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Autore: Bab1974    04/06/2014    3 recensioni
Draco, per conquistare Harry, ha deciso di fare da babysitter a Teddy Lupin, che abita presso di lui. Il ragazzino gli espone un piano per entrare a fare parte della famiglia.
Partecipante al contest di sango_79 'Mestieri e Professioni - Originali e Multifandom, Edite e Inedite'.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Babysitter Questa storia è stata scritta per il contest Mestieri e Professioni – Contest ufficiale di Disegni e Parole  di sango_79.
Il link dellimmagine che ho utilizzato come ispirazione è la seguente.
http://s1182.photobucket.com/user/DisegniParole/media/amayotsuge1.jpg.html


Un babysitter improvvisato

"Sei patetico!" esclamò un ragazzino al proprio babysitter.
Il bambino era Teddy Lupin, dieci anni, che dalla morte di nonna Andromeda era stato accolto a braccia aperte dal suo padrino, Harry Potter. I suoi capelli erano nerissimi, in quel momento, e lo stesso valeva per gli occhi. Il babysitter, amante dei poppanti quanto un troll, era un finto raggiante Draco Malfoy.
Si inscurì in volto appena il moccioso, come lo chiamava tra le altre maniere nella sua testa, lo apostrofò in quel modo. Il marmocchio stava stringendo il suo cane, Merlino, animale domestico Babbano, che adorava Draco, gli saltava sempre addosso per fargli le feste e lo leccava in faccia. Un normale gufo no?
"Che vuoi dire con questa frase?" chiese brusco, mostrando dopo qualche mese che fingeva di essere amorevole, il suo vero volto.
"Intendo, che se vuoi fare colpo su quel tontolone di zio Harry, devi fare di più che passare le tue giornate in mia compagnia."
Draco arrossì per essere stato colto in fallo. Il che significava, se Harry non se n'era ancora accorto, che era davvero scemo, o che quella peste (altro nomignolo) era più sveglio di quanto non desse a vedere. Oppure che se n'era accorto e fingeva di non sapere nulla.
-Non so cosa possa essere peggio di queste ipotesi.- pensò, cercando nella sua mente scombussolata, una risposta da dare al nano (!).
"Non ho idea di quello che intendi." disse, usando la tecnica di negare fino alla morte. Sperò che funzionasse, era piuttosto imbarazzante essere messo in un angolo così.
"Peccato, stavo accarezzando l'idea di aiutarti a conquistarlo, ma se ho frainteso, ti chiedo scusa e fingi che non ti abbia detto nulla." Teddy, con un'aria furba, sviava lo sguardo. Intanto coccolava Merlino, che era accucciato fra le sue braccia.
"Se anche fosse, credi che sarei così disperato da farmi aiutare da te?" sbottò Draco irritato dal comportamento del ragazzino e dalla sua saccenza. -Come avrà fatto a capirlo?- pensava intanto.
"Per me non hai molta scelta. Anche a zio Harry piacciono i ragazzi e tra quelli che frequenta, tu saresti il meno peggio come zia putativa." L'espressione fece rabbrividire Draco, che si trattenne a fatica dal rimbrottare, interessato al discorso "Di certo sei meglio di Charlie Weasley e di Seamus Finnigan, i ragazzi con cui è uscito finora. Seamus è un farfallone che l'ha fatto solo soffrire e Charlie, beh... lui ama molto più i draghi di qualsiasi essere umano."
La testa di Draco passò in rassegna i due rivali. Ricordava bene Seamus, che era un Grifondoro del loro stesso anno. Di Charlie Weasley aveva sentito parlare spesso, ma non lo aveva mai conosciuto.
"Harry ci pensa ancora?" chiese Draco.
"Qualche volta lo capisco quando lo vedo triste. Comunque, se per caso te lo stai chiedendo, al momento è libero. Dopo essersi lasciato con Charlie, è entrato in uno stato di depressione che non lo ha ancora abbandonato. Il fatto che sia morta la nonna e che io sia entrato nella sua vita, lo ha reso ancora più cauto."
