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Autore: haroldsdimples_    03/06/2014    2 recensioni
Tony e Julie a quindici anni si erano dichiarati amore, ma purtroppo il padre del ragazzo deve partire per Londra a causa di una promozione di lavoro.
Ma il destino può mai essere così crudele? Si rincontreranno? Scopritelo :)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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“Faremo finta di niente. Come se si potesse fare finta di niente.” - Tumblr.
 

Esco di fretta dal mio appartamento. Sta piovendo. Una auto mi passa davanti bagnandomi tutta. Che giornata del cazzo.
Sono stata impegnata tutta la mattina all'università, poi a lavoro e adesso devo andare dai miei genitori per il compleanno di mia madre. Già so cosa farò lì: se mi va saluterò tutti i miei parenti, a meno che non vengano loro a stritolarmi come facevano quando avevo dodici anni, mentre adesso ne ho diciannove, e si, se mi capita di incontrarli mi stringono ancora come dei ritardati. Forse mangerò la torta, si, quella si, è l'unica parte divertente della festa. 
Passo davanti ad un bar e ci entro, cercando il bagno. Entro nella toilette delle signore ed inizio ad aggiustarmi i capelli ed il trucco, perchè quando sono scesa sembravo una zombie, senza neanche contare che una auto mi ha anche bagnata.
Mi piacciono i miei capelli, castani, castani scuri, mossi, che mi ricadono sulle spalle. I miei occhi, invece sono di un colore verde chiaro quasi quanto l'erba, con delle lunghe ciglia su cui ho applicato del mascara. I lineamenti della mia faccia sono sottili, sottilissimi. La bocca piccolina ed il naso altrettanto piccolo sono le cose che non preferisco di me, perchè sono piccoli, proprio come il mio corpo. Ho un corpo minuto, non sono grassa, ma neanche magra, piuttosto neutrale. L'altezza è anche una parte di me che preferisco, sono alta, ma non alta, altissima, sono solo alta. Alta al punto giusto.

Esco dal bar e mi incammino verso casa di mia madre, che più o meno si trova vicino alla mia, di casa.
Worcester è solo una piccola cittadina inglese, e nel quartiere dove abitiamo io e mia madre, conosco più o meno tutti. Il panettiere, che ogni mattina prima di andare a scuola mi saluta cordialmente, il giornalaio sotto casa mia, dove ogni pomeriggio mi aspetta una nuova copia di giornale. La signora Moore, che ogni mattina è all'entrata del bar vicino casa mia pronta per raccontarmi le novità del giorno: nonchè io fossi una ragazza più o meno scorbutica ed acida, parlare con la signora Moore mi fac bene, è anche molto simpatica e tecnologica nonostante la sua età. 
Arrivai a casa di mia madre, ad aprirmi fu lo zio Nicolas, che - dopo avermi stritolata come vi avevo accennato - , mi lasciò salutare mia madre. 
<<Tesoro, sei venuta!>> Esclamò lei. Cos'è, credeva che al suo compleanno non sarei venuta? Okay, è vero che sono acida e scorbutica, però è mia madre, cazzo.
<<Certo che sono venuta, mamma. Ti aspettavi che non venissi?>> Domandai io, acida, come mio solito. Lei fece un sospiro, come per dire ''è sempre la solita'', poi rimprese a parlare: <<Pensavo mi considerassi noiosa, o altro, ma non importa!>> Mi stritolò anche lei come se fossi un peluche e poi ritornò a festeggiare con le sua amiche di mezza età, che la aspettavano in sala da pranzo a giocare a qualche gioco di società e stronzate varie.
Qualcuno mi toccà la spalla. <<Ciao, Julie>> Mi girai.
<<S-signor Stonem, m-ma lei non era a.. Londra?>> Lui si passò una mano sulla sua barba, e fece quella espressione che tanto ricordavo da ragazzina, e che faceva anche suo figlio. Suo figlio.
No, aspettate un secondo: Suo figlio. Se lui è qui, anche Tony è qui, no?
<<Ero a Londra. Due giorni fa ho ricevuto una nuova promozione di lavoro, e così siamo ritornati qui. Julie, so che tu e Tony avete avuto una specie di.. flirt, e so anche che lui ci tiene tanto a te, e ti assicuro che siamo ritornate per restare. Da ora in poi potrai rivedere Tony tutte le volte che vorrai, dato che si è iscritto alla tua stessa università, ha detto che non vuole perderti di nuovo>> Non aggiunse altro, mi lasciò un bacio sulla fronte e poi lo vidi confondersi tra gli ospiti.
Mi fermai un attimo a riflettere su quello che mi aveva detto: Tony si era iscritto alla mia stessa università, per rivedermi?
  
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