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Autore: blackswam    04/06/2014    9 recensioni
Un bambino. Una madre single. Un padre di cui non si sa l'identità.
Una storia piena di vicende, avventure, amore e passione senza fine.
LeonxVioletta - MarcoxFrancesca - BrodwayxCamilla- LeonxCamilla- DiegoxLudmilla.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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La vita spesso tradisce, pugnala e ci fa soffrire. E' il prezzo per vivere.





Fiducia? Quando capiamo di fidarci davvero di una persona?
Di poter rimanere con l'anima in pace, di sapere che non ci siano scheletri nell'armadio.
Mai. Nessuno ha pienamente fiducia in una persona, che fosse sua sorella oppure sua madre. La vita è assai imprevedibile, è traditrice e pertanto può attaccarti alle spalle. La notte bisogna consigliare di dormire con un occhio chiuso mentre l'altro aperto, no?
Perché si sa, fiducia e amore talvolta non vanno d'accordo. Ludmilla ha sperimentato questa cosa e adesso sta soffrendo come un cane.
La bionda siede sul suo letto, con il suo faccino rivolto alle coperte bagnate dalle troppe lacrime e in qualche modo cerca di nascondere la proprio sofferenza, il proprio dolore. Nella sua mente balena l'idea o meglio la consapevolezza che mai sarebbe riuscita ad amare di nuovo.
Appoggia la mano sul suo cuore - che aveva ripreso a pulsare- e continua a piangere. A prima vista poteva essere descritta come una donna distrutta. Capelli in disordine, il trucco rovinato dalle lacrime, le unghie mangiate per il troppo nervosismo. Ad accompagnare questa atmosfera angosciosa era anche l'arredamento della stanza.
Il letto era disfatto, cuscini lanciati a terra come altri oggetti presi a caso, altri invece erano stati lanciati direttamente dalla finestra. D'improvviso straccia di dosso gli abiti che portava, correndo nel salotto e li lancia nel camino. Non voleva nessun regalo da lui.
Violetta e Francesca dopo aver saputo la notizia erano corse in gran fretta dalla ragazza, che conoscendo il suo carattere, avrebbe potuto commettere qualsiasi sciocchezza.
Ludmilla Ferro è una ragazza matura, sempre disponibile, pronta ad ascoltare, ma sa essere molto impulsiva. Agisce e poi pensa al suo sbaglio. Fortunatamente quando entrarono nella casa trovarono la ragazza sul divano e a quello visione si sentirono sollevate.
La bionda guardava il camino in silenzio, il suo volto era illuminato dalla luce rossa del fuoco, e i suoi occhi vuoti, privi di qualsiasi anima ed emozioni erano spenti, neri, quasi rinchiusi in un vuoto. Non si era accorta della presenza delle ragazze, che avevano fortunatamente le chiavi di casa, e sconfitta appoggia il capo sul cuscino tirando su il naso.
- Ludmilla?
La voce di Francesca riesce ad animare la ragazza, che però non si muove e rimane sempre nella stessa posizione.
- Siamo venute appena saputo.
Ancora niente. Nessuna parola, nessun gesto.
- Vogliamo soltanto farti sapere che noi ci saremo sempre per te. Nulla. Sembrava come una bambola priva di qualsiasi vita. Un burattinaio senza una fata, senza un po di magia che riesce a rianimarla.
- Lo so è difficile, ma parlaci. Ti prego.
La bionda abbraccia ancora di più il cuscino nascondendo il viso su questo.
- ..... ui!
- Non credo di aver capito. Puoi ripetere?
- Mi fidavo di lui!
Francesca e Violetta si guardano negli occhi. Come in simbiosi si dirigono verso la bionda alzandola dalla posizione scomoda e abbracciandola forte. L'abbraccio, rendersi conto della vicinanza, era l'unica cosa di cui aveva bisogno. Però non era abbastanza. Aveva bisogno del suo abbraccio, dei suoi baci, delle sue parole dolci.
Come un flashback gli riappare la visione di Diego di spalle mentre era intento a farsi la sua segretaria sulla scrivania del lavoro. Era venuta a salutarlo, come ogni mattina, ma mai si sarebbe aspettata questa scena. Lui aveva cercato di giustificarsi, ripetendole che l'amava e che in quel momento non era in se.
Ripeteva che era stordito, la sera precedente e anche il mattino successivo non aveva fatto altro che bere fino ad ubriacarsi. Ed proprio così che venti minuti dopo all'accaduto era tornato da lei, pregandola di poter ritornare da lui.
Aveva gli occhi rossi, il viso pallido, i capelli bagnati e sparpagliati. Si era reso ridicolo per un uomo orgoglioso come lui, ma per la bionda non era abbastanza. La sua fiducia si era ormai distrutta e dove non c'è fiducia non c'è più amore.
Il cuore si era diviso in due:
1. Quello che non vuole lascialo andare, di stringerlo forte a se e gli chiede di perdonarlo.
2. Quello che non prova più compassione, quello triste, abbandonato, abbattuto, quello che vuole soltanto che sparisca dalla sua vita. - Grazie ragazze la vostra presenza mi fa sentire bene.