"Ci sono un paio di domande che mi sorgono spontanee." disse Draco, dopo il discorso "Per prima cosa come fai a sapere tutte queste cose, se sono avvenute prima del tuo arrivo? Poi, perché sarei meglio di altri per lui? Infine, sei sicuro che Harry sarebbe contento se sapesse che ti intrometti nella sua vita?"
Teddy sorrise, forse aspettandosi una tale reazione.
"Zio Harry non ha mai nascosto a nessuno la sua omosessualità, almeno nella cerchia degli amici tutti sapevano. Oltretutto nonna Andromeda mi ha insegnato molti incantesimi, quando si è accorta che stava male, perciò sono diventato, grazie a lei, un ottimo Legimens, nonostante non frequenti ancora Hogwarts. E, detto fra noi, zio Harry non è molto bravo a proteggere i propri pensieri, forse non ci prova neppure. Sono certo che sarebbe imbarazzato se sapesse di questo discorso, del quale preferirei non ne parlassi a lui, se non fossi interessato. Per quanto riguarda te, se sei arrivato a fingere di essere povero in canna pur di farmi da babysitter e stargli accanto, anche se per poco tempo, vuole dire che sei innamorato a sufficienza."
Quella teoria, vicinissima alla realtà, sconvolse Draco: che il ragazzino avesse dei poteri così alti che aveva letto i pensieri suoi? O era un altro il motivo che lo aveva spinto a preferirlo a discapito di altri?
"Io ti aiuto, ma ti avverto di non farlo soffrire, altrimenti il prossimo anno, piuttosto che a Hogwarts, mi chiuderanno direttamente ad Azkaban." lo minacciò. "In più devi darti una mossa poiché, conoscendolo, si starà già impegnando per trovarti un vero lavoro, di cui non doverti vergognare."
Draco alzò un ciglio, indeciso se andarsene e lasciare lì quell'impiastro, o mettersi nelle sue mani come ultima speranza di conquistare Harry Potter.


-Sono patetico e disperato.- pensò Draco, mentre attuava il piano venuto alla mente del perverso ragazzino. Non si sarebbe stupito se l'anno seguente fosse finito nella Casa dei Serpeverde.
Teddy era stato prelevato da un momento all'altro da Lenticchia e Zannuta e lui era lì per avvertire Harry... nudo.
Ok, era stato sul punto di ridere in faccia a Teddy, quando gli aveva esposto il piano: che scusa poteva trovare per farsi trovare in desabillé dal ragazzo dei suoi sogni? Pensare che fino a qualche anno prima avrebbe bruciato la terra su cui camminava! Anche in quel caso era intervenuto Teddy, che di certo doveva aver studiato il piano nei più piccoli dettagli prima di esporglielo. Il fatto che Merlino, che Teddy aveva dovuto lasciare a casa perché aveva scoperto di essere allergico ai cani, continuasse a saltargli addosso, rischiando qualche incidente alle sua parti basse, non lo faceva sentire meglio.
"Fatti trovare nell'atto di asciugarti i panni con la magia. Dirai che te li sei levati per evitare di prenderti un raffreddore. Al massimo ti potrà dare dell'imbranato per esserti inzuppato da capo a piedi con l'acquario. Almeno avrai la scusa che hai pensato prima alla salute dei pesci, che alla tua. Zio Harry apprezzerà."
-Lo spero.- pensò Draco. Si era umiliato per avere quella sottospecie di vicinanza con Harry, aveva finto di essere in bolletta, che i suoi genitori non gli passassero nulla e che nessuno volesse dargli un lavoro. La seconda cosa era vera, ma era assolutamente falso che i genitori non gli dessero soldi. Oltretutto, per evitare che facesse controlli, aveva chiesto di non avere un contratto regolare, di essere pagato in nero, per evitare che nel Mondo Magico tutti sapessero la sua situazione. Harry, nonostante non fosse d'accordo sul fatto di dargli uno stipendio non in regola, aveva accettato, conoscendo l'alterigia insita nel suo carattere. Come aveva previsto Teddy, però, si stava attivando per cercargli un mestiere che potesse svolgere senza vergognarsi.
