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Autore: Loki__Laufeyson    04/06/2014    2 recensioni
(REVISIONE in corso capitoli --- per ora non andrò avanti ma cambierò un po' di cose nei capitoli precedenti che non andranno ad influire molto sulla storia, mi scuso ancora per il ritardo)
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“Oh mio dio!!! Sembra di stare in una sauna qua dentro!” disse con la vista offuscata dal calore che emanava l'acqua bollente.
Non ci volle molto che Loki capì subito a chi appartenesse quella voce squillante e irritante.
“Ma che...!? Clary, esci! SUBITO!” era infuriato come non mai vedendo la ragazza andare verso la finestra per aprirla. Ma la testardaggine di quella non le permise di ascoltarlo.
“Su esci dall'acqua e vestiti” gli disse amichevolmente girandosi verso di lui e facendogli un gesto con la mano che lo intimava ad alzarsi. Ma il dio rimase lì, guardandola irritato senza dirle una parola.
“Dai su! Che aspetti? Op op” si avvicinò a lui battendo le mani.
Non sopportando quel gesto il dio si mosse di scatto, imprigionandole i polsi della ragazza in una stretta di ferro.
“Non osare. Mai più. A fare. Così” la minacciò scandendo ogni singola parola, con un sorriso amaro e gli occhi pieni di rabbia, mentre la tirava a sé con lentezza mentre
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Wounds

 

 

 

 

 

 

 

 

“Aspettami qui, io vado a cercare qualcosa per le ferite” sentì come un tonfo al cuore non appena udì quelle parole.
Cercare? Questo vorrà dire che dovrà allontanarsi, da me! Si ritrovò a pensare Loki. Non voleva essere lasciato solo. E se dopo non sarebbe più tornata? Se le guardie sarebbero entrate e lo avrebbero riportato lì in quella cella? Non voleva soffrire di nuovo. Non voleva essere lasciato solo di nuovo.
Quando la vide allontanarsi da lui e dirigersi verso la porta, il suo cuore mancò di un battito e si mosse quasi senza pensare: si alzò velocemente e incurante della sedia che era caduta dietro di lui cercò di fare qualche passo verso Clary reggendosi al tavolino dove poco fa avevano cenato, traballando all'inizio. Quando si staccò dal tavolino non riuscì neanche a fare un secondo passo che si trovò con la faccia a terra, dolorante per il forte impatto con la superficie fredda e le ferite che, sentiva, si stavano riaprendo sia nel suo torace che nella schiena.
Si trovò quasi ad urlare, subito dopo. Chiuse gli occhi di scatto e cercò in tutti i modi di trattenere i gemiti di dolori che venivano sempre più soffocati nella sua gola.
Non aveva fatto neanche caso se Clary era già uscita ma sentì dei passi raggiungerlo e delle mani prendergli delicatamente la testa e appoggiarla poi sopra qualcosa di morbido e caldo.

“Loki! Loki, oddio, ma che ti è venuto in mente?! Sei ancora troppo debole per camminare. Dei, ma perché l'hai fatto?!” sentì la voce di Clary chiara, preoccupata come mai l'aveva sentita. Gli stava accarezzando dolcemente i capelli, come solo lei sapeva fare, e lui non volle ancora aprire gli occhi, voleva bearsi quei tocchi.
“Non lasciarmi” gli sussurrò improvvisamente, cogliendola di sorpresa.
“Devo solo andare--”
“No, rimani. Ti prego, Clary. Forse troverai qualcosa nel bagno, dentro gli scaffali. Ma non abbandonarmi” gli indicò con un impercettibile segno della mano il bagno.
Sicuramente ci avrebbe trovato qualcosa. Da piccolo faceva così tanti incidenti, quando si esercitava con i coltelli, che la maggior parte di esse si era costretto a curarsi da solo per il troppo imbarazzo nel farsi dimostrare così 'fragile' e inesperto nell'uso delle armi.
“Sai che non lo farei mai” dai capelli passò a massaggiargli dolcemente il collo, in un gesto sensuale e, sopratutto, rilassante. Sporse il collo, allungandolo per fare sì che quelle fantastiche mani lo portassero ad una più alta misura di piacere. “A quanto vedo: ti piacciono molto i miei tocchi” constatò Clary e Loki non poté non notare la nota di divertimento nella sua voce, ora diventata delicata, quasi carezzevole, e nella sua mente se la immaginò sorridere.
“Sono molto rilassanti” confermò la sua tesi. Cercò di strozzare un gemito di piacere quando la mano di Clary andò più in basso, passando sotto la maglietta.

