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Autore: robertamichelle    05/06/2014    1 recensioni
[Video musicale ]Michelle è una ragazza di appena 16 anni. Eppure è destinata ad essere la nuova eletta, la nuova ribelle per guidare la rivoluzione contro il regime totalitario che si è impadronito di Suburbia.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christian, Gloria, Jesus of Suburbia, St. Jimmy, Whatsername
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Mi accovaccio a terra. L'uomo è lì disteso, cerca aiuto. Mi avvicino, cerco di risollevarlo da terra. "Oddio...Cazzo...Chi è stato?" sono in preda al panico. L'uomo mi guarda in faccia. E dopo un po' sorride iniziando a balbettare qualche parola. "Remedios...Sei tornata". Cosa? Come fa quest'uomo a sapere il mio nome? E soprattutto, cosa vuol dire "sei tornata"? Io non sono mai stata in questo posto prima d'ora, quel poverino stava evidentemente delirando. Si, forse conosce un'altra ragazza che ha il mio stesso nome, anche perchè io sono conosciuta come Michelle, non Remedios. Ma non faccio in tempo a dire nulla. L'uomo crolla a terra, senza forze. Controllo il battito. Non mi ero mai sentita così male in vita mia: l'uomo era morto, davanti ai miei occhi. La paura si impadronisce totalmente di me, inizio a sudare freddo. Cosa cazzo faccio adesso? "FERMATI!", mi urlarono. Era la voce di una donna. "CHE COSA GLI HAI FATTO, CHE COSA GLI HAI FATTO!!". Non capisco nulla a causa del buio, ma sento le mani di questa donna che afferrano le mie spalle e mi incastrano al muro. "Non sono stata io! Lo giuro, non ho fatto nulla io volevo solo aiutare..." cerco di spiegare con voce tremante e piangendo. "Non mentire, stronza!", c'era un'altra voce. Mi sembrava un ragazzo sui 20 anni. "Sei anche tu del regime, ti conosco, sei la figlia del colonnello Barça. Michellle, giusto?" Colonnello? Mio padre non fa questo mestiere..O almeno, io non ne sono a conoscenza. Guardo l'uomo per terra e il muro vicino al quale era accasciato, e capisco tutto: aveva ancora in mano un pennarello indelebile di colore nero, e sul muro si leggeva la scritta: "FUCK SUBURBIA FOR FREEDO" e qui si interrompeva con un lungo scarabocchio che graffiava il muro come un artiglio. La polizia del regime doveva averlo attaccato prima che potesse finire di scrivere. Ecco allora cosa fanno a chi si oppone a Suburbia. "Si, sono io Michelle ma posso spiegare...". Non ho il tempo di parlare. Il ragazzo mi trascina di peso all'ingresso di una casa appena lì vicino in quella strada buia, e mi fa sedere con una certa violenza a un tavolo di legno malridotto in una stanza, per quello che riesco a vedere a causa della pochissima luce che entra da una minuscola finestra, molto spoglia e visibilmente povera. Nella stanca c'erano anche un divano verde corroso dal tempo, una piccola cucina vecchia anch'essa, e una porticina che portava a un piccolo bagno. Dall'altra parte della stanza c'era un letto disfatto. "Ora tu parlerai, mi hai capito? Altrimenti da qui non ne uscirai con le tue gambe", sussurra freddo il ragazzo. Accende una candela, e la posiziona sul tavolo davanti a me. Sembrava quasi che questa gente vivesse nel 700 e non avesse ancora scoperto l'esistenza dell'elettricità. Guardo il ragazzo negli occhi. E' alto, abbastanza muscoloso, capelli biondo-castani e occhi azzurrissimi. Era davvero bello, ma percepivo la sua rabbia, la sua sete di vendetta. "Credimi, io ho solo 16 anni, come potrei mai uccidere un uomo?" "Avrai attaccato alle spalle, magari sei pure codarda", ringhia lui. "Davvero io..." "ERA MIO PADRE!", urla lui, sbattendo forte una mano sul tavolo. "Kyle". La voce della donna è ferma, decisa, ma allo stesso tempo dolce, e sento addirittura un tono sorpreso nella sua voce. "Fermati, Kyle...Lei è...non è possibile!" La signora si avvicina a me esaminandomi da sopra la candela. Era una donna sulla 50ina, con qualche ruga e qualche segno del tempo, ma si scorgeva nel suo viso una bellezza naturale, semplice. Saranno stati i suoi capelli rosso ramato, o forse i suoi occhi grandi, azzurri come quelli di Kyle. Doveva essere sua madre. Mi guarda attentamente, e ad un certo punto vedo delle lacrime scendere da quei due oceani azzurri. "Come ti chiami, ragazza?" "Michelle" "Solo Michelle?" "No...Il mio nome è Michelle Remedios". La donna non riesce a contenere la sua gioia. "Remedios!". Mi prende il viso tra le mani. "Lo sapevo, lo sapevo che saresti diventata una ribelle!". Mi abbraccia. "Mamma, ti dispiace spiegarmi?" dice Kyle con voce infastidita. "Mi scusi signora..Potrebbe spiegare anche a me?" "Dammi del tu, mi chiamo Johanne." "Ok, Johanne, mi spieghi cosa succede?" chiedo ancora. "Mi erano arrivate tante notizie di te, Remedios... C'è chi diceva che eri morta, chi diceva che facevi parte del regime, chi diceva che eri andata via, in un altro paese. Io invece ho sempre creduto che eri ancora qui." "Come fa a conoscermi?" "Conoscevo i tuoi genitori, Remedios...Prima della loro morte."
   
 
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