Draco sentì un ciocco provenire dal camino, segno che qualcuno stava arrivando, e Merlino, che era rimasto a casa poiché Ron aveva scoperto di esserne allergico, si agitò. Si mise in una posizione inequivocabilmente audace, chinandosi sopra i propri vestiti, dando le terga, e una bella visuale del suo fondoschiena, proprio a chi entrava in casa. Nel frattempo lanciò un incantesimo su se stesso e i vestiti buttati sul divano per bagnarli, per poi fingere di essersi appena messo ad asciugarli.


Draco mostrò le terga a chi entrava. Un grido femminile lo fece scattare in avanti e voltare.
"Malfoy, ma che ci fai qui nudo?" chiese Ginny Weasley, rossa come un peperone dall'imbarazzo. Quel demente di Potter! Per forza che non si trovava un ragazzo. Chi vorrebbe vivere in una casa in cui chiunque, a ogni ora del giorno, poteva entrare e trovarlo in atteggiamenti intimi?
"Sei sicura di volerlo sapere?" la sfidò Draco.
La ragazza si massaggiò le tempie a occhi chiusi, sentendo una certa tensione: capì che non voleva sapere nulla. Si voltò e prima di entrare nel camino pregò Draco di non raccontare a Harry di quell'incontro. Draco non ne aveva alcuna intenzione, anche perché così il suo piano (anzi, il piano di Teddy) sarebbe fallito prima di partire, ma si ripromise di fargli notare che per una coppia innamorata, una casa che sembrava un albergo a ore, non era dei più graditi.


Draco si rimise in posizione, sperando che il prossimo a entrare fosse il padrone di casa: non avrebbe sopportato un'altra figuraccia del genere.
Harry non fece in tempo a mettere un piede in casa che il sedere di Draco, abbassato mostrandogli il sedere, gli diede il bentornato. 
"Dr... Draco! Ma che succede qui? Dov'è Teddy?" chiese fra l'imbarazzato e l'irato.
Il biondo si alzò senza fretta, cercando di essere più attraente e sinuoso possibile. Invece di vestirsi si avvicinò e gli spiegò tutto, secondo ciò che era previsto Teddy: l'uscita con i Weasley, l'aver colpito inavvertitamente l'acquario, i vestiti bagnati e la casualità della sua entrata proprio in quel momento.
"Uhm, ok, ma non ti sembra il caso di vestirti?" disse Harry, che si era calmato, benché ci fosse qualcosa in quella storia che non gli tornava.
"Oh, sì, mi hai distratto, stavo per asciugarmi i vestiti." disse Draco. E si chinò sui vestiti, mostrando di nuovo il sedere a Harry, lanciando l'incantesimo.
Harry cambiò colore e s'infiammò, mentre con tutta calma Draco stendeva i vestiti e con ancora più lemma lanciava un incantesimo.
"Hai intenzione di metterci tutto il pomeriggio?" lo apostrofò Harry, rosso in volto.
Draco si alzò, appena lanciato l'incantesimo.
"E tu che fai lì dietro, mi guardi il culo?" ribatté, prima di usare un colpo di bacchetta che gli fece aderire i vestiti al corpo.
Harry si rese conto di essere rimasto come un demente a fissare il bel fondoschiena di Draco, senza neppure levarsi il mantello. Lo aveva colto impreparato, single e aveva attivato un certo bisogno.
"Ehm, scusa, ora vado a cambiarmi." disse.
"Puoi pagarmi, prima? Dovrei fare alcune compere urgenti." chiese Draco.
Il moro annuì, prese il portafogli e diede alcune monete all'altro.
"Però avrei bisogno di chiederti per quanto tempo vuoi andare avanti così, facendo le cose di nascosto?" chiese alla fine.
"Beh, finché non ho trovato un vero lavoro. Non che questo non lo sia, intendiamoci, ma sto resistendo ogni giorno alla tentazione di uccidere Teddy." ammise alla fine "Sono certo che non ne saresti contento, ma potrei non essere adatto a fare il babysitter."