****



Leon era parecchio innervosito. Era appena venuto a conoscenza della notizia e non vedeva l'ora di spaccare la faccia al grande Diego Domiguez. Non gli era mai andato a genio quel ragazzo e adesso aveva l'opportunità di dargli un bel cazzotto sul quel muso di papà. Per due motivi molto semplici: non solo gli aveva rovinato l'appuntamento con Camilla, ma aveva anche fatto soffrire la sua migliore amica.
Dentro di se si era trasformato come un essere indemoniato, ma fuori sembrava più rilassato per non far terrorizzare Camilla, che era rimasta al suo fianco. Erano diretti verso la nuova abitazione di Diego pronto per fare alcune chiacchiere, però sia Leon e la stessa Camilla sapevano che non sarebbero state soltanto parole.
Dopo aver bussato innumerevoli volte il campanello, una donna apre la porta di casa mentre a pochi passi Diego si trovava dietro di lei.
Leon non ci vide più a quella visione e prese per il colletto il moro e iniziò a prenderlo a pugni. Lui non osava muoversi, sapeva di meritarsele quindi non opponeva resistenza e riceveva tutti i colpi, ben assestati a dirla tutta.
Le due donne cercavano di separarli, ma Leon le allontana con un movimento brusco e si volta rivolgendosi alla sconosciuta.
- Tu non dovresti toccarmi e non dovresti nemmero rivolgermi il tuo sguardo. Voi mi fate schifo, avete fatto soffrire una ragazza così debole di cuore e a voi non ve ne può fregare di meno.
- Guarda, ragazzo, che hai capito male. Io sono soltanto venuta a scusarmi.
- Scusarti, con lui? Allora sei rimbambita. Non è lui la persona a cui dovresti rivolgere le tue scuse, ma scuse di che?
Leon era fuori di se e soltanto la vicinanza di Camilla e la sua mano stretta alla sua riusciva a calmarlo almeno quanto poteva.
- Tutto questo è stato colpa mia. Sono io che lo sedotto e che ho permesso che tutto questo accadesse. Lui era ubriaco, non padrone delle sue azioni, non mi ha nemmeno riconosciuta tanto che...
- Tanto che cosa? Cosa?
- Mi ha chiamata Ludmilla.
Leon rivolge il suo sguardo curioso e colpito al ragazzo ferito rimasto a terra. Anche dopo aver sentito ciò che voleva ancora riempirlo di botte, ma semplicemente si dilegua con un: ci vediamo.
Stringe la mano di Camilla e la trascina fuori da quella casa.
Leon lungo il cammino era rimasto in silenzio. Non sapeva come risolvere il problema, perchè adesso era troppo arrabbiato per poter pensare. Camilla aveva intuito i suoi pensiero e per rilassarlo gli accarezza la mano e gli bacia la guancia e contemporaneamente continuavano a camminare. Leon si tocca la guancia appena baciata dalla ragazza è sorride. Sapeva sempre come rassenerarlo ed proprio per questo amava stare in sua compagnia.
- Grazie per essere sempre con me e per farmi stare così bene.
- Infondo è quello che voglio. Stare al tuo fianco.
Leon allontana una ciocca di capelli rossi dal suo viso, gli accarezza la guancia e rimane ad osservarla.
- Posso baciarti?
- Non aspettavo altro.
Le due labbra si incontrano. Da un bacio delicato, elementare, impacciato via via si fa sempre più passionale. Le lingue si incontrano e un sensazione di gioia e completezza li pervade.
Terminato il bacio si guardano nuovamente nei occhi e sorridono riprendendo da dove avevano interrotto.


****



- Olga e adesso che cosa faremo?
- Non lo so Roberto, ma Violetta deve venirne subito a conoscenza.
- Come facciamo a metterci in contatto con lei?
- Lascia fare a me.





Nota autrice: Buonasera.<3
Noto come mio dispiacere che vi fate sempre più pochi, come mai? La mia storia non vi appassiona più?
Per adesso questo capitolo è dedicato alla coppia LudmillaxDiego, per non dare sempre tutta la mia attenzione alla Leonetta. Leon e Camilla si fanno sempre più vicini e purtroppo l'amicizia si sta trasformando in qualcosa di più.
  
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