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Autore: Black Apple    03/06/2014    4 recensioni
Prompt:
Okay. Ho visto un post riguardante il destino dello show, assumendo che Cs e OQ siano canon, di come si sentirebbe Henry a venir sballottato avanti e indietro fra il suo patrigno Hook( ferisce dirlo ) e Emma, e l’altro patrigno Robin, assieme e Regina e Roland, e di come questo non sembri affatto un lieto fine. Quindi,a distanza di 5 anni, assumendo che OQ e CS siano canon, vedremo come nascerà una relazione SwanQueen , ma non in un maniera molto convenzionale.
Regina è sposata con Robin, lui è un tipo rozzo e burrascoso, e non ha rispetto dei confini della donna.
Emma è sposata con Killian, un pirata-pescatore che beve dalla mattina alla sera. Piuttosto violento.
Questa soria è una traduzione. L'originale la potete trovare al link seguente.
https://www.fanfiction.net/s/10281743/1/Some-Things-Never-Change
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Mi duole, con tutto il cuore, dirvi che questo è l’ultimo capitolo di questa fantastica, e a modo suo commovente, storia.
Spero che vi sia piaciuta tanto quanto a me.. J
Buon happy – ending...
VIVA LA SWANQUEEN!

 
 
CAPITOLO 5





 
 
