Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: bluecoffee    05/06/2014    2 recensioni
Thea, dal canto suo, non badava alle persone che le stavano intorno e mentre spingeva il carrello con il proprio baule sospirò e trattenne il respiro per dieci secondi, prima di respirare di nuovo tre volte e trattenere il respiro altre dieci secondi. Una delle tipiche manie di sua madre che le aveva trasmesso quando non si sentiva pronta ad affrontare avvenimenti che non si sarebbero potuti rimandare.
~~ ~~ ~~
Frank guardò interrogativo l’amico, non capendo, e James sbuffò, alzando gli occhi al cielo e borbottando qualcosa: - Quella è Daphne Greengrass, quello Theodore Nott e quelli i coniugi Malfoy. Spiegami dove sono quel cretino di Scorpius e quella serpe irritante di Thea. -
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Questioni di sangue e scelte.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


September.

 
La stazione del treno era pressoché vuota, le lancette degli orologi segnavano solamente le sei e un quarto di mattina e tutti i treni che dovevano partire alle sei e mezzo erano stati ritardati di due ore. Le persone erano ferme su delle panchine che occupavano massimo due delle cinque persone che potevano starci seduti e tutti avevano lo sguardo troppo perso nel vuoto dei loro pensieri per accorgersi veramente di un carrello con un baule che si stava muovendo tra le piattaforme 9 e 10, trainato da una ragazza magra e dai lineamenti spigolosi e sofisticati.
Thea, dal canto suo, non badava alle persone che le stavano intorno e mentre spingeva il carrello con il proprio baule sospirò e trattenne il respiro per dieci secondi, prima di respirare di nuovo tre volte e trattenere il respiro altre dieci secondi. Una delle tipiche manie di sua madre che le aveva trasmesso quando non si sentiva pronta ad affrontare avvenimenti che non si sarebbero potuti rimandare.
Thea non era mai stata troppo entusiasta di andare ad Hogwarts per quanto amasse quel castello. La cosa che la tratteneva era fin troppo grande per poter lasciare in secondo piano, soprattutto perché erano la maggior parte degli studenti che popolavano la scuola per dieci mesi su dodici. Aveva provato a convincere sua madre a restare a casa, studiare da privatista o cose del genere, ma quando Daphne Greengrass aveva inviato una lettera, disperata, indirizzata alla preside McGranitt invitandola, quasi pregandola, a fare di tutto per tenere sotto controllo la figlia, Thea aveva capito che non poteva fuggire troppo a lungo da Hogwarts ed aveva alzato le spalle, quella mattina a colazione, borbottando un poco entusiasta: - Vado a King’s Cross da sola. Non ho voglia di essere accompagnata. -
Theodore Nott aveva alzato le spalle ed aveva stretto la mano alla moglie, rassegnato più che mai che sua figlia non sarebbe mai potuta essere la perfetta Purosangue che tutti si sarebbero aspettati.


 
~~ ~~ ~~



Ginny stava sistemando per l’ennesima volta il colletto della felpa di Albus, mentre raccomandava James per la terza volta con le stesse parole delle due volte precedenti, perché Harry ci aveva rinunciato già al terzo anno del primogenito, mentre Ginny non demordeva e continuava a riprenderlo ogni volta che ne aveva l’occasione per tutti gli atteggiamenti tenuti dentro Hogwarts. Era vero che era suo figlio e che qualsiasi cosa faceva cercava sempre di giustificarla, ma era anche vero che di tutti gli atteggiamenti che teneva non le andavano bene almeno la metà.
James era impulsivo, troppo, ragionava sempre dopo aver fatto le cose ed aveva quella sua strana tendenza a non voler ammettere le sue paure, i suoi dubbi e i suoi problemi, eppure Ginny era sicura che no, suo figlio non era orgoglioso, perché mai nessuno (tranne Ron) era orgoglioso in famiglia Weasley. Però, Ginny non aveva mai preso in considerazione quella porzione di orgoglio del padre di Harry e nessuno aveva mai detto nulla al riguardo, perché a tutti piaceva vedere un James solamente timido e per nulla orgoglioso.
Anche se la verità era un’altra.
- Dici che quest’anno sia venuta la Nott? - domandò Lily, liquidando le premure di Harry con un abbraccio veloce e rivolgendosi ad Albus.
Albus prese i polsi di Ginny, fermandola prima che questa ricominciasse a sistemargli la felpa per la quinta volta, le sorrise teneramente e si voltò verso la sorella: - Non lo so. Aveva detto che sarebbe rimasta volentieri al Manor quest’anno, ma conoscendo i suoi l’avranno mandata di forza. - voltò velocemente lo sguardo, setacciando come poteva l’intera piattaforma alla ricerca di Thea Nott - Solo che non la vedo. -
- Magari ci è riuscita, pensa positivo: non la dovrai più vedere! - James gli batté una mano sulla spalla sorridendo allegro.
Che James non sopportasse Thea Nott era una cosa risaputa, ma nessuno ormai faceva più caso alle sue frecciatine, perché Thea aveva imparato ad ignorarlo.
Lily ed Albus lanciarono un’occhiata in tralice al fratello maggiore e James fece spallucce, prima di notare la testa completamente riccia e rossa di Rose, vicino a quella spettinata e scura di Frank Paciock che alzò la mano per farsi notare da James ed iniziò a camminare più velocemente per raggiungerlo.
- Oh, ciao Frank! - Harry sorrise al ragazzo e lo salutò compostamente - I tuoi genitori sono qui? -
Frank si avvicinò a James e dopo avergli passato un braccio attorno le spalle, sorrise al signor Potter: - Mia madre sta chiacchierando con la signora Baston, mentre mio padre sta sistemando il mio baule e la sua roba dentro il treno, dovrebbe arrivare tra poco, tanto abbiamo mezz’ora prima che il treno parta. Signora Potter, Lily, Albus! -
James trascinò Frank poco più lontano dalla famiglia ed indicò un punto non molto lontano da loro, in mezzo ad un gruppo di donne vestite elegantemente e uomini con camicie ben stirate.
Frank guardò interrogativo l’amico, non capendo, e James sbuffò, alzando gli occhi al cielo e borbottando qualcosa: - Quella è Daphne Greengrass, quello Theodore Nott e quelli i coniugi Malfoy. Spiegami dove sono quel cretino di Scorpius e quella serpe irritante di Thea. -
Frank sbuffò e passò una mano tra i capelli, esasperato da tutta quella situazione, perché, veramente, James era veramente un grandissimo problema quando ci si metteva. E Thea, per James, e di conseguenza anche per Frank, costituiva un problema abbastanza ingombrante.


