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Autore: Novizia_Ood    04/06/2014    4 recensioni
Ispirata dalla canzone Talk, dei Kodaline, ho scritto questa OS immaginandomi una rottura tra i Larry. Come la prenderebbero entrambi? Sarebbe facile? Sicuramente è stato doloroso.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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.T a l k.
 
I can remember the good old days,
when you and me used to hide away
where the stars were shining or the sun was blinding our e
yes
 
- Harry, vieni, presto! Su avanti corri! –
Erano piccoli Styles e Tomlinson, mentre correvano dietro le quinte del programma di xFactor.
Non importava che la loro esibizione venisse dopo le prime due, non importava che qualcuno li sgridò per aver corso e non importava nemmeno che quella sarebbe potuta essere una delle loro ultime sere lì. Come ogni Giovedì, erano lì a sperare e pregare in cuor loro, che nulla andasse per il verso giusto e che avrebbero potuto rubare ancora qualche minuto al dovere che li attendeva sul palco davanti a quella folla di ragazzine impazzite.
- C’è di nuovo quella brunetta, dev’essere davvero pazza di te se viene qui ogni settimana! –
Harry storse il naso prima di ridere ed essere trascinato in uno dei camerini, il loro. Era tutto in disordine, come ogni giorno dopo le prove. Calzini di Zayn fin sopra gli armadi, probabilmente perché Niall si divertiva a lanciarli per la stanza o a giocarci a calcio con Louis.
- Non mi interessa di Martha, sinceramente. –
Nessuna ragazza interessava ad Harry Styles ad essere sinceri. Come poteva?
- Sai anche il suo nome? –
La voce squillante del più grande irruppe nella stanza quando richiuse velocemente la porta dietro di sè, avvicinandosi al compagno e posando entrambe le mani sulle sue spalle.
- M-mi ha scritto un paio di lettere e.. –
- Devi smetterla di leggere tutto quello che ti mandano le fan, Haz. –
Louis non era geloso a quel tempo, molto di più. Aveva lasciato da un po' la sua ragazza, la prima ed unica se proprio voleva essere sincero con se stesso. Non era solito lasciar segni sul collo di Harry, solo perché quest’ultimo si arrabbiava molto quando lo faceva. Non era una proprietà da avere e se gli voleva bene come diceva, allora doveva rispettarlo, senza marchiarlo come se fosse “una mucca da macello” a detta del più piccolo che una volta lo aveva allontanato in malo modo.
- Ma ci mettono così tanto a scrivere lettere e cartelloni.. e i-io quando non ho nulla da fare li leggo, m-mi fa piacere.. –
Balbettò l’altro. Sicuro in alcune cose, in altre molto meno. Ogni volta che Louis lo guardava con quegli occhi azzurri, era capace di paralizzarsi e di trovare difficile la coordinazione nel linguaggio. Ogni volta che Louis lo guardava, gli sorrideva, lo sfiorava, il suo corpo reagiva proprio come doveva, cercandolo ancora di più. Perché guardarlo, sorridergli e sfiorarlo per lui non era mai abbastanza.
- Ti terrò impegnato io. –
Sussurrò il più grande, posando le labbra sulle sue, prendendo il viso del riccio tra le mani e, dalle guance, salendo a stringergli dolcemente i capelli. Avrebbe stretto a sé quel ragazzino per sempre, finché non sarebbe diventato un ragazzo, finché non sarebbe diventato un uomo.
Perché Louis Tomlinson ne era sicuro.
Lo avrebbe voluto per sempre.
Yeah you filled up my glass, 
with promises that could never last
And I still find pieces of you in the back of my mind
 
