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Autore: demijstrong    03/06/2014    3 recensioni
"Bellissima. Capelli corvini, occhi verdi. Tanti amici, sempre sorridente, alunna modello.. questa la descrizione fornita dai due coniugi. Allora perché? Perché Chloe ha deciso di compiere questo passo nel vuoto?"
Genere: Drammatico, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Un urlo straziante, un tonfo e poi nulla più tra le vie di High Street.
Sono le 23:36 quando in queste strade dove a regnare era la calma, nulla è stato più lo stesso.
Un altro urlo ancora, ma non come il primo. Di paura, di terrore, di una donna con la voce tremante di pianto. Un uomo cammina nervosamente avanti ed indietro con un cellulare all’orecchio. Dopo pochi istanti un’ambulanza invade la scena con la sirena accesa, il cui suono lamentoso e monotono ricorda tanto il pianto della donna.
La gente è sveglia ormai. Chi manda i bambini a dormire rassicurandoli che non è successo nulla, chi mette il giaccone e non si perde d’animo a scendere per strada anche solo per dare un’occhiata, chi resta a guardare dal balcone quello che sembra una finzione o qualcosa di irreale.
Lo spettacolo a cui stanno assistendo è lo stesso per tutti: una ragazza giace in una pozza di sangue sul ciglio della strada. La donna al suo fianco, probabilmente la madre, continua a piangere senza smettere un secondo mentre i medici accorrono per definire lo stato della ragazza. Uno di loro prova a farle un massaggio cardiaco di circa due minuti, un altro entra ed esce dall’ambulanza sempre con attrezzi diversi. Li prende, li posa, li riprende ancora. Si allontanano dal corpo freddo della ragazza e in silenzio, appuntano su di una cartellina clinica “Ora del decesso alle ore 23:45”.  L’uomo, probabilmente il padre, abbraccia forte la donna per darle sicurezza e farle capire che lui è lì, al suo fianco. Le sussurra qualcosa all’orecchio e le bacia la nuca, ma lo sguardo della donna è fermo, immobile, sul corpo della ragazza.  
Nel frattempo la polizia è arrivata e mentre un paio allontanano i curiosi, altri delineano il cadavere e fanno alcune indagini sul posto. I rimanenti, pongono alcune domande ai genitori sotto shock.
Chloe. È questo il nome della ragazza. Aveva sedici anni e una vita davanti. Ma aveva deciso di mettere la parola ‘fine’ ai suoi giorni, gettandosi dal settimo piano del suo palazzo.
Bellissima. Capelli corvini, occhi verdi. Tanti amici, sempre sorridente, alunna modello.. questa la descrizione fornita dai due coniugi.
Allora perché? Perché Chloe ha deciso di compiere questo passo nel vuoto? Secondo i genitori non ne avrebbe avuto alcun motivo, secondo loro è andata in un altro modo. “Magari si è sporta troppo ed ha perso l’equilibrio” pensa la donna che in tutti i modi cerca di sembrare il più calma possibile, provando a trattenere le lacrime che scorrono sul suo viso senza nemmeno che se ne accorga. Ma la verità è un’altra. Nella mano destra della ragazza, un foglio piegato in due e sporco di sangue. Viene raccolto dall’investigatore fornito di guanti e dopo averlo letto, lo porge al padre.
È una lettera scritta da Chloe e, con voce tremante, comincia a leggerla.


