Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
Segui la storia  |       
Autore: lovatoismyfaith    03/06/2014    5 recensioni
Marissa aveva visto il peggio di Demi eppure se ne era innamorata.
#Darissa
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Demi Lovato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

DUE MESI DOPO - LOS ANGELES

 

-Marissa vieni con me o fai tardi?- mi chiese mio padre. 

-Dormo un altro poco, ci vediamo direttamente lì.-  gli risposi e mi rigettai sul letto. 

C'eravamo trasferiti a Los Angeles da più di un mese ormai ed ancora non riuscivo ad abituarmi ai ritmi di questa città. Tutti sembravano sempre andare di corsa e non c'era tempo per pensare. Era proprio quello che mi serviva, non pensare. Avevo deciso di accontentare i miei genitori e partire con loro, abbandonare la mia casa in Texas era stato davvero difficile ma avevo troppi ricordi in quella casa e mi sembrava di soffocare. Los Angeles invece sapeva di nuovo, di avventuroso e stimolante. Tutte cose che mi servivano in quel momento. Il fatto che la persona per cui avevo abbandonato il Texas viveva a Los Angeles non era un problema. La città era così grande che quasi era impossibile incontrarci. Almeno così speravo. Da quando avevo appreso dai giornali che aveva adottato una bambina e che quindi molto probabilmente aveva una fidanzata o fidanzato non volevo più vederla. Si era rifatta una vita così facilmente che non valeva più la pena stare male per lei. Come sempre però la teoria è sempre più facile della pratica, infatti la sera quando non avevo più nulla da fare ed avevo tanto tempo per pensare, i ricordi e i rimorsi mi assalivano e l'unico modo per farlo uscire fuori era piangere a dirotto. D'altronde come potevo dimenticarmela se la radio trasmetteva la sue canzoni in continuazione, sui giornali c'era sempre la sua faccia e ovunque mi girassi c'era qualcuno che la conosceva? Oggi però non era il giorno per piangere, oggi era un giorno davvero importante...più per mio padre che per me. Da quando la scuola era finita mi voleva convincere a fare una sorta di tirocinio nel suo ospedale. Voleva che io diventassi un medico proprio come lui e lavorando per lui avrei potuto farmi un'idea su quello che avrei dovuto affrontare al college. Passare la mia estate a lavorare invece che rimare a casa a non fare nulla sicuramente mi avrebbe aiutato a non pensare. 

Quando la sveglia suonò per la terza volta decisi di alzarmi dal letto. Andai nella stanza di mia madre e presi la rivista di gossip che lei comprava tutte le mattine e ogni volta nascondeva per non farmela vedere. Sfogliai alcune pagine e quando arrivai sulle pagine dedicate a Demi rimasi colpita da quanto potesse essere dolce con una bambina in braccio. Provai a rimanere il più distaccata possibile e continuai a sfogliare la rivista anche se non mi interessava. Avevo solo bisogno della mia dose quotidiana di Demi ed ora che l'avevo avuta potevo continuare a fingere che non mi importava. 

Mi vestii in modo più adeguato possibile al mio primo giorno di lavoro ed ad uscii di casa. Los Angeles d'estate era ancora più calda che in tutti gli altri giorni ed appena mi sedetti in macchina mi pentii di essermi messa la giacca.

 

 

-Oh finalmente c'è l'hai fatta.- mio padre mi salutò non appena entrai nel suo reparto. 

-Papà.- risposi. 

-Dottor Callahan, qui sei la mia assistente non mia figlia.- subito mi rimproverò.

-Okay dottor Callahan.- gli feci una linguaccia e lui mi sorrise.

-Allora che dice Demi Lovato?- mi chiese. 

-È andata in giro con la figlia..- risposi senza pensare. -Cioè non lo so, che ne so io.- provai a recuperare ma dalla faccia capii che non mi credeva.

-Sono il primario del reparto di psichiatria, pensi davvero di riuscire a mentirti.- lo guardai male.

-Potevi fare l'indovino, ti saresti risparmiato molti anni di studio.- gli dissi e lui scoppiò a ridere.