Da quanto tempo non lo toccava più così? Comprendeva che prima, durante il bagno, Clary era andata anche più oltre rispetto a quel momento ma prima era troppo concentrato nel reprimere tutto il dolore, evitando di urlare. Adesso, invece, si poteva – almeno in parte, dato che ancora il dolore lo assaliva – bearsi quelle attenzioni.
“Ti spaventi se ora ti metto a letto e vado in bagno, per cercare la roba?” gli chiese in tono gentile, quasi sussurrato, come se lui stesse dormendo e lei avesse paura di svegliarlo.
“Mica mi spavento se vai nella stanza qui accanto”
“Meno male. Avevo paura che se mi staccavo, anche solo due metri da te, tu mi chiamavi come se la mia vicinanza ne valesse della tua vita” sentì il suo dito poggiarsi sopra il suo naso in un gesto divertito, e anche buffo. Sorrise e iniziò ad aprire gli occhi, con calma, puntandoli subito in quelli di lei che, attenta, osservava ogni suo movimento.
“Vieni qui” gli intimò in sussurro, cercando la forza di alzare la mano per poggiarla poi nella sua gote.
Quando le sue labbra furono abbastanza vicine alle sue la coinvolse in un bacio lungo, intimo, pieno di amore.
La sentì esitare un po', all'inizio, forse per timore di fargli male. Ma in quel momento tutto il dolore era svanito, sostituito da qualcosa di più piacevole e dolce.
Spinse dolcemente la sua lingua sulle labbra di lei, costringendola delicatamente a socchiuderla. Non ci mise tanto a trovare la sua lingua che, delicata, si mise a giocare con la sua.
Come avrebbe fatto a morire in pace senza prima aver toccato, almeno per un'ultima volta, quelle dolci labbra? Come avrebbe fatto senza averla vista almeno un'ultima volta? Senza averla prima abbracciata?
Clary ormai era tutto per lui. Gli dava pace, tranquillità ma cosa più importante: non lo faceva sentire il mostro che era dentro. Lo faceva sentire giusto, amato, felice.
Ancora si stava chiedendo di come un mostro come lui si fosse innamorato di una donna come lei. Oppure la domanda più logica era: come una donna come Clary si fosse innamorata di un mostro come lui.

Che cosa ci aveva trovato in uno come me? Che cosa gli avrei mai potuto dare? La felicità, ormai quella era impensabile. Avevo portato così tanta sfortuna e sofferenza agli altri – ma sopratutto a me stesso – che ora guarda dove sono: solo. Abbracciato all'unica donna che mi abbia mai amato in vita mia.
Si dico 'l'unica' perché, in fondo, perché mi devo prendere in giro da solo? Frigga non mi ha mai amato, forse lo stava dimostrando tanto per tenermi buono. Sicuramente.
Nessuno mi ha mai amato davvero come ora stava facendo Clary. Lei mi è stata accanto nei momenti più difficili, mi ha curato – e lo sta facendo tutt'ora -, mi ha dato l'unica cosa di cui avevo più bisogno: amore.
Era stata una parola nuova, per me, quando ho incontrato Clary. In passato ho sempre pensato che l'amore rendeva deboli le persone ma in realtà ti da un senso di calore così profondo che, lasciarlo, ti avrebbe distrutto. Non volevo che mi abbandonava, non volevo essere rispedito nel mio angolino fatto di solitudine, tristezza e colmo d'odio. Ora volevo vivere in pace, allontanarmi da tutto e da tutti, insieme a lei.

Gli sfuggì un gemito, ma questa volta, di piacere. Capì immediatamente di aver fatto un passo falso non appena sentì Clary staccarsi dalle sue labbra, lasciando in esse il suo sapore.