- Ti volevo prima, ti voglio adesso e ti vorrò anche domani! Credimi, te lo giuro, staremo insieme, io e te. Nessun altro Harry. Nessun altro.–
Le promesse erano all’ordine del giorno di qualsiasi amante ingenuo sulla faccia della Terra e Harry e Louis erano proprio tra questi. Dopo ogni piccolo litigio, dopo ogni grande litigio, dopo ogni incomprensione, allontanamento o gelosia, erano lì a ritrovarsi come la nave, dopo mesi alla deriva in mezzo al mare, ritrovava la terra ferma, solida, sicura. Quello rappresentavano le promesse: sicurezza. Per quanto fossero belle e rassicuranti, erano sempre le stesse a mancare tra i due ragazzi. Erano qualcosa con cui si cibavano, ogni giorno, senza accorgersi che non riempivano nulla, lasciavano solo stomaco vuoto, cuore vuoto, corpo vuoto, nell’attesa, nella speranza di un futuro prossimo.
- Vedrai, Eleanor non ci sarà alla partita. –
E puntualmente, qualcosa andava come non doveva e i piani si riducevano, inevitabilmente, ad altre promesse. Promesse al vento. Non perché Louis non amasse abbastanza Harry o viceversa, ma perché la vita, da qualche anno, non era più di loro proprietà. Avevano firmato un contratto, un patto con il peggiore dei demoni al mondo, quello che ti promette soldi e fama e poi ti strappa via tutto il resto: amore, vita. E’ troppo tardi quando si arriva alla fine e ci si accorge che tutto quello che si è perso, non valeva quello che si è ottenuto.
Una vita senza Louis.
Una vita senza Harry.
Valeva la pena, per entrambi? Le promesse erano le uniche cose che erano rimaste loro.
Harry ci pensava molto a tutte le parole che il grande aveva rivolto lui, tutti i “Ti amo”, tutti i gesti, tutte le carezze e si cullava in quello che erano i ricordi. Quelli erano sempre vivi, nitidi e ogni volta che li cercava, bastava scavare nella sua mente per trovarli. Felici, almeno lo erano stati.
C’erano così tante cose che li legavano, che spesso non riuscivano a lasciarsi andare.
Le cose belle, l’amore e la speranza li tenevano uniti, compatti, l’uno accanto all’altro per sostegno.
- Posso trattenere il fiato, posso mordermi la lingua o fingere un sorriso e una risata, se è questo che vuoi. Posso farcela, posso farcela. –
Ma Louis era solo un umano, un semplice umano. Non sarebbe riuscito a non dormire per giorni, a recitare il suo copione accanto ad una donna che non voleva e non avrebbe mai voluto. Non sarebbe riuscito a portar sulle sue spalle tutto il peso del mondo.
Non era una macchina e sarebbe caduto a pezzi, da un momento all’altro.
 
And all of the things that we once said,
they're not in my heart, they're in my head
That was the time to say goodbye
Let's put it to rest yeah, let it die.
 
- Ma almeno ascoltami!! –
- No, non voglio ascoltarti Louis! Non mi interessa più niente, sono stanco. Stanco di ascoltare le tue scuse, stanco di volere una spiegazione per tutto quello che fai, stanco di leggere i giornali e stare male. Perché io sto male, Louis. –
Aveva posato una mano sul grande tavolo di vetro che ora li divideva.
Per l’ennesima volta Eleanor era andata a vederlo alla partita, quella dove sarebbe dovuto esserci lui. Aveva atteso quel giorno da così tanto, che ricevere la chiamata del management era stato un colpo al cuore, ma la cosa più spaventosa per lui, era che il colpo non arrivò più così forte, come le prime volte. Cosa stava cambiando?
- Io non sapevo che sarebbe venuta, te lo avrei detto! Avrei chiamato gli altri per farli venire, così stavate insieme e non.. –
- Non, cosa? Non cosa! Così non sembrava che ero lì per te? Così non sembrava che semplicemente fossi a supportare Louis Tomlinson? E’ ovunque Louis, è ovunque anche quando non c’è. E’ qui anche adesso e io la sento sulle mie spalle come un’ombra che non riesco a mandare via. –
Terminò con tono più calmo di come aveva iniziato, lasciando che la rassegnazione prendesse il sopravvento, il controllo su di lui.
- Credi che io non mi senta come te? Credi che non ti avrei voluto lì al posto suo solo perché avrebbero fatto domande o chissà cosa? Me ne frego Harry! Perché non lo capisci? –
Strillò l’altro, avvicinandosi anche lui al tavolo, dalla parte opposta.
- Louis.. –
Fece una pausa per colpa del nodo alla gola che minacciava di soffocarlo da un momento all’altro.
- ... io non posso più andare avanti così. –
Doveva chiuderla lì.
 