“ Raccontami di Daniel. “
Regina si bloccò, il bicchiere di vino aveva quasi raggiunto le sue labbra, e prese un respiro profondo. Diede un occhiata ad Emma, aveva ancora la maglietta nera di Star Wars coperta di farina, i suoi jeans erano tirati su alle caviglie, e le sue infradito erano buttate li di fianco a casaccio. Emma era seduta sulle scale del portico, vicino a Regina, agitando le dita dei piedi alla piacevole brezza estiva. Non stava guardando verso Regina, anzi, aveva la testa fra le mani, i gomiti appoggiati alle ginocchia, e aveva gli occhi chiusi. La bruna, vedendola, alzò il sopracciglio , poi distolse lo sguardo, bevendo un lungo sorso del suo vino rosso.
“ Intendo, se vuoi, certo. Non devi per forza. “ Disse Emma, tenendo chiusi gli occhi, lasciando che i rumori estivi la rilassassero.
“ Non mi dispiace parlare di lui. “ Rispose Regina. Strofinò la mano sulle maniche della sua magliettina azzurra, poi si schiarì la gola. “ E’ che è passato un po’ ti tempo da quando qualcuno mi ha chiesto di lui. “
“ Probabilmente Robin, giusto? “
Regina sbuffò, e poi fece roteare il vino nel suo bicchiere. “ No, Robin non mi ha mai chiesto di lui. “ Disse con un sorriso triste. Vide Emma sollevare leggermente la testa, guardandola con la coda dell’occhio. “ Il che è un bene. Non mi sarei sentita a mio agio a parlare di lui con Robin. “
“ No? “
Regina scrollò la testa, lanciò uno sguardo ad Emma, poi le sorrise. “ No, “ confermò. “ Parlare di lui è come lasciare che qualcuno venga ad abitare nella mia anima. E’ troppo personale. Troppo reale. Troppo. “ Notò che Emma si irrigidì leggermente, poi vide i suoi capelli biondi , che erano prima raccolti in una coda, caderle pigramente lungo la spalla.
“ Non devi dirmelo, Regina. “
“ Emma, “ sospirò Regina. “ Io voglio dirtelo. “ Disse dolcemente, muovendo la sua mano in direzione di quella di Emma, che era ancora sospesa dietro l’orecchio. “ Sai che è stato lui ad insegnarmi a cavalcare? “ Ritrasse la mano quando vide Emma sorridere, e la riportò al suo calice di vino. Volse lo sguardo al giardino, vide le lucciole cominciare ad accendersi, e a parlare l’une con le altre, e sorrise. Da quando la maledizione si era spezzata, la Foresta Incantata si era diffusa per tutta Storybrook, sempre di più , e le lucciole che si accendevano nei cieli estivi erano la sua parte preferita. “ Sapevo già come si faceva, ma lui mi insegnò veramente come essere un tutt’uno con il cavallo. Mi ascoltava, Emma. Capiva cosa non volevo, e gli andava bene così. Voleva che io fossi libera... a lui piacevo io. E quello era tutto ciò che avevo sempre voluto, qualcuno a cui piacessi solo io. Era così gentile, e così carino, e a volte...” Regina si fermò, il suo respiro era debole. “ A volte mi guardava e...” Guardò Emma, perché lo sguardo di Emma era lo stesso sguardo di Daniel, e cercò di rimanere lucida, pensando alla voce di Daniel che diceva allora ama di nuovo, ma non riuscì a dire molto. “ E’ tanto da lasciarsi alle spalle. “ Concluse Regina lievemente. Inspirò profondamente, e quando rilasciò, l’instabilità di quel gesto tradì la sua apparente maschera di coraggio. “ Daniel era il mio tutto. “
Emma si sporse verso Regina, dando un colpetto all’altra donna con la spalla, prima di dire, “ ti rendi conto che io non ho nessuna intenzione di rimpiazzarlo. “
Regina rise un pochino, poi guardò verso la bionda. “ Ma che gentile da parte tua. “ Disse con voce profonda. “ Non sarebbe stato facile. “
“ Lo so. “ Sospirò Emma. Si spostò e baciò la spalla di Regina, prima di rimettersi a posto. “ Dovrei andare. Domani è un gran giorno. Un grande compleanno e tutto il resto. Mi domando se Jack sappia della sorpresa. “ Cominciò a dire alzandosi in piedi, ma la voce di Regina la fermò.
“ Emma? “
“ Si? “ Chiese, abbassando lo sguardo verso la mora.
Regina si sporse verso Emma, avvolse la sua mano attorno a quella della bionda e la strinse piano. “ Non devi affrettarti con Hook. “ I suoi occhi si alzarono e si incatenarono a quelli verdi che le stavano davanti. “ So quanto difficile sarà. Non ti darò la colpa se deciderai di rimanere. “
“ Regina. “ Cominciò Emma, con la voce rotta dall’emozione.
“ No. “ Disse dando una stretta alla mano di Emma. “ Sei sposata. E io lo so. L’ho capito. “ Guardò Emma voltarsi girandosi verso di lei, e abbassarsi alla sua altezza. La bionda appoggiò gentilmente due dita sotto il suo mento. Regina sentì il cuore uscirle dalla cassa toracica, e tentò di inspirare profondamente.
“ Smettila. “ Sospirò Emma, strisciando con le dita verso la mascella di Regina, scendendo poi verso il collo. “ Non ho passato tutto questo per non fermarmi di fronte al mio vero amore. “ Si sporse, appoggiando le sue labbra su quelle di Regina, per poi spostarsi, sorridendo. “ E poi, perché mai dovrei rinunciare a queste labbra? “ Chiese, strofinando il dito contro il rosso labbro inferiore della mora.
“ Mi chiedevo la stessa cosa, cara. “ Disse Regina, tentando di non sembrare una frivola scolaretta, ma non era in grado di formulare pensieri coerenti. “ Buona fortuna. “
“ Ci vediamo domani alla festa. “ Disse Emma alzandosi in piedi, cominciando a dirigersi verso il cancello sul retro. “ Scrivimi. “
“ Lo farò. “ Rispose Regina prima di sollevare il proprio bicchiere.
 


