Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: thankyouzayn    04/06/2014    0 recensioni
"Abbiamo avuto una conversazione che non comprendeva le nostre banali e
scontate frasi come «Tutto bene?» oppure «Hai da
accendere?»
Quelle frasi di cui sappiamo bene le risposte perché si, va tutto
magnificamente bene in tua compagnia e si, ho sempre da accendere perché
sai l'accendino, io, lo porto sempre. Sarà mal funzionante e
quasi scarico ma va bene così. Anche a te va bene così, giusto?"
© thankyouzayn | 2014
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note autore:
Non so esattamente cosa mi abbia spinto a pubblicare questa cosa. Non è che abbia un vero e proprio senso ma si sa, quando sei in vacanza ti vengono fuori delle idee.
L'altro giorno, stesa sul lettino con la testa libera dagli impegni scolastici, ho elaborato questa storiellina, sempre che si possa chiamare tale.
Sono tornata ieri sera e non ho avuto tempo per pubblicarla prima, mi spiace.
Essendo su Zayn è anche una cosa molto personale quindi se è troppo triste o smielato mi scuso: Zayn mi fa questo effetto.
Detto questo vi lascio la mia "perla di saggezza" e vi auguro una buona lettura.
Grazie in anticipo. Baci. xx
-Micol :)


Silenzio

Il piccolo orologio digitale, sopra la televisione, con le scritte rosse, segna le cinque, le cinque e nove per precisione. La stanza dalle pareti bianche è immersa nell'odore acre del fumo, troppi mozziconi spenti nel posacenere davanti a noi insieme alle numerose bottiglie di alcool appoggiate sul tavolino in compagnia delle tue gambe. Niall che russa ai nostri piedi su quel pavimento troppo freddo ma, poco importa a lui perché troppo ubriaco per accorgersene, Harry avvolto in un groviglio di coperte dorme beatamente e, anche lui, con un tasso alcolico sopra il normale nel sangue, Louis e Liam abbracciati che non si sveglierebbero nemmeno se la banda della nostra scuola cominciasse a suonare una di quelle canzoni che, cazzo, fanno veramente schifo, ma tu sai troppo bene questa cose, sono i tuoi di amici.
Poi ci siamo io e te. La tazza di caffè in mano come tentativo per scacciare quegli odiosi sintomi del post sbornia, l'ennesima sigaretta, che non abbiamo resistito ad accendere, nell'altra e lo sguardo fisso in un punto qualsiasi. Il silenzio ci circonda ma, va bene così. I sospiri regolari e tranquilli dei restanti ragazzi danno un senso di realtà alla mattinata.
La luce comincia a farsi vedere sempre più ed i miei occhi sono già stanchi e rimpiangono il buio che c'era fino a poco fa.
Anche i tuoi lo fanno?
Ti ho sempre pensato come una persona che ama la notte, che ama l'adrenalina che solo l'oscurità ti sa dare.
Sbaglio?
Abbiamo passato tutta la notte a parlare, bere e fumare, te lo ricordi? Ridevi e scherzavi, non ti ho mai visto così spensierato e allegro. È una cosa abituale per te, «È un modo diverso per divertirsi», hai detto con quel sorriso troppo innocente e quel tono di voce vellutato e basso.
Nella mia mente è ancora incastrata l'immagine del quel sorriso, le tue parole trascinate e il fumo che lasciavi uscire da quelle labbra che avrei baciato volentieri ma questi pensieri sono stati scacciati velocemente.
Tu non hai mai immaginato di baciare le mie di labbra?
Ho anche sentito il tuo profumo e, se anche mischiato all'alcool e alla nicotina, era buono, era tuo.
Ogni persona ha un profumo proprio, unico.
Tu hai mai fatto caso al mio di profumo?
Ti ho visto così tante volte passare le mani tra i capelli corvini, tra una sigaretta e l'altra, da prevedere perfino quando sarebbe stata la prossima volta, le tue gambe che si muovevano svogliatamente, mentre chiacchieravi con Niall sul prossimo drink da bere, per evitare che si formasse quell'insopportabile formicolio che, posso immaginare, tu odi. Ti ho osservato così tante volte e così intensamente da essere riuscita ad imparare ogni tua mossa o spostamento.
Ma, poi, ho visto anche le tue di occhiate. Ti ho visto diverse volte puntare i tuoi occhi castani, gianduia come piace dire a me, e profondi sulla mia figura. Mi è piaciuta la sensazione che ha attraversato il mio corpo al sapere di avere il tuo sguardo su di me ma, ho avuto paura di fare mosse sbagliate sapendo che tu avresti potuto cambiare soggetto in qualsiasi momento. Non volevo che distogliessi i tuoi occhi da me.
