Nota dell’autrice:Incredibile come ultimamente abbia
ispirazione da ogni cosa.
Ed ora
eccomi qui a scrivere nuovamente.
Questa
volta è stata la pioggia a portarmi consiglio, a cui devo dire grazie per
avermi salvato almeno per un’ora dal caldo afoso di Milano.
Un’altra
storia su Kodocha, ebbene sì. Ultimamente ho riscoperto questo mio vecchio
amore e mi ci sto ri- innamorando.
E’ una drabble. O almeno, ci provo.
Ah, grazie mille per aver recensito o solamente letto la mia
precedente shot.
Spero che
riesca ad emozionarvi anche questa.
E’ sempre
questo il mio intento!
Senti che fuori piove..
Senti che bel rumore.
(Sally, Vasco.)
Forse, era
quell’aria gelida che gli penetrava le ossa a fargli venire quei brividi.
O forse,
era quella pioggia che cadeva così forte sul suo corpo a scuoterlo.
Eppure,in quel momento,si sentiva in pace.
Quasi
sereno.
Era lì,
sotto la pioggia, e non gliene fregava nulla.
Nulla, se le
persone passavano e lo guardavano straniti, pensando a quanto fosse pazzo.
O Solo.
In realtà
era entrambe le cose.
Fottutissimi
ricordi.
Fottutissimo
dolore.
Fottutissimo
amore.
Era caduto
a pezzi, mesi fa.
E lo era
ancora.
Non aveva
più niente a cui potersi aggrappare, se non a quelle sensazioni ormai lontane.
Sana..
Strinse
gli occhi forte, ma non pianse.
Lui, non
piangeva mai.
Anche se
sì, avrebbe voluto.
Le
mancava.
La sua
risata, il suo tocco, la sua spensieratezza.
Chissà
dov’era..
Forse, era
quell’aria gelida che gli penetrava le ossa a fargli venire quei brividi.
Forse, era
quella pioggia che cadeva così forte sul suo corpo a scuoterlo.
O forse,
più semplicemente, era il ricordo di Lei
così nitido ed impresso nel cuore a farlo tremare.