Disclaimer:
i personaggi non sono miei ma di Masashi Kishiomoto.
io non ho alcun diritto su di loro e la storia non è a fini di lucro



Premessa:

Mi è venuto in mente di creare questa serie di fiction slegate l’una dall’altra ma che ha sempre come protagonista il gruppo sette.
Spero che la storia vi piaccia e se mi lascerete un commentino ne sarò ancora più felice.
Ovviamente accetto le critiche negative, l’unica cosa che non accetto è il commento sul paring ^-^
Potete dirmi che la storia è scritta malissimo e tutti gli errori (anzi ne sarei felice così miglioro) se ho mandato i personaggi OOC (spero sempre di non farlo ma è facile caderci =.= ), ma non che la storia è brutta per via della coppia XD
NB:
visto che ho notato che c’è un blog chiamato fastidious (spero di aver azzeccato il nome) dove odiano praticamente tutti, dico subito che anche le loro critiche sono più che ben accette e che non tenterò di sbranarli per aver scovato ogni singolo errore nella mia fiction ^-^ anzi, nel caso mi recensissero li ringrazio, perché anche se molto aspre le loro critiche mi porterebbero sicuramente a migliorare.

Avvertimenti sulla fiction:

POV: Naruto
Genere: introspettivo
Beta-rader: il cuscino ovviamente ^-^
Questa storia l’ ha scritta la candela ^-^
Purtroppo il cuscino non conosce ancora il mondo di Naruto, ma io farò in modo che rimedi a questa grave mancanza XD


                                     Fingere

Resto ad osservarla da dietro, senza dire niente.
Lo sguardo, apparentemente vuoto, posato sulla sua schiena.
Sakura-chan, la mia Sakura-chan.
Avrei tanto voluto pronunciare queste parole ad alta voce, proclamare che l’amo come proclamo ad ogni persona che diventerò Hokage.
Si, l’amo.
Ma amo anche Sasuke.
Li amo entrambi, in modo diverso ma con la stessa intensità.
Vedo Sakura girarsi e le sorrido, un sorriso allegro, felice, falso.
Amo Sakura-chan, ma lei non è mai riuscita a penetrare la mia maschera. Lei non ha mai visto il vero Naruto, ma soltanto la maschera.
Lei ama la maschera.
Per questo la odio, ma allo stesso tempo non posso fare a meno di amarla.
Non è proprio l’ odio il sentimento più simile all’ amore?
Hanno la stessa identica intensità.
Continuo a sorriderle, improvvisamente inizio a correre e la supero.
Non mi giro a guardarla, corro e basta.
Adesso che sono davanti a lei posso smettere di sorridere, non rischio che girandosi possa vedermi senza maschera e capire.
È quasi un sollievo smettere di portare, anche solo per qualche istante, la maschera che lei ama tanto.
L’ unica persona che abbia mai visto il vero Naruto è lui, Sasuke.
Credo però di essere stato io, in realtà, a permettergli di guardarlo.
Di vedere oltre quella maledetta maschera.
Continuo a correre senza metà finché non mi fermo improvvisamente.
Mentre correvo non pensavo a Sakura-chan, pensavo solo a lui.
Osservo il ponte e sorrido amaramente.
Il mio corpo mi ha portato proprio lì, tra tutti i posti che ci sono a Konoha.
La luna è riflessa dall’ acqua del fiume ed io osservo il riflesso solo per qualche istante, prima di riportare il mio sguardo al ponticello.
Sperando, inutilmente, di poter vedere Sasuke.
Ma le uniche due cose che posso guardare sono il ponticello vuoto ed il ricordo di quel bambino che stava seduto sopra, a cui sorridevo furtivamente.
Mi fa male pensarci, come quando sento le parole di disprezzo che mi lanciano le persone del villaggio.
Chiudo gli occhi per un attimo prima di riprendere a correre per le strade deserte di Konoha.
Stavolta ho bene in mente il luogo dove voglio arrivare.
Osservo silenziosamente il campo d’addestramento, il luogo dove è nato il gruppo sette.
Mi siedo per terra e resto a guardare l’erba sotto di me, in preda ai ricordi.
Il mio volto è poggiato contro le ginocchia, nascosto.
Non so dire per quanto tempo sono rimasto in quella posizione, ma improvvisamente sento una mano dolce, delicata, che si posa sulla mia spalla
Alzo lo sguardo per vedere chi mi disturba, e vedo il volto sorridente di Sakura-chan.
Dovevo aspettarmelo che fosse lei.
“Naruto, torniamo a casa“ sussurra sorridendomi dolcemente.
Io allora mi alzo ed iniziamo a camminare, tenendoci per mano.
So bene che tutto quello successo stanotte non accadrà più, per questo cammino lentamente.
Anche prolungare di qualche attimo questo momento mi rende felice.
Non parliamo, in questo momento non sapremmo che cosa dire.
Si sta bene in silenzio.
Improvvisamente Sakura si ferma e mi guarda preoccupata, gli occhi pieni di lacrime.
“Naruto, noi riusciremo a portare indietro Sasuke, vero? “ mi chiede mordendosi lievemente il labbro inferiore.
Io abbasso lo sguardo e resto in silenzio, mentre le lacrime iniziano a scorrere lentamente lungo le gote di Sakura.
Questa è una domanda che mi sono posto anche io, tante, troppe volte.
Però poi rialzo lo sguardo e le sorrido.
L’ abbraccio e la stringo forte a me per rassicurarla.
“Certo Sakura!
Te l’ho promesso, ricordi?
Ed io mantengo sempre le promesse, è il mio credo come ninja.“
Le dico tutto questo sorridendole, la maschera nuovamente sul mio viso.
Anche lei sorride e si scusa.
Subito dopo mi dice che sua madre la sta aspettando a casa e scappa via.
Io la guardo correre senza fare niente, allontanarsi fino a sparire.
Mi scuso silenziosamente con lei per averle mentito.
Scusami, Sakura-chan. Mi dispiace, io non voglio riportare Sasuke a Konoha perché te l’ ho promesso, non lo faccio neanche per me, né per lui.
Voglio farlo per il gruppo sette, in onore di un gruppo ormai morto che non potrà più rinascere.
Ma è bello fingere che possa succedere.