“ Abbiamo veramente bisogno di parlare. “ Disse Killian, neanche aspettando due secondi dopo l’entrata di Emma nel loro appartamento.
Guardò attraverso la stanza verso di lui, che stava li in piedi, in blu jeans e camicia a quadri blu, con le maniche arrotolate fino ai gomiti. Sembrava stanco e... pulito? Cosa che non era da lui. Qualcosa andava chiaramente storto, e lei non era proprio sicura di cosa rispondergli, avevano effettivamente bisogno di parlare. “ Okay. “ Disse, rispondendo alla richiesta con un’alzata al cielo degli occhi.” Di cosa? “
“ Te. Me. Noi.
Ma che appropriato. “ Okay. “ Rispose Emma, allungando la O come un bambino sarcastico.
“ Siediti. “ Killian indicò la sedia nel soggiorno con l’uncino, mentre lui si buttava sul divano.
I suoi occhi erano su di Emma per tutto il tempo, e quando lei si lasciò cadere sul cuscino della sedia, era quasi tentata di materializzarsi altrove. Non era mai stata in grado di gestire bene i confronti, men che meno in quella situazione. “ Che succede? “
“ Non lo so! “ Disse Killian quasi urlando.
Il suo alito colpì Emma con un onda, e puzzava di alcol. Era al 99% sicura che fosse ubriaco, ma c’era uno sguardo parecchio sobrio sul suo viso. “ Quindi, che succede? “
“ Ero fuori. Stanotte. Perché tu non eri a casa quando sono arrivato. “ Si fermò e si guardò intorno. “ Robin era fuori. Eravamo al Rabbit Hole. Bevendo. “
Emma deglutì. “ E? “
“ Ti spiace illuminarmi sul perché Regina abbia chiesto a Robin di trasferirsi? “
Il cuore le affondò nel petto. Sapeva su cosa sarebbe stata quella conversazione, ma al dire il vero, sperava di sbagliarsi. “ Uhm. “ Cominciò lei, balbettando, non sapendo effettivamente come rispondergli. “ Intendo dire, penso che quello che sia succ- “
“ E non mentirmi, Swan. “ Disse lui a denti stretti, interrompendo le sue parole. “ Ti conosco. Ti conosco da anni. Non sederti li a comportarti come se non ti conoscessi, dannazione. “
“ E questo cosa diavolo starebbe a significare? “ Ora era Emma ad urlare, anche se era a conoscenza della sua indiscrezione, non era esattamente quel tipo di litigio alla quale era disposta a soccombere.
Killian lasciò uscire una risata, grattandosi la nuca, poi sorrise. “ Pensi veramente che io sia stupido? Pensi che solo perché io sia uno sciocco pirata, un marinaio, sia stupido? Sembra che tu abbia dimenticato che di solito sono io quello che si perde. Quindi ti dico questo : Chi si assomiglia si piglia, Swan. “
“ Smettila di chiamarmi ‘ Swan ‘! Lo fai solo quando sei incazzato con me. “
“ Ma io sono incazzato con te, dannazione! “ Urlò Killian, ridendo un po’, ma con una vena di rabbia. L’orecchino tintinnò quando mosse la testa. “ Hai provato qualcosa per quella donna ancora prima che per me. “
Quella donna? “ Chiese Emma.
“ Regina ! “
Emma scosse la testa. Sembrava che il suo stomaco volesse svuotarsi da solo sul tavolino da caffè. La bottiglia di vino che si era scolata poco prima stava cominciando a farsi sentire. “ Bene! “