'coz we don't, we don't need to talk about this now
Yeah we've been down that road before
That was then and this is now
 
- Smettila!! Smettila di dire cazzate porca puttana! Mi hai capito? -
Si era sporto sul tavolo, con gli occhi fissi in quelli verdi dell’altro, quasi impassibili, spenti.
- Io non posso e non voglio andare avanti così! Non è una cazzata, è quello che sento. –
Continuò, cercando di spiegarsi. Quei tatuaggi, più che raccontare la sua storia con dei disegni, sembrava raccontarle con quelle che erano diventate cicatrici. Quelle cicatrici che solo a guardarle allo specchio avresti voluto strapparle volentieri con le tue stesse unghie. Quella maledetta nave che continuava a seguire quella bussola, ma dove lo portava? La terra non rappresentava più la salvezza, ma la dannazione e il dolore e lui non aveva più forze per vincere tutte le battaglie.
- Harry, è solo un periodo! Vedrai che.. –
- Che? Non cambierà mai niente Louis! Vuoi capirlo si o no? Sono tre anni, tre, che ci riempiamo di stronzate. Risparmiami una visione ottimistica del nostro futuro insieme, perché questo discorso me lo hai fatto già miliardi di volte e io sono stanco di ascoltarti, stanco di crederti e di sperare che qualcosa davvero possa cambiare da un momento all’altro. Non accadrà Louis, capito? Non accadrà, non a noi. E’ così e basta. –
Era rassegnato, non provava nemmeno dispiacere a darlo a vedere a quella persona che aveva amato così tanto, ma che ora non riusciva proprio più a volere. Rappresentava troppo ciò che aveva sempre voluto e ciò che non avrebbe mai avuto, aveva smesso di lottare per loro da molto tempo.
- Quindi tutte le volte che sei venuto da me e abbiamo fatto l’amore, per te adesso non contano un cazzo, giusto? Eravamo lì a farci in quattro, per soli dieci minuti insieme e ora non te ne fotte più niente? –
Settimane prima erano stati insieme a LA, senza che nessuno scocciasse, solo loro, qualche giorno di pace, qualche giorno passato tra le mura di una casa a fingere di essere due ragazzi normali, con nient’altro a loro disposizione se non l’amore che li legava. Era rimasto qualcosa di originale in quei due ragazzi, non erano riusciti a sradicare completamente la loro personalità.
I CAN’T CHANGE, ancora quel tatuaggio premeva sul suo polso, sotto quell’àncora da poco disegnata. Non lo avevano cambiato. Ne poteva essere sicuro?
- Prima era prima! Adesso è cambiato qualcosa… questo è adesso. Non vedi che così non va? –
Louis si rimise dritto al suo posto, gli occhi fissi in quelli dell’altro, vuoti ormai.
 
The crowds in my heart they've been calling out your name
Now it just don't feel the same
I guess it's over, yeah we're done
 
- Ti amato come nessun altro in questi anni, lo giuro, ti ho amato da morire Louis. Semplicemente, adesso, non sento le stesse cose che sentivo prima. Suppongo.. suppongo che sia finita. –
Il macigno che era caduto sulle spalle di Louis si poteva vedere benissimo. Lo si vedeva dai suoi occhi spenti, quella luce era sparita. Lo si vedeva dalle braccia lungo i fianchi, pesanti e le spalle leggermente ricurve.
- Abbiamo chiuso. –
Aggiunse il più piccolo, come se il dolore delle parole precedenti non fosse stato abbastanza.
 
