incredulo.
Dannazione! E se ne accorgeva solo ora?!?!
Nonostante fosse stato lui a chiudere con la sua ragazza perché sentiva di non provare più le cose giuste.
Nonostante l’apatia che lo perseguitava fosse iniziata un paio di mesi prima, nello stesso periodo in cui, guarda a caso, Nami aveva iniziato a frequentare un tizio di nome Paulie.

Nonostante il sollievo provato quando con suddetto tizio non aveva funzionato.
Forse non aveva tutti i torti quando lo definiva un cavernicolo rincretinito!
-Buzzurro che c’è?!- sentì che gli domandava un po’ preoccupata -Non te la sarai presa?!-
-Eh?! No, no, ma va! Tranquilla!-
Cosa doveva dirle? Era un disastro con le parole, sempre stato. A scuola i temi glieli scriveva lei!
Fece vagare lo sguardo per la stanza, posando gli occhi sul pc portatile, appoggiato sul tavolino di fronte alla rossa. Un’illuminazione lo colpì.
Ehi quel giorno il suo cervello lavorava a mille!!!
-Dammi qua mocciosa! Faccio io!- disse sporgendosi verso il computer e afferrandolo prima che lei potesse bloccarlo o protestare.
Cominciò a battere febbrilmente sulla tastiera, guardandola con la coda dell’occhio, stando attento che non sbirciasse. Rilesse velocemente la descrizione, annuendo e ghignando soddisfatto, e poi fece scorrere il dito sul touchpad per tornare alla sezione “descrizione dell’utente”, nascondendo ciò che aveva appena scritto.
-Ecco qua!- disse rimettendo il computer sulle gambe della rossa e alzandosi frettolosamente.
Un po’ agitato, si guardò intorno alla ricerca della sua felpa e del suo zaino, li individuò in un angolo, recuperandoli poi rapido, e fece per avviarsi alla porta sotto lo sguardo perplesso della sua coinquilina.
-Allora io vado in palestra eh! Tu finisci lì mi raccomando! Ci vediamo stasera!-
Senza nemmeno pensarci si chinò su di lei, superando la testata del divano con il busto, e le scoccò un bacio sulla guancia, facendole strabuzzare gli occhi.
Era un gesto insolito da parte sua!
Senza levare lo sguardo attonito dalla porta che si era richiusa alle spalle del verde, Nami portò lentamente due dita a sfiorare la pelle ancora umida per il bacio del ragazzo. 
Ma che gli era preso?!
 
  
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