Killian inspirò rumorosamente, come se stesse per controbattere prima che realizzasse che la bionda aveva confermato. Chiuse la bocca e si fermò a guardarla, sbattendo i suoi occhi blu.
“ Sei felice adesso? “ Urlò Emma, con gli occhi pieni di lacrime. “ Era questo quello che volevi sapere? Se sono innamorata di Regina? Perché lo sono! E lo sono stata da molto prima che arrivasse il tuo culo da pirata. E ti ho sposato perché volevo lasciarla andare, e perché tu mi amavi, e questo andava bene! Ma non riesco più a fingere, Killian. Non ci riesco. “ Il viso di Emma era coperto di lacrime. Le tolse dalla guancia con la mano, e poi si alzò, ma prima si fermò , e guardò verso Killian. “ Non posso farne a meno, e tu lo sai dannatamente bene! “
“ Emma, “ sospirò lui, raggiungendo la sua mano. “ Non credi che io lo sapessi già? “
“ Cosa? “ Chiese lei con voce acuta, con il viso rosso e senza respirare. “ E perché cazzo mi hai messo alle strette in questo modo? “
“ Perche, “ cominciò lui. “ Tu mi dici la verità solo quando ti metto alle strette. “ La sua bocca si incurvò verso l’alto, formando una sorta di piccolo sorriso. “ Volevo solo che tu fossi onesta con me. “
“ Fanculo. “ Sospirò Emma. Decise di non alzarsi e si risedette sulla sedia, coprendosi il viso con la mano. “ Cosa cazzo facciamo adesso? “
“ Beh, è sempre stato detto, in ogni regno in cui io abbia mai viaggiato, che il vero amore non può essere fermato. “ Si sporse, appoggiando si gomiti sulle ginocchia, con la mano accarezzava gentilmente l’uncino. “ Suppongo che ci separeremo. “
Emma chiuse gli occhi, e poi scosse la testa avanti e indietro lentamente. “ Non so nemmeno come questo sia successo. “
“ E’ successo nel momento in cui l’hai incontrata, Emma. “ Rispose Killian, anche se entrambi sapevano che non era una domanda che necessitava di risposta. “ Ho sentito la storia una volta o due. Il modo in cui litigavate, le invasioni dello spazio personale, il passaggio graduale ad un amicizia. Ho provato a dirtelo prima che ci sposassimo che non ero il tuo vero amore, ma tu eri troppo cocciuta per fidarti di me. “
Emma rise, poi si sporse, mimando la posizione di Killian. “ Non stavo pensando. “
“ Non pensi mai, Swan. “ Killian continuò a guardare in basso, verso il suo uncino, poi disse prima di alzarsi, con gli occhi incollati ai suoi. “ Mi trasferirò sulla barca. Spugna sarà felice di avere un compagno di stanza. “ Fece per alzarsi, ma venne fermato dalla mano di Emma.
“ Mi dispiace, “ sospirò lei. “ Mi dispiace tanto. “
“ Anche a me. Ma non sarebbe molto cavalleresco da parte mia mettermi in mezzo al vero amore, non pensi? “ Disse, con le lacrime agli occhi. Le girò attorno, appoggiandole una mano sulla spalla, premendo un po’, poi se ne andò.
 E per la prima volta in 5 anni, Emma sentì un peso sollevarsi dalle spalle, che non aveva neanche immaginato di portare.
 


