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Autore: lovatoismyfaith    05/06/2014    7 recensioni
Marissa aveva visto il peggio di Demi eppure se ne era innamorata.
#Darissa
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Demi Lovato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Era diventata la mia rovina. Da quando l'avevo vista con quella ragazza non facevo altro che immaginarmi loro due insieme. Era come se il mio cervello voleva punirmi per qualcosa che avevo fatto...e forse sapevo anche cosa. Da quando l'avevamo fatto nell'ascensore non riuscivamo più a smettere di farlo. Lei accompagnava sua figlia da mio padre e poi scendeva nei sotterranei da me. Per lei era solo una scopata senza nessun sentimento mentre io ero così innamorata che avrei fatto di tutto per lei, anche questo. 

-Più forte..- urlava tra i gemiti ed io ero contenta che nessuno ci potesse sentire. Se l'avesse saputo mio padre si sarebbe arrabbiato sicuramente. Demi si accasciò sul lettino ed io uscii lentamente da lei. Quando era invasa dall'orgasmo sembrava così rilassata e la sua bellezza si triplicava. 

-Abbiamo impiegato troppo tempo questa volta, la terapia sarà finita.- disse, quando si riprese.

-Già..- dissi solamente, iniziandomi a vestire. Dovevo fare di tutto per nascondere la mia delusione. Lei mi diede un bacio e senza dire nulla se ne andò. 

Io mi gettai sul lettino ed iniziai a piangere, come ogni volta. Era così difficile per me accettare che la ragazza che amavo volesse solo venire a letto con me. Mi sentivo un oggetto che lei usava solamente quando avevo bisogno eppure non riuscivo a ribellarmi. La paura di non poterla più rivedere o di non poterla più toccare mi assaliva ogni volta che provavo ad aprire bocca. E così rimanevo in silenzio ad accontentare ogni sua richiesta perché non c'era nulla di più bello che vederla felice e serena. 

 

 

"Sono da sola a casa, vieni?"- tre ore dopo mi arrivò questo messaggio ed un sorriso spuntò sulle mie labbra. Sapevo che dovevamo solo andare a letto ma il fatto che lo facevamo a casa sua era già un passo in avanti. 

"Non so dove abiti."- le risposi. 

"Se te lo mando, vieni?"- mi chiese ed io volevo risponderle "Ovvio, non vedo l'ora di vederti" ma poi alla fine mi limitai ad un semplice "Si".

-Papà posso tornare a casa, ho delle commissioni da fare.- dissi e lui annuì senza distogliere lo sguardo dal computer. Velocemente, prima che cambiasse idea, mi dileguai ed andai a casa di Demi. Un'appartamento nel centro di Los Angeles era tipico di una star come Demi. Bussai ed il cancello subito si aprì. Salii un pò di scale e quando vidi la scritta 'Lovato' sulla porta capii che quello era il posto che stavo cercando. Volevo bussare ma la porta era già aperta e quindi entrai. Mi guardai intorno e vidi che era tutto perfettamente arredato, era proprio una casa bellissima che rispecchiava a pieno la personalità di Demi. 

-Demi?- urlai.-Non dovresti rimanere la porta aperta.- dissi ma non ricevetti nessuna risposta. Sentii il getto della doccia scorrere e capii dove dovevo andare. Iniziai a spogliarmi e quando arrivai in bagno lei era sotto la doccia, completamente nuda e girata di spalle, forse non se ne era resa neanche conto che ero arrivata. Mi spogliai completamente e mi avvicinai a lei. Quando fui vicinissima le circondai il ventre con le braccia e lei sussultò. Iniziai a baciarle il collo e lei fece un passo in avanti per far arrivare l'acqua anche a me. Sarei potuta rimanere abbracciata a lei per molto tempo ma sapevo che non mi aveva chiamato per questo e quindi dovevo continuare. Le mie mani scivolarono sempre più giù mentre lei gettò in dietro la sua testa, sulla mia spalla. Era un momento così erotico che avrei voluto sussurrarle quanto era fottutamente bella in quella posizione ma sapevo che se l'avessi detto avrei rovinato tutto. 

 

-Etchi.- Demi starnutì. 

-Stai bene?- le chiesi e lei annuì. 

-Siamo state un ora sotto quella doccia..- aggiunse, guardandomi maliziosamente. 

-Ne è valsa la pena.- la baciai. 

-Si è fatto tardi...dovesti..- si fermò ma io capii cosa volevo dire ed abbassai lo sguardo. Non doveva accorgersene che ci ero rimasta male. 

-Ah si giusto, vado..- mi iniziai a vestire. 

-Se vuoi puoi..- provò a dire lei ma io la interruppi. 

-Non preoccuparti, vado via subito.- mi resi conto che non ero tanto brava a fingere. 

-Ci vediamo presto.- mi fermò per un braccio ed io annuii. Volevo dirle "Ti amo" ma come al solito allontanai quel pensiero dalla mia mente ed uscii. 

 

-Dove sei stata?- mi chiese mio padre quando trovai a casa.

-A fare delle commissioni.- risposi.

-Come mai hai quella faccia?- mi chiese ed io alzai le spalle. Non sapevo che dirgli. 

-Come va con la figlia di Demi?- chiesi, per cambiare discorso.

-Ha proprio un blocco dovuto molto probabilmente alla morte della mamma. Anche quando parla con Demi o Natalie è molto fredda, quindi penso che sia proprio un blocco emotivo.- mi disse. 