I heard you made your way downtown
to the place that I've been hanging around
I was looking for your face in the crowd
but trying to keep my head down

 
- Sono arrivati.. –
La voce di Liam arrivò alle orecchie di Harry, che dovette fare uno sforzo immane per non voltarsi. Qualche metro più in là dal luogo dove loro stavano giocando a calcio, Eleanor e Louis erano appena arrivati, acclamati dalle mille fan che osservavano la scena oltre i cancelli e sopra i balconi circostanti. Harry calciò la palla verso Niall e poi, con un rapido movimento, lanciò uno sguardo alle sue spalle. Maledetta era la gelosia che lo colpiva in quei momenti. Louis nemmeno si era avvicinato loro per salutare, nemmeno li aveva guardati e aveva tirato dritto per entrare nello studio dove stavamo provando per il nuovo tour. Era sempre così quando doveva portarsi dietro Eleanor come se fosse un cagnolino da passeggio, per mostrare al mondo quello che non era. Era sempre così quando doveva mentire apertamente riguardo la sua omosessualità: diventava freddo, scostante e a tratti maleducato, tirando fuori parolacce senza nemmeno preoccuparsi delle persone che erano presenti, soprattutto alle interviste.
Sospirando, Harry non poté che tornare a guardare il compagno, triste.
Incredibile di come Harry lo cercasse ovunque, sempre. In mezzo ad una folla sarebbe stato in grado di trovarlo ad occhi chiusi, eppure si ostinava a tenerla china quella testa, perché non doveva incrociare il suo sguardo, non doveva lasciare che la scintilla scattasse, non davanti a tutta quella gente. Ogni volta che i loro occhi si incrociavano c’era qualcosa che non poteva essere negato da nessuno, anche alcune fan che li osservavano con attenzione si erano rassegnate a quelli che erano i sentimenti dei loro due idoli e non si vergognavano a riconoscerlo. Anche Louis lo cercava, perché odiava sentirsi spingere dietro la testa per abbassarla, come un leone al quale veniva chiesto di chiudere la bocca e non ruggire. Louis si sentiva allo stesso modo.
Avevano vagato così tanto tempo da soli, senza avere l’uno l’appoggio dell’altro e ora, che finalmente si erano trovati, non potevano stare insieme perché qualcuno diceva loro che semplicemente non era possibile una storia simile in un momento così delicato e ‘alto’ delle loro carriere.
Molte volte si erano chiesti se tutta la fama e i soldi, valevano la perdita della loro libertà e del loro amore e ancora più volte si erano risposti di no. Harry valeva più di tutto per Louis e Louis valeva più di tutto per Harry, ma era un tornado nel quale erano entrati senza nemmeno accorgersene e così, da un giorno all’altro, era stato detto loro di allontanarsi, di guardare altrove, tanto da affidare al più grande una finta ragazza: Eleanor.
Da quel momento in poi Harry aveva sempre tenuto la testa bassa e non perché si sentisse sconfitto, ma per non mostrare le lacrime sul viso che, puntualmente, ogni giorno scendevano.
 
Over time our wires crossed
well you changed and truth got lost
All the things I would change if we could only rewind
 
