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Autore: Erika Gagliardi    05/06/2014    2 recensioni
Dall'ultimo capitolo:
''Il piccolo dormiva e finalmente potevo dedicare un po' di tempo a Gionny.
"Mi hai salvato la vita." Gli sussurrai all'orecchio.
Lui mi accarezzò la guancia. "Dovevo farlo, sennò sarei morto."
"Perchè?" Domandai corrugando la fronte.
"Perchè sei tu la mia vita." Mi rispose per poi avvicinarsi a me e lasciarmi un live bacio sulle labbra.''
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Salvami
 


Dopo due gasate ore, i piedi cominciarono a farmi male, sembrava non reggessero più il peso del mio corpo perciò mi allontanai dalla folla e andai a sedermi di nuovo al bancone dove c’era di nuovo quel barista Reich che puliva dei bicchieri. Mi sedetti su uno sgabello evitando i suoi sguardi e sperando che non mi parlasse.
Cercai Gionny tra la gente che ballava instancatamente sulla pista, ma non lo trovai e non vidi nemmeno la bionda; andai in panico, e se stavano facendo qualcosa di proibito? 
Beh, in fondo a me cosa importava? Ora più che mai avevo bisogno di un altro bicchiere di quella roba. 
Evitando ancora di guardare in faccia il barista gli chiesi un bicchiere di Martini, lui rise sfacciatamente al mio gesto e dopo averlo preparato mi mise il cocktail davanti.
Iniziai a bere, più lentamente stavolta, sentendo gli occhi di Reich troppo addosso. 
“Che vuoi?” Domandai agghiacciandolo con lo sguardo, o almeno ci provai perchè lui fece un sorriso angolare. 
Posò la pezza che aveva tra le mani sopra i bicchieri e lasciò il peso del suo corpo sulle braccia che aveva appoggiato sul bancone. “Hai un corpo da sballo piccola.”
Corrugai la fronte, quello pensava che fossi veramente così tanto ubriaca da non starci più con la testa? “Riempimi il bicchiere cretino.” 
Non distolsi lo sguardo dai suoi occhi nemmeno un attimo, avevo bisogno di farglielo capire in qualche modo che prima o poi gli avrei lanciato qualcosa addosso.
Sorrise. “Solo se vieni a letto con me.”
La gente faceva sempre più schifo in questo mondo. 
Mi alterai, tanto, perciò presi il bicchiere che avevo di fronte e gli buttai il mezzo contenuto di Martini rimasto in faccia accecandolo. 
Lui rimase a bocca aperta e velocemente riprese la pezza con cui prima puliva i bicchieri per asciugarsi la faccia. 
Intorno sentivo alcune risate della gente e soddiafatta mi alzai per avviarmi verso l’uscita senza pensare a Gionny. Volevo tornare a casa così aspettai lì fuori l’arrivo di un taxi, un autobus o un miracolo delle due di mattina.
Poco dopo mi sentii una mano sulla spalla e spaventata mi voltai velocemente. “Gionny! Mi hai fatto prendere un colpo!” Poi sospirai più tranquilla.
“Già te ne vai?” Mi chiese. Non capivo se era ubriaco o meno, ma di certo la sua faccia non era messa bene. 
“Sì, ti ho preso le chiavi. Devi venire anche tu oppure vuoi restare?” 
Lui appoggiò un braccio sul muro accanto. “No resto e tu ammettilo, sei gelosa.” E rise.
A quelle parole rimasi immobile.
Perchè avrei dovuto? Se la spassava così bene con Eleonora e Sara, io me ne volevo semplicemente tornare a casa per riposare.
“Ma che dici Gionny?!” Lo fissai neglo occhi. “Sei ubriaco, torna dalla bionda.” Gli voltai le spalle per vedere l’arrivo di un taxi cercando di non perderlo.
Lo sentii sospirare dal naso in un sorriso dietro di me. “Lo vedi? Sei gelosa!” Rise ancora.
Questo non era il Gionny che conoscevo: era di sicuro ubriaco.
Finalmente arrivò un benedetto taxi che si fermò dall’altra parte della strada, non sarei potuta resistere un secondo di più con Gionny. “Io vado, ci vediamo domani, se torni.” Mi allontanai frettolosamente ed entrai nel taxi, guardai attraverso il finestrino cercando Gionny, ma lui non c’era più, era rientrato.