-Ti ha parlato di Natalie?- gli chiesi e lui alzò un sopracciglio.

-Non posso usare informazioni date da un paziente per placare la tua gelosia, mi dispiace.- mi rispose ed io sbuffai. 

-Va bene, chiudiamo l'argomento.- dissi e me ne andai in camera mia.

 

 

Il giorno dopo Chloe aveva un'altra seduta ma Demi non si presentò. C'erano solo Natalie e la bambina ed io non potevo neanche chiedere il perché. Era la prima volta che assistevo alla terapia della bambina ma a me non sembrava per nulla malata. Si girò verso di me e mi sorrise, era così tenera. 

-Marissa vieni un attimo qui.- mi esortò mio padre.

-Da quando conosci quella bambina?- mi chiese ed io lo guardai stranito.

-Da quando è venuta qui la prima volta ma non ci ho mai parlato.- gli risposi. 

-Oh strano.- disse dopo un pò, sembrava che stesse analizzando la situazione. -Natalie vieni con me nell'altra stanza.- disse mio padre ed io lo guardai confuso.

-E la bambina?- chiese la ragazza, giustamente.

-Lei può rimanere qui con mia figlia.- mio padre mi sorrise ed io capii tutto. 

 

-Vuoi parlare con me?- chiesi e la bambina continuò a sorridermi. 

-Allora, dov'è tua mamma?- chiesi e il suo sguardo si rattristi, poi alzò la mano per indicare il cielo. Oddio che avevo combinato.

-No, intendevo l'altra mamma, Demi.- dissi e lei alzò lo sguardo. 

-A casa.- rispose con la sua vocina adorabile. Allora non era vero che non parlava con nessuno. 

-Perché non parli con le altre persone?- le chiesi e contemporaneamente mandai un messaggio a Demi.

"Perché non sei venuta?"- le scrissi.

-Non mi va.- rispose la bambina.

-Non ti piace parlare?- le chiesi e lei annuì. 

-E perché con me parli?- le chiesi.

-Mi piaci.- disse ed io le sorrisi.

-Ed anche Natalie ti piace?- le chiesi e lei annuì. 

-E piace anche alla mamma?- chiesi. Era squallido da parte mia approfittarmi di quella bambina ma non sapevo più a chi chiedere.

-Si.- rispose ed io mi sentii morire. Ma dovevo resistere, non potevo scoppiare a piangere davanti alla bambina.

-Ti va di fare un giro?- le chiesi, avevo bisogno di camminare.

-Solo se mi porti in braccio.- la sua espressione mi fece sorridere.

"Non mi sento bene, ho l'influenza e il ciclo e questo mi porta ad essere molto nervosa."- guardai il cellulare e vidi che Demi mi aveva risposto.

"Ok."- risposi solamente, dopo quello che mi aveva detto la bambina era inutile continuare a parlare. 

 

 

-Allora vi siete divertite?- mio padre si rivolse alla bambina.

-Si, posso stare sempre con lei?- oddio, mi stava facendo sciogliere. 

-Non capisco cosa hai più di me.- mio padre mi sussurrò all'orecchio e poi scoppiò a ridere. 

-Tutto quello che vuoi piccola, ma tu ora vai al parco e gioca con gli altri bambini.- appena papà disse questo la bambina si irrigidì di nuovo.

-Ma oggi non ha fatto la terapia.- gli sussurrai.

-Stare con te e parlare con te è stato molto più utile di qualsiasi terapia.- mio padre mi fece l'occhiolino ed io capii che era molto orgoglioso di me, anche se in realtà non avevo fatto nulla.

-La cosa più importante nel nostro lavoro è stabilire un buon rapporto con i pazienti e tu in questo sei molto bravo.- era così orgoglioso di me che era impossibile non abbracciarlo.

-Visto che te lo sei guadagnato, puoi uscire prima oggi.- mio padre mi diede una pacca sulla spalla ed io me ne andai prima che mi chiedesse di fargli qualche piacere.

 

Girando per la città mi ritrovai davanti ad una gelateria, con il caldo che faceva era proprio quello che ci voleva. Non appena entrai il mio primo pensiero fu Demi e che forse mi sarebbe piaciuto mangiarlo insieme a lei. Con tutto il coraggio che avevo dentro comprai una vaschetta di gelato alla vaniglia, il suo preferito, e poi andai a casa di Demi. 

Appena arrivai sotto casa sua sentii il cellulare squillare, diamine era proprio lei. 

-Demi? Che c'è?- chiesi, preoccupata. Non mi chiamava quasi mai. 

-Sei una bastarda.- mi disse ed io mi resi conto che stava piangendo. 

-Hey ma che hai? Io non ho fatto nulla.- mi stava facendo agitare. -Perché piangi?- non riuscivo a capire. 

-Ok? Ma che risposta è ok? Solo perché non possiamo andare a letto allora non te ne frega nulla. Beh, questa è la dimostrazione di quanto ci tieni a me?- urlò ed io dovetti allontanare il telefono dall'orecchio per non diventare sorda. Non so perché ma quelle parole mi fecero scoppiare a ridere. 

-Che hai da ridere?- era proprio arrabbiata. 

-Scema, aprimi, sono sotto casa tua.- le dissi, continuando a ridere. 

 

 

 

 

Lo so che mi odiate perché faccio finire i capitoli sempre sul più bello ma dovrete aspettare il prossimo capitolo per sapere come andrà a finire :)

-@lovatoismyfaith

  
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