Harry rise di cuore.
"Avevo la sensazione che fosse qualcosa del genere." disse "Peccato, avevo intenzione di chiederti se volevi partire con noi, ma in questo caso ti dovresti occupare di lui molto di più."
Gli occhi di Draco si illuminarono, come quelli di un bambino davanti a una vetrina di giocattoli.
"Andare dove? Se ho resistito finora, credo di poterlo fare un altro po'. Spiegami la situazione." lo pregò.
"Il Primo Ministro della Magia, mi ha offerto una missione da svolgere in Italia, più precisamente a Napoli." spiegò Harry sedendosi e togliendosi gli occhiali per pulirli. Si era seduto sul divano in cui Draco stava asciugando i vestiti e il biondo lo aveva imitato. "A quanto pare, c'è il rischio della nascita professionale di un nuovo Signore Oscuro, e vogliono che vada lì per controllare."
"Porta anche me." lo implorò Draco "In fondo Teddy ed io non così in disaccordo, anzi non mi stupirei se il prossimo anno il Cappello Parlante lo mettesse a Serpeverde, credo che qualche caratteristica della famiglia Black gli sia rimasta appiccicata addosso."
"Povera Tonks, non ne sarebbe affatto contenta." rise Harry. Neppure lui lo sarebbe stato, ma era certo che Draco stesse esagerando. "Come ti ho già detto, non ci sarebbero problemi, ma tutto deve essere in regola. Voglio che tu venga con me come accompagnatore di Teddy, non puoi continuare a nasconderti, se non trovi di meglio."
Draco fece un sorriso malizioso e si accostò di più.
"Non potrei accompagnarti in altra veste?" chiese Draco, con voce suadente.
"Cosa intendi?" chiese Harry, anche se istintivamente arretrò.
Per tutta risposta Draco si avvicinò di più e baciò l'altro uomo, sfiorandogli le labbra con le proprie. Harry, colto di sorpresa, non poté fare a meno che rispondere. Era passato davvero molto tempo da quando si era concesso il lusso di cedere ai bassi istinti sessuali e si rendeva conto che desiderava contatto umano. Avvinghiò Draco per le spalle e approfondì il bacio il più possibile finché il crack di qualcosa che si rompeva li interruppe. Si ritrovò seduto sopra i propri occhiali, di cui aveva completamente dimenticato la presenza.
"Accidenti, bisogna che li sistemi. Sono quasi cieco senza." lamentò Harry, frugandosi addosso alla ricerca della bacchetta.
"Ora non ti servono." gli sussurrò Draco all'orecchio, prima di morderlo.
Harry gemette, di piacere e di dolore. Dimenticò quasi subito le lenti e continuò a concentrarsi sulla bocca che Draco gli stava donando.
-Non riesco a crederci, non mi sono mai accorto che fosse interessato a me.- I pensieri del moro erano confusi .-Ammetto di essere stato concentrato sul lavoro e su Teddy e di non avere pensato ad altro, ma sono davvero così ottuso?-
Col senno di poi si ricordò che era strano il comportamento del ragazzo che ora si avvinghiava a lui e capì che era stato uno stupido.
Dalle labbra passò al collo e i vestiti che si era appena rimesso finirono sul pavimento. Sbottonò la camicia al biondo e cominciò e succhiare e leccare i capezzoli che sentì irrigiditi per l'eccitazione.
"A saperlo non avrei impazzito a vestirmi." sussurrò fra un gemito di piacere e l'altro.
Sarebbero andati avanti all'infinito e oltre, se l'abbaiare allegro di Merlino non avesse fatto loro capire che il bambino stava tornando. Si rivestirono in fretta, anche se per fortuna erano in tempo.


Harry osservò i cocci dei propri occhiali demoralizzato.
"Ci penso io." annunciò Draco che l'aveva a portata di mano la bacchetta. "Oculus Repara." pronunciò e in un attimo tornarono come nuovi.