Quando Emma svoltò l’angolo del parco, portando tre regali che erano troppo grandi per un bambino di 5 anni, vide subito Jack, vestito con dei piccoli jeans ed una maglia bianca con un t-rex sopra, la sua piccola manina aggrappata alle dita di Regina. Un sorriso comparve sul volto di Emma, perché neanche dopo un secondo vide Regina fermarsi e guardare dietro di lei, come se sentisse la presenza di Emma.
Qualche volta la loro connessione era talmente grande, da incasinarle il cervello.
Henry arrivò correndo verso Emma, ridendo. “ Ma, sei diventata pazza per comprare regali, eh? Che cosa gli hai preso, poi? “
“ I lego. Il Millennium Falcon, ovviamente. E Hogwarts. “
Hogwarts? Tipo l’intero lego di Hogwarts? E pure Millenium Falcon? “ Sibilò Henry. “ E che cavolo, mamma! Non mi hai mai trattato così. “ Scosse la testa e sorrise. “ E’ da pazzi. “
“ Oh, e un t-rex gonfiabile gigante. “ Disse Emma sorridendo. “ E , comunque, sei stato disgustosamente viziato anche tu, quindi smettila. “
Henry iniziò a ridere, e poi prese in mano i regali. “ Vero, vero. Penso se lo meriti. “
“ Se lo merita. E’ tuo zio. Se lo merita assolutamente. “
“ E’ ancora strano sentirlo dire. “
“ Oh, lo so. Immagina avere un fratello o una sorella 30 anni più giovane di te, ragazzino. “ Disse Emma dolcemente.
Henry rise poi guardò verso sua madre. “ Sentiti libera di darmi un fratellino o una sorellina in qualsiasi momento. “ Disse ridendo, portando i regali sul largo tavolo da picnic. C’erano molti più regali impacchettati di quanti fosse legalmente possibile, ma era ovviamente così perche sia Snow, Regina ed Emma erano diventate pazze per comprargli dei regali. Per non contare il regalo di Henry per Jack. E del resto di Storybrook.
“ Emma, tesoro. “ Disse Snow correndo verso di lei. “ Sono così contenta che tu sia arrivata. “ Le baciò la guancia. “ Stai... bene? “
Emma si fermò, prese la mano di Snow e se la portò alla spalla. “ Si, sto bene. Solo non dire niente vicino ad Henry. E’ stato a casa di un suo amico l’altra notte, e non sa nulla. “
“ Non lo farò. “ Disse Snow. Emma la scrutò, e Snow alzò entrambe le mani. “ Prometto. Terrò il segreto. “
“ E’ meglio per te. “
Emma si guardò intorno e sentì la voce e la risata di Henry. Era dentro al castello gonfiabile con i bambini. Riuscì a riconoscere la testa di Roland, e per un paio di secondi, la sua testa si fermò. Ma dopo si accorse che era tutto a posto. Robin non era nei paraggi. C’era un gruppo di bambini e ovviamente Henry era il loro idolo. Un 18enne che adora comportarsi come un bambino? E’ il loro migliore amico!
“ Emma, Emma, Emma ! “ Una piccola vocina arrivò al suo orecchio, e subito sentì delle piccole braccia avvolgerle le gambe. Guardò verso il basso e sorrise.
“ Jack! “ Gridò Emma e si accucciò per prenderlo in braccio. Lo acchiappò con le braccia e lo curvò, dandogli un sacco di baci sulle guance. Lui stava ridendo incontrollatamente, ed era seriamente uno dei più bei suoni che lei avesse mai sentito. “ Buon compleanno! “
“ Grassieee! “ Disse quando venne raddrizzato. Gettò le braccia verso il suo collo e l’abbracciò. “ Mi fai felice, Emma! “
Emma si sentì sciogliere a quella voce così carina, e lo guardò allontanarsi leggermente. “ Dammi un bacio! “ Disse lei arricciando le labbra. Lui la baciò prima che lei lo mettesse giù, guardandolo correre verso il castello gonfiabile. Guardò verso Regina e si avvicinò. La mora stava indossando una gonna nera, lunga fino alle caviglie, con dei sandali, e una maglietta bianca con lo scollo a v. Anche se Emma adorava i tailleur e i tacchi, lo stile casual che aveva adottato Regina negli ultimi anni le stava proprio bene. “ Ciao. “ Disse piano Emma tamponando piano la spalla di Regina.
“ Ciao. “ Le fece l’eco Regina, guardandola negli occhi. “ Stai bene? “ Chiese con la voce un po’ rotta.
“ Adesso si. “ Rispose Emma, sospirando con voce a malapena udibile. “ Sei veramente bella. “
Regina sentì le guance arrossarsi violentemente. Per moltissimo tempo, si era allenata a non far capire alle persone il suo stato d’animo. Doveva sempre apparire regale. Al di sopra di tutti, di tutto. Ma adesso? Adesso era praticamente impossibile quando si trattava di Emma Swan, quel sorriso, quella voce, quelle labbra. Quando Regina si portò la mano ai capelli scuri, alzando gli occhi verso quelli di Emma, sentì quell’ondata di magia che ormai le era diventata familiare. “ Anche tu. “ Disse, giocherellando con le mani.
“ Hey. “ Disse raggiungendo con una mano quella di Regina. “ Rilassati. “