“Ti ho fatto male?” il tono preoccupato che veniva, subito dopo, seguito dal suo sguardo. Loki quasi si commosse nel vederla così preoccupata per lui.
“No. Tu, per me, sei solo felicità, amore e piacere. Non potrai mai farmi del male” gli sussurrò dolce, ad un centimetro dalle sue labbra.
“Non ne avrei neanche motivo, per fartene, amore mio” le ultime parole, per Loki, erano come un tonfo al cuore. Era stata la seconda volta che lo chiamava così, eppure, ancora una volta, Loki si commosse. Se in futuro avrebbe continuato a chiamarlo così, si sarebbe mai abituato? Essere chiamato così, forse per molti era normale, ma per lui era la cosa più meravigliosa del mondo. Era, sì, solo una parola ma conteneva un potere enorme per lui e, sicuramente, anche per lei.
Iniziò ad accarezzargli la guancia morbida, calda. E sorrise. Sorrise per lei, per la fortuna che ha avuto, lui, nel trovare una donna così fantastica. Sorrise per aver trovato, finalmente dopo millenni di attesa, l'amore.
Anche lui ricambiava lo stesso sentimento ma ancora non sapeva dirlo, come poteva? Così a bruciapelo, o sarebbe stato meglio aspettare il momento giusto? Sarebbe mai arrivato il momento giusto? Se si, quando?

“Ti sono cresciuti i capelli” la sua voce dolce lo fece distrarre dai suoi pensieri.
“Si, lo so” costatò, riportando il suo sguardo su quello di Clary.
“E sono brutti” continuò con una leggera smorfia, gesto che fece ridere il Dio.
“Sono così brutti da far comparire nel tuo splendido volto quell'espressione?” chiese ironico cercando di soffocare le risate.
“Molto! Ora che ci ripenso non sono brutti, sono orribili!” scoppiarono insieme a ridere.
Da quanto non la sentiva ridere? Molto, forse troppo, tempo. E ne fu felice che, finalmente, poteva di nuovo risentire quel dolce suono. “E' deciso, domani te li taglio” continuò tra le risate, scostandogli alcune ciocche che gli erano andate d'avanti agli occhi.
Era felice che sarebbe stata lei a tagliarglieli e non una qualunque donna – o uomo – che, alla prima occasione, avrebbe provato ha tagliargli la gola.
Su Midgard era sempre stata lei ha tagliarglieli, nessun'altra lo aveva toccato. Era sempre stato piacevole, per lui, sentire le sue dolci dita passare tra le sue ciocche. Aveva un tocco molto più che dolce. Non si poteva eguagliare tale dolcezza.
Le sue risate aumentarono non appena si ricordò la prima volta che Clary gli aveva tagliato i capelli.

Santo Odino, vuoi stare fermo?!” gli urlò contro. Come si poteva permettere di rivolgersi a lui in quel modo? Lui era superiore a lei e doveva mostrare rispetto d'avanti a lui!
“Non ci penso neanche! Non voglio morire proprio ora! E soprattutto non per mano di una stupida donna!” protestò cercando di alzarsi dalla sedia ma venne subito bloccato dalle mani di Clary che, rabbiose, si erano quasi conficcate nelle sue spalle.
“Stupida?! Se non fosse stato per me a quest'ora saresti ancora in quel parco, sdraiato per terra e sanguinante! E si dia il caso che questa donna sta cercando di fare il meglio per 'vostra maestà'!” gli fece il verso facendo allo stesso tempo un palese inchino.
Gli mancava pure di rispetto! Se non fosse stato per le ferite e le bandane, avrebbe già strangolato quella ragazzina.
“Osi mancarmi di rispetto?! Io sono un Dio, ragazza!” tuonò, impetuoso.
“Ed io, al momento, sono colei che si sta prendendo cura di te! E se non la smetti di muoverti, presto queste forbici – gli sventolò il suddetto oggetto d'avanti agli occhi – finiranno dritte dritte dentro la tua gola! Sono stata abbastanza chiara!? Si? - non aspettò neanche la risposata – Bene. Ora sta fermo” tornò dietro di lui. Era sbiancato, ovviamente non si era fatto impaurire così tanto ma il fatto di essere debole e che quella ragazza gli stava dietro con in mano delle forbici, un qualunque pericolo era sempre presente nella sua mente. Come si poteva fidare di lei? Era solo tre, se non quattro, settimane che era lì ed ancora non si sentiva fiducioso nei confronti della donna che, dietro di lui, al momento, aveva già iniziato a tagliare le prime ciocche.