 
~~ ~~ ~~



I corridoi del treno erano pieni di urla, studenti del primo anno che continuavano a guardare meravigliati il paesaggio che viaggiava fuori dall’Espresso per Hogwarts e poi c’era Thea, il silenzio stagnante che regnava nel suo scompartimento diviso con Dominique Weasley, Sherlock Baston, Scorpius Malfoy, Albus Potter e Patrick Macmillan. Ognuno guardava un angolo diverso dello scompartimento e ognuno aveva la testa altrove, chi ad immaginare l’anno che sarebbe arrivato, chi a tutte le gambe scoperte dalle gonne della divisa (forse, solamente Patrick) e chi alla persona che aveva al fianco e che le stringeva la mano, nel caso di Dominique e Sherlock.
Thea aveva appena aperto la bocca per poter dire qualcosa, quando nello stesso istante qualcuno aprì lo scompartimento, mostrando la figura alta di James Potter con già indosso la divisa scolastica.
- Guarda, guarda, allora Nott, non ti hanno lasciato a casa nemmeno quest’anno? -
Albus sbuffò, seduto di fronte a Thea, stanco di tutte le dimostrazione di suo fratello che confermavano quanto fosse idiota. La ragazza, invece, si morse il labbro inferiore, cercando di trattenersi dal rispondere sgarbatamente.
James si lasciò sfuggire un sorriso strafottente: - D’accordo, Al, non è potresti uscire un attimo? -
Albus alzò lo sguardo su suo fratello, interrogativo, ma non poté che alzarsi e raggiungerlo fuori dallo scompartimento, richiudendosi la porta alle spalle.
- Che c’è? -
James sorrise: - Non è che adesso mi diventi rigido e scontroso come quelle serpi là dentro? -
- James, finiscila di fare il coglione e dimmi che vuoi. -
Albus non era mai stato tanto duro, nemmeno con suo fratello maggiore e nemmeno con Scorpius Malfoy, che delle volte sembrava veramente divertirsi a fargli perdere la pazienza con le sue stupide e fastidiose frecciatine. La sola cosa che Albus, però, non accettava veramente del comportamento di James, era quel suo continuo dare addosso a Thea e a Scorpius semplicemente perché erano Purosangue ed avevano alle spalle una famiglia di Mangiamorte. Come se la colpa fosse la loro.
James prese lo zaino che gli pendeva dalla spalla e che nessuno aveva notato e lo lanciò addosso al fratello, scompigliandogli poi i capelli con un sorriso malizioso: - Dentro c’è la divisa per cambiarti, se lo fai dentro, qualcuna potrebbe trarne piacere. -
Albus scosse la testa, osservando per qualche secondo il fratello andarsene di spalle e urlandogli, poi, dietro: - Vaffanculo, James. -


 
~~ ~~ ~~



Laila si rigirò tra le mani la propria bacchetta, osservandola a lungo ed estraniandosi sempre di più dalla voce di Martha che parlava con Rose della propria vacanza a Città del Capo, perché quel discorso lo aveva sentito altre tre volte prima di questa e perché non riusciva più a sopportare la parlantina logorroica dell’amica.
Si alzò all’improvviso, attirando lo sguardo delle due su di sé: - Dove vai? - domandò la voce rilassante di Rose.
- Faccio un giro per i corridoi - scrollò le spalle ed accennò un sorriso, mentre sperava di incontrare una chioma riccia e spettinata.
Aveva solamente undici anni quando Laila Farrell incontrò per la prima volta James Potter, per sbaglio, per i corridoi di Hogwarts, mentre tentava di ricordare in quale piano e in quale porta fosse l’aula di Storia della Magia. In quell’occasione gli era finita contro, mentre il ragazzo correva dalla parte opposta della ragazza, non facendo caso a quella figura piccola e minuta, e da quel giorno Laila quegli occhi scuri non se li era mai dimenticata. Neanche quando per tre anni erano stati costretti ad essere coperti da un paio di lenti e da una montatura nera e spessa.
James Sirius Potter, alla fine della fiera, non era mai stato un ragazzino brutto, Laila lo sapeva per certo, perché aveva sentito Patrick Macmillan prendere in giro la sua amica Thea Nott per una sua passata affermazione, ma era anche più che certa che nessuno aveva mai capito fino in fondo la bellezza di James. Anche perché Laila, Thea, l’aveva sempre ignorata.
- Oddio! Scusami - qualcuno era appena finito addosso a Laila, qualcuno che stava correndo per i corridoi del treno e che la Corvonero avesse giurato essere un primino, ma quando riconobbe la voce di James si sentì mancare il fiato per qualche secondo.
Quando Laila alzò la testa sul ragazzo che l’aveva appena fatta precipitare a terra, la prima cosa che notò furono gli occhi scuri e magnetici come li ricordava. James porgeva la mano alla ragazza, il sorriso dispiaciuto in viso e lo sguardo leggermente preoccupato.
Laila si rialzò in piede afferrando la mano del Grifondoro e sorrise: - Non è successo niente, tranquillo. -
- È normale che sia niente, sei tu, Potter. -
Una voce si sovrappose a quella sussurrata del ragazzo, una voce dal tono spietato e velenoso che Laila riconobbe come quella di Thea Nott, apparsa improvvisamente alle loro spalle, con le gambe lunghe e fini lasciate scoperte dalla gonna ampia e bianca che le stava tremendamente bene.
James si voltò e le sorrise strafottente: - Non riesci a starmi lontana per più di un secondo, vero, Nott? -
Laila sentì uno strano gorgolio provenire dal suo stomaco, perché quella di James era sicuramente un’occhiata maliziosa che corrispondeva perfettamente al sorriso di Thea.
- Certo. Sono uscita dallo scompartimento con la divisa in mano giusto perché volevo chiederti di seguirmi in bagno e di spogliarmi. Ma fammi il favore! - la ragazza passò oltre James e Laila lasciando una spallata al Grifondoro e borbottando qualcosa tra sé e sé, la testa alta ed il passo sicuro.
Tutti sapevano perfettamente quanto i due ragazzi non si sopportassero, non solo per l’eterna rivalità tra Grifondoro e Serpeverde, non per i pregiudizi di James contro tutti i figli di ex Mangiamorte, ma per il semplice fatto che tra loro era sempre iniziata così, con sfide e frecciatine, anche ad undici anni. Tutta Hogwarts, ormai, ci era abituata ai loro battibecchi, per questo quando un Tassorosso del quinto anno stava passando di lì ed aveva sentito le parole provocatorie di James aveva riso liberamente della risposta ironica di Thea.
James si voltò verso Laila con un sorriso sicuro in viso, che fece leggermente arrossire la ragazza: - Ci si vede in giro, Farrell! - la salutò con un cenno della mano, prima di percorrere gli stessi passi della Serpeverde, più per raggiungere i suoi amici al proprio scompartimento che per inseguire la ragazza ed infastidirla.




 
solito spazio per rompere ahahaha
no, allora, qui le note ce le voglio mettere a tutti i costi (anche se le metto sempre, ma va be', è uguale ahahaha) perché è la prima cosa seria su hp che scrivo e quindi due parole le volevo dire.
inizio con il dire che il raiting è verde, ma che potrebbe cambiare in giallo, anche se ancora la cosa è incerta.
poi, Laila e Thea sono due personaggi inventati che rientrano tra i principali. Martha, l'amica di Laila, è importante a suo modo, quindi la ritroverete.
ovviamente i personaggi sono un pochino stereotipati, ovvero, l'Albus amico di Scorpius, James più o meno idiota che ce l'ha a morte con i Serpeverde influenzato da tutti i pregiudizi, lo Scorpius menefreghista, James e la protagonista che litigano sempre, ma giuro che anche se James è impottito di pregiudizi per i Serpeverde non sarà sempre stupido, Albus e Scorpius sono sì amici, ma non così tanto.
e dopo aver spoilerato mezza fanfiction vi saluto :)
spero che sia a qualcuno possa piacere una cosa del genere,
al prossimo aggiornamento.
underthemistletoe
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: bluecoffee