Louis aveva fatto velocemente il giro del tavolo e aveva afferrato il più piccolo per un braccio, con forza, per obbligarlo a voltarsi e a guardarlo negli occhi. Quelli, almeno, non gli avrebbero mai mentito.
- Non puoi lasciarmi così Harry, non te lo permetto. –
Sibilò con rabbia. Erano anni che si amavano, che la forza dell’uno dipendeva dalla tenacia dell’altro e che la sopravvivenza dipendeva dalla vitalità dell’altro, ormai erano dipendenti. Almeno, lo era Louis. Era quello che aveva speso di più in quella relazione, quello che aveva permesso a qualcun altro di affiancargli una finta ragazza, quello che aveva promesso di fingere, di falsificare un sorriso e di recitare da copione la sua parte. Lui aveva fatto tutto quello, non certo per la sua immagine, non certo per se stesso, ma per Harry, lo stesso che adesso lo stava lasciando con la semplice scusa che nulla era più come in passato. Louis aveva bisogno di Harry, perché Harry non aveva bisogno più di Louis?
- Lasciami andare! Non lo vedi cosa ti sta succedendo? –
Urlò il più piccolo, tirando via il braccio dalla stretta di un ormai paralizzato Louis Tomlinson. Era diventato violento negli ultimi mesi e non certo per cattiveria. Era sempre stressato, irritato, nervoso e solo Harry era in grado di farlo tranquillizzare, di riportarlo alla naturalezza del suo essere, quella che gli stavano strappando via, giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo.
Gli occhi azzurri erano piantati in quelli del riccio, che lo osservava sinceramente dispiaciuto.
- Io non.. –
Provò a parlare, ma l’altro lo interruppe visto il suo tentennamento.
- Tu non volevi. Lo so che non volevi. –
Era successo così tante volte che durante una litigata a Louis scappasse anche solo un gesto violento, che ormai Harry era abituato e seriamente dispiaciuto per quello che gli stava succedendo. Avrebbe voluto aiutarlo più di qualche ora alla giornata, avrebbe voluto essergli accanto ogni volta che era giù, ogni volta che aveva bisogno di lui. Louis aveva abbassato lo sguardo per colpa del pizzicore che sentiva agli occhi. Erano aghi che spingevano quelle lacrime che volevano uscire, ma che lui avrebbe tanto voluto celare.
- Se solo potessi tornare indietro, Harry.. –
La voce era tremante, così come le sue mani che provarono a raggiungere il ragazzo ancora davanti a sé, ma Harry si scostò leggermente, abbassando lo sguardo dopo che comprese di non riuscire a mantenere quel contatto così doloroso. Vedere Louis distrutto e a pezzi lì davanti, lo faceva sentire ancora più in colpa di quanto non fosse. Harry aveva solo bisogno di mollare tutto, mollare tutti, per permettere ad entrambi di tornare a vivere una vita normale, senza bisogno di stare lontani, senza bisogno di evitarsi. Se Harry avesse provato ad odiare Louis, sarebbe riuscito ad allontanarlo? Sarebbe riuscito a staccargli da dosso almeno un decimo della tristezza che provava? Probabilmente si, ma il più piccolo una cosa non aveva messo in conto, la più importante: avrebbe portato via anche quel briciolo di felicità ad entrambi.
You were a moment in life that comes and goes
A riddle, a rhyme that no one knows
A change of a heart, a twist of fate
Couldn't fix it, it's too late