Stette per tutto il tempo fermo, con tutti i muscoli in tensione, pronto per un attacco improvviso.
“Fatto. Ora puoi andare” sentì la sua voce chiara e, senza aspettare neanche un minuto, si diresse in bagno per vedere cosa aveva combinato quella sciocca.
Non appena si vide allo specchio, dovette ritirare ogni fraintendimento avuto. Il taglio era perfetto, semplice, lo stesso di quando li teneva su Asgard: corti con solo pochi centimetri di lunghezza a distanza dalla nuca.
“Ti piacciono?” trasalì nel sentire la voce di lei ma cercò di ricomporsi in fretta, riassumendo il suo sguardo di ghiaccio – o come avrebbero detto in molti: da schiaffi – .
“Sono accettabili” costatò, impassibile.

Per i primi tempi non si era mai fidato di lei, e adesso dove era? Con la testa appoggiata sopra le sue cosce che la guardava sorridere.
Erano cambiate parecchie cose dalla prima volta in cui si erano incontrati e, per questo, ne fu felice.
Chi avrebbe mai detto che sarebbe bastata una donna – che, almeno, lo accettasse per quello che era – per farlo cambiare così?
Se glie lo avrebbero detto secoli or sono, sicuramente, sarebbe morto dalle risate.

 

Come aveva fatto a resistere? Lei, al suo posto, sarebbe morta. Cosa gli avevano fatto? Ma soprattutto: perché?
Non aveva fatto niente su Midgard – ovviamente, si intende, da quando era fuggito dalle prigioni – eppure Odino aveva avuto la faccia tosta di torturarlo. Non ci voleva certo un genio per capire che cosa gli avevano fatto e Clary, doveva ammettere, che i dettagli proprio non gli importavano più di tanto. L'unica cosa che, veramente, gli importava era che Loki, in quel momento, era lì con lei. E poi era sicura che, per Loki, era difficile potergli rivelare tutto – anche se martoriato, debole, indolenzito e ferito...ne valeva sempre del suo orgoglio nel rivelare la verità – . Ovviamente lei non lo avrebbe obbligato a parlare ma sperò con tutta se stessa che anche Thor avrebbe fatto altrettanto. Se ci sarebbe stato davvero un momento in cui Loki lo avrebbe rincontrato, Clary, sperò che quell'incontro non si sarebbe concluso con qualcosa di rotto – sia di oggetti che di ossa – .

“Dai, vieni. Ti fa male stare qui e le mie cosce non sono certo le più calde e confortevoli di tutti i cuscini” prima di aiutarlo ad alzarsi gli diede un bacio a fior di labbra, facendo nascere così un lieve sorriso sulle labbra di Loki.
“Su questo non sono molto d'accordo” continuò a sorridere finché, non appena alzatosi da terra, nel suo volto si fece spazio una smorfia di dolore.
Lo portò velocemente, ma stando comunque attenta a non farlo cadere, nel letto e farlo sdraiare, supino. “Torno subito” dopo l'ennesimo bacio scomparve dietro la porta che conduceva al bagno. Si diresse subito nei piccoli scaffali che si trovavano vicino al lavandino. Li aprì e in pochi minuti trovò tutto l'occorrente che gli serviva.
Quando tornò in camera ritrovò il corpo di Loki come l'aveva lasciato poco prima. Era stato fermo, senza neanche muoversi di un millimetro e, nell'avvicinarsi sempre di più al capezzale, capì il perché: gli occhi erano serrati, da essi erano uscite varie lacrime e, si poteva notare benissimo che, aveva tutti i muscoli tesi.
Che provasse dolore anche su una superficie così morbida? Se si – ed era anche evidente dalla sua reazione – Loki, non stava affatto bene. Era peggio di quanto pensasse e per questo, Clary, si dovette sbrigare nel guarirlo.
Salì sul letto e, gattonando, si mise alla destra di Loki che ancora non accennava ad aprire gli occhi. Per destarlo un po' gli carezzò una gote, trovandola molto più fredda del solito – nonostante il bagno caldo che avevano fatto poco tempo prima – .