“Cari mamma e papà
Grazie per questi anni in cui mi avete cresciuta. Siete riusciti a rendermi una persona più forte e più sicura di me e non mi avete mai fatto mancare nulla. Mamma, ricordi quando ti dicevo di uscire con le amiche il sabato sera? In realtà non ho amiche ed il sabato uscivo da sola, completamente sola. Camminavo per un po’, con la musica negli auricolari e poi andavo a mangiare in qualche pub. Sempre da sola. Tornavo a casa sorridente, perché era questo che volevi.. no? Una figlia felice, brava a scuola e che si comportasse in modo impeccabile e sì, te l’ho fatto credere fino ad ora.. ma adesso basta. Sono stanca di fingere. Sono stanca di mentirti, di mentire a papà, di mentire a me stessa. Io non sono felice in questo posto e non lo sarò mai. La ragazza sempre sorridente, in realtà è triste, depressa e stufa di vivere in un mondo in cui non si fa altro che giudicare. Papà, sai quando hai trovato quei taglietti sul braccio e ti ho detto che era stato Mathis a farmeli mentre lo accarezzavo? Il gatto non c’entra nulla, li ho fatti io quei tagli e se solo provaste a spogliarmi, vedreste quanti altri ne ho per tutto il corpo. Quel corpo che io tanto odio, che vorrei fare a pezzi perché non è perfetto e snello come quello delle ragazze della mia scuola. Non sono felice, non lo sono. Perdonatemi.
                                                                                                                                                                                 La vostra Chloe.”



L’uomo che fino a poco fa si era mostrato forte agli occhi della donna, scoppia in un pianto isterico e abbraccia forte sua moglie. Non ci crede, non vuole crederci. Non può assolutamente credere che sua figlia, la sua principessa, sia morta.
Ore 00:15 e nelle vie di High Street ancora non si dorme.
L’ambulanza va via con il corpo morto della ragazza e finalmente, qualcuno comincia a ritirarsi nei propri appartamenti, mormorando sull’accaduto. Perché è questo che fa la gente: mormora. Sa solo mormorare, nulla di più. Forse alcuni di loro conoscevano Chloe e il giorno dopo, sarebbero sicuramente andati a dare le condoglianze e qualche parola di conforto ai genitori che di tutto volevano piuttosto che vedere gente ipocrita bussare alla loro porta. Come se qualche parola potesse cambiare la loro situazione.
Il giorno dopo, la scuola che frequentava Chloe riceve una circolare in cui tutte le classe s’impegnano a fare un minuto di silenzio per riflettere sull’accaduto di quest’ultima. Tutte le classi, nessuna esclusa. Compresa la sua.
Ai due rintocchi della campanella, è il momento del silenzio in memoria di Chloe. In quella che era la sua classe, la professoressa di italiano pensa a quelle volte in cui le aveva dato dell’ignorante per aver sbagliato la punteggiatura di qualche stupido tema e a quanto, adesso, si senta in colpa. C’è il gruppetto di ragazzi che comincia a pentirsi di tutto quello che le hanno detto durante le giornate a scuola, alcune ragazze ricordano le volte in cui l’hanno esclusa dal loro gruppo solo perché era “strana” ai loro occhi. Certo che, se la stranezza consistesse nel leggere tanto, guardare poca tv, truccarsi poco e ascoltare tanta musica, allora tutti dovrebbero cominciare ad essere un po’ strani per vivere meglio.
Finito l’interminabile minuto, ogni classe torna alla propria lezione, ogni ragazzo ai propri pensieri.
Adesso ad High Street tutto tace. Niente è più lo stesso tra queste vie ed il silenzio domina tutta la zona. La madre di Chloe passa le notti insonni da quando la sua piccola non è più con lei. Il padre si mostra forte agli occhi della moglie per darle sicurezza, ma non appena è da solo, comincia a piangere senza freno.
Ogni tanto il viso di Chloe compare nei pensieri dei compagni di classe e da allora, nessuno riesce più a camminare indisturbato per la strada di fronte al suo palazzo.

Un urlo straziante, un tonfo e poi nulla più tra le vie di High Street.

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Salve bella gente! Okay non odiatemi se sono tornata dopo tutto questo tempo ma non ho passato il miglior periodo della mia vita, mettiamola in questi termini.
E' una one shoot che spero sia di vostro gradimento.
Non è molto lunga (anzi, per niente) ma avevo voglia di scriverla e l'ho fatto.

Prometto che tornerò, presto questa volta eheh.
/jwhysoserious su twitter(y).
   
 
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