Abbiamo avuto una conversazione che non comprendeva le nostre banali e scontate frasi come «Tutto bene?» oppure «Hai da accendere?».
Quelle frasi di cui sappiamo bene le risposte perché si, va tutto magnificamente bene in tua compagnia e si, ho sempre da accendere perché sai l'accendino, io, lo porto sempre. Sarà mal funzionante e quasi scarico ma va bene così.
Anche a te va bene così, giusto?
E ti ricordi anche la nostra prima "conversazione"?
Perché sai io ricordo ancora il giorno in cui ti sei presentato al bancone con la tua camminata trasandata insieme ad un lieve sorriso sulle labbra e, con la sigaretta tra di esse, hai chiesto di Louis.
È stato proprio lui a presentarci, ti ricordi?
La tua stretta di mano ed il fumo che hai lasciato sfuggire dopo aver detto «Zayn» con un tono di voce così basso da non farmi capire niente. Ricordo la tua maglietta nera dei Ramones a mezze maniche che lasciava intravedere i numerosi tatuaggi che ti macchiano la pelle. Ricordo anche che è stato Louis a dirti il mio nome, tu hai smesso di fare domande nel preciso istante il cui il tuo drink è entrato nel tuo campo visivo, la musica si è alzata e delle ragazze hanno fatto il loro ingresso sulla pista da ballo. Hai annuito semplicemente pronunciando un fuggitivo «Ok», sempre con quel tono eccessivamente basso.
Ti ricordi tutto questo?
Ti ho odiato in quel momento e nemmeno quando il tuo amico, che col tempo è diventato anche mio, mi ha rivelato che è il tuo solito modo di approcciare con qualcuno che non conosci ho smesso di pensare alla tua arroganza.
Eppure mi sei subito piaciuto.
Nessuna conversazione con un senso preciso, con una logica. Erano più che altro tanti sorrisi e nuvole di fumo lasciate libere ed in balia del vento e, diciamocelo, è così anche adesso.
Siamo stati strani sin dall'inizio, noi, ma ci piace così, no?
A te piace?
Probabilmente lo saremo ancora, insomma non siamo i ragazzi adatti per camminare per la strada mano nella mano e scambiarci smancerie in pubblico, sarebbe davvero ridicolo.
Giusto?
Solo le cinque e dodici, adesso.
Le nostre braccia continuano a sfiorarsi e c'è ancora silenzio. Entrambi non sappiamo cosa dire. Troppe cose per la testa, troppi pensieri e idee che mai usciranno dalle nostre labbra ma questo lo sappiamo bene entrambi. Ogni tanto i nostri sguardi si incontrano ma niente di più, le bocche rimangono rigorosamente sigillate.
Vorresti dire qualcosa?
È una situazione completamente parallela a quella di questa notte, non credi?
Ci stai riflettendo anche tu?
Non sarebbe esistito questo silenzio, avremmo fatto riecheggiare per le mura le nostre risate, ci saremmo scambiati svogliatamente le sigarette e avremmo commentato dicendo «La mia è migliore», con un ghigno dipinto sul viso.
Perché ce ne stiamo in silenzio?
Siamo codardi o semplicemente non vogliamo dare voce alle troppe cose che abbiamo per la testa?
Sai io ne ho tante. Riguardano noi due, per la maggior parte.
Tu pensi mai a noi due?
Eppure ieri sera l'ho vista nei tuoi occhi, quel pizzico di gelosia quando Harry mi si è avvicinato un po' più del dovuto. Era simpatico, ubriaco e anche troppo appiccicoso.
L'ho vista la tua mano attorno al suo braccio, rigorosamente pieno d'inchiostro, e allontanarlo con un «Cazzo Harry è troppo grande per te!» E la tua risata che si è fatta sentire poco dopo. Ed è vero ma sono anche più grande di te, a dirla tutta. «L'età non è tutto», però ti diverti a dire in compagnia dei tuoi amici.
Allora perché non apri quella bocca? Perché non lasci uscire da quelle labbra quelle parole che vorrei sentire?
E perché non parlo nemmeno io?
Vorresti che dicessi qualcosa?
Le cinque e venti sono segnate sempre dallo stesso orologio. 
Niall comincia a mugugnare qualcosa, il respiro di Harry sta cominciando a non essere più regolare e anche Louis e Liam, forse, tra poco si sveglieranno.
Le nostre tazze di caffè, ormai, sono vuote, delle sigarette rimane solo il filtro e le nostre labbra chiuse, per l'ennesima volta.
Non riusciremo mai a dire quello che c'è da dire, vero?
Il sole comincia a farsi sempre più alto, oramai è troppo tardi per qualunque cosa ed il silenzio spezzato dai tuoi amici lo dimostra.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: thankyouzayn