-Non si tratta di essere indovino ma si tratta di essere un buon osservatore. Tua mamma ogni giorno compra una rivista che nasconde nello stesso posto per non fartela vedere e tu puntualmente ogni giorno sei l'ultima ad uscire di casa, ho impiegato poco a capire il collegamento tra le due cose.- lo guardai stupita.

-Sei un mostro.- gli dissi e lui mi sorrise.

-Sono bravo nel mio lavoro.- okay ora si stava pavoneggiando.

-Io vado a prendermi un caffè e poi inizio.- gli dissi allontanandomi. Dovevo allontanarmi da quella che stava diventando la mia seduta psicanalitica. 

 

 

Tutta la mattinata ad ascoltare mio padre che parlava con i suoi pazienti poteva sembrare noioso ed invece a me affascinava molto. Il modo in cui lui riuscisse a capire i problemi delle persone solo parlando mi sorprendeva ogni volta. 

-Dottor Callahan.- un'infermiera lo interruppe. -C'è di nuovo quella ragazza al telefono.- disse e mio padre sembrò agitato. Faceva di tutto per nasconderlo ma infondo anche io ero brava a capire le persone.

-Dica che non ci sono.- disse, frettolosamente.

-Gliel'ho già detto ma mi ha detto di dirle che è impossibile che non lavorate mai.- Beh un primario che non è mai in studio è molto improbabile.

-Le dica che non voglio avere nulla a che fare con lei.- mio padre sembrava arrabbiato ed era così strano. Non l'avevo quasi mai visto così arrabbiato, solo quando si trattava della mia salute. Oh cazzo no, non poteva essere.

-Va bene.- l'infermiera scomparve ed io rimasi per un attimo imbambolata.

-Devo andare in bagno.- sussurrai all'orecchio di mio padre e lui annuì. 

Mi avvicinai all'infermiera che prima era entrata nella stanza di mio padre.

-Il dottore ha detto di richiamare la ragazza.- dissi anche se non era vero. Ero la figlia del capo e quindi tutti facevano quello che dicevo senza discutere.

-Oh finalmente, quella ragazza sembra sempre così disperata.- disse sospirando. -Non capisco perché il dottore non vuole mai parlare con lei.- aggiunse. Io speravo di scoprirlo presto. L'infermiera mi porse il telefono ed io aspettai che rispondesse, l'ansia iniziò a crescere dentro di me.

-Pronto..- appena sentii la sua voce il mio cuore iniziò ad acceleratore. -Pronto, chi è?- io non riuscivo a parlare. Staccai velocemente la chiamata e mi sedetti.

-Marissa stai bene?- mio padre si avvicinò correndo. -Cos'è successo?- chiese all'infermiera, vedendo che io non lo rispondevo. 

-Mi ha detto che voi volevate richiamare la ragazza di prima e così l'ho fatto ma quando ha risposto ha staccato subito.- guardai mio padre che ora  sembrava ancora più arrabbiato. 

-Tesoro perché l'hai fatto?- mi accarezzò una guancia.

-Non lo so, per vedere se era veramente lei.- gli dissi, con un filo di voce.

-Ora stai solo peggio.- aveva ragione, mi sentivo di nuovo soffocare. 

-Era la sua voce..- mi resi conto che tutti quelli che erano intorno pensavano che io ero una pazza. 

-Si tesoro, ma non preoccuparti, non ho intenzione di farla venire qui.- mi rassicurò.

-Perché ha bisogno di te? Sta male?- gli chiesi, preoccupata.

-No, da quanto ho capito riguarda la figlia, ma dopo quello che ti ha fatto passare non voglio avere nulla a che fare con lei.- mi disse ed io capii che era solo preoccupato per me.

-Ma se si è rivolta a te forse è perché la bambina ha bisogno del migliore. Tu puoi aiutarla.- quella bambina non doveva essere penalizzata solo perché sua mamma era la mia ex. 

-Ci penserò.- rispose mio padre e poi mi fece alzare per andare a bere qualcosa. 


 

Lo so che ora volete uccidermi perchè non capite nulla ma nel prossimo capitolo si chiariranno molte cose :)

-@lovatoismyfaith

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato / Vai alla pagina dell'autore: lovatoismyfaith