“Amore? Dai apri gli occhi” nonostante il tono dolce e gentile che aveva usato, vide poco dopo Loki fare ciò che gli era stato detto. Sorrise, anche se dentro provava una pena incomparabile per lui. Sorrise per rassicurarlo, almeno in parte.
Prese uno straccio e lo immerse nella bacinella, che si era portata dal bagno, poi la posò nella fronte di Loki, delicatamente. Lo vide trasalire, all'inizio, ma subito dopo si rilassò. “Non ti dispiace se ti giri e ti togli la maglietta? Penso, e spero con tutta me stessa che sto sbagliando, che nella schiena le ferite siamo peggiori” gli confessò, non potendo trattenere una nota di rammarico.
“No, certo che no. Mi aiuti?”
“Certo” gli sorrise e, lentamente, gli fece alzare la schiena facendo poggiare le sue mani sopra le spalle di lei, almeno non si sarebbe sforzato troppo, e gli sfilò la maglietta, piano. Gli mancarono alcuni battiti del cuore ogni volta che, anche se di un centimetro, alzava la maglietta e sentiva Loki cercare di trattenere i gemiti di dolore. “Scusa, amore, scusa...” ad ogni gemito soffocato, lei si scusava, e quando arrivò all'altezza delle spalle, Loki, non si trattené e iniziò a urlare. Per un secondo Clary pensò di fermarsi, poi decise di continuare pensando che dopo non avrebbe risolto niente.
Forse era stata una mossa falsa quella di vestirlo senza prima avergli fasciato le ferite. Si maledì mentalmente, dandosi della stupida ma ormai il danno era fatto. Con uno strattone deciso, Clary, sfilò di colpo la maglietta e, mettendolo porno, lo fece riadagiare nel letto con tutta la calma che possedeva. Sentì Loki sospirare di sollievo non appena si fu sdraiato completamente e, piano, Clary si sdraiò di fianco a lui per poi dargli un bacio sulla fronte.

“Scusa, amore. Non volevo farti del male” continuò a scusarsi mentre gli posava altri baci su tutto il viso.
“Non fa niente, non l'hai fatto di tua volontà. Vieni” sentì le sue mani gelide posarsi sotto il suo mento e attirare le sue labbra a quelle di lui. Sorrise e lo accontentò, baciandolo piano ma mantenendo sempre la solita passione che usavano di solito. Quando sentì Loki approfondire il contatto, cercando di sdraiarsi di schiena e portarsi il corpo di Clary con se, lei interrompé il contatto fra le loro labbra.
“Amore, no. Ti farai male” gli accarezzò una gote, sorridendogli.
“D'accordo. Ma quando starò meglio, sappi che non ci saranno scuse” lo sentì sussurrare vicino al suo orecchio, malizioso ma anche dolce.
“Non vedo l'ora” gli intimò, lei, stando a quel gioco pieno di malizia, rispondendo, al contempo, al sorriso che si era dipinto sulle labbra di Loki.
Si tirò a sedere e, non appena i suoi occhi si posarono sulla schiena di Loki, ogni sorriso svanì. L'intera schiena era ricoperta di tagli e nelle spalle poté notare la carne lacerata molto più in profondità rispetto al resto della schiena. I tagli sembravano freschi dato che ancora vedeva il sangue fuoriuscire. Una vista a dir poco orribile per gli occhi di Clary, abituati a vedere il corpo di lui perfetto, incolume, senza neanche una cicatrice ma adesso sapeva che, di cicatrici, ne sarebbero rimaste molte.
Cercò di reprimere ogni lacrima che minacciava di uscire e iniziò a posare lo straccio bagnato sopra la schiena, passando prima sopra le spalle. Loki, intanto, si ritraeva ma cercava sempre di ricomporsi. “Ti fa tanto male?”