- Non si può tornare indietro Louis. Il minimo che possiamo fare è andare avanti, senza rovinare il ricordo che abbiamo. Sei stato un momento importante nella mia vita e nulla mai potrà cambiare questa cosa, mi hai fatto scoprire chi sono veramente e hai scavato nella mia anima e hai toccato parti di me che nessuno era mai riuscito a raggiungere e che non credevo nemmeno di avere! Sei arrivato nel profondo Louis, non è da poco e non voglio che tu sminuisca tutto quello che c’è stato adesso. Sei stato importante e lo sarai sempre. Ma tutto quello che abbiamo intorno, tutto quello che ci circonda si è rotto con noi e non si può più riparare. Io non posso più essere riparato, è troppo tardi. –
Terminò il suo discorso serrando poi le labbra, ricevendo in risposta solo il respiro affannoso dell’altro, che se ne stava lì davanti a lui a fissarlo, con gli occhi pieni di lacrime incastrate tra una palpebra e l’altra, perché lui non le avrebbe sbattute per farle cadere, lui le avrebbe trattenute, così come avrebbe trattenuto tutto quel dolore che sentiva dentro di sé.
- I-io potrei fare qualcosa per..? –
- No Louis. Solo.. non rendere le cose più difficili. Siamo stati bene insieme, benissimo e io ti vorrò per sempre bene, sei una parte importante per me.. di me. –
- Io ti amo Harry. –
Silenzio.
Il più piccolo non avrebbe mai detto che invece lui non lo ricambiasse più, così come non avrebbe potuto rispondere “anche io”.
L’amore è tutto quello che ci basta. L’amore è tutto quello che ci serve.
Avevano imparato a dirsi ogni volta che capitava loro qualcosa che li faceva allontanare, qualcosa che li faceva litigare ed era per quello che la “nave” trovava sempre il suo porto sicuro, la sua casa. A guidarlo non era Louis, ma l’amore che provava per lui e quello si che l’avrebbe sempre condotto da lui, per sempre.
Non poteva rispondere “anche io” o anche quella volta l’amore sarebbe bastato a farli sprofondare l’uno nelle braccia dell’altro e Harry non poteva permetterselo.
La lacrima che rotolò fin giù al mento di Louis quasi si sentì per il silenzio che regnava in quella stanza. Harry aprì la bocca per dire qualcosa, una parola di conforto magari, mentre i suoi piedi fecero un passo verso l’altro. Ancora quella maledetta attrazione che non era solo chimica, ma qualcosa di molto più forte. Quanto poteva dirsi potente l’attrazione che c’era, non tra due cuori, ma tra due anime? Se Harry avesse veramente smesso d’amarlo, sarebbe stato comunque capace di trovarlo tra mille? La domanda vera era: Harry avrebbe mai smesso di amarlo se era la sua anima gemella?
Louis fece un passo indietro, riflesso di quello del riccio e, scuotendo la testa, la abbassò. Passò poi una mano con rabbia sul viso per liberarsi di tutte le lacrime che erano scese, ora libere, sul suo volto. Non le voleva più, nonostante sapeva benissimo che non sarebbero finite presto. Sapeva troppo bene cosa lo aspettava e per questo aveva paura: un buco nero. Sarebbe stato inghiottito da se stesso, senza nessuno a tendergli la mano per salvarlo. Si sarebbe salvato? Scosse di nuovo la testa, coprendosi il volto con entrambe le mani, pieno di tristezza e rabbia al tempo stesso. Aveva amato Harry così tanto, mostrando a tutti spine e denti, mentre a lui solo abbracci, baci e carezze anche a costo di soffrire per lui e quello era stato il risultato: essere abbandonato, come suo padre aveva fatto con lui.
- Louis.. –
Deglutì l’altro nel vederlo così in difficoltà.
- Allontanati da me, subito. –
Sibilò con rabbia Louis che aveva già perso quella parte di sé che aveva faticato a tenere in vita per sé e per Harry. Due delle persone che sarebbero dovute essere le più importanti per lui, nella sua vita, se ne stavano lavando le mani, come se fosse un problema, come se fosse qualcosa di troppo.
- Vattene, mi fai schifo.  –
Aveva combattuto così tanto per qualcuno che, semplicemente alla fine, se n’era uscito con “E’ cambiato qualcosa.” Aveva lottato per niente, per nessuno, aveva sofferto per ritrovarsi solo di nuovo e senza un motivo. Harry lo aveva scaricato sulla strada di nuovo, con un cuore a pezzi e non aveva nemmeno idea da dove dovesse partire per rimetterlo insieme. Voleva aggiustarlo?
- Louis allora non hai capito niente di quello che.. –
- Ti ho detto vattene!! –
Urlò spingendolo con entrambe le mani a toccare il suo petto, allontanandosi immediatamente. Altre volte lo aveva toccato, altre volte gli era stato così vicino da sentire il suo profumo, così vicino da sentirlo suo e farlo suo. Harry era un prolungamento di se stesso, qualcosa che gli apparteneva come Louis apparteneva a lui. Adesso invece lo sentiva così estraneo e così distante.
'coz we don't, we don't need to talk about this now
Yeah we've been down that road before
That was then and this is now
 