"Dovrei usarlo più spesso quest'incantesimo. Mi sembra di vederci meglio." S'inforcò gli occhiali e osservò in giro. "Mi fa venire in mente tanti ricordi. Questo è il primo incantesimo che hanno pronunciato in mia presenza. Hermione, sul treno che ci portava per la prima volta a Hogwarts, mi ha riparato gli occhiali rotti."
"A parte la curiosità di sapere come abbia fatto una Babbana senza genitori maghi a conoscere certi incantesimi, direi che non è proprio il momento di parlare di lei."
Si baciarono ancora.
"Teddy sa che state per partire? Sapeva che volevi portare anche me come accompagnatore?" s'informò il biondo.
Harry annuì e Draco ci ragionò sopra. Quindi era questo il piano del ragazzino? Voleva che partisse con loro? O che lo zio non fosse solo quando lui sarebbe andato a Hogwarts l'anno seguente? O qualsiasi altra cosa fosse venuta alla mente di quel fantasioso ragazzino?
"Quando si parte?" chiese appoggiando il capo sul petto di Harry. Non aveva detto sì, ma sembrava sottinteso e Harry lo strinse come se non avesse fatto altro nella vita.
"Il 17 del mese prossimo." rispose Harry.
Draco scattò in piedi come se fosse stato morso da qualche bestia. Guardò Harry negli occhi, preoccupato.
"Così presto, ma... manca meno di un mese!" esclamò. All'improvviso si sentì mancare la sicurezza di ciò che aveva combinato pur di averlo vicino. Avrebbe scoperto presto che gli aveva mentito a riguardo della sua situazione finanziaria, che i suoi genitori non l'avevano diseredato, ma che stavano cercandogli una moglie ricca e di buon nome e che tutti i suoi parenti e amici fossero convinti che facesse la bella vita nel frattempo. L'unico cui aveva rivelato la verità era Blaise. Per fortuna l'ex compagno di Casa lo aveva compreso. Era rimasto stupito quando gli aveva rivelato la sua omosessualità e gli aveva quasi riso in faccia alla confessione di essere innamorato proprio del Golden Boy, ma lo comprendeva. Anche lui era in rotta con la madre per essersi innamorato di una Babbana, anche se pensava che almeno fosse stata ricca avrebbe potuto chiudere un occhio. Invece Johanna, la sua fidanzata, un'operaia con una figlia carico, era il contrario di tutto ciò che la signora voleva.
Non ebbe tempo per recriminare, Hermione e Ron erano tornati con Teddy, che sorrideva come se avesse combinato una marachella. Alla notizia che Draco li avrebbe seguiti nel viaggio, li strinse entrambi, felice. Era certo che il biondo fosse la persona adatta allo zio, in fondo gli opposti si attraevano, no? I suoi capelli erano diventati di un confortante (e inquietante) color lilla. Anche Merlino si aggiunse al quadretto, facendo correre i brividi a Draco per tutto il corpo.
Harry si sentiva strano: Teddy non sembrava troppo stupito, forse era stato meno cauto di quello che pensava con lui. Poi un dubbio gli sovvenne alla mente.
"Ma non avevi delle compere urgenti, tu?" chiese a Draco.
Il ragazzo si morse la lingua, ricordando una delle balle che aveva raccontato.
"Nulla di così importante, non ora." rispose, sperando che fosse sufficiente per distogliere l'attenzione dell'uomo dall'argomento. per fortuna l'intervento di Ron, che cominciò a starnutire come un disperato, lo aiutò.
-Una volta tanto Lenticchia mi è stato utile.- pensò. Oltretutto gli sarebbe stato comodo che si occupassero della peste in altre occasioni, dando libertà a lui e a Harry. Certo, l'idea di dover essere gentile con lui e la sua signora lo orripilava ma per fortuna non c'era bisogno che si sforzasse più di tanto. Il fatto che il suo ragazzo fosse una persona gentile, affabile, piena di amici e che piaceva a tutti, poteva avere dei vantaggi non indifferenti.
  
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