Ma che domanda stupida! Ovvio che gli fa male, che pensavo?! Dei, certe volte posso essere anche molto stupida! Si coprì di ingiurie da sola, nella sua mente, mentre abbandonava lo straccio nella bacinella d'acqua, che ora aveva assunto un colore simile al sangue ma un po' più opaco, e iniziò a fasciargli l'intera schiena dopo che lo aveva fatto sedere sulle ginocchia e, come prima per togliergli la maglietta, si era posizionata d'avanti a lui così che potesse aggrapparsi alle sue spalle.
Loki tenne sempre lo sguardo basso e gli occhi serrati e Clary, dentro di sé, cercò in tutti i modi di non saltargli addosso e abbracciarlo, ricoprendolo di baci e chiedendogli ogni secondo il perdono.

 

Non gli aveva risposto. Era stato troppo occupato al trattenersi nell'urlare.
Le ferite erano ancora aperte e bruciavano peggio del fuoco di Hel, ma cercò di non darlo tanto a vedere.
Aveva versato lacrime, mentre Clary lo curava, ma le ripulì dal suo viso molto velocemente, senza farsi vedere da lei. Non voleva che lo vedesse così agonizzante. Già gli aveva chiesto molte volte scusa, per una cosa che non era successa a causa sua, non voleva fargli ripetere altra scuse, non se lo meritava. In quel momento, l'unica persona che avrebbe dovuto chiedere perdono, era lui.

Perdono per essere stato uno sciocco nel dimenticarsi di farsi celare alla vista del Guardiano, mentre avevano fatto l'amore.
Perdono per averla coinvolta così tanto in quella situazione. Nella sua vita.
Perdono per doverla 'costringere' a comportarsi così. Peggio di una schiava legata con una catena al suo padrone.
Perdono per avergli procurato solo dolore e preoccupazione, mentre era in prigione.
Perdono per non avergli potuto dare una vita normale, come tutte le famiglie, felice.
Perdono per non averle dato l'amore che meritava.

Lei non si sarebbe meritata di vivere così: in mezzo ad inganni, dolore, odio. Semplicemente, non doveva vivere con uno come lui.
Per quanto l'amasse e la sua vicinanza non gli faceva altro che bene, Loki non poteva rischiare di poterla rovinare, sia nell'anima che nel corpo. Si sarebbe solo sfregiata, se sarebbe stata un altro minuto con lui.
Gli aveva sempre parlato in un modo così dolce che poteva essere usato solo da un'innamorato quando si rivolgeva alla sua amata. Perché, per lui, Clary era quello: la sua amata.
Per quanto fosse stato difficile da accettare, Loki sapeva che, prima o poi, si sarebbero separati, forse per sempre. Chi poteva saperlo. Ma era certo che sarebbe successo. Fortuna o meno, questo non lo sapeva. Dentro di lui sapeva che ne sarebbe stato distrutto, addolorato, ma c'era un altro lato di lui che forse sarebbe stato quasi 'felice'. Si, felice. Felice che, finalmente, Clary sarebbe stata libera. Perché secondo quella piccola parte di lui, Clary stava vivendo come dentro una prigione, fatta di delusione e sofferenza. Perché erano quelle due cose che portava lui. Ogni cosa che toccava, pensava, o anche solo sfiorava con un dito, quella si distruggeva, si avvelenava al suo tocco. E non voleva che lo stesso fato sarebbe capitato anche alla sua amata Clary. Lei non lo meritava.
Era doloroso, di questo non ne dubitava, ma per lui era come impossibile staccarsi da lei. Lei, per lui, era la sua unica motivazione di vita.

“Ho finito” i suoi pensieri vennero interrotti dalla voce calda e profonda di lei. Non si era neanche accorto che gli aveva rimesso una maglietta, nuova, dato che quella precedente era stata sporcata dal suo stesso sangue.
Sentiva le bende premergli contro la schiena e il petto, era come una sensazione di calore ma anche di dolore.
Era ancora seduto sulle ginocchia, le mani appoggiate alle spalle di lei. Clary, invece, teneva lo sguardo basso e non lo sfiorava neanche con le sue soffici mani. Era come se di colpo il suo stato d'animo fosse cambiato.