- Louis ti prego, ascoltami! –
Niente. Louis non avrebbe ascoltato più niente.
- Non ti permettere più di parlarmi o di cercarmi o di guardarmi. Lavoriamo solo insieme da oggi in poi, mi hai capito? Io starò a debita distanza da te e tu starai a debita distanza da me, tanto è una cosa che i nostri manager ci rendono facile e se proverai anche solo a rivolgermi uno di quei tuoi sguardi di merda in cui leggerò anche solo un briciolo di interesse per me, sappi che mi farai davvero pena! Mi hai ridotto tu a questo e abbi almeno le palle di andare avanti e non voltarti mai più indietro, Styles. –
Gli aveva detto “Ti Amo” qualche minuto prima e ora era già davanti a lui, con il viso contratto dall’odio e dal disprezzo, a sfidarlo a non tornare più sui suoi passi. Louis era stato non solo superato, ma anche calpestato e il minimo che poteva chiedere era che Harry non tornasse più a calpestarlo in quel modo. Voleva andare avanti? Bene, che cambiasse strada, che corresse più veloce e lo superasse, ma che non si voltasse mai a colpirlo con sguardi, frasi o altro perché Louis non lo avrebbe accettato. Per il suo corpo, che non era altro che un involucro vuoto, chiedeva solo un po’ di rispetto a chi diceva di volergli ancora così bene, ma non sembrava.
Harry era fermo immobile a fissare quella persona che aveva appena distrutto, perché riusciva a vederle quelle crepe sul petto del più grande, sul viso, guance, schiena, spalle, tutto, perché erano le stesse che stavano uscendo anche a lui. Spaccare Louis voleva dire spaccare se stesso per Harry, ma aveva dovuto farlo per liberarli da tutto quello che li circondava.
- Non lo farò. –
Rispose.
Quello glielo doveva.
Tutto quello che voleva.
Lo guardò per l’ultima volta, per imprimerlo bene nella mente, il suo profilo, i suoi occhi, le sue labbra. Gli aveva promesso tutto quello che aveva chiesto, ma avrebbe accarezzato tutto d lui con lo sguardo mentre non lo vedeva, avrebbe comunque passato il tempo a ricordarlo e ad amarlo, liberamente dentro di sé.  Il suo cuore avrebbe continuato a chiamare il cuore di Louis in mezzo alla folla, sempre.
Magari un giorno, prima o poi, con le ferite ricucite, avrebbero avuto la forza di rialzarsi insieme.
Per il momento, Harry non ce la faceva.
Era finita.
Avevano chiuso.
 
The crowds in my heart they've been calling out your name
Now it just don't feel the same
I guess it's over, yeah we're done
We don't, we don't need to talk about this now

….
Angolo della scrittrice:
Buon giorno a tutti cuccioli Larry Shipper!
Innanzitutto vorrei scusarmi per aver causato qualche crisi di pianto, penso sia accaduto perché anche a me è capitato mentre scrivevo, una tristezza atroce, ma vabbè andiamo avanti.
Questa canzone si diceva (qualche mese fa) fosse una tra le preferite di Harry che già di suo ama particolarmente i Kodaline.Da quel giorno, mi sono innamorata anche io delle loro canzoni e non perché piacciono ad Harry, sia ben chiaro, ma perché mi piace il sound e le parole sono stupende.
In caso la vogliate ascoltare è Talk - Kodaline e buon pianto a tutte! Io l'ho dovuta ascoltare mentre scrivevo per concentrarmi meglio (e piangere meglio)!

Se siete depressi o tristi, non pensate più alla OS dai, dopo tutto secondo me questi, di discorsi simili, ne hanno fatti a bizzeffe, solo che dopo tornavano sempre l'uno dall'altro come due cucciolotti innamorati! *^* 

Viva l'amore e il sesso gayo! <3

Per riprendervi, vi indirizzo alla mia FF long che aggiornerò proprio oggi pomeriggio!


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