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Autore: ___Page    05/06/2014    3 recensioni
"-Giovanotto, vuole provare il mio profumo?!-
-Uh?!?-
...
-È un profumo speciale che viene dalla mia isola… Rende irresistibili nei confronti dell’altro sesso… Un'annusata di questo e avrà qualunque donna ai suoi piedi!-"
*Fan Fiction partecipante alla Zonami Week indetta dal Midori Mikan*
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ringhiò infastidito, soffiando dal naso mentre passava una mano a palmo aperto sul lato sinistro del collo come a volersi pulire la pelle.
Quel dannato mercante!
Camminava tranquillo per la via del mercato di quell’isola quando quel fastidioso omuncolo col turbante, vestito come un cittadino di Alabasta, gli si era avvicinato.
-Giovanotto, vuole provare il mio profumo?!-
-Uh?!?-
Era rimasto interdetto.
Profumo?! Lui?! Ma lo aveva visto bene?!
Se anche non lo aveva riconosciuto come l’ex Cacciatore di Pirati, bastava guardarlo per capire che un uomo con l’occhio e il petto attraversati da cicatrici e tre spade alla vita non usava profumi.
Mica era un damerino impomatato come Sanji!
-È un profumo speciale che viene dalla mia isola… Rende irresistibili nei confronti dell’altro sesso… Un annusata di questo e avrà qualunque donna ai suoi piedi!- gli aveva detto in tono confidenziale, ammiccando. 
Zoro aveva scrollato le spalle, mentre grugniva un “No, grazie”, per poi voltarsi e riprendere la sua strada ma il mercante lo aveva bloccato posando una mano sul suo braccio.
Era tornato a voltarsi verso l’uomo, che sovrastava con tutta la testa, data la differenza di statura tra i due.
-È solo per una dimostrazione! Lei è il soggetto perfetto!- aveva aggiunto continuando a sorridere.
Solo allora si era reso conto del capannello di potenziali acquirenti riuniti intorno alla bancarella orientaleggiante dell’uomo, che attendevano ansiosi una dimostrazione del potere di quel miracoloso prodotto. Zoro li aveva squadrati con fastidio per poi rispondere con tono duro.
-Mi spiace ma non posso accontentarla!-
Mentre si allontanava, deciso, aveva avvertito una strana sensazione sul lato sinistro del collo e aveva portato d’istinto una mano a toccarsi la pelle, trovandola imperlata di minuscole goccioline di quell’aroma intenso e penetrante. Si era voltato a fissare a occhio sgranato il mercante, beccandolo con la boccetta ancora a mezz’aria.
Gli aveva spruzzato il profumo a tradimento!
Brutto moscerino fastidioso!
Considerando che non era il caso né di fare una strage né di scatenare una rissa per un motivo tanto idiota aveva ripreso a camminare, ringhiando e sbuffando. Si era subito accorto che gli astanti alla bancarella di profumi avevano preso a seguirlo, sebbene a debita distanza, studiando le mosse delle donne presenti al mercato.
E con grande imbarazzo e disagio si era reso conto anche lui che, al suo passaggio, non c’era soggetto femminile, di qualunque età, che non si voltasse a guardarlo. Lo squadravano da capo a piedi, seguendo con gli occhi il suo incedere.
Per questo aveva accelerato il passo fin quasi mettersi a correre, non trovando molto allettante l’idea di venire aggredito da un branco di donne allupate, fino a tre generazioni differenti – figlie, mamme e nonne! –, e finire la giornata violentato in qualche vicolo.
Ora stava proseguendo la sua maratona, diretto a una locanda per affittare una stanza un paio d’ore e farsi una doccia in modo da sciacquare via il profumo.
Con sua grande sorpresa, svoltato l’angolo, si ritrovò al porto, la Sunny proprio di fronte a lui. A ben guardare non si sarebbe dovuto stupire più di tanto dato che, effettivamente, non era lì che era diretto.
Si strinse nelle spalle. A fare la guardia quel giorno era rimasto Brook, quindi, con Nami e Robin assenti, non correva rischi. Avrebbe potuto lavarsi sulla nave senza spendere nemmeno un berry, considerazione che lo fece ghignare soddisfatto.
Salì veloce la passerella di legno e fece per dirigersi verso il sottocoperta quando una voce divertita e sarcastica alle sue spalle lo fece sobbalzare.
-Ma tu guarda?! Il buzzurro è riuscito a trovare il porto da solo!-
-Mocciosa?!?!- si girò senza riuscire a nascondere la sua preoccupazione.
Dannazione! Non ci voleva!
 -Che f-fai qui?! Non d-doveva esserci Brook a fare l-la guardia?!-
Nami era comodamente adagiata su una sdraio ad abbronzarsi, con addosso solamente gli occhiali da sole e uno striminzito bikini. Si alzò, camminando verso di lui, mentre sollevava gli occhiali sopra la testa, tirando indietro i capelli.
-Tutto bene?!- chiese, notando il suo tono malfermo e scrutandolo con occhi socchiusi.
-Sì sì! Perché?!- rispose, un po’ troppo agitato.
Nami si strinse nelle spalle.
-Ad ogni modo… Dovevo finire una cartina, così ho fatto a cambio con Brook! Tu come mai sei già rientrato?!-
-Oh nulla!- disse grattandosi la nuca, segno inequivocabile di imbarazzo per lui. -Vado a farmi una doccia!- aggiunse subito, indicando con il pollice la porta del sottocoperta alle sue spalle e muovendosi rapido per entrare prima che la rossa fosse troppo vicina e potesse respirare il profumo che aveva addosso.
Ma riuscì a muovere solo un paio di passi che una folata di vento li investì in pieno, in direzione Zoro-Nami.
Si immobilizzò nel bel mezzo di una falcata quando la sentì inspirare a pieni polmoni.
 
 
  
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