“Cosa c'è?” gli portò un mano sotto al mendo, e una volta afferrato delicatamente, gli potò il viso in su. Voleva vedere i suoi occhi, quei meravigliosi celi. Gli provocava tranquillità e serenità, vederli.
“Niente, sono solo stanca” gli sorrise dolcemente – falso – cercando poi in tutti i modi di vedere da un'altra parte, spostando il suo sguardo da una parte all'altra della stanza, tranne che verso di lui.
“Non mi mentire, ti prego. Lo hanno già fatto in troppi, non voglio che te faccia parte di quella lista di persone” spostò entrambi le mani per poggiarle sopra le sue gote.
“Non ti mentirei mai, è solo che, sarebbe meglio, parlare, di una certa questione, in futuro” mise le sue mani sopra quelle di lui che a quel tocco avvertì una forte scarica di calore e amore.
“Perché non ne possiamo parlare ora?”
“Meglio di no” era ovvio che era una questione abbastanza 'importante' dato che la evitava in quel modo.
“Dai, tanto non ho niente da fare di meglio, a parte stare in tua compagnia” gli regalò un sorriso pieno d'amore, seguito subito dopo da un bacio a fior di labbra. Gli era sempre piaciuto che tra loro due si manifestasse così tanto amore, fatto di baci brevi ma dolcissimi e sfioramenti di pelle che gli scatenavano sempre una scossa di piacere.
“D'accordo, ma ti chiedo solo una cosa” si era molto più rilassata e addolcita da quel tocco che gli aveva regalato e, si poteva anche aggiungere, che Loki ne fu soddisfatto e anche fiero.
“Tutto quello che vuoi” un altro bacio.
“Non arrabbiarti con me, ti prego” nei suoi occhi poté leggere benissimo una sfumatura di paura.

Paura per cosa, amore? Io non potrò mai arrabbiarmi con te, e questo tu lo sai benissimo.



 

 

 


 

Note dell'autrice:

 

Ed eccomi!!! primo: mi scuso immensamente per il ritardo, ma i compiti hanno avuto la meglio...spero che non ve la siete presa con me *Si nasconde sotto il letto*.
Come avete visto, anche questo capitolo è interamente dedicato solo hai nostri piccioncini...spero che per ora non sia dispiaciuto a nessuno che mettessi in primo luogo loro due, ma è abbastanza essenziale..e poi non si vedono da una casino di tempo, lasciateli in pace!!! ahahahahhaha ;)
comunque..contenti? Nel prossimo capitolo vedrete la reazione di Loki quando scoprirà di diventare padre!! XD contente? Ahahahahah a dire il vero ancora non so dirvi se anche il prossimo capitolo sarà interamente dedicato solo hai due....comunque anche per questo dettaglio fatemi sapere cosa vi piacerebbe vedere nel prossimo capitolo! ;)
come sempre: critiche o altro...come sempre sapete che sono sempre felice di leggere le vostre recensioni/critiche! ;)
ringrazio moltissimo la ragazze che avevano recensito il capitolo precedente: marilu396 ; Foxx ; Gaia_neve_ . grazie mille per aver espresso la vostra nel capitolo precedente!!! siete dei tesori, e grazie a voi ho il coraggio di continuare questa storia!! se non ci fosse state voi, a quest'ora questa storia sarebbe stata già eliminata (dalla sottoscritta) da moltissimo tempo!!! grazie, grazie e ancora grazie!! XD hahahaahh e spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento!! XD
ora..non so di preciso quando pubblicherò il prossimo capitolo...ma dato che le vacanze sono in pratica alle porte penso (e spero) presto! ;)

allora...che altro devo dire? Penso, niente hahahaha
per chi vorrebbe contattarmi su facebook ecco a voi il link:

https://www.facebook.com/lokilaufeyson.efp

alla prossima!!! ;)

bacioni!!!! <3 <3

 

  
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