Regina sprofondò in un lungo respiro e si guardò intorno. Abigail e Frederick, Ruby, granny, Tinkerbell e Blue, i nani, Whale. Snow e David. Henry. I suoi occhi si spostarono verso quelli verdi di Emma, e rilasciò il respiro che stava trattenendo. “ Okay, mi rilasserò. “
“ Non sono ancora divorziata, sai. “
Regina iniziò a ridere, ed entrambe le loro teste si spostarono verso il castello gonfiabile. “ Vero Emma, proprio vero. “
Emma guardò verso Regina e le sorrise. “ Sono così felice. “
Regina si fermò di colpo, rassicurando Emma appoggiando una mano sul suo braccio. “ Anche io. Lo sono davvero. Non avrei mai pensato... “ Si interruppe, spostò lo sguardo da quegli occhi verdi e sentì un’ondata di tristezza attraversarla. “ Non avrei mai pensato ti arrivare fino a questo punto. “
“ Lo so. “ Sospirò Emma, la sua mano si spostò dal grembo e si diresse verso il viso di Regina, spostandole gentilmente delle ciocche, dei suoi bellissimi capelli scuri, dietro l’orecchio. “ Guardami. “ Guardò Regina negli occhi, quegli occhi scuri si mossero verso di lei, e prima di dire qualcosa, sorrise. “ Lo sei per me. “
“ Porca vacca! “
Regina ed Emma girarono di scatto la testa verso quella voce. Henry arrivò camminando verso di loro, con un hotdog in una mano e una Coca Cola nell’altra. “ Siete serie? “
Emma iniziò a ridere. “ Troppo per tenerlo nascosto al ragazzino. “ Disse guardando Regina.
Regina sorrise ed incrociò le braccia, cercando di apparire evasiva. “ Henry. Che intendi? “
“State insieme, non è vero? “ Chiese Henry con un sorrisone stampato in faccia, gioendo felice. Si lanciò verso di loro, cercando di non perdere l’hotdog nel mentre. Mise le sue lunghe braccia attorno al collo di entrambe, ridendo. “ Oh Dio, mamme, sono così felice! “ Disse ridendo.
Emma rise di nuovo assieme ad Henry. “ Ragazzino, tieni basso il volume. Non abbiamo detto una parola a nessuno. “ Disse Emma seria.
“ Okay, okay. “ Assecondò lui, si allontanò e prese un grande morso del suo hotdog. Masticò. Continuò a masticare, poi deglutì, ed infine sospirò. “ Quindi, niente Hood? Niente Hook? “
Sia Emma che Regina scossero le teste.
“ E per quanto riguarda Roland? “ Chiese Henry. E per un piccolissimo istante gli sembrò non fosse stata la cosa migliore da dire. “ Intendo, verrà comunque da noi e cose simili? “
Regina vide la testa di Emma voltarsi, guardandola con sguardo inquisitore. “ Robin ed Io ne abbiamo discusso l’altra sera. “ Raggiunse la mano della bionda, e disse dolcemente. “ Roland è una parte delle nostre vite adesso, Henry. Quindi si, verrà ancora da noi. “
“ Fantastico. “ Disse con altra risatina. “ Le mie labbra sono sigillate, lo giuro. “
“ E’ meglio per te, Henry. “ Borbottò Regina. “ Va. Mangia il tuo hotdog e gioca con i bambini. “
Emma guardò Henry saltellare via, poi si girò verso Regina. “ Ne sono contenta. “ Disse.
“ Di cosa? “
“ Che Roland continuerà ad essere parte della tua vita. “ Emma appoggiò la mano sull’avambraccio di Regina, le dita lo avvolsero dolcemente. “ Vuole bene sia a te che a Henry. “
Regina sorrise, il vento le scompigliava i capelli. Si inumidì le labbra. “ Ti rendi conto che in questo modo sarebbe stato tutto più semplice. “ Commentò. “ Tu, Hook. Io, Robin. Sarebbe stato molto più semplice. “
Emma rise, poi scosse la testa. “ Beh, presumo tu possa dirlo forte. Ma se 8 anni, due maledizioni, essere separati da un portale per la foresta incantata due volte, litigare continuamente, imparare a condividere un figlio, viaggi all’Isola che non c’e, combattere una Strega Malvagia siano semplici cose da lasciarsi alle spalle, sicuramente odierei sapere qual è la tua idea per difficile. “
“ Emma. “ Disse Regina, prima ridendo, poi tornando seria. “ Sai cosa intendo. “
“ Lo so. “ Rispose Emma. “ Ma questo? “ Si spostò verso di lei e incatenò gli occhi ai suoi. “ Abbiamo combattuto una battaglia per questo, e abbiamo vinto. Non è stato facile. “ Emma si guardò intorno, verso il parco, prese un bel respiro, e guardò in alto verso il cielo. “ E’ la cosa giusta. E questo è tutto ciò che conta. “
Regina sorrise guardando Emma, il suo sorriso, le sue guance, i suoi occhi. Lei è quella giusta. Lo è sempre stata. Dal momento in cui arrivò con Henry e le disse ciao.
Dopo tutto, certe cose non cambiano mai.
  



 

Ok! Eccoci alla fine di questa fanfiction. Spero vi sia piaciuta, ogn genere di commento o recensione è sempre gradito :) 

Grazie, e alla prossima ;)

BlackApple

  
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