Aprii velocemente la porta d’ingresso e buttai le chiavi sul divano. Corsi in bagno e mi sciaquai il viso, poi mi guardai allo specchio notando le mie pessime condizioni estetiche che ignorai completamente.
Tirai fuori una bottiglia d’acqua dal frigo e bevvi un sorso, ma quel sorso servì per farmi rivoltare lo stomaco. Tornai in bagno e scaricai l’alcool nel wc.
Dopo questi via vai mi misi il pigiama, ovvero i vestiti di Gionny, e mi stesi sul letto addormentandomi in pochi istanti con il suo profumo addosso.


Un braccio colpì violentemente il mio addome. Mi svegliai dal dolore insopportabile che mi aveva creato e il mal di testa mattutino causato dalla sera precedente, rimasi stupefatta trovandoci Gionny accanto a me, ma ciò non toglieva il dolore e la mia sete di vendetta. 
Gli mollai un forte schiaffo sulla guancia e lui, spaventatissimo, sobbalzò in piedi dal letto. “Ahia!” Gridò, io non potei fare a meno di ridere e quasi non respiravo neanche più. “Allison! Ti sembra questo il modo di svegliare la gente?!” 
“Sì, se quella gente mi sveglia colpendomi con il braccio sull’addome!” Dissi fingendomi seria, anche se in realtà sotto sotto morivo dalle risate.
“Non devi mica dare la colpa a me se ti colpiscono sulla pancia!” Si mise in posa come una specie di re, con le mani sui fianchi e la testa alta. “E poi io sono Gionata Ruggieri e tu non puoi permetterti di schiaffeggiarmi.” 
Ruggieri.
Risi. “Beh, il punto è che sei stato tu e poi si da il caso che io sia Allison Marc…” Mi bloccai. Non sapevo più chi fossi, non avevo nemmeno un cognome.
Gionny notò, come sempre, il mio momento di debolezza e mi trascinò verso la salvezza con una semplice e patetica frase: “Colazione al Mc signorina Allison?” Mi porse la mano e mi soffermai a guardare un attimo il suo viso angelico: la guancia sulla quale gli avevo dato lo schiaffo era diventata un pomodoro, il suo labbro era in via di guarigione e la crosticina che si era formata mi fece pensare a Lorenzo, chissà come stava.
Sorrisi annuendo appoggiando la mia mano sopra la sua, anche se la seconda volta la colazione al McDonald's stava cominciando a diventare una dipendenza. “Con molto piacere signor Ruggieri.”
Questo invece era il Gionny che conoscevo.


Primo piccolo angolo autrice.
Aaallora gente! Sto scrivendo questo patetico angolo autrice, so che magari vi scasserà un po' e prometto che in seguito non ne farò altri, ma ci tengo davvero a dirvi queste parole.
Siamo al dodicesimo capitolo e anche se è ancora poco la voglia di continuare per fortuna c'è, non vi deluderò lasciando la storia incompleta, promesso. Poi non mancano di certo le idee che ho in testa e le idee che mi date voi, ma soprattutto voglio ringraziarvi.
Grazie per tutte le vostre recensioni, per i vostri piccoli commenti tramite messaggio personale riguardanti la storia, grazie ai miei lettori abituali, grazie per il sostegno psicologico che mi date, grazie veramente tanto perchè è solo grazie a voi che ho la volontà di mandare avanti questa storia. GRAZIE.
Concludo qui, non voglio essere noiosa, ma sappiate che ciò che ho appena scritto lo penso veramente e vi anche chiedo una piccola cosetta, sto pensando se assegnare un titolo o meno ai capitoli, voi che ne dite?
Poi un'altra cosa: dato che EFP non lo permette ho scritto un fanfiction su Emis Killa su Fanworld.it, http://www.fanworld.it/viewstory.php?id=14192&indice. Spero vivamente che vi piaccia :)
-Eldina 

P.S. Se vi interessano ecco i miei siti web (che potete trovare anche sul profilo di EFP):
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ORA CHIUDO VERAMENTE QUI